• Super User

    Ho appena visto che proprio della gestione dei politici di Twitter ne ha parlato anche Breaking Italy ieri, vi lascio il pezzo del video in cui ci offre alcuni dati e lancia qualche provocazione:

    http://www.tubechop.com/watch/955545

    Adesso che ho scovato questo video vado a vedermi nei commenti cosa dice la "gentaglia", ovvero il pubblico di Breaking Italy, della scarsa attitudine dei politici a rispondere ai messaggi :wink3:.

    Fra l'altro ho scoperto che anche Ballarò ha dedicato un approfondimento ai politici ed il web:

    [video=youtube;RqxEhV4jKlQ]

    ...nel video viene ricordato pure che Monti è stato il primo politico ad usare Vine ;)!

    Ciao,
    A.


  • Moderatore

    Sul fatto di chi gestisce i profili dei politici sono d'accordo: devono essere i politici a comunicare con i loro profili e non una terza persona.

    Se io mi iscrivo a Twitter per parlare con Tizio, voglio parlare con Tizio e non con chi per lui, non trovi?


  • Super User

    @ZioMike said:

    Se io mi iscrivo a Twitter per parlare con Tizio, voglio parlare con Tizio e non con chi per lui, non trovi?

    Hihihi, esatto... ma i politici dovrebbero prima fare dei corsi per imparare appunto a gestire la loro presenza sui social :).

    A.


  • Super User

    Ciao vi segnalo questo articolo di Vincos che ho scoperto grazie ad un tweet di Michamati: Elezioni 2013: analisi di 23 milioni di conversazioni e interazioni online.

    I dati presentati nell'articolo sono stati ottenuti:

    da ottobre a dicembre, con le tecnologie di Blogmeter avevamo rilevato 7 milioni di documenti (articoli, post, tweet, commenti) apparsi su siti, blog, forum, newsgroup, social network.

    All'interno ci 3 grafici interessanti sulle:

    • menzioni dei partiti online
    • presenza dei politici su facebook e su twitter

    Dati che possono andare ad integrare le informazioni contenute nell'infografica di Valijolie e sui quali possiamo discutere insieme.

    La cosa interessante è vedere come cambi la classifica sui vari social, per esempio su Facebook il politico con più engagement è Beppe Grillo mentre su Twitter quello con più menzioni è Bersani. Sarà più dovuto al target o alla strategia? Chissà... voi cosa ne pensate?

    Il tweet con il valore più alto di engagement (2.381 tra retweet e risposte, anche se non tutte positive) è quello del famigerato ?WOW? di Mario Monti.

    Questa la conclusione di Vincos, autore del post:

    In definitiva è stata una campagna elettorale fatta prevalentemente in televisione, che ha privilegiato i colpi di scena, più che l?approfondimento.
    L?uso dei social media è stato finalizzato soprattutto alla ricerca del rimbalzo sui media tradizionali e alla stimolazione degli attivisti, meno spesso alla costruzione di uno storytelling genuino e ancor meno all?emersione di proposte attraverso ascolto e dialogo.


  • Super User

    Ciao a tutti,

    ecco ad esempio un utilizzo dei tool web che non mi piace quando si parla di elezioni e cittadini. Mentre i tool di cui avete parlato voi offrono delle statistiche sull'attività social dei politici, questo che vi sto per presentare è uno dei tanti tool che, in teoria, aiutano l'elettore indeciso a capire da che parte stare. In realtà la mission è anche ammirevole ma è proprio sbagliato alla base che un cittadino possa affidarsi ad uno strumento che tramite 25 domande si propone di dirti qual'è il partito che più corrisponde alle tue esigenze.

    Oggi il sito di Etnografia Digitale ha dedicato un articolo ad uno di questi strumenti: Voisietequi.

    Sono infatti oltre 750.000 gli utenti che in meno di due settimane hanno utilizzato lo strumento gratuito che ha permesso agli elettori indecisi e non di valutare la vicinanza delle proprie idee con i programmi politici delle liste

    Sottolineo "gratuito": ci mancava pure che fosse stato a pagamento ;)!
    Il successo di quest'applicazione viene spiegato proprio in funzione dei meccanismi virali che si sono attivati sui social network tramite la condivisione del risultato!
    L'articolo conclude con toni entusiastici:

    A nostro parere, voisietequi è la storia del successo di uno strumento “libero e gratuito” che grazie alla sua intuitività di utilizzo, accuratezza delle informazioni e condivisibilità ha permesso a molti elettori di misurarsi con i programmi dei partiti, informarsi e conoscere la loro posizione su argomenti chiave e condividere il proprio punto di vista con quello degli amici.
    Voisietequi rappresenta dunque uno dei migliori esempi di uso civico e democratico del web e di come internet possa essere un mezzo per riavvicinare i cittadini alla partecipazione politica.

    Io non sono per nulla d'accordo, trovo che la partecipazione politica (anche nel web) sia qualcosa di ben diverso che rispondere ad un test!
    Mi sembra degradante pensare di affidare ad uno strumento la nostra indecisione. Piuttosto ascolterei le interviste dei candidati, tenterei di rintracciare i programmi e parlerei con gli amici.

    Migliori invece le iniziative di La7 e LaStampa che durante tutto la campagna hanno trasmesso informazioni sulle elezioni sui propri canali YouTube: La7 con un canale ad hoc, LaStampa organizzando una serie di hangout con i protagonisti politici.

    Voi cosa ne pensate?


  • Moderatore

    Ciao Anna,
    perdona il ritardo nella risposta ma non avevo notato gli aggiornamenti della discussione.
    Per quanto riguarda i tool che hai descritto, li trovo abbastanza inutili: devo essere io, come hai ben detto, a farmi una idea su chi votare. Non può essere uno strumento che in 25 domande, utilizzando un algoritmo, mi dice a chi devo e chi non devo votare.

    Inoltre ho notato una cosa: sbaglio o da quando le elezioni sono finite, molti profili sui social sono morti?

    Mike


  • Super User

    @ZioMike said:

    sbaglio o da quando le elezioni sono finite, molti profili sui social sono morti?

    Ciao ZioMike,
    figurati :)!!
    Su questo non sono informata perché non seguo nessun politico, ma non fatico a crederti :D.

    Bisognerebbe fare un giro per gli account, uno per uno, e vedere cosa è stato comunicato agli elettori dai vari partiti.

    Aggiorno l'informazione che vi avevo dato nell'ultimo post riguardo a YouTube e le strategie dei canali di Stampa e LA7, integrando anche il live di Breaking Italy: un vlogger molto giovane che ha creato un suo canale in cui discute di vari argomenti di attualità e politica.
    Esperimento interessante, un vero e proprio canale alternativo per seguire in diretta gli sviluppi dello scrutinio elettorale.
    Qui la registrazione:

    [video=youtube;orIpkJsTkfc]

    Essendo un live non ci sono statistiche sulle visualizzazioni, ma abbiamo ben 3505 commenti! Quindi io lo definirei un esperimento riuscito che dimostra come il target più giovane stia pian piano abbandonando i media mainstreaming non solo per l'informazione quotidiana ma addirittura in eventi speciali e importanti come le elezioni.

    Cosa ne pensate? Voi tramite quale media avete seguito lo scrutinio?

    Ciao,
    A.


  • Moderatore

    Io li ho seguiti solo da internet soprattutto il sito del Ministero dell'Interno che aveva creato una pagina ad hoc per lo scrutinio!


  • Community Manager

    I politici Italiani hanno l'abitudine di sparire dopo le elezioni...comunque anche prima la maggior parte nemmeno interagisce.

    Casi positivi di interazione e di non dissolvenza (:D) ci sono. Segnalo appunto @Storace su Twitter che fa un uso davvero singolare (rispetto agli altri).

    Sarebbe bello fare un osservatorio degli usi che hanno fatto in questa campagna elettorale in modo da poterlo comparare con la prossima 😉


  • Bannato User Newbie

    Credo che la politica spostamento verso l'essere sociale per una migliore finora. I politici hanno ora un migliore accesso per le persone e le loro opinioni in modo da avere una portata maggiore di elettori di immagine Anche tra loro. D'altra social media diventano un altro canale di comunicazione e quindi la manipolazione da parte di politici. Ma se le persone sono abbastanza intelligenti da distinguere tra comunicazione e propaganda social media sarà solo fare il bene.