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    Cosa è la Volatilità dell'Interesse su Internet e perché la Newsletter è eterna

    Da sempre il tema della proprietà dei contenuti mi appassiona molto. Nell'ultima newsletter che ho inviato Ti stai facendo fregare (un'altra volta) dalle piattaforme Social? ho parlato proprio del fatto che io uso Substack perché è totalmente Open. Mi consente di fare davvero quello che voglio.

    Ovvero se voglio spostare contenuti e persone posso esportare tutto.

    Ma il punto è un altro.

    ORA PROVO A CREARE UN FLUSSO DI PENSIERO E TENTARE DI FAR NASCERE UN'IDEA NUOVA CHE STO METTENDO A FUOCO

    Secondo me c'è un aspetto che ancora non è messo a fuoco che è: la volatilità dell'Interesse su internet.

    Ogni zona su Internet ha una sua volatilità di interesse.

    È come se ci fosse una torta dell'interesse.

    Per esempio, un blog.

    Un blog nel 2008 attirava l'interesse di un determinato pubblico. Questo pubblico SI TENEVA aggiornato sul blog in questi modi:

    • navigando sul sito
    • aggiornando gli rss
    • iscrivendosi alla newsletter
    • seguendo l'account twitter
    • seguendo la pagina facebook

    La voglia di informarsi da quel creatore di contenuti è data da tante cose che possiamo, secondo me, semplificare con Interesse.

    Se io sono molto interessato ad una persona in particolare posso iniziare a seguirla in vari modi dicevamo. Quindi, faciamo finta che di quei 5 modi, io mi tengo aggiornato in tutti e 5.

    • Sito: ci vado come routine, è un'azione da compiere, che sia da browser o ci accedo cercando da Google.
    • RSS: vado in un luogo apposito dove mi informo
    • Newsletter: la mia casella di posta, dove posso trovare messaggi importanti relativi a me
    • Twitter: lo apro, mi aggiorno, interagisco
    • Facebook: apro la home, clicco, ect ect.

    Quindi diciamo che il mio Interesse verso la persona, ha 5 zone e ognuna ha una sua percentuale.

    Ammettiamo che la persona, con il suo blog, ha scritto sempre cose interessanti. E che, per semplificare, abbia usato la newsletter e i social pubblicando lo stesso articolo sempre.

    Cosa accade negli anni?

    • Sito: ci andiamo sempre meno in home dei nostri siti preferiti
    • RSS: i software li apriamo di meno, sostituiti dai social
    • Newsletter: sempre uguale a prima
    • Twitter: se non sono online in quel momento o me lo ripropone twitter o lo perdo
    • Facebook: se non interagisco lo vedo sempre meno

    La Newsletter è eterna.

    Scusate l'enorme semplificazione. Ma rende l'idea.

    Nel corso del tempo, l'Interesse della persona nei vari ambienti in cui ci segue è volatile. Passa da tanto a pochissimo in pochi mesi, ha picchi incredibili. La Newsletter è più stabile e le variabili sono di meno.

    Ciò che una persona fa, secondo me, è considerare che comunque il contenuto può trovarlo anche da altre parti. Il tuo contenuto.

    Quindi se nel 2008 ci trovavamo con l'Interesse della singola persona VERSO DI NOI così (esempio a cavolo):

    • Sito: 30%
    • RSS: 20%
    • Newsletter: 10%
    • Twitter: 20%
    • Facebook: 20%

    Oggi si è modificato.

    • Sito: 10%
    • RSS: 10%
    • Newsletter: 55%
    • Twitter: 10%
    • Facebook: 15%

    ATTENZIONE. NON STO PARLANDO DEL TRAFFICO.

    Sto parlando di persone che sono Interessate a noi.

    Ovviamente non ci siamo solo noi. Quindi una persona avrà sempre meno interesse nel seguirci assiduamente perché segue più di una persona. E inoltre, ed è qui il casino, più canali di comunicazione la persona apre, meno interesse avrà per i singoli.

    Esempio stupido. Se gestisci un team di 3 persone usando solo 1 canale di comunicazione per parlare con queste, quando il team arriva a 5 persone non si sono aggiunge semplicemente due persone. Ma ogni persona apre un canale comunicativo con le altre, quindi cresce in modo esponenziale. Fino ad arrivare al suo limite che è diverso per ognuno. Ecco il perché dei team piccoli.

    Ma quando seguiamo qualcuno, non facciamo questi ragionamenti.

    Quindi se prima nella vita di una persona occupavamo il 5% del suo interesse, man mano che la persona aumenta conoscenze e persone, quella percentuale cala.

    Meno è la percentuale, meno canali sarà disposta a usare per ognuno di noi.

    Per farvi un esempio pratico.

    Luca Conti.
    Nei primi anni seguivo Luca sul suo Blog, su Twitter e in Newsletter. Oggi solo Newsletter. Se non scrive qualcosa che attira davvero la mia attenzione sul Blog non ci vado.

    Il mio Interesse è diminuito e sono diminuiti i canali.

    Con la nascita di nuovi social, accade che l'interesse che una persona ripone per esempio su Luca varia. E Luca non c'entra niente. Ora gli addetti ai lavori sono tutti su Clubhouse. Ma attenzione, spostare le live da YouTube a Clubhouse deve essere fatto con consapevolezza di quello che stai facendo (ho aperto una discussione sulle live nel 2021).

    Prendiamo l'esempio di Marco Montemagno.

    L'interesse di molti verso i contenuti di Marco è alto. E Marco sta usando Clubhouse e molte volte i numeri che fa su Clubhouse di spettatori in diretta sono superiori su Clubhouse rispetto a Facebook, YouTube ect ect.

    Marco si sposta dove sente che c'è l'Interesse (e probabilmente è uno dei pochi che lo può fare, ma tralasciamo questo argomento). Probabilmente è anche costretto (aldilà che sia portato o meno, che gli piaccia o meno dico).

    L'interesse nei suoi confronti ora cambia in percentuale. E Clubhouse diventa il luogo dove le persone lo seguono.

    A questo punto succedono due cose:

    • YouTube aumenta la visibilità delle live in base alle persone che ci sono. E durano giorni. Quindi lui ha degli svantaggi, ovvero le live diminuiscono lì ma ha il vantaggio di ottenere l'attenzione sempre alta in generale e questo gli sta benissimo, credo.
    • La base utenti di YouTube ha meno interesse, quindi piano piano se non fa una magia avrà una diminuizione (ripeto, non è un problema per lui)

    Se Clubhouse spaccherà, lui spaccherà e farà dei numeri più alti.

    Direte: e quindi cosa ci stai dicendo?

    Che Marco fa questa cosa (esempio a caso) all'Interesse di chi lo segue (NON AL TRAFFICO) e vi ricordo che questo è un flusso.

    2010

    • Sito: 30%
    • Newsletter: 20%
    • Facebook: 40%
    • YouTube: 10%

    2016

    • Sito: 20%
    • Newsletter: 20%
    • Facebook: 30%
    • YouTube: 30%

    2021

    • Sito: 5%
    • Newsletter: 20%
    • Facebook: 25%
    • YouTube: 10%
    • Clubhouse: 40%

    Tralasciate numeri, anni social e via dicendo. È tutto inventato.

    Lui prende le persone che sono interessate a lui, le sposta sui social, cavalca l'attenzione ed è sempre pronto.

    Non siamo tutti Montemagno. Questo è importante.

    E non tutti producono contenuti che attirano l'attenzione.

    Ma l'unico canale che, A PATTO DI ESSERE CURATO BENE CON LA STESSA ATTENZIONE E LA STESSA QUALITÀ E ORIGINALITÀ, non subisce la Volatilità dell'Interesse delle persone è la Newsletter.

    I social cambiano algoritmi, home, feed. Le persone si spostano a destra e sinistra. Cambiano le loro abitudini.

    Ma l'unica cosa che rimane eterna e staccata da tutto questo è la Newsletter.

    E la Newsletter è quell'arma che ti consente, anche se ti sei perso un treno, di salire sul successivo.

    Per questo la spingo così tanto da SEMPRE. Non ora che è di moda. Qualsiasi intervento fatto in questi 20 anni, anche quando erano tutti patiti su Facebook, io l'ho sempre detto: trovo assurdo non avere una Newsletter.

    Da lì puoi sempre ripartire. Ma se punti tutto su YouTube o Facebook o Clubhouse, succede un casino, non riparti da nessuna parte. Può essere che riparti da zero.

    Il mio discorso è un flusso ora, non è lucidissimo probabilmente, ora lo metto qui.
    E non è esente da eccezioni, ovviamente.

    :ciauz:


  • Contributor

    Io è da mò che lo dico ai clienti.

    Investite per creare una strategia che metta al centro la relazione con i clienti attraverso canali proprietari.

    La newsletter è senza dubbio il modo più immediato, anche se non l'unico.

    Ad esempio, anche se suona anacronistico... potresti creare un forum 😉


  • Moderatrice

    bello avere dei dati cosi precisi..io amo la newsletter anche perchè ha un dolce gusto di retrò...un po come quando si riceve una lettera.

    ..ok ora siamo bombardati di newsletter..ma ho notato che sono iscritta ad alcune newsletter da oltre 10 anni!


  • User Newbie

    Una differenza sostanziale è che l'email è "sempre tua", sei te che organizzi il flusso, che decidi se e come archiviare i contenuti, se andare a rileggere i vecchi o mettere dei "preferiti".

    Insomma, sei te che organizzi il tuo "feed", non il social di turno che lo organizza per te.

    Questo dalla parte dell'utente del servizio.

    Da parte del creatore del contenuto, azienda/persona che invia la newsletter, una volta che qualcuno si è iscritto non devi andare a seguirlo sul social del momento ed ogni volta doverlo ri-recuperare/traghettare su quel social, a meno che non abbia cambiato indirizzo email (cosa sempre più rara) e che il tuo contenuto sia interessante lo avrai fra i tuoi seguaci per anni.