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Beh ma più semplicemente, non ricordo la storia di youtube, si tratta solo del vantaggio competitivo di aver sviluppato per primi l'idea. Pensiamo alla vendita dei pixel. Il primo che ha proposto l'idea ha fatto un certo tipo di guardagno, tutti gli altri hanno avuto guadagni esponenzialmente inferiori, fino allo zero. Se, invece, Youtube ha condivisio un'idea già esistente allora sì gli investimenti cospicui hanno determinato il suo successo.
Quello che voglio dire è che l'idea dei video su web era oggettivamente vincente, chi è arrivato primo o tra i primi a svilupparla in un certo modo poi ha vinto...
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Ciao,
Sicuramente ci sono idee geniali e innovative, che molte volte necessitano di poco per essere sviluppate (vedi ad esempio la storia della vendita dei pixel), cmq molte idee a volte sono il naturale sbocco di alcune grosse realtà già presenti e questo alcuni lo sanno forse anticipano un po i tempi......
@Catone said:Quello che voglio dire è che l'idea dei video su web era oggettivamente vincente, chi è arrivato primo o tra i primi a svilupparla in un certo modo poi ha vinto...
Vi segnalo un approfondimento da leggere
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@Catone said:
Beh ma più semplicemente, non ricordo la storia di youtube, si tratta solo del vantaggio competitivo di aver sviluppato per primi l'idea. Pensiamo alla vendita dei pixel. Il primo che ha proposto l'idea ha fatto un certo tipo di guardagno, tutti gli altri hanno avuto guadagni esponenzialmente inferiori, fino allo zero. Se, invece, Youtube ha condivisio un'idea già esistente allora sì gli investimenti cospicui hanno determinato il suo successo.
Quello che voglio dire è che l'idea dei video su web era oggettivamente vincente, chi è arrivato primo o tra i primi a svilupparla in un certo modo poi ha vinto...
Non credo sia stato il primo, per evitare di essere ingannato dalla memoria ho fatto una ricerca:
YouTube
http://it.wikipedia.org/wiki/YouTube
"YouTube è stato fondato nel Febbraio del 2005"
e guarda com'era il 28 aprile (prima data disponibile su archive.org)
http://web.archive.org/web/20050428014715/http://www.youtube.com/Google Video
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1061567
26 gennaio 2005i nomi di altri siti non me li ricordo, perché non leggo continuamente il loro nome ovunque.
Quante volte leggi il nome di uno dei tanti siti stracitati (youtube, delicius, ecc.)? quante li usi?
e ora con Google, quante volte leggi il nome google? quante lo usi?
I rapporti di questi valori credo siano significativi di chi è soggetto al fattore moda.E mi sembra che il fattore moda stia diventando fin troppo importante,
i primi servizi ad inserirsi in questo trend sono stati i blog,
che da alcuni anni sono stati presentati, elogiati da tutti come qualcosa di rivoluzionario,
ma c'erano pure prima i blog, si chiamavano diari, certo il nome "diario" è associato a qualcosa di tradizionale e non fa presa.Mi ricordo di miodiario.jumpy.it ed era un sito parecchio visitato,
con alle spalle Mediaset che sul portale jumpy fece un investimento iniziale di 300 miliardi di lire,
ora tutte le volte che tento di collegarmi vedo "Mio Diario al momento non è raggiungibile per motivi tecnici."OK qualcuno mi potrà dire "ma non ha i feed rss" "non ha i ping" ecc. ma se quel servizio andava bene perché permetteva ad ognuno di pubblicare articoli e di commentare quelli altrui, la funzione principale di un Blog o diario, e aveva una folta community ben prima dell'esplosione dei blog, perché non hanno sviluppato le altre? Perché non ha più avuto successo senza il nome "blog" o senza ospitare un blogger rinomato? non è cult, IN, citato da migliaia di persone.
Va di moda adesso il web 2.0, e allora tutti a parlare di questo web 2.0, e i siti presi ad esempio sono sempre gli stessi (flikr, delicious, ecc.), quando avremmo assimilato bene le parole d'ordine proporremo alle aziende di passare al web 2.0 perché il loro sito web 1.0 non è all'avanguardia (magari qualcuna ne ha bisogno ma tante altre no!), e via a rifare i siti in Ajax che spariranno da google, e allora a investire in SEO, ecc. illudere clienti di chissà cosa ... e poi?
Queste mode le ho già viste, nel 1998-1999, quando le keywords erano e-commerce e new economy,
bastava che un CEO dichiarasse che la sua azienda stava per fare qualcosa su Internet, pure la pipì, e il suo titolo si impennava in borsa.Poi lo sboooom di Internet nel 2000-2001, non vorrei si verificasse la stessa cosa, e se tanti fanno sboom è perché pochi prima hanno fatto woooow.
Dopo lo sboom tutti erano più scettici a investire e allora ci voleva un'altra trovata, se il termine "new economy" era bastato a far sborsare soldi, ce ne voleva un altro, però più sicuro, più tradizionale in modo da rassicurare, insomma un termine italiano, e tangibile, solido come un muro, un termine che convincesse il cliente che sul suo sito entreranno tanti clienti, "una porta", no tanti più clienti, ma siii IL PORTALEEEEE! genialata! e tutti i siti sono diventati, anzi sono stati rinominati in, portali.
Ora siamo all'Ajax e tutto è social, si salvano i forum, la posta e le chat, pure quei nomi allora avrebbero bisogno di una rinfrescata, in realtà sono i servizi più social di tutti e sono nati ben prima del web.
E dietro ai nuovi nomi ci stanno vecchie tecnologie, secondo me da utilizzare quando necessarie, non sono cool perché portano nomi stranieri citati da tutti, sono cool se le si usano nei contesti giusti.
Lo stupore che provo adesso è paragonabile (comunque abbastanza inferiore) a quello che avevo nei confronti per esempio di Tiscali che circa nel 2000 era una delle maggiori società quotate in borsa superando la Fiat (allora era ancora la grande Fiat pre-crisi), mi chiedevo che se vado in giro vedo tante automobili con il marchio Fiat, pagate decine di milioni da chi le ha comprate, cosa vedevo invece di quello che ha fatto Tiscali? Una connessione a Internet GRATUITA! e un sito, un sito sul quale navigavo raramente, non spendevo nulla e al massimo cliccavo per sbaglio su qualche banner. E infatti la Tiscali non valeva quegli 100 euro ad azione, ora una sua azione vale 2,5 euro.
Non è forse che dietro alle dichiarazioni di tanti opinion leader che creano tendenze non ci possa essere un mercato delle opinioni?
La nuova frontiera del marketing, con forse una differenza rispetto a 6-7 anni fa, allora le opinioni riguardo Internet si formavano sulla carta stampata e sulle televisioni, ora nascono su Internet, vengono amplificate dai media tradizionali, ritornano su Internet, e vengono di nuovo amplificate da chi ne commenta le notizie.
Un circolo vizioso che secondo me non è utile alla obiettività dell'informazione e che crea mode pericolose, l'esempio del pixel adv che porti è esemplare, un sito che ha avuto successo solo perché è riuscito a innescare questo circolo.Una volta si diceva "l'ho sentito in televisione" per dire che una affermazione era autorevole e veritiera, ormai siamo al punto che l'abbiamo sostituita con "l'ho letto sul blog di Beppe Grillo", macchianera, luca sofri, mantellini, ecc. insomma cito pure io sempre gli stessi, ho letto talmente tante volte quei nomi, che mi escono pure dalle orecchie.
Così come non mi piace la TV sempre più autoreferenziale, non mi piace che il web diventi autoreferenziale, staccato dalla realtà e che vive di se stesso e per se stesso.L'autorevolezza è certamente importante, ma erano e sono considerati autorevoli pure tutti i giornalisti che elogiavano Tiscali quando le sue azioni costavano tanto. Perché non lo elogiano adesso? Se era conveniente tiscali a 100 euro ora a 2,5 euro è un affarone.
Ho l'impressione che l'autorevolezza, ormai purtroppo sempre più sinonimo di notorietà, dei siti ma non solo, sia diventata fin troppo importante.
Finché si tratta di fare informazione veritiera o di dare consigli, capisco che sia importante, meno quando si tratta di opinioni, di idee, di servizi, di siti che sono noti o constatabili a tutti. Se uno sconosciuto mi da una informazione posso non crederli ma se semplicemente mi presenta una idea brillante che importa se è uno sconosciuto e quindi non autorevole?
E qui mi allaccio a quello che dice gero@gero said:
Vi segnalo un approfondimento da leggere
Grazie per il link, interessante, insomma l'autorevolezza/affidabilità l'hanno conquistata anche grazie alle amicizie giuste.
Non voglio dimostrare niente, né convincere nessuno, quando ho iniziato questa discussione non immaginavo di dire ciò che ho detto in questo post, è semplicemente un braimstorming spero utile non solo a me ma a anche ad altri.
Ma quanto ho scritto? e adesso chi legge?
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Bah a me youtube sembra il napster per i video con interfaccia web
su youtube ci sono milioni di file coperti da copyright..credo sia anche questo il segreto del successo...
Se un sito cosi' fosse nato Italia credo che avrebbe chiuso bottega il giorno dopo...Il marketing e' stato fatto attraverso i video piu' popolari...(che magari sono stati confezionati appositamente)..Tra questii Funtwo e Lonleygirl, due delle star di You-Tube.
Questi sono stati commentati dai giornali tipo cnn, cbs etc...e da qui le notizie fanno il giro del mondo..
Nonostante tutto pero' ritengo youtube un servizio molto utile..
Sarebbe belllo fare una sito alla youtube con video 3gp per cellulari per il mercato italiano ma credo che esista gia' e comunque si rischia per il problema del copyright!
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@RockyMountains said:
Perché siti relativamente semplici come splinder, youtube, del.icio.us, ... valgono così tanto?
c'è qualcosa di più che mi sfugge?...esempio terra terra..a Milano ci sono 2 ristoranti identici a 100 metri di distanza l'uno dall'altro ...uno è sempre strapieno e per entrarci fanno la fila l'altro pur essendo "clonato alla perfezione" ma magari anche si mangia meglio e si spende meno non batte chiodo....questo capita in tutte le città in tutti i paesi......
Cosa faccio io che sono il padrone del locale (sfigato) e che tra l'altro sono stramiliardario e guadagno con altri settori alimentari soldi a palate???
...vado dal titolare e gli chiedo quanto vuoi per questo localetto??? quello gli chiede una cifra spropositata ma io pago comunque perchè :
a) Ho soldi da buttare
b) mi tolgo dai piedi un concorrente e rilancio il locale
c)anche se tra un'anno o meno il locale sarà vuoto completamente non ci rimetterò mai una lira !!!!!!...perchè guadagno da altre parti...mentre se poi la cosa ha successo posso dire di aver acquistato la gallina dalle uova d'oro
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@RockyMountains said:
Ma quanto ho scritto? e adesso chi legge?
Leggo sempre i post interessanti, cerco sempre di non leggere chi è l'autore (un pochino come quando le maestre correggono i compiti, ma qui non devo correggere niente, devo imparare).
Un progetto vincente ha sempre dietro delle persone che sanno quale obiettivo ottenere e che hanno una loro strategia per ottenerlo.
Il fatto di avere i soldi per concretizzare il progetto ed avere degli Opinion Leader capaci di inserire nel loro blog visitatissimi una recensione di YouTube con tanto di esempio video e di continuare così è il miglior punto di partenza.
Per lanciare una moda, cambiare gli standard, influenzare i comportamenti di un particolare target c'è bisogno sopratutto di Opinion Leader. Quindi o li hai, o lo sei.
Inoltre è importante sapere che si sta portando avanti un progetto dove devi dare tutto quello che hai. Google non puntava sui video anni fa, ha creato solo uno strumento in più.
YouTube non solo ha puntanto sui video, ma ha trasmesso in chi usa YouTube una serie di pensieri mentali che si sono rivelati vincenti.
Quindi prima avranno iniziato ad usarlo molti di quelli che conoscevano che a avevano un vasto pubblico al seguito.
Una volta lanciato il prodotto doveva riuscire a far compiere all'utente una serie di cose che lo coinvolgevano anche emotivamente.
Ecco che YouTube ha un profilo, ha i commenti, ha i tag, ha un motto che è Broadcast YourSelf, ha una serie di opzioni i miei favoriti, i miei amici, i miei gruppi, i miei canali.
Insomma, una volta entrato in YouTube ti mette nelle condizioni di sentirti parte integrante del servizio, interagento con altri.
In questo modo sei più invogliato a:
- parlarne con altri
- pubblicare i tuoi video e poi metterli nel tuo blog (reputo il fenomeno blog il canale più forte usato da YouTube per imprimere il suo marchio)
- interagire di più
Quindi è vero che ha avuto finanziamenti, è vero che ha avuto dalla sua il fatto di conoscere gente importante, ma la strategia ed il progetto sono stati vincenti.
Se dovessi mettere in ordine di importanza cosa per YouTube ha inciso di più per il suo successo farei:
- Idea vincente con una strategia di utilizzo del servizio molto forte creata appositamente per la massima fidelizzazione
- Opinion Leader che usando il mezzo hanno "invogliato" la blogosfera a far interagire YouTube con i Blog
- Finanziamenti
Il tutto come sempre e comunque, **IMHO
**
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Giorgio penso anch'io che l'insermento in blog, in siti dei video sia stato importante,
però non l'ha inventato youtube.Prendendo spunto da luic, youtube non ha rappresentato una innovazione tecnologica come napster.
Napster ha reinventato una parte di Internet, è stato il pioniere del p2p (microsoft ci arriva solo adesso, integrandolo in windows vista), ha fatto capire a molti che internet poteva essere utilizzata anche attraverso software diversi dai tradizionali browser ed e-mail/newsgroup/chat client, e che ogni pc poteva diventare parte integrante di Internet ospitando qualcosa da condividere.I tags c'erano già, i contenuti prelevati da altri siti anche (si pensi all'aforisma del giorno, alle previsioni del tempo, ai grafici di borsa, agli smiles, all'omarino con l'indirizzo IP nel cartello, ecc. da inserire con il link al sito che fornisce il servizio), i preferiti, i commenti, ... tutti servizi già visti altrove, certo li ha integrati bene.
Prendo un settore a caso fra quelli in crescita e che godono di economie di aggregazione (più utenti ho e più il sito è attrattivo), il primo che mi viene in mente, i siti di incontri online, non mi pare esista un leader incontrastato, o sbaglio?, lasciando da parte i leader di Internet (yahoo, microsoft, google) la differenza fra il primo e secondo player indipendente, che nemmeno conosco non è così elevata fra youtube e il suo secondo, che pure questo è talmente piccolo che è sconosciuto (o sono solo io a non conoscerlo?), anzi forse è piccolo perché sconosciuto.
Traendo le mie personali conclusioni, grazie anche ai vostri suggerimenti, penso di aver postato l'argomento nel forum giusto: web marketing.
Se è questa la risposta principale, bisogna tenerne conto, purtroppo, (aggiungo purtroppo perché non mi piace così ma mi devo adeguare al mercato e non viceversa), significa che il marketing in rete è cambiato veramente tanto e avviene tramite meccanismi a me non ancora conosciuti, per ora concordo su:
- video ripresi da TG stampa
- codice per la condivisione dei video su blog e siti
mi rimane oscuro questo
@Giorgiotave said:
Per lanciare una moda, cambiare gli standard, influenzare i comportamenti di un particolare target c'è bisogno sopratutto di Opinion Leader.
e come fai ad averli?
Guardate questo grafico:
http://www.alexa.com/data/details/traffic_details?url=www.youtube.comimpostato a 1 e 3 anni
Calma piatta fino alla fine del 2005, cioè solo un anno fa e dopo mezzo anno dalla sua nascita, e poi una crescita che pare inarrestabile.
Mi piacerebbe capire che è successo alla fine del 2005 per innestare questo meccanismo di crescita.
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Non è importante chi arriva primo, ma chi propone quello come standard
E' diverso il concetto
Se quelli avevano conoscenze, allora è facile raggiugnere gente importante e far fare dei post sui blog e mettere qualche articolo.
E' tutto concentrato su dove passa l'informazione che, di faccio un piccolo esempio in Italia, molto sommario, dell'informazione online.
- Giornali con grosso traffico ed istituzionali (Repubblica, Corriere)
- Webnews (Html.it, Punto Informatico)
- Blog informativi (http://top100.qix.it/)
- Piccoli servizi di news e anche blog a basso traffico
Ora c'è una cosa da dire. Se tu vuoi lanciare una notizia nel web Italiano che reputi importante invii un comunicato stampa o contatti direttamente i maggiori servizi.
La notizia non viene pubblicate in nessuno dei primi 3, ma solo nel 4, quindi nei piccoli servizi.
Che succede? Che la notizia non si propaga.
Se invece tu riesci a far pubblicare un Articolo su Repubblica, nel giro di un mese questa viene ripresa da tutti gli altri, a scalare.
Se la notizia la riferisce Grillo, viene ripresa da X fonti.
Allora il concetto è questo: ogni piccola fonte informativa ha una sua schiera di altre fonti informative che ne traggono vantaggio, ripubblicandola.
Ammettiamo...io lancio il GT PIPPO, servizio che permette qua e la, innovativo, che si può usare...e via dicendo.
Ora, dopo X mesi questo non ha raggiunto la massa perchè:
- non l'ho promosso bene
- non sono riuscito ad arrivare ai servizi informativi di alto livello, non li ho colpiti
Ora arrivi tu, che fai RM PIPPO. Ora tu conosci quelli di Repubblica, e gli fai fare un articolo....;)
Ho generalizzato è semplificato, ma questo è uno degli aspetti importanti
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Il successo di Youtube è stato nel trasformarsi in un "widget" per i blog e siti web
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@Giorgiotave said:
Ora arrivi tu, che fai RM PIPPO. Ora tu conosci quelli di Repubblica, e gli fai fare un articolo....
capito, capito, bisogna investire nel marketing relazionale
A.A.A. cercasi fidanzata giornalista di Repubblica
@Bukowski said:
Il successo di Youtube è stato nel trasformarsi in un "widget" per i blog e siti web
si, fra i widgets penso sia il più utile
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Qui siete tutti espertissimi, e non so se io centro qualcosa non essendo una grande epperta, ma vorrei che qualcuno mi spiegasse, come si potrebbe fare per fare un sito come youtube? La tecnologia richiesta è di alto livello, potrei inserire un qualcosa di simile nel mio sito, forse esiste qualche script in asp da poter cosi prendere spunto;)
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Scusate un sito come youtube in Italia non avrebbe tanto successo?
Io penso che libero abbia lanciato un servizio simile e piano piano sta salendo, ora per il fatto della SIAE bisogna essere anche un po intelligenti, magari affidarsi ad un paio di persone che creino i video, magari piccoli registi che ti fanno pubblicità gratuita per far vedere i loro video, capite, la cosa potrebbe girare in questo modo, il passaparola è sempre il miglior mezzo di comunicazione.