• Moderatore

    Crisi Barilla: la Lega usa il brand Ringo in un messaggio sui social

    È notizia di oggi che la Lega (LegaSalvini) ha usato il brand Ringo per un contenuto politico sui social.
    Il messaggio fa riferimento sia al marchio sia a un vecchio e noto spot, richiamandone di fatto l'immagine d'insieme, i valori.

    Su Twitter si è scatenata la solita indignazione cieca da tastiera: quella dei detrattori che invitano a boicottare Barilla - che detiene il marchio Ringo - e quella di coloro che attaccano i detrattori.

    Barilla ha pubblicato una secca smentita: "Il Gruppo #Barilla conferma che non ha autorizzato e non autorizza l’utilizzo dei propri marchi – compreso il brand #Ringo – da parte di nessun movimento o gruppo politico."

    La cosa interessante, a mio parere, è il tipo di crisi che si innesca e il modo in cui può evolvere a seconda di come viene gestita.

    In teoria la crisi potrebbe trasformarsi in un'opportunità, ma non è così semplice governare questi processi in presenza di persone e tematiche calde, laddove esistono schiere ideologizzate e i fatti sono sostanzialmente estranei al brand. E per i brand la memoria dei consumatori non è sempre corta.

    In questi casi la difficoltà di gestire la crisi per i brand è maggiore, perché devono fare attenzione a non attaccare la parte politica che li ha strumentalizzati, se non vogliono inimicarsi una fetta di consumatori. Una bella grana.


  • Contributor

    In questi casi, di solito e come si suol dire: un bel querelar non fu mai scritto.

    Se un partito ha violato un marchio e/o un diritto d'autore e/o ha minacciato la reputazione dell'azienda... Eventualmente sarà chiamato a rispondere in tribunale.

    A mezzo social si fa il comunicato secco ed asettico e via.


    fda 1 Risposta
  • Moderatore

    Ciao @kal ,
    temo che non sia così semplice la scelta di un'azione legale.
    Ogni brand Barilla ha una popolazione di consumatori con caratteristiche proprie. Non è detto che la composizione ricalchi esattamente la situazione politica attuale in fatto di preferenze, ma è certamente eterogenea.
    Alcuni di questi consumatori saranno sensibili alla vicenda, perché attenti e ideologizzati.
    I consumatori sensibili, quelli "pro" e quelli "contro", potrebbero reagire a qualunque presa di posizione. Ciò significa che l'azienda potrebbe perdere una parte di clienti fidelizzati in seguito a una presa di posizione, anche a dispetto della posizione di facciata.
    È addirittura possibile che si risentano in parte entrambe le fazioni. Immagina che arrivino le scuse all'azienda con un tweet, parlando di eccellenza italiana che dà lavoro a tante famiglie: i "contro" boicottano i prodotti dell'azienda promossa dalla Lega, ma li boicottano anche i "pro" che vedono nelle scuse un modo per prevenire una causa legale da parte di un'azienda non amica.
    La vera cifra di questa vicenda è che l'azienda non muove le fila e le dinamiche della presunta crisi dipendono da azioni di terzi. In questo c'è una grande differenza rispetto a una crisi innescata dal principale azionista qualche tempo fa.
    Ovviamente parliamo comunque di un gruppo e di brand molto forti, nonché di una minima parte di consumatori potenzialmente sensibili a questa vicenda.


  • Contributor

    Ma l'azione legale mica la sbandieri in pubblico.

    Anzi.

    Il punto è: in pubblico prendi una posizione neutra e asettica e poi bastoni in tribunale, lontano dai riflettori.