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- Ogni SEO che si rispetti dovrebbe avere un link network per spingere i propri clienti
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si, grazie per aver postato il link.
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Se non erro il sito di cui parli è già stato penalizzato per quella pratica e ha dovuto fare una pulizia dei link per uscire dalla penalizzazione.
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@Juanin said:
Se non erro il sito di cui parli è già stato penalizzato per quella pratica e ha dovuto fare una pulizia dei link per uscire dalla penalizzazione.
Hanno aperto una discussione su questo forum a riguardo?
p.s.: per vedere se ci siamo capiti, mi dici le ultime 2 lettere finali del sito in questione?
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Di mia memoria ricordo una discussione su G+
https://plus.google.com/+DarioCiracì/posts/UCShhoBuoM4
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Si, la web agency è quella; La discussione non l'avevo letta; in pratica l'analisi è quella che feci io un anno prima.
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E ancora questi sono primi. Vuoi vedere che alla fin fine hanno ragione?
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Cosa intendi con "hanno ragione"?
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Intendo che le strategie black, in fondo in fondo, per loro hanno funzionato eccome, avvalorando la tesi di chi cerca il trucchetto e non si focalizza sulla qualità (che in fondo è un po' lo spunto da dove siamo partiti per questo topic).
Leggendo sul blog di e-max ho visto che hanno avuto una penalizzazione e ne sono usciti senza troppi sbattimenti (blog.e-max . it/web-marketing-bologna/come-uscire-penalizzazione-manuale-google.html). Quindi, perché dannarsi l'anima a giocare pulito e investire tempo e risorse se poi arrivano questi che con trucchetti da due lire arrivano primi con "web marketing", riuscendo a collaborare pure con aziende di rilievo come paddy power mentre un SEO white-hat agli esordi al massimo può ambire a gestire la reputazione di una falegnameria? Tanto poi in due settimane si riesce facilmente a uscire dalla penalizzazione, chi se ne frega!
Non si sono sbattuti più di tanti a fare il sito, hanno meno like su Facebook rispetto a una gelateria di provincia, ma per Google sono la migliore risorsa italiana per quanto riguarda il web marketing e grazie a ciò riescono ad avere clienti. Ecco perché dico che forse hanno ragione loro.
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@quarara said:
Intendo che le strategie black, in fondo in fondo, per loro hanno funzionato eccome, avvalorando la tesi di chi cerca il trucchetto e non si focalizza sulla qualità (che in fondo è un po' lo spunto da dove siamo partiti per questo topic).
Leggendo sul blog di e-max ho visto che hanno avuto una penalizzazione e ne sono usciti senza troppi sbattimenti (blog.e-max . it/web-marketing-bologna/come-uscire-penalizzazione-manuale-google.html). Quindi, perché dannarsi l'anima a giocare pulito e investire tempo e risorse se poi arrivano questi che con trucchetti da due lire arrivano primi con "web marketing", riuscendo a collaborare pure con aziende di rilievo come paddy power mentre un SEO white-hat agli esordi al massimo può ambire a gestire la reputazione di una falegnameria? Tanto poi in due settimane si riesce facilmente a uscire dalla penalizzazione, chi se ne frega!
Non si sono sbattuti più di tanti a fare il sito, hanno meno like su Facebook rispetto a una gelateria di provincia, ma per Google sono la migliore risorsa italiana per quanto riguarda il web marketing e grazie a ciò riescono ad avere clienti. Ecco perché dico che forse hanno ragione loro.
ah certo, sono daccordo con te; era quello che dicevo, anche nella discussione del 2013, fin dall'inizio;
lasciando da parte i moralismi e giudicando la cosa in maniera distaccata non citerei neanche il white o black hat, direi semplicemente che le azioni fatte hanno portato notevoli risultati, punto.
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Sì, white e black hat per me non significano rispettivamente "giusto" e "sbagliato": sono distinzioni che con l'etica non hanno niente a che vedere, secondo me. Google è un colosso che sviluppa algoritmi col fine di fornire risultati utili alle persone, ma non lo fa per etica, ma per fare i soldi.
Il mio punto di vista è identico a quello del mitico dr pete: moz . com/blog/black-hat-or-white-hat-seo-ask-better-questions
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concordo in pieno. La distinzione white/black è troppo semplicistica e da molti punti di vista solo commerciale. Suona molto come "affidaci pure il tuo sito perché siamo i buoni (white hat)". Purtroppo, questa visione è ben più difficile da spiegare e trasmettere al cliente.
@quarara said:
Sì, white e black hat per me non significano rispettivamente "giusto" e "sbagliato": sono distinzioni che con l'etica non hanno niente a che vedere, secondo me. Google è un colosso che sviluppa algoritmi col fine di fornire risultati utili alle persone, ma non lo fa per etica, ma per fare i soldi.
Il mio punto di vista è identico a quello del mitico dr pete: moz . com/blog/black-hat-or-white-hat-seo-ask-better-questions
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Ok, quindi da domani tutti a creare estensioni per joomla, wordpress & company con link nascosti.
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Non facciamo confusione.
Quella roba lì non è Black Hat. Quella roba lì è SPAM puro e semplice e onestamente non serve neanche a nulla. Non sono i link nascosti a fare la differenza, molto probabilmente non vengono neanche considerati, ma non dimentichiamo che molto probabilmente oltre a quelli nascosti ce ne sono anche di buoni.
Il punto è che potevano senza problemi evitare di metterlo nascosto e toglierlo proprio se uno decideva di non mostrarlo. Lo schifo sta nel voler imbrogliare le persone che usano il tuo prodotto. Finché c'è ignoranza e la gente non capisce te la cavi, ma quando realizzi che un brand ti ha preso per i fondelli ecco che il brand stesso non ci fa una gran bella figura.
Ovvio poi se siete dalla parte del "Basta che se ne parli" allora è un altro il discorso, ma non mi sembra una grande strategia.
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@Juanin said:
Non facciamo confusione.
Quella roba lì non è Black Hat. Quella roba lì è SPAM puro e semplice e onestamente non serve neanche a nulla. Non sono i link nascosti a fare la differenza, molto probabilmente non vengono neanche considerati, ma non dimentichiamo che molto probabilmente oltre a quelli nascosti ce ne sono anche di buoni.
Il punto è che potevano senza problemi evitare di metterlo nascosto e toglierlo proprio se uno decideva di non mostrarlo. Lo schifo sta nel voler imbrogliare le persone che usano il tuo prodotto. Finché c'è ignoranza e la gente non capisce te la cavi, ma quando realizzi che un brand ti ha preso per i fondelli ecco che il brand stesso non ci fa una gran bella figura.
Ovvio poi se siete dalla parte del "Basta che se ne parli" allora è un altro il discorso, ma non mi sembra una grande strategia.
Come fai a dire che non è servito a nulla?
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Infatti, non è solo un "purché se ne parli". Questi sono ancora primi cercando " web marketing" è la colpa è solo di Google che lo ha permesso perché, non me ne voglia emax, ma non siamo di fronte al sito della Microsoft.
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@quarara said:
Infatti, non è solo un "purché se ne parli". Questi sono ancora primi cercando " web marketing" è la colpa è solo di Google che lo ha permesso perché, non me ne voglia emax, ma non siamo di fronte al sito della Microsoft.
per non parlare del posizionamento con la frase web agency
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Incredibile, veramente. La cosa ancora più strana è che in prima pagina spuntano tutte agenzie che non mi sembra spicchino per la qualità dei loro lavori. Il dubbio doping collettivo mi viene, ma è solo complottismo senza nessun fondamento.
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Secondo me la realtà è che non ci siano particolari azioni fatte bene per scardinare quella SERP.
Così a occhio con un progetto ben organizzato in meno di 12 mesi si raggiunge la prima pagina senza forzature.
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Stiamo parlando della frase chiave "Web Marketing" con 378 milioni di risultati giusto?
Non dimentichiamoci l'altra chiave, quella principale: "Web Agency" con ben 1 miliardo e 430 milioni di risultati.
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Sì esatto.