• User

    Ciao Giorgio,

    grazie per essere intervenuto e complimenti per il forum!

    Riguardo Analisi 1 Analisi 2 è un lavoro che abbiamo in un certo senso già fatto, naturalmente non con il metodo e la precisione da te esposti. Pero il cercare con strumenti ppc (Adwords piu che Overture, in realtà) kw correlate e inserirle nei title per posizionarle è stato un po il lavoro degli ultimi mesi.. anche se naturalmente non penso sia concluso qui, al meglio non c'è mai fine.. ah, il sito è stabilmente primo e secondo su google.com per italian leather goods 😉
    Riguardo il come usare questi dati, il linea astratta hai ragione in tutto quello che consigli. Nella pratica però gli stessi tempi disponibili e l'organizzazione generale tendono a farmi evitare forme pubblicitarie su siti informativi o altro. La funzione unica dovrebbe essere quella di canalizzare traffico sul sito.
    Tra le forme da te citate inoltre, tenderei a privilegiare il blog o sito informativo, piu del forum (davvero ingestibile per un ecommerce imho), per arrivare all'obiettivo di cui giustamente parli: ascoltare e capire gli utenti in modo piu diretto possibile.
    Continuando a seguire il tuo intervento, quando dici:
    @Giorgiotave said:

    Ad esempio: tra Social Network, MySpaces, Amazzon e Adwords a volte puoi andare a raccogliere tanti dati sui prodotti più nominati dalla rete, su quali c'è una particolare attenzione di un certo target, su quali sono quelli che hanno siti-fans dedicati.

    A quel punto, con i tuoi portali informativi potrai interagire con loro con iniziative, trackback, scambi di idee, post e via dicendo.

    E chi lo ha detto che non sarai tu stesso il padre di una nicchia per soddisfare i bisogni di un target particolare che non è coperto?

    mi sfugge un po il modo in cui procedere.. puoi spiegarmi meglio il tipo di approccio che hai in mente? Mi sembra interessante.
    Grazie per la valanga di suggerimenti a fine post! A parte l'acquisto links a volte già fatto, sono tutti da tentare 🙂

    @Angelo ew

    so come la pensi, la base di questo 3d è nata una certa notte a cena con degli esperti 🙂

    Ciao ragazzi!

    A


  • User Attivo

    @angelo_ew said:

    Gli altri che ne pensano?

    Ciao Angelo

    Assolutamente d'accordo con te per quanto riguarda l'idea del blog, tra l'altro conoscendo il negozio di Angelo ed il suo buon gusto, nonché la sua preparazione con le lingue dei mercati ai quali si rivolge, sono certo che saprà tirare fuori un prodotto di alta qualità.

    Si dovrà studiare un pochino i meccanismi della Blogsfera, ma di certo non mancano gli spunti qui sul forum.

    @Giorgiotave said:

    • ti compri Monica Bellucci per un giorno e gli fai indossare un bel pò di cosine (:sbav::sbav:)

    Suggerisco un ADD assai più economico e casereccio, ma di sicuro effetto sul capufficio di oltreoceano:

    • ti affitti uno dei posteriori femminili presenti nell'e-shop di Kya e fai realizzare un capino in pelle tutto intorno... (:sbav:)

  • Super User

    ciao bondurant 🙂 ho letto e riletto i vari post qui sopra.

    oltre agli ottimi consigli che ti danno, credo che una cosa che forse ti manca.. è un po' di interattività con i tuoi clienti (attuali e potenziali) che ti permetta di cogliere nuove esigenze o nicchie. dal punto di vista informativo il sito mi sembra molto esauriente. Potresti sviluppare qualche altro modo per dialogare con loro (che non sia soltanto il contact us). I testimonials come li ricevi? via mail?
    visto che già sul sito "parli" bene ai tuoi utenti, dovresti sfruttare le tue abilità e professionalità anche con altri strumenti.

    penso che un blog di livello, che anticipi le tendenze o quantomeno riesca a far parlare di sè, ti permetterebbe di ricevere commenti e contatti utili per pensare a prodotti o differenziazioni alle quali non pensavi.
    certo il forum fa pensare a qualcosa di molto tecnico, ma è anche vero che permette di sviluppare discussioni in maniera sistematica e approfondita come in questo caso. Tuttavia niente ti vieta di farlo in un secondo momento.

    idem dicasi per le newsletter: trova il taglio giusto, gli argomenti che interessano al tuo target... e lancia qualcosa che valga la pena leggere e forwardare agli amici.

    sarebbe interessante che tu indagassi un po' sulle motivazioni che spingono i tuoi clienti ad acquistare dal tuo sito. che emozioni ci sono dietro all'acquisto di un oggetto-in-pelle-di-qualità-fatto-a-mano-(a-Firenze)? alcune cose forse le saprai, ma potresti scoprire bisogni insoddisfatti.

    penso anche al target giapponese.. quanto lo conosci? perchè viene da te? ok che sei bravo a essere primo su google, ma cosa spinge un giapponese a comprare?

    insomma più conosci i tuoi clienti, più ci parli, più li ascolti, più capirai cosa puoi fare.

    infine..attività di cross selling con prodotti che si sposino bene ai tuoi? un po' mi pare che lo fai già.. forse ci sono altri settori che ti sono sfuggiti :bho:

    cmq complimenti.. 🙂


  • User

    Ciao Nelli,

    grazie infinite per il tuo post!
    Hai riassunto perfettamente il succo, e sei arrivata proprio dove sono arrivato io.

    Avevo cominciato il 3d in maniera un po scomposta, ma alla fine sono venuti fuori dei consigli utilissimi.

    Il più importante è che nel mio approccio attuale manca una comunicazione più diretta con il cliente (come sottolineavate tu e Giorgio), e questa potrebbe essere oggi la nostra priorità numero uno.

    Sarei quindi tentato dal cominciare con un blog aziendale, che tratti punti non legati strettamente al solo prodotto, e possa funzionare come luogo dove reperire info particolari, promuovere linee o tendenze, "ascoltare" le voci dei clienti e agire di conseguenza.

    (sto già leggendomi tutto il forum, cominciando dall'area blog, per vedere di cominciare prestino 😉 )

    La NL credo che potrà venire di conseguenza, magari proprio sulla spinta del blog.

    Per quanto riguarda il forum, non c'è nulla da fare: rimango perplesso sull'effettiva utilità e il potenziale rischio.
    Gli stessi testimonials, al momento, non possono essere caricati direttamente da sito.

    Infine sulla tua esortazione a "capire" meglio le ragioni e i desideri dei clienti:
    ci penso spessissimo 🙂
    e anzi, una delle "tendenze" che (su questa scia) sto cercando di seguire, è quella di proporre visite tecniche in fabbrica + shopping in show room, con pick up gratuito a Firenze. Un servizio questo che piace, ed ha anche il vantaggio di "avvicinare" i clienti on e offline.
    Sto pensando di implementare una sezione sul sito con modulo di prenotazione online e tutto (ovviamente gratuito)..
    vedremo.. cioe, piu che altro vedremo quando avro il tempo di farlo 🙂

    Che dire, ancora grazie a tutti!
    Siete stati grandi, ed ora che la fiera è finita, mi sa che è ora di andarsi a studiare WP 😕

    Ciao!

    A


  • Community Manager

    @bondurant said:

    Siete stati grandi, ed ora che la fiera è finita, mi sa che è ora di andarsi a studiare WP 😕

    Le vie del Forum GT sono infinite 😄

    Tutorial per dominare WordPress in 30 minuti
    Blog: tutto sulla blogosfera
    **Wordpress nel WikiGT

    Buono Studio :ciauz:

    **


  • User Attivo

    Capita, e meno raramente di quanto si possa pensare. Siamo arrivati ad un punto per cui ogni ulteriore attività si rivela di costo superiore a quanto produce, anche se qualcosa produce. Che si fa a questo punto?

    Con vari clienti, in passato, mi sono trovato allo stesso punto.

    A questo punto entra in gioco una strategia diversa. Invece che tentare di avere ulteriori visitatori (che costerebbero troppo, in attività), ritengo preferibile lavorare su quelli che sono arrivati e non hanno comprato.

    Per ogni visitatore che compra, ce ne sono spesso una ventina che non comprano. Quello è il bacino da cui prelevare.

    Una delle motivazioni per cui un visitatore non compra, è che il tuo sito non gli piace. Questa è una cosa che dobbiamo metterci ben in testa. Il nostro sito non piace a tutti, anzi di solito piace ad una minoranza, anche se amiamo credere che siano tanti.

    Fattivamente la proposta qual'è?
    Fai un secondo sito, con un secondo brand, grafica completamente diversa, sistemi diversi, contenuti diversi (pur se sugli stessi prodotti o simili).
    Tra un anno, il tuo primo sito avrà un terribile concorrente. Il secondo.
    Ti troverai utenti che non comprano sul primo, ma comprano dal secondo.
    Il primo sito si incazzerà col concorrente/secondo sito
    Il secondo sito si incazzerà col concorrente/primo sito
    Alcuni utenti diranno che il primo è bellissimo ed il secondo fa schifo
    Alcuni utenti diranno che il secondo è bellissimo ed il primo fa schifo
    Tu tornerai invece qui a chiedere come andare ulteriormente avanti 😄 visto che starai facendo un pacco di soldi e vorresti fare tripletta dopo aver fatto l'ambo 😄


  • User Attivo

    Traduco in termini grafici, perché è un punto focale della discussione, quello che Fradefra brillantemente ha evidenziato qui sopra 🙂

    [CENTER]image
    [/CENTER]
    [LEFT]Sai benissimo che una quota di mercato maggiore determina profitti maggiori ma ciò è vero se i costi unitari diminuiscono quando la quota di mercato aumenta (con le economie di scala anche nei costi di marketing), e con un differenziale di prezzo adeguato.
    Anche se adotti ottime strategie che sulla carta sono le migliori, avrai sempre profitti maggiori?

    La redditività, possibilmente, inizia a ridursi al di là di una certa quota di mercato. Nel grafico che ho disegnato, ma è solo un esempio, la quota ottimale di mercato è pari al 55%. Cosa significa? Un ulteriore sviluppo, benché possibile, comporterebbe una riduzione del margine unitario di profitto.
    Perché avviene ciò? Perché l'acquisizione crescente di nuovi consumatori ha un costo che diviene più alto al superamento di una certa soglia, perché i concorrenti si batteranno, reagendo, per difendere la loro quota di mercato nei tuoi confronti. In generale, inoltre, i costi di relazioni pubbliche (oltre a quelli legali, di lobbying etc) crescono in funzione della quota di mercato. 🙂

    Come dice Fradefra, nel punto in cui ti trovi, puoi lavorare su quelli che arrivano.
    Gli strumenti suggeriti nei vari interventi ed esplicitati magnificamente da Nelli sono la strada che potresti seguire.
    Oltre al vantaggio evidente di rafforzare il tuo brand, ne portano un altro. 🙂
    Se ben sviluppati potrebbero far aumentare l'intera dimensione del mercato, il che porta a far espandere (automaticamente, se stai con gli occhi ben aperti e se non ti culli) la tua quota, senza combattere per ottenere quote ulteriori 😉 .

    Un seconda strategia da seguire comporta (come ti dicevo) prodotti, gamme, marche in concorrenza tra di loro. Puoi decidere se tenerli sotto l'ombrello di un unico brand (con vantaggi e svantaggi 😉 ), o portando all'estremo il suggerimento di Fradefra, con un brand completamente diverso ed apparentemente scollegato (con gli altrettanti vantaggi e svantaggi 😉 ).

    Come ti dicevo... in ogni caso fatti concorrenza 😉 [/LEFT]


  • Super User

    splendidi interventi quelli di fradefra e di calogero.

    ganza l'idea di diventare concorrente di te stesso.. ma effettivamente è così.
    lo stesso prodotto puo' essere presentato a persone diverse, colmando bisogni diversi, usando linguaggi diversi.

    divertiti a trovare altre strade..


  • User

    Ciao!

    Mi scuso per il ritardo nella risposta, mi era sfuggito questo 3d nel casino prenatalizio 🙂

    @fradefra said:

    ...
    Per ogni visitatore che compra, ce ne sono spesso una ventina che non comprano. Quello è il bacino da cui prelevare.
    Beh.. se la proporzione fosse realmente questa sarei più che contento 🙂
    Il 5% di conversione nel mio settore è un utopia (c'è davvero un settore con una conversione simile??).

    Una delle motivazioni per cui un visitatore non compra, è che il tuo sito non gli piace. Questa è una cosa che dobbiamo metterci ben in testa. Il nostro sito non piace a tutti, anzi di solito piace ad una minoranza, anche se amiamo credere che siano tanti.

    Fattivamente la proposta qual'è?
    Fai un secondo sito, con un secondo brand, grafica completamente diversa, sistemi diversi, contenuti diversi (pur se sugli stessi prodotti o simili).
    Molto interessante davvero.
    Anche se ovviamente questo ha un costo che andrebbe conteggiato.
    Una frammentazione come quella che descrivi, porterebbe a:

    • costi di attivazione della nuova realtà
    • doppi costi di gestione e promozione delle 2 (o 3 🙂 ) realtà parallele
    • Immagine del brand un po "confusa".
      Riguardo il co-branding poi, confesso di aver imparato a temerlo.
      Ho potuto vedere molti progetti (vari produced by, featured, powered e quant'altro) restare monchi perchè non seguiti in maniera precisa.
      Spesso diventano grossi problemi, piu che punti di forza. *
      Ovviamente parlo di PMI molto piu P che M (inutile nascondersi dietro un dito), e non di una grossa realtà capace di seguire un progetto negli anni (leggi: che può permettersi anche qualche cappellata).

    *Alla fine si tratta di allettare nuove tipologie di utenti, ma con gli stessi prodotti o quasi, come hai giustamente detto.. forse potrebbe essere altrettanto interessante investire sulla realtà esistente invece che entrarci in concorrenza con un'altra, cercando di renderla di piu larghi appetiti.. e limitarsi, dall'esterno, a una spinta dal mondo della blogosfera.
    A parità di risultati credo che sarebbe l'approccio più conveniente, in termini puramente economici.

    Continuo a rimuginare sui vostri preziosi consigli comunque, grazie e ciao!

    A


  • User

    Ciao Calogero,

    grazie per il tuo nuovo intervento, e per l'ottimo grafico 🙂

    @Calogero Dimino said:

    [CENTER]
    [/CENTER]
    [LEFT]Sai benissimo che una quota di mercato maggiore determina profitti maggiori ma ciò è vero se i costi unitari diminuiscono quando la quota di mercato aumenta...
    Perché avviene ciò? Perché l'acquisizione crescente di nuovi consumatori ha un costo che diviene più alto al superamento di una certa soglia, perché i concorrenti si batteranno, reagendo, per difendere la loro quota di mercato nei tuoi confronti. In generale, inoltre, i costi di relazioni pubbliche (oltre a quelli legali, di lobbying etc) crescono in funzione della quota di mercato. 🙂
    [/LEFT]
    [LEFT]
    Analisi davvero illuminante per me, grazie 🙂

    Gli strumenti suggeriti nei vari interventi ...
    ...Se ben sviluppati potrebbero far aumentare l'intera dimensione del mercato, il che porta a far espandere (automaticamente, se stai con gli occhi ben aperti e se non ti culli) la tua quota, senza combattere per ottenere quote ulteriori 😉 .
    Senz'altro. E infatti intendo assolutamente seguire i vostri consigli per quanto riguarda la ricerca di nuove nicchie attraverso nuovi strumenti..

    Un seconda strategia da seguire comporta (come ti dicevo) prodotti, gamme, marche in concorrenza tra di loro. Puoi decidere se tenerli sotto l'ombrello di un unico brand (con vantaggi e svantaggi 😉 ), o portando all'estremo il suggerimento di Fradefra, con un brand completamente diverso ed apparentemente scollegato (con gli altrettanti vantaggi e svantaggi 😉 ).
    Come ti dicevo...*** in ogni caso fatti concorrenza*** 😉 [/LEFT]
    Vedo che questo è un punto su cui concordate tutti 🙂
    Mi chiedo solo se ho le spalle abbastanza coperte per un approccio di questo tipo.
    Se Armani vuole allargarsi a fasce più trendy fa Armani Giò, e lo fa cosi bene da dargli coerenza e non pestarsi i piedi.. Ma per strutture (molto) più piccole ci sono altri rischi e difficoltà, e non è detto che i risultati siano positivi.
    Faccio un esempio stupido: se vendo una borsa con accessori in nickel, e magari per dargli un taglio diverso la ripropongo con accessori in bronzo, dovrò farmi un doppio magazzino.

    Mi sembra molto più percorribile la strada delle nicchie di clienti da ricercare in modi diversi, piuttosto che la diversificazione (peraltro piu "formale" che di contenuto) del brand.

    Ancora grazie 🙂

    Ciao,

    A