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- I webmaster italiani Spammano! Parola di Google Italia
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Quella frase mi fa pensare che ci sia una sorta di controllo umano/manuale sul dominio. Non credo che i crowler/algoritmi di Google siano capaci di capire se un link sia furbo oppure volontario.
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Veramente una brutta uscita.
Ho conosciuto un pò di gente a Google, già dal 2004 e ho sempre avuto buone impressioni. In più occasioni ci hanno ringraziato del lavoro svolto con questa community, soprattutto in una edizione del Convegno GT hanno espresso il loro gradimento con quanto fatto con il forum, citandoci anche nel loro blog ufficiale.
Erano gli anni dell'"apertura ai webmaster", di quella voglia sincera e bella che c'era nel Team di Google.
Ad oggi, con molta amarezza, devo capire se siamo cambiati noi o sono cambiati loro. Perché sinceramente qualche speranza che le cose potessero cambiare c'era.
Invece la corrente che sta vincendo dentro il Team Google è un'altra.
E forse sarebbe il caso di prendere in mano tutto quello che hanno combinato di sbagliato in questi anni e farglielo notare, in modo molto convinto, perché da come si comportano sembra che siano i giudici del web quando invece loro stessi hanno creato dei problemi sull'utilizzo della rete da parte dei webmaster e non ne se rendono conto per niente.
Google, try again
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L'ho già detto su g+, se non ci fossero stati gli italiani sarebbero ancora li a zappare la terra :-))
Ciao
Enea
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Quelli di Google hanno perfettamente ragione, infatti io uso Google+ al solo scopo di spammare un pò di links.
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Magari avranno anche ragione (sappiamo bene che - sfortunatamente - la hanno) però da google italia magari si poteva evitare di scrivere una cosa del genere.
Detto da un qualsiasi webmaster ha un valore ma detto da google ne acquista tutt'altro.
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Potrebbero aver dato una tirata di orecchie anche ai webmaster spagnoli, turchi o polacchi.
Bisognerebbe andare a leggersi l'omologo articolo in quelle lingue.
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@Jabber said:
Potrebbero aver dato una tirata di orecchie anche ai webmaster spagnoli, turchi o polacchi.
Bisognerebbe andare a leggersi l'omologo articolo in quelle lingue.Quello che dici è vero, senza però togliere il fatto che quella sia una brutta uscita, anche se localizzata
Comunque, c'è qualcuno che fa una ricerca?
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Complimenti a questo Giacomo Gnecchi per questa gaffe clamorosa.
Non so chi sia ne che ruolo abbia In Google Italia ma sarebbe meglio che cominciasse a rileggersi ciò che scrive prima di pubblicare.
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Io ho provato a cercare articoli simili in altre lingue ma non ho trovato nulla. L'articolo poi è sotto "Ultime notizie" quindi credo che forse sia iniziativa italiana ma non ne sono sicuro.
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A dire il vero l'articolo è stato scritto da Giacomo Gnecchi e Sila Awad, Google Search Quality, troverete queste informazioni in calce a quella pagina, mentre chi ha materialmente pubblicato la pagina è Giacomo Gnecchi.
Peccato che non abbiano tradotto quell'articolo in altre lingue altrimenti sarebbe stata più facile la diffusione del pensiero di alcuni dipendenti di Google.
Sto valutando di aprire uno spazio di terzo livello, probabilmente con un blog, con contenuti in lingua Inglese per esprimere la mia indignazione sull'articolo in oggetto affinché abbia una visibilità a rango mondiale.
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Senza offesa eh, ma caso mai non si fosse capito a Google della nostra indignazione frega meno di niente.
Peccato che non si sia colta la mia provocazione su Google+. La verità è che i webmasters anche quando hanno dei margini di autonomia preferiscono legarsi mani e piedi a Google nella speranza di cavarci un vantaggio, salvo poi lagnarsi del colosso brutto e cattivo.
Oggi Google capisce una sola cosa: i soldi. Dal momento (altra generalizzazione) che gli italiani capiscono esattamente la stessa cosa, non dovrebbe essere difficile intendersi.
Quando la gentile impiegata di AdWords mi ha telefonato per chiedermi come mai non usassi i buoni sconto per i miei clienti le ho fatto gentilmente notare che Google da me e dai miei clienti non avrebbe avuto neanche un Cent perché ero in disaccordo totale con la policy da loro adottata verso i webmasters su una lunga lista di punti.
A loro, un pirlotto come me non gli fa neanche il solletico, però...
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Conosco l'autore googler che ha scritto questa indicazione e ne rimango basito, di solito è molto corretto, invece qui c'è una caduta di stille. Errare umanum est, dicevano i latini, no?
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Il CEO di Google, Eric Schmidt, ha dichiarato questo per quanto riguarda le ricerche su Google: "I actually think most people don't want Google to answer their questions. They want Google to tell them what they should be doing next.". Se il CEO fa queste dichiarazioni, figuriamoci gli altri che gli stanno sotto...
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Ciao a tutti, mi permetto di aggiornare la discussione (ho letto la cosa solo adesso) con un aggiornamento che forse non avete notato, la parola "italiani" è stata cancellata (con il tag di "cancellazione" o barra orizzontale sulla parola) e riporto testualmente la nota aggiunta:
"Ci siamo accorti che [alcuni webmaster Italiani][SUP]1[/SUP] tentano di escogitare metodi semplici"
e poi:
quando abbiamo deciso di pubblicare questo post ad Agosto del 2012, l'utilizzo dell'article marketing come canale per generare profili di backlink di bassa qualità era una pratica comune in molti mercati Europei. Il post era stato concepito per tutti i webmaster che volontariamente o involontariamente ne stavano facendo uso (ed è valido tuttora). Come specificato nelle risorse pubbliche, tali tecniche sono in violazione delle norme sulla Qualità
Link: *sites.google.com/site/webmasterhelpforum/it/it-posts/article-marketing-consigli-google-generazione-backlink
*
Che significa, io francamente non capisco. A parte che non capisco neanche come uno possa farne uso "involontariamente" - ricorda certi politici che facevano manovre discutibili "a loro insaputa", magari ironizzano - mi pare che il post dimostri una tendenza molto accentuata, ovvero fare link building esclusivamente mediante articoli. E non vale solo per gli italiani, le vostre critiche sono sensatissime ma se l'hanno piazzato lì, svarione o cattivo gusto, sembra che sia un dato di fatto (io ho lavorato per tre mesi su una penalizzazione provocata dal precedente SEO della mia azienda attuale, roba che non è neanche definibile come consulenza perchè fu, di fatto, article spinning puro) È un errore grave e limitativo fare esclusivamente articoli (senza considerare che non puoi farne 5000 al giorno, perchè è fin troppo facile che il meccanismo sia rilevato come "automatizzato"), al di là della lecita indignazione, ripeto, per averci additato globalmente come "spammatori mangia-spaghetti".Se non ci fosse stato il suddetto refuso avrei detto che un po' di esame di coscienza dovremmo farlo tutti in Italia, a partire dall'uso dell'espressione "escogitare metodi semplici" (quindi facilmente rilevabili dall'antispam), adesso francamente mi viene solo da ridere, un passo indietro che rende ancora più fallace l'intera vicenda.
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Parlo da NON esperto di tutto ciò che riguarda indicizzazione, SEO eccetera. Però io sono in gran parte d'accordo con l'autore dell'articolo Giacomo Gnecchi.
Ma quello che mi stupisce è che a quanto pare a molti crea stupore.
Da quello che leggo su forum e blog italiani, al primo posto della classifica c'è un trucco, o più trucchi, strategie svelate per scalare "le classifiche" e farsi notare più del concorrente. Pochi o nessuno mettono in evidenza l'importanza dei contenuti.
E ci ritroviamo centinaia di siti che parlano di Android che si ammazzano a colpi di trucchetti e strategie, ma tutti che riportano lo stesso identico articolo.
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@enigma said:
...
Non capisco, anche se la frase fosse stata sottolineata di blu, cosa cambia rispetto al mio commento?
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@MustHave said:
...
E' molto semplice: la nazionalità non c'entra così tanto quanto qui si vuol far credere!
E' allo stesso livello di chi crede che tutti gli Indiani spammano. E' una sciocchezza!
Generalizzare come ha fatto questa persona è sbagliato.
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@enigma said:
Generalizzare come ha fatto questa persona è sbagliato.
Noi siamo un popolo con una forma mentale, anzi radicata nel nostro DNA, protesa verso la furbizia. Ci viene istintivo trovare la scappatoia per evitare la coda, trovare un posteggio, evadere le tasse. Nel nostro paese, non a caso, regna l'esatto opposto della meritocrazia. E' inutile farne un dramma, siamo così e così siamo conosciuti nel resto del mondo. E la politica o i politici non c'entrano nulla col mio discorso.
Poi, quando ci fa comodo diventiamo più nazionalisti degli americani, quando ci fa comodo l'esatto opposto ecco che gli americano sono il punto di riferimento e giù palate di M sulla nostra nazione Italia.Ma ci sono italiani non opportunisti, non approfittatori, rispettosi dell'intelligenza, eccetera? Ma certo, mi sembra ovvio, non siamo tutti uguali! Ma se si fa un discorso basato su dati e statistiche, come nell'esempio dell'articolo di Giacomo Gnecchi, devi per forza generalizzare!
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La cosa belle è che sia stata scritta/detta proprio da un italiano ? Senso di superiorità o cosa ?