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innnanzi tutto dipende da che tipo di dolce.. se è un dolce per tutti o solo per una particolare fascia di persone.. approfondirei quindi la segmentazione, poi cercherei di capire come massimizzare la reach, cioè la capacità di mostrarmi, di raggiungere il mio target; se è una campagna offline quello che stai pensando le soluzioni potrebbero essere un redazionale su un quotidiano locale, oppure cartoline con prova prodotto da distribuire fuori dalle scuole o dei supermercati.. etc etc..
scusa sono stato poco specifico: allora l'azienda in questione vuole fare pubblicità a livello nazionale perkè vende prodotti on-line ..... i dolci sono per tutti e non per determinate categorie (abbiamo fatto già diverse campagne locali)
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Ed ecco la domanda da 90! Visto che siamo qui dentro ti chiedo quali sono le metriche che servono a determinare il grado di successo di un forum.
*Per sdrammatizzare: se dovete partecipare ad un live assicuratevi di essere soli in casa! Oltre alla lentezza dell'adsl, alle continue disconnessioni, ci si è messa mia sorella che ha deciso di asciugarsi i capelli proprio ora e con la lavastoviglie accesa: saltata due volte la corrente! *
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Prima di tutto un grazie a Leonardo per la sua disponibilità e per essere qui con noi oggi.
Uno dei metodi per sondare il mercato, per effettuare studi sulle preferenze degli utenti, o per testare eventualmente la preferenza di un prodotto (o di alcune sue caratteristiche), è l'uso di "sondaggi" proposti all'utente tramite il connubio email più pagine ad hoc.
Purtroppo solo una parte degli individui chiamati ad interagire risponde.
Il nostro campione quindi risulta viziato, in quanto non sapremo le risposte di certi utenti che pure facevano parte del nostro potenziale target, il perché certi utenti non hanno risposto ai nostri stimoli etc.
Ad esempio un manager molto impegnato probabilmente risponderebbe meno rispetto ad uno studente che passa molto tempo in rete.
In questi casi si può ovviare dando diversi pesi alle risposte, suddividendo per profili etc.
Tuttavia, tra gli studenti (o manager) che rispondono e quelli che non rispondono vi possono essere ulteriori differenze e peculiarità che solo coloro che non rispondono potrebbero mettere in evidenza.Questo, del resto, è uno dei problemi classici della campionatura.
Vengo al dunque: la rete, secondo te, ci permette in qualche modo di fornire ulteriori stimoli agli utenti ed invogliarli ulteriormente ad interagire, garantendo così percentuali di risposta più vicine al campione selezionato?
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@Giorgiotave said:
Un'altra domanda
Mi trovo davanti ad uno strano fenomeno, l'alta fidelizzazione che gli utenti hanno con GT e il potere del Brand (lo chiamerei io), mi hanno portato ad osservare un fenomeno molto interessante che non mi era mai capitato di vedere durante questi due anni di gestione.
Il fenomeno è l'influenza psicologica che ha questo Forum sui webmaster che a loro volta aprono dei Forum, sempre per webmaster.
Noto come le sezioni dei loro forum sia una loro visione del Forum GT, cioè prendono le sezioni del Forum GT che più interessano/tirano o che loro sono legati e ne riproducono la struttura.
Mi ha fatto pensare molto questo, è incredibile come si è riusciti ad influenzare dei comportamenti, cambiando gli standard.
Prima tutti i forum nascevano con sezioni come Html, Php, Javascript, qualcuno motori di ricerca.
Ora invece ne sto vedendo un casino proprio con Motori di ricerca, promozione, fisco e leggi, blog, affiliazioni, hosting.
In qualche modo si è messa in moto una macchina che sta cambiando il modo di vedere i Forum e questo è un bene, perchè gli argomenti che trattiamo qui verranno sempre più trattati nel web italiano.
Ma non è solo questo Leonardo, molti anche di altri settore riprendono lo Stile, mi chiedono i regolamenti, cercano di applicare gli stessi strumenti (vedi Wiki, Directory e altro).
Ogni singola idea che viene dal Forum GT viene poi ripresa/copiata/modificata/ in altri tantissimi piccoli progetti.
Però mi trovo ad assistere a questo fenomeno senza esperienza, non riesco quindi a fare passi per migliorare questi aspetti e comunicazione.
E' un campo molto specifico questo, ma tu hai idee o esperienze simili? Che cosa mi consiglieresti?
Giorgio, quello che descrivi ha un modo semplice di essere chiamato, ed è un concetto molto antico.. si chiama successo, e tanto più una cosa ha successo, perché piace, perché è fatta bene, diventa imitata, copiata, trasformata, riprodotta al punto da creare un nuovo standard..etc.. quante versioni di dispositivi sono nate recentemente simili all'ipod? In rete tutto poi si propaga, si mutua e si rigenera velocemente.. questo è uno degli aspetti + affascinanti della rete.... come comunicare tutto questo? forse comunicando le evoluzioni, gli aggiornamenti e le trasformazioni, forse raccontando la tua esperienza in un libro per condividerla anche con chi non frequenta questi luoghi e questi forum..
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@koalasereno said:
la bola 2.0 potrebbe non scoppiare
, per la seconda direi che la strada è avviata ma non solo per quel che riguarda le decisioni di acquisto quanto per quello che significa in termine di brand awareness.. scaturita da campagne virali che possono scaturire da questo tipo di contenuti generati dal basso; beh, ci sono stati casi eclatanti all'incontrario ,da ipod a kryptonite dove l'influenza sulle decisonii di acquisto è stata pazzesca..
Per quanto riguarda la brand awareness, sono d'accordo con te.
Per quanto riguarda le decisioni d'acquisto, invece, sono più scettico, soprattutto su quelle relative ai beni durevoli: voglio dire, se voglio comprarmi un lettore MP3, apro il browser e mi leggo un po' di recensioni sui blog, mentre se devo scegliere che auto acquistare, vado in edicola e mi compro Quattroruote. Non trovi?
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@Everfluxx said:
Per quanto riguarda la brand awareness, sono d'accordo con te.
Per quanto riguarda le decisioni d'acquisto, invece, sono più scettico, soprattutto su quelle relative ai beni durevoli: voglio dire, se voglio comprarmi un lettore MP3, apro il browser e mi leggo un po' di recensioni sui blog, mentre se devo scegliere che auto acquistare, vado in edicola e mi compro Quattroruote. Non trovi?col tempo quelli che siamo abituati a considerare beni problematici diventeranno sempre meno problematici
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@Calogero Dimino said:
Prima di tutto un grazie a Leonardo per la sua disponibilità e per essere qui con noi oggi.
Uno dei metodi per sondare il mercato, per effettuare studi sulle preferenze degli utenti, o per testare eventualmente la preferenza di un prodotto (o di alcune sue caratteristiche), è l'uso di "sondaggi" proposti all'utente tramite il connubio email più pagine ad hoc.
Purtroppo solo una parte degli individui chiamati ad interagire risponde.
Il nostro campione quindi risulta viziato, in quanto non sapremo le risposte di certi utenti che pure facevano parte del nostro potenziale target, il perché certi utenti non hanno risposto ai nostri stimoli etc.
Ad esempio un manager molto impegnato probabilmente risponderebbe meno rispetto ad uno studente che passa molto tempo in rete.
In questi casi si può ovviare dando diversi pesi alle risposte, suddividendo per profili etc.
Tuttavia, tra gli studenti (o manager) che rispondono e quelli che non rispondono vi possono essere ulteriori differenze e peculiarità che solo coloro che non rispondono potrebbero mettere in evidenza.Questo, del resto, è uno dei problemi classici della campionatura.
Vengo al dunque: la rete, secondo te, ci permette in qualche modo di fornire ulteriori stimoli agli utenti ed invogliarli ulteriormente ad interagire, garantendo così percentuali di risposta più vicine al campione selezionato?
Ciao Calogero e grazie a te per essere intervenuto; quello che tu dici è vero, in realtà è un classico problema di rappresentatività del campione..oltre che di tasso di partecipazione e/o di risposta al sondaggio in questione. Come ovviare a questo?
-Favorendo la partecipazione al sondaggio con premi, sconti, regali mirati (un po' come si fa per la registrazione alla newsletter di un sito..)- indirizzando il questionario solo a coloro che hanno mostrato coinvolgimento, interesse e partecipazione.. per la serie pochi ma buoni..
- creando questionari differenti per target..
Naturalmente i questionari devono rispettare tutte le sacre regole di velocità, chiarezza, comprensione, etc..
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@SpiderPanoz said:
col tempo quelli che siamo abituati a considerare beni problematici diventeranno sempre meno problematici Forse mi sono spiegato male. Il problema che ho posto è legato all'autorevolezza dei blog.
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@SpiderPanoz said:
col tempo quelli che siamo abituati a considerare beni problematici diventeranno sempre meno problematici
condivido anche se molti utenti Internet sempre più prima di andare al concessionario passano dai siti dei produttori, leggono i commenti sulle community, utilizzano i motori di comparazione, valutano magari siti come automobili.com per cercare concessionari che magari propongono l'usato.. etc. è un po' più articolato di così.. conosci edmunds.com?
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@koalasereno said:
condivido anche se molti utenti Internet sempre più prima di andare al concessionario passano dai siti dei produttori, leggono i commenti sulle community, utilizzano i motori di comparazione, valutano magari siti come automobili.com per cercare concessionari che magari propongono l'usato.. etc. è un po' più articolato di così.. conosci edmunds.com?
no, ma vado a vedere
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@Everfluxx said:
Forse mi sono spiegato male. Il problema che ho posto è legato all'autorevolezza dei blog.
scusa avevo frainteso... però alcuni blog sono autorevoli....
e pian piano lo saranno sempre di più...ad oggi però concordo che la carta stampata da qualche garanzia in più... ma non sempre
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@Everfluxx said:
Forse mi sono spiegato male. Il problema che ho posto è legato all'autorevolezza dei blog.
Sì, è vero, per certe categorie di prodotti è difficile rendere oggettivo un concetto, o meglio un'attribuzione di valore come l'autorevolezza al singolo blog.. dopo quanto o cosa un blog può essere considerato autorevole e da chi? Forse in base ai link, al traffico, ai link al pagerank..? forse ma non è facile da determinare.
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@koalasereno said:
Sì, è vero, per certe categorie di prodotti è difficile rendere oggettivo un concetto, o meglio un'attribuzione di valore come l'autorevolezza al singolo blog.. dopo quanto o cosa un blog può essere considerato autorevole e da chi? Forse in base ai link, al traffico, ai link al pagerank..? forse ma non è facile da determinare.
A mio modesto avviso, l'autorevolezza di un blog si misura appunto con la sua capacità di influenzare le opinioni di chi lo legge.
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@SpiderPanoz said:
col tempo quelli che siamo abituati a considerare beni problematici diventeranno sempre meno problematici
scusami, mi sa che ho risposto a questa domanda attaccandola a un altro utente :-
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@Everfluxx said:
A mio modesto avviso, l'autorevolezza di un blog si misura appunto con la sua capacità di influenzare le opinioni di chi lo legge.
sono d'accordo anche se non è facile misurare questa capacità almeno non in prima battuta.
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@koalasereno said:
scusami, mi sa che ho risposto a questa domanda attaccandola a un altro utente :-
azz. speriamo di non perdere di autorevolezza
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@mr yak said:
Ciao Leonardo e grazie per la tua disponibilità.
La domanda, forse banale, e cosa vedi tu per il futuro: dove potrebbe portare secondo te la diffusione dei "contenuti dal basso"? chiaramente parlo di direzione generale, non di quale sarà la prossima idea che sfonderà...bella domanda quanto difficile da rispondere.. ci provo correndo comuqnue il rischio di essere banale..
secondo me questa ondata di contenuti dal basso è come un grande rimescolamento di carte, una ondata di libertà, di democrazia informativa che forse porterà ad una maggiore trasparenza e verità.. mi ricordo che all'inizio la rete, quella fatta dagli accademici e dagli iniversitari, era molto più vicina a quella che è ora e che sta diventando o tornando ad essere..
se il sito più bello o la campagna più grande è solo ad appannaggio di chi è più grande o può spendere di più il Web diventa come ogni altro medium d comunicazione.. ma il web è diverso, come cantava gaber il web è libertà e la libertà è partecipazione
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Mi pare ti sia scappata questa domanda fatta all'inizio Leo, te la ripropongo :
@i2m4y said:
Ciao e benvenuto,
in merito alla "profilazione" del sito web per tipologia di utente mi chiedo se potresti postare qualche esempio di siti organizzati in "sentieri diversi" a seconda dell'utente, manager, casalinga ecc.
Paolo
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@koalasereno said:
bella domanda quanto difficile da rispondere.. ci provo correndo comuqnue il rischio di essere banale..
secondo me questa ondata di contenuti dal basso è come un grande rimescolamento di carte, una ondata di libertà, di democrazia informativa che forse porterà ad una maggiore trasparenza e verità.. mi ricordo che all'inizio la rete, quella fatta dagli accademici e dagli iniversitari, era molto più vicina a quella che è ora e che sta diventando o tornando ad essere..
se il sito più bello o la campagna più grande è solo ad appannaggio di chi è più grande o può spendere di più il Web diventa come ogni altro medium d comunicazione.. ma il web è diverso, come cantava gaber il web è libertà e la libertà è partecipazioneCe la farà il web 2.0 a resistere? O sarà ripreso e fagocitato da interessi a lui stesso superiori? Le grandi aziende cercheranno di riprendere il controllo della situazione? Forse ci proveranno, non so se riusciranno..
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La campagne di banner advertising hanno avuto nel corso degli anni tassi di click-through decrescenti e tassi di conversione bassissimi.
L'efficacia di una campagna banner spesso si misura proprio in base a questi due ultimi parametri.
In altri media, tv, carta stampata, radio, il rapporto diretto tra esposizione ad un annuncio pubblicitario e risposta del consumatore è più difficile da misurare eppure si spendono cifre enormi solo per i passaggi.Quanto pensi siano importanti le sole impression di un banner (indipendentemente dal click-through e dal tasso di conversione) per promuovere il brand di un'azienda?
Una campagna tramite banner deve essere gestita diversamente da una compagnia grande e da una piccola impresa?
Quali sono i tuoi suggerimenti per ottenere click-through e tassi di conversione maggiori?