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Cliente con lista indirizzi acquistata
Ciao a tutti, un mio (potenziale) cliente ha acquistato dalla Camera di Commercio una lista di oltre 50.000 indirizzi email al quale poter inviare delle comunicazioni.
Sorpreso dalla cosa, il cliente mi ha tranquillizzato perché gli hanno garantito che ha il consenso per inviare comunicazioniMI sono rivolto per l'invio a una delle varie aziende nel mercato italiano la quale mi ha subito bloccato dicendomi che per polita interna gli account che fanno invii di massa ad archivi esterni vengono bloccati per spam. Dicendomi che la lista sicuramente andrà ripulita e che come da contratto non forniscono questo genere di servizio per evitare di entrare in black-list
Mi trovo quindi con un cliente che ha 50.000 indirizzi (magari solo il 30% saranno buoni ) al quale vuole inviare una DEM e io non sono in grado di dargli supporto.
Come posso fare? Avete delle soluzioni?
Grazie del supporto
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Ammesso che possa legalmente effettuare l'invio (cosa di cui dubito fortemente), utilizza un servizio esterno tipo http://sendgrid.com/ per effettuare il primo invio (magari di richiesta del consenso) e ripulire la lista. Se eviti di inserire riferimenti aziendali troppo specifici (es. niente domini aziendali, mittente da gmail, etc.), potresti riuscire ad evitare di incappare nei filtri antispam. Inoltre sarebbe opportuno effettuare un invio scaglionato (es. 1000 indirizzi al giorno) e analizzare le statistiche su base giornaliera in modo da bloccare l'invio nel caso in cui la maggior parte degli indirizzi sollevino flag tipo spam report, hard bounce, etc.
Di certo puoi fare un prima scrematura eliminando, prima dell'invio, tutti gli indirizzi da domini scaduti, etc.
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Non sono molto d'accordo con Filippo: è molto più grave (legalmente) mandare una email "anonimizzata" e nella quale non siano presenti riferimenti espliciti del mittente che mandare una email ad una azienda che non l'ha richiesta.
Inoltre, contatterei la Camera di Commercio per capire come sia possibile che abbiano queste liste comprensive di consenso "trasferibile". Da quello che mi risulta anche in presenza di un consenso trasferibile il nuovo soggetto che voglia effettuarne il trattamento deve fare una comunicazione agli interessati nella quale segnala da chi ha ricevuto i dati e chiede il consenso al trattamento specificandone i motivi.
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@bago said:
è molto più grave (legalmente) mandare una email "anonimizzata" e nella quale non siano presenti riferimenti espliciti del mittente
E infatti non mi sembra di averlo suggerito...
Ti consiglio di rileggere con maggiore attenzione quanto suggerito prima di saltare alle conclusioni.
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Sicuramente sono io che leggo male, ma il "se eviti di inserire riferimento aziendali troppo specifici... potresti riuscire ad evitare di incappare nei filtri antispam" mi sembrava proprio spingere in quella direzione (anche se non palesata). Comunque nel dubbio è meglio specificarlo, non si sa mai che altra gente tragga le stesse conclusioni fatte da me nel leggere la frase
Riepilogando, se non dici chiaramente chi sei:
- non puoi di fatto raccogliere un consenso se non esponi una informativa della privacy che come minimo deve includere anche il titolare del trattamento (e qui faccio fatica ad immaginare che non ci siano riferimenti aziendali)
- violi la normativa italiana che prevede che non si cerchi di camuffare il mittente e che tutte le comunicazioni includano chiari riferimenti del mittente (qualcuno sostiene che è sufficiente che l'indirizzo mittente sia sempre funzionante e che le email inviate a quell'indirizzo vengano lette, altri pensano che invece si debba mettere un indirizzo fisico completo del mittente) al quale potersi rivolgere per la gestione dei propri dati.