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- I webmaster italiani Spammano! Parola di Google Italia
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Potrebbero aver dato una tirata di orecchie anche ai webmaster spagnoli, turchi o polacchi.
Bisognerebbe andare a leggersi l'omologo articolo in quelle lingue.
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@Jabber said:
Potrebbero aver dato una tirata di orecchie anche ai webmaster spagnoli, turchi o polacchi.
Bisognerebbe andare a leggersi l'omologo articolo in quelle lingue.Quello che dici è vero, senza però togliere il fatto che quella sia una brutta uscita, anche se localizzata
Comunque, c'è qualcuno che fa una ricerca?
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Complimenti a questo Giacomo Gnecchi per questa gaffe clamorosa.
Non so chi sia ne che ruolo abbia In Google Italia ma sarebbe meglio che cominciasse a rileggersi ciò che scrive prima di pubblicare.
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Io ho provato a cercare articoli simili in altre lingue ma non ho trovato nulla. L'articolo poi è sotto "Ultime notizie" quindi credo che forse sia iniziativa italiana ma non ne sono sicuro.
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A dire il vero l'articolo è stato scritto da Giacomo Gnecchi e Sila Awad, Google Search Quality, troverete queste informazioni in calce a quella pagina, mentre chi ha materialmente pubblicato la pagina è Giacomo Gnecchi.
Peccato che non abbiano tradotto quell'articolo in altre lingue altrimenti sarebbe stata più facile la diffusione del pensiero di alcuni dipendenti di Google.
Sto valutando di aprire uno spazio di terzo livello, probabilmente con un blog, con contenuti in lingua Inglese per esprimere la mia indignazione sull'articolo in oggetto affinché abbia una visibilità a rango mondiale.
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Senza offesa eh, ma caso mai non si fosse capito a Google della nostra indignazione frega meno di niente.
Peccato che non si sia colta la mia provocazione su Google+. La verità è che i webmasters anche quando hanno dei margini di autonomia preferiscono legarsi mani e piedi a Google nella speranza di cavarci un vantaggio, salvo poi lagnarsi del colosso brutto e cattivo.
Oggi Google capisce una sola cosa: i soldi. Dal momento (altra generalizzazione) che gli italiani capiscono esattamente la stessa cosa, non dovrebbe essere difficile intendersi.
Quando la gentile impiegata di AdWords mi ha telefonato per chiedermi come mai non usassi i buoni sconto per i miei clienti le ho fatto gentilmente notare che Google da me e dai miei clienti non avrebbe avuto neanche un Cent perché ero in disaccordo totale con la policy da loro adottata verso i webmasters su una lunga lista di punti.
A loro, un pirlotto come me non gli fa neanche il solletico, però...
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Conosco l'autore googler che ha scritto questa indicazione e ne rimango basito, di solito è molto corretto, invece qui c'è una caduta di stille. Errare umanum est, dicevano i latini, no?
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Il CEO di Google, Eric Schmidt, ha dichiarato questo per quanto riguarda le ricerche su Google: "I actually think most people don't want Google to answer their questions. They want Google to tell them what they should be doing next.". Se il CEO fa queste dichiarazioni, figuriamoci gli altri che gli stanno sotto...
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Ciao a tutti, mi permetto di aggiornare la discussione (ho letto la cosa solo adesso) con un aggiornamento che forse non avete notato, la parola "italiani" è stata cancellata (con il tag di "cancellazione" o barra orizzontale sulla parola) e riporto testualmente la nota aggiunta:
"Ci siamo accorti che [alcuni webmaster Italiani][SUP]1[/SUP] tentano di escogitare metodi semplici"
e poi:
quando abbiamo deciso di pubblicare questo post ad Agosto del 2012, l'utilizzo dell'article marketing come canale per generare profili di backlink di bassa qualità era una pratica comune in molti mercati Europei. Il post era stato concepito per tutti i webmaster che volontariamente o involontariamente ne stavano facendo uso (ed è valido tuttora). Come specificato nelle risorse pubbliche, tali tecniche sono in violazione delle norme sulla Qualità
Link: *sites.google.com/site/webmasterhelpforum/it/it-posts/article-marketing-consigli-google-generazione-backlink
*
Che significa, io francamente non capisco. A parte che non capisco neanche come uno possa farne uso "involontariamente" - ricorda certi politici che facevano manovre discutibili "a loro insaputa", magari ironizzano - mi pare che il post dimostri una tendenza molto accentuata, ovvero fare link building esclusivamente mediante articoli. E non vale solo per gli italiani, le vostre critiche sono sensatissime ma se l'hanno piazzato lì, svarione o cattivo gusto, sembra che sia un dato di fatto (io ho lavorato per tre mesi su una penalizzazione provocata dal precedente SEO della mia azienda attuale, roba che non è neanche definibile come consulenza perchè fu, di fatto, article spinning puro) È un errore grave e limitativo fare esclusivamente articoli (senza considerare che non puoi farne 5000 al giorno, perchè è fin troppo facile che il meccanismo sia rilevato come "automatizzato"), al di là della lecita indignazione, ripeto, per averci additato globalmente come "spammatori mangia-spaghetti".Se non ci fosse stato il suddetto refuso avrei detto che un po' di esame di coscienza dovremmo farlo tutti in Italia, a partire dall'uso dell'espressione "escogitare metodi semplici" (quindi facilmente rilevabili dall'antispam), adesso francamente mi viene solo da ridere, un passo indietro che rende ancora più fallace l'intera vicenda.
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Parlo da NON esperto di tutto ciò che riguarda indicizzazione, SEO eccetera. Però io sono in gran parte d'accordo con l'autore dell'articolo Giacomo Gnecchi.
Ma quello che mi stupisce è che a quanto pare a molti crea stupore.
Da quello che leggo su forum e blog italiani, al primo posto della classifica c'è un trucco, o più trucchi, strategie svelate per scalare "le classifiche" e farsi notare più del concorrente. Pochi o nessuno mettono in evidenza l'importanza dei contenuti.
E ci ritroviamo centinaia di siti che parlano di Android che si ammazzano a colpi di trucchetti e strategie, ma tutti che riportano lo stesso identico articolo.
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@enigma said:
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Non capisco, anche se la frase fosse stata sottolineata di blu, cosa cambia rispetto al mio commento?
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@MustHave said:
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E' molto semplice: la nazionalità non c'entra così tanto quanto qui si vuol far credere!
E' allo stesso livello di chi crede che tutti gli Indiani spammano. E' una sciocchezza!
Generalizzare come ha fatto questa persona è sbagliato.
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@enigma said:
Generalizzare come ha fatto questa persona è sbagliato.
Noi siamo un popolo con una forma mentale, anzi radicata nel nostro DNA, protesa verso la furbizia. Ci viene istintivo trovare la scappatoia per evitare la coda, trovare un posteggio, evadere le tasse. Nel nostro paese, non a caso, regna l'esatto opposto della meritocrazia. E' inutile farne un dramma, siamo così e così siamo conosciuti nel resto del mondo. E la politica o i politici non c'entrano nulla col mio discorso.
Poi, quando ci fa comodo diventiamo più nazionalisti degli americani, quando ci fa comodo l'esatto opposto ecco che gli americano sono il punto di riferimento e giù palate di M sulla nostra nazione Italia.Ma ci sono italiani non opportunisti, non approfittatori, rispettosi dell'intelligenza, eccetera? Ma certo, mi sembra ovvio, non siamo tutti uguali! Ma se si fa un discorso basato su dati e statistiche, come nell'esempio dell'articolo di Giacomo Gnecchi, devi per forza generalizzare!
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La cosa belle è che sia stata scritta/detta proprio da un italiano ? Senso di superiorità o cosa ?
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Della serie dalla padella alla brace... lasciamo perdere che è meglio Per fortuna non tutti fanno di tutta l'erba un fascio.
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Enigma, tu hai scritto: Generalizzare come ha fatto questa persona è sbagliato.
però il titolo di questa discussione è: I webmaster italiani spmammano! Parola di Google italia.
Tutta Google Italia? Anche amici e parenti? Anche chi ha un account Gmail?
Questo non è generalizzare?
Giacomo Gnecchi ha scritto: Ci siamo accorti che i webmaster italiani tentano di escogitare metodi semplici per generare veloci backlink per i loro siti.
Su cosa si discute, sul fatto che Gnecchi ha generalizzato perché non è andato casa per casa di tutti i webmaster italiani, o del fatto che ha espresso un suo personale pensiero, su una base statistica, che evidenzia un tipo di andamento?
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@MustHave said:
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Ciao MustHave,
Dipende da che ruolo ha Giacomo all'interno di Google Italia, cosa di cui non ho la più pallida idea! Per questo ho scritto "questa persona".
Comunque ho capito la tua opinione e la rispetto, semplicemente non la condivido, tutto qui.
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@MustHave said:
Noi siamo un popolo con una forma mentale, anzi radicata nel nostro DNA, protesa verso la furbizia. Ci viene istintivo trovare la scappatoia per evitare la coda, trovare un posteggio, evadere le tasse. Nel nostro paese, non a caso, regna l'esatto opposto della meritocrazia. E' inutile farne un dramma, siamo così e così siamo conosciuti nel resto del mondo. E la politica o i politici non c'entrano nulla col mio discorso.
Poi, quando ci fa comodo diventiamo più nazionalisti degli americani, quando ci fa comodo l'esatto opposto ecco che gli americano sono il punto di riferimento e giù palate di M sulla nostra nazione Italia.Ma ci sono italiani non opportunisti, non approfittatori, rispettosi dell'intelligenza, eccetera? Ma certo, mi sembra ovvio, non siamo tutti uguali! Ma se si fa un discorso basato su dati e statistiche, come nell'esempio dell'articolo di Giacomo Gnecchi, devi per forza generalizzare!
Guarda, io sono abbastanza d'accordo con te, nelle generalizzazioni e negli stereotipi c'è sempre qualcosa di vero.
Non mi trovo ovviamente d'accordo col dire che la furbizia sia inscritta nel DNA, il che equivarrebbe a dire che siamo tutti affetti dalla tara genetica della furbizia e la qual cosa sarebbe effettivamente una generalizzazione inaccettabile.Detto ciò, quando un'azienda come Google cerca di promuovere certi suoi prodotti avvalendosi dei webmasters come cavalli di Troia e dei benefici che i webmasters ne possono trarre sulle serp, dovrebbe come minimo usare una maggior prudenza in quello che dice.
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@wolf_cub said:
Non mi trovo ovviamente d'accordo col dire che la furbizia sia inscritta nel DNA, il che equivarrebbe a dire che siamo tutti affetti dalla tara genetica della furbizia e la qual cosa sarebbe effettivamente una generalizzazione inaccettabile.
In realtà la furbizia fa proprio parte del comportamento di quasi tutti gli esseri viventi. La furbizia umana è ovviamente a un livello superiore.
Siamo tutti furbi, chi più chi meno. E a volte la furbizia non fa solo parte del patrimonio genetico ma è anche un fatto culturale. Ma quello che volevo dire è che il nostro paese da questo piunto di vista non è secondo a nessuno, e questo coinvolge comportamenti che spaziano dall'accaparrarsi un posteggio fino a oltrepassare un sito web concorrente.@wolf_cub said:
Detto ciò, quando un'azienda come Google cerca di promuovere certi suoi prodotti avvalendosi dei webmasters come cavalli di Troia e dei benefici che i webmasters ne possono trarre sulle serp, dovrebbe come minimo usare una maggior prudenza in quello che dice.
D'accordissimo al 100%, vedi sopra.