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Ciao ZioMike
ottimo argomento, anche se decisamente immenso sia per la mole di dati che per le prospettive da cui si può esaminare.Ti confesso che non apprezzo molto tutto il carrozzone mediatico, poiché lo considero un gioco di apparenze volto a distorcere la sostanza. Per stare alle regole di questo gioco si finisce a parlare del tweet o del video del tal personaggio, perdendo di vista la cifra del contenuto politico.
A parte questa premessa, visto che si gioca, è interessante vedere come. Intanto che riorganizzo idee e dati visti in questi giorni, segnalo un'infografica che mi sembra ottima come sintesi e punto di partenza della discussione.
Inoltre Polismeter , progetto di Blogmeter.it, sta realizzando il monitoraggio dei politici sul web dall'inizio della campagna elettorale.
Vengono monitorati:- I politici più citati in rete
- Hashtag cloud, i termini più usati
- I tweet più popolari
- Gli status Facebook più popolari
- Gli account Twitter più citati
- Le pagine Facebook più coinvolgenti
Vincos ha realizzato un report su questi dati che trovate qui: http://www.chefuturo.it/2013/02/elezioni-2013-cresce-la-partecipazione-in-rete-lanalisi-dellultimo-mese/
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Io più che Polismeter sto usando **Polinet **che raggruppa tutte le attività svolte sui social network (video, tweet, status, post blog, pagina wikipedia, sito personale etc..) di ogni politico e di ogni partito.
Per quanto riguarda il gioco di apparenze, sono pienamente d'accordo con te
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Ciao ZioMike,
come promesso ti ho raggiunto e provo a dare il mio contributo.
@ZioMike said:abbiamo visto un incremento dell'utilizzo dei social nei giorni che precedevano le elezioni: un vero e proprio tam tam mediatico fra politici che condividevano foto, video, status.
L'analisi che vi porto riguarda solamente la parte video della comunicazione web per l'attuale campagna elettorale e ho avuto il piacere di presentarla sul blog di webmarketing del forum. L'articolo titolato e pubblicato grazie all'aiuto di Matteo Aldamonte, si può trovare qui.
Nell'analisi non ho voluto dare giudizi spietati o prendere parti perché non è il mio stile, piuttosto offrire una visione d'insieme sugli spot realizzati dai candidati: infatti questa volta non è assente proprio nessuno e ogni candidato ha almeno un video su YouTube per la campagna elettorale 2013.
Per esempio: l'agenzia di comunicazione (o quello che è) di Sinistra Ecologia e Libertà ha creato un bel video, ma al di là dell'idea originale quello che dobbiamo chiederci è: che messaggio arriva? O meglio ancora il messaggio che arriva è in grado di provocare una (re)azione?
In base a questo andrebbe determinata l'efficacia di questi video.
@ZioMike said:
Potrebbero migliorarsi nell'utilizzo dei social?
Nell'ultima parte dell'articolo questa è la mia semplice (e semplicistica) considerazione:
Direi che la direzione presa è quella giusta, ma ci sono ancora tanti passi da fare per raggiungere una vera comunicazione tra politici e utenti tramite il video. Questi spot faticano ad allontanarsi dalle solite logiche televisive dove la replica del pubblico non è permessa, e faticano anche a differenziarsi dalla solita offerta:come al solito sono video che parlano e non ascoltano.
Insomma credo che queste riflessioni valgano un pò per tutti gli strumenti del web, in primis i social... ed il video che in un certo senso è sia il meno che il più innovativo, risente ancora di più di questa incapacità di adeguamento del linguaggio politico rispetto al nuovo panorama media.
Magari, visto che ne stiamo parlando, potete anche voi darmi la vostra opinione sulla comunicazione video fatta per queste elezioni ;).
Inoltre vi segnalo questo sito che contiene un archivio sugli spot politici dagli anni '70 fino ad oggi.Come considerazioni generali, personalissime opinioni, penso questo:
- l'utilizzo sia politico che da parte dei politici di Twitter è un dato di fatto che non possiamo più ignorare. Se cerchiamo su Amazon twitter + politica non si fatica a farsi un'idea di come questo social, più di altri, stia modificando la maniera di fare e vivere la politica.
- Facebook è molto più pericoloso per un politico e pochi lo usano perché pochi sanno utilizzarlo (sempre perché bisognerebbe essere un politico trasparente che non racconta menzogne).
- Ai politici che sanno usare Facebook in maniera corretta bisognerebbe dare un oscar.
Queste sono spicciole considerazioni che faccio io, ma come si è detto il tema ha una portata gigantesca difficile da esaurire in una discussione così come in un intero libro.
@ZioMike said:E' costruttivo oppure no?
Dando per scontato che costruire (o almeno tentare di costruire) un dialogo con i propri elettori anche tramite il web sia comunque un'approccio costruttivo, un'ulteriore domanda interessante sull'argomento potrebbe anche essere: è meglio che un politico gestisca il proprio social da solo oppure è meglio che se li faccia gestire?
O almeno questo è uno dei dubbi che mi assale più spesso quando metto web e politica nello stesso pensiero.
Per finire volevo ricordare proprio un episodio venuto fuori ieri](http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/gay_sanremo_fratelli_ditalia_padova/notizie/253042.shtml) del quale tutti avrete sicuramente sentito parlare. Insomma...questo tanto per dire che il mezzo internet è neutrale, purtroppo però tutto dipende dai programmi e le capacità comunicative dei partiti politici (e in questo caso dal rispetto verso i cittadini ed elettori). Insomma, anche se è stato smentito dalla dirigenza, questo episodio è un vero e proprio caso web.
Il "gioco di apparenze volto a distorcere la sostanza" è lo stesso dei manifesti in strada o degli spot in TV, cambia l'arena, cambia il pubblico che riceve. Perché non posso scrivere quello che penso sotto ad un manifesto attaccato su un muro ma posso scriverlo nel web.
Quindi se i politici, nel bene e soprattutto nel male, tenteranno di riproporre sempre i soliti giochini continuando a non ascoltare noi cittadini, noi potremo in qualche modo (nel nostro piccolo) rispondere. Non che questo porti a dei reali cambiamenti (lungi da me professare rivoluzioni in questo senso) ma sicuramente porta ad un rinnovato interesse per i temi politici nell'arena sociale: ciò che mancava ormai da un pò... Forse grazie ai social le persone sentono di poter partecipare di più. Non so...
Segnalo questo sito contro il quale vado a sbattere ogni tanto ;): si propone come il "racconto collettivo della prima campagna elettorale social". Chiunque può segnalare post, tweet, video o commenti di politici e dire la propria scrivendo un articolo.
Mi piacerebbe che nel web vincesse il politico o movimento che più sarà in grado di dare spazio all'ascolto contro la propaganda, contro le false promesse, contro la visibilità a tutti i costi.
Vedremo... anche se finora non c'è un profilo che possa aderire alla descrizione fatta in questo mio desiderio.
Ciao,
A.
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Ho appena visto che proprio della gestione dei politici di Twitter ne ha parlato anche Breaking Italy ieri, vi lascio il pezzo del video in cui ci offre alcuni dati e lancia qualche provocazione:
http://www.tubechop.com/watch/955545
Adesso che ho scovato questo video vado a vedermi nei commenti cosa dice la "gentaglia", ovvero il pubblico di Breaking Italy, della scarsa attitudine dei politici a rispondere ai messaggi .
Fra l'altro ho scoperto che anche Ballarò ha dedicato un approfondimento ai politici ed il web:
[video=youtube;RqxEhV4jKlQ]
...nel video viene ricordato pure che Monti è stato il primo politico ad usare Vine ;)!
Ciao,
A.
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Sul fatto di chi gestisce i profili dei politici sono d'accordo: devono essere i politici a comunicare con i loro profili e non una terza persona.
Se io mi iscrivo a Twitter per parlare con Tizio, voglio parlare con Tizio e non con chi per lui, non trovi?
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@ZioMike said:
Se io mi iscrivo a Twitter per parlare con Tizio, voglio parlare con Tizio e non con chi per lui, non trovi?
Hihihi, esatto... ma i politici dovrebbero prima fare dei corsi per imparare appunto a gestire la loro presenza sui social :).
A.
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Ciao vi segnalo questo articolo di Vincos che ho scoperto grazie ad un tweet di Michamati: Elezioni 2013: analisi di 23 milioni di conversazioni e interazioni online.
I dati presentati nell'articolo sono stati ottenuti:
da ottobre a dicembre, con le tecnologie di Blogmeter avevamo rilevato 7 milioni di documenti (articoli, post, tweet, commenti) apparsi su siti, blog, forum, newsgroup, social network.
All'interno ci 3 grafici interessanti sulle:
- menzioni dei partiti online
- presenza dei politici su facebook e su twitter
Dati che possono andare ad integrare le informazioni contenute nell'infografica di Valijolie e sui quali possiamo discutere insieme.
La cosa interessante è vedere come cambi la classifica sui vari social, per esempio su Facebook il politico con più engagement è Beppe Grillo mentre su Twitter quello con più menzioni è Bersani. Sarà più dovuto al target o alla strategia? Chissà... voi cosa ne pensate?
Il tweet con il valore più alto di engagement (2.381 tra retweet e risposte, anche se non tutte positive) è quello del famigerato ?WOW? di Mario Monti.
Questa la conclusione di Vincos, autore del post:
In definitiva è stata una campagna elettorale fatta prevalentemente in televisione, che ha privilegiato i colpi di scena, più che l?approfondimento.
L?uso dei social media è stato finalizzato soprattutto alla ricerca del rimbalzo sui media tradizionali e alla stimolazione degli attivisti, meno spesso alla costruzione di uno storytelling genuino e ancor meno all?emersione di proposte attraverso ascolto e dialogo.
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Ciao a tutti,
ecco ad esempio un utilizzo dei tool web che non mi piace quando si parla di elezioni e cittadini. Mentre i tool di cui avete parlato voi offrono delle statistiche sull'attività social dei politici, questo che vi sto per presentare è uno dei tanti tool che, in teoria, aiutano l'elettore indeciso a capire da che parte stare. In realtà la mission è anche ammirevole ma è proprio sbagliato alla base che un cittadino possa affidarsi ad uno strumento che tramite 25 domande si propone di dirti qual'è il partito che più corrisponde alle tue esigenze.
Oggi il sito di Etnografia Digitale ha dedicato un articolo ad uno di questi strumenti: Voisietequi.
Sono infatti oltre 750.000 gli utenti che in meno di due settimane hanno utilizzato lo strumento gratuito che ha permesso agli elettori indecisi e non di valutare la vicinanza delle proprie idee con i programmi politici delle liste
Sottolineo "gratuito": ci mancava pure che fosse stato a pagamento ;)!
Il successo di quest'applicazione viene spiegato proprio in funzione dei meccanismi virali che si sono attivati sui social network tramite la condivisione del risultato!
L'articolo conclude con toni entusiastici:A nostro parere, voisietequi è la storia del successo di uno strumento “libero e gratuito” che grazie alla sua intuitività di utilizzo, accuratezza delle informazioni e condivisibilità ha permesso a molti elettori di misurarsi con i programmi dei partiti, informarsi e conoscere la loro posizione su argomenti chiave e condividere il proprio punto di vista con quello degli amici.
Voisietequi rappresenta dunque uno dei migliori esempi di uso civico e democratico del web e di come internet possa essere un mezzo per riavvicinare i cittadini alla partecipazione politica.Io non sono per nulla d'accordo, trovo che la partecipazione politica (anche nel web) sia qualcosa di ben diverso che rispondere ad un test!
Mi sembra degradante pensare di affidare ad uno strumento la nostra indecisione. Piuttosto ascolterei le interviste dei candidati, tenterei di rintracciare i programmi e parlerei con gli amici.Migliori invece le iniziative di La7 e LaStampa che durante tutto la campagna hanno trasmesso informazioni sulle elezioni sui propri canali YouTube: La7 con un canale ad hoc, LaStampa organizzando una serie di hangout con i protagonisti politici.
Voi cosa ne pensate?
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Ciao Anna,
perdona il ritardo nella risposta ma non avevo notato gli aggiornamenti della discussione.
Per quanto riguarda i tool che hai descritto, li trovo abbastanza inutili: devo essere io, come hai ben detto, a farmi una idea su chi votare. Non può essere uno strumento che in 25 domande, utilizzando un algoritmo, mi dice a chi devo e chi non devo votare.Inoltre ho notato una cosa: sbaglio o da quando le elezioni sono finite, molti profili sui social sono morti?
Mike
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@ZioMike said:
sbaglio o da quando le elezioni sono finite, molti profili sui social sono morti?
Ciao ZioMike,
figurati :)!!
Su questo non sono informata perché non seguo nessun politico, ma non fatico a crederti :D.Bisognerebbe fare un giro per gli account, uno per uno, e vedere cosa è stato comunicato agli elettori dai vari partiti.
Aggiorno l'informazione che vi avevo dato nell'ultimo post riguardo a YouTube e le strategie dei canali di Stampa e LA7, integrando anche il live di Breaking Italy: un vlogger molto giovane che ha creato un suo canale in cui discute di vari argomenti di attualità e politica.
Esperimento interessante, un vero e proprio canale alternativo per seguire in diretta gli sviluppi dello scrutinio elettorale.
Qui la registrazione:[video=youtube;orIpkJsTkfc]
Essendo un live non ci sono statistiche sulle visualizzazioni, ma abbiamo ben 3505 commenti! Quindi io lo definirei un esperimento riuscito che dimostra come il target più giovane stia pian piano abbandonando i media mainstreaming non solo per l'informazione quotidiana ma addirittura in eventi speciali e importanti come le elezioni.
Cosa ne pensate? Voi tramite quale media avete seguito lo scrutinio?
Ciao,
A.
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Io li ho seguiti solo da internet soprattutto il sito del Ministero dell'Interno che aveva creato una pagina ad hoc per lo scrutinio!
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I politici Italiani hanno l'abitudine di sparire dopo le elezioni...comunque anche prima la maggior parte nemmeno interagisce.
Casi positivi di interazione e di non dissolvenza (:D) ci sono. Segnalo appunto @Storace su Twitter che fa un uso davvero singolare (rispetto agli altri).
Sarebbe bello fare un osservatorio degli usi che hanno fatto in questa campagna elettorale in modo da poterlo comparare con la prossima
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Credo che la politica spostamento verso l'essere sociale per una migliore finora. I politici hanno ora un migliore accesso per le persone e le loro opinioni in modo da avere una portata maggiore di elettori di immagine Anche tra loro. D'altra social media diventano un altro canale di comunicazione e quindi la manipolazione da parte di politici. Ma se le persone sono abbastanza intelligenti da distinguere tra comunicazione e propaganda social media sarà solo fare il bene.