• Moderatore

    E-A-T per siti riguardanti la salute

    Appena pubblicato un articolo moooolto interessante di Lily Ray e Bill Slawsli (https://www.searchenginejournal.com/how-e-a-t-works-google-patents/385562/) che riguarda i vari patent di Google che potrebbero fornire una spiegazione su come Google determina l'E-A-T a livello di pagina, sito, entità (brand?). Le cose, come al solito sono più complesse di quanto possa sembrare (non avevo idea che G potesse "campionare" e riconoscere lo stile di un autore per scovare che si appropria della sua "firma").
    Personalmente per un sito YMLM per il quale lavoro ho puntato molto sulla creazione di entità su wikidata: entità relative agli autori - medici - alle associazioni mediche di cui fanno parte, alle riviste su cui hanno scritto, agli articoli e libri pubblicati (wikidata è molto rigida quanto a la "notability" delle persone e vuole reference e identifier incontestabili (per es. l'isbn di un libro pubblicato da un autore). Il risultato di questo lavoro è stato riuscire a rimanere in SERP su alcune query per le quali i siti di grossi editori sono stati buttati fuori, e ad oggi condivise quasi esclusivamente da siti istituzionali (non solo governativi, ma anche società mediche, riviste mediche, ecc).
    Ho fatto qualche test anche con me stesso e il tempo di creazione del knowledge graph da parte di G è di pochi giiorni successivo alla creazione delle entità su wikidata.
    Riporto qui la risposta che mi ha dato su twitter Bill Slawski che rimanda a un pdf interessante:

    "Google uses Wikidata information & the efforts you are making are worth doing. Similar to what Google was doing with Freebase to provide information in their knowledge graph. Google describes their migration from Freebase to Wikidata here:
    https://static.googleusercontent.com/media/research.google.com/en//pubs/archive/44818.pdf"

    Qualcn altro ha esperienza in tal senso?


    merlinox 1 Risposta
  • Moderatore

    @MaxxG Ciao.
    Si lavorare su WikiData ha senso, ma ritengo sia un nodo.
    Algoritmicamente il concetto di notorietà in un settore, lo riassumerei semplificandolo un po' come il concetto di pagerank:

    • quanto ne parlano
    • dove ne parlano
    • (eventualmente) come ne parlano

    Io ho avuto un caso di un chirurgo plastico con un crollo del blog.
    Messo autore negli articoli, sui pagina di bio con collaborazioni, pubblicazioni, etc... e puff la situazione si è risanata.

    Ovviamente a quanto riportato in bio c'era - per molte indicazioni - la contro corrispondenza:

    • libro > presente in librerie
    • università > presente schede corsi etc
    • seminari > presente nei seminari

    😉


    MaxxG 1 Risposta
  • Moderatore

    @merlinox certo la bio è imprescindibile con tutti i link ai siti che dimostrino la competenza dell'autore, il focus su certi tipi (compreso il profilo LinkedIn in cui gli autori devono esplicitare la collaborazione col nostro sito, denim vogliono perché lavivono come una marchetta c'è qualcosa che non va, personalmebte voglio solo autori orgogliosi di partecipare a un progetto) ecc. I
    Ho fatto una serie di test per valutare l' impatto della firma in calce, che avesse più o meno anticipazione della bio o solo il link, ma la differenza vera l' ho vista dopo che G ha creato il grado degli autori,grazie alla creazione delle rispettive entità su wikidata.