• User Newbie

    Notaio e Spese "STRANE" - URGENTE

    Eviterò di dilungarmi troppo.
    In un atto di compravendita immobile. L'accordo - atto pubblico - è che le spese spettano alla parte acquirente. Il venditore paga una quota X per liberarlo da vincoli ma il notaio chiede un assegno di importo X + 4.000 euro. Importo versato a mezzo assegno in un'unica soluzione.
    Come giustificazione dell'importo di 4.000 euro, il notaio allude a un "probabile accordo tra le parti". E per sollecitare almeno una prova fiscale, si chiedono almeno le fatture. Fatture che per l'importo in eccesso, vengono fornite solo dopo 4 mesi e nel nuovo anno. Inoltre si ricevono 2 fatture frazionate (fattura y + fattura z = 4.000 euro). L'ordine cronologico, alquanto strano è sui 200 -300, già il 2 gennaio.
    Il giustificativo per entrambi è "compensi".

    Domanda:
    Volendo pensare male, dato che quei 4.000 non erano dovuto in alcun modo. E' normale una cronologia così alta, già il 2 gennaio?
    E' possibile far figurare delle fatture registrate retrodatate?
    Le fatture sono state recapitate dopo 4 mesi e la sensazione è che siano state datate in quel momento. Es. a marzo per gennaio.

    Possibili "trucchi" che possono essere stati adottati?


  • Super User

    Difficile entrare nel meccanismo della transazione e capire cosa è successo. Pare di capire che i 4.000 siano stati un compenso incassato per la cancellazione dei vincoli sull'immobile. Se per cronologia intendi delle fatture emesse dal notaio sicuramente è alta al 2 di giugno e potrebbe essere dovuta la fatto che ha emesso le fatture quando ha incassato i soldi, per cui ipotizzando che abbia versato vari assegni a inzio gennaio ha utilizzato quella data come data fattura.


  • User Newbie

    @fab75 said:

    Difficile entrare nel meccanismo della transazione e capire cosa è successo. Pare di capire che i 4.000 siano stati un compenso incassato per la cancellazione dei vincoli sull'immobile. Se per cronologia intendi delle fatture emesse dal notaio sicuramente è alta al 2 di giugno e potrebbe essere dovuta la fatto che ha emesso le fatture quando ha incassato i soldi, per cui ipotizzando che abbia versato vari assegni a inzio gennaio ha utilizzato quella data come data fattura.

    Non è mia intenzione entrare nei dettagli anche perchè c'è un contenzioso in atto. Analizzando solo l'aspetto fiscale, chiedo se questa può essere una prassi corretta:

    • A ottobre si paga a mezzo assegno una circa di 5000
    • Entro fine ottobre si riceve fattura inerente solo a una parte di quell'importo, quindi si presume che l'assegno sia stato incassato.

    Solo dopo molti solleciti si chiede giustificativo dell'altra parte dell'importo in quanto non c'è traccia. A marzo del nuovo anno si ricevono delle fatture (nr.2) che figurano emesse a gennaio.

    Domanda:

    • Si può frazionare in 3 parti un importo ricevuto in un'unica soluzione?
    • Si può emettere fattura (relativa a parte dell'importo) nel nuovo anno, avendo incassato l'assegno l'hanno prima e in un'unica soluzione
    • Si posso retrodatare le fatture. O meglio, assegnarle una numerazione inverosimile, visto che 2 di queste recano il 2 gennaio e sono numerate 299 e 199 ?

    Il mio dubbio. E' che vista l'insistenza si sia dovuto giustificare con 2 fatture emesse in modo fittizio e si è assegnata una numerazione che non quadra tanto.


  • User Newbie

    Si ma quale è il parere di un commercialista. Si può fare una cosa del genere?
    C'è chi le fatture la manda a fine mese ma qui sono proprio datate nel nuovo anno.

    E' meglio l'ADE o la GdF ??

    Se il tipo è navigato (come pare), credo che all'ADE non trovino nulla.


  • Super User

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  • User

    Si vai dalla guardia di Finanza...i notai spesso ci speculano su ste cose...x mantenere il lusso dello studio


  • User Attivo

    Nonostante diversi governi abbiano provato, nessuno è riuscito a limitare i privilegi della corporazione dei Notai nello svolgimento di servizi che obbligatoriamente devono essere da loro eseguiti e vidimati. Complice dei Notai è la pessima Pubblica Amministrazione italiana che dispone di risorse umane addirittura in eccesso presso gli uffici delle Conservatorie, Uffici del Registro, Agenzie delle Entrate, Guardia di Finanza, ecc. che potrebbero, ciascuno per le proprie competenze, assolvere al 100% dei compiti di controllo e verifica eseguiti dai Notai, ad esempio per i trasferimenti delle proprietà immobiliari. Il tema sarebbe da discutere in un forum nazionale di addetti ai lavori con un titolo provvisorio che potrebbe essere: *La fine del nostro Medioevo e l'abolizione della Corporazione dei Notai.

    *Per quanto esposto da Mix4 osservo che forse l'obbligo della numerazione sequenziale delle fatture emesse può essere onorato in modi diversi: ad esempio se le fatture che ha ricevuto sono la prima e la seconda del 1999, lo studio notarile potrebbe numerarle ad esempio 1 99 e 2 99. Oppure se esiste un codice interno di attribuzione dello studio notarile ad esempio "99", potrebbero numerare le fatture 199, 299, 399 ecc, la centesima fattura sarebbe 10099.

    Per quanto riguarda l'incasso dell'assegno ad Ottobre e relativa fatturazione emessa dopo ca. 2 mesi, andrebbero verificate alcune questioni che riguardano le tempistiche tra pre-parcella e fattura, comunque anche se di dimenticanza/errore si tratta, tra la fine di ottobre ed i primi giorni di gennaio, ritengo che l'errore attiene solo al mero ritardo del versamento dell'IVA, fermo restando che andrebbe verificata la periodicità di versamento IVA in capo allo studio notarile.

    Osservo inoltre che, diverse ragioni di organizzazione interna dello studio notarile potrebbero giustificare la necessità di computare i compensi per il servizio erogato in due fatture invece di una: non mi pare esistano divieti specifici.

    Infine mi pare che l'emissione delle fatture a gennaio, per servizi erogati ad ottobre, possono essere stati computati correttamente nel bilancio dello studio ai fini del pagamento delle tasse sui redditi, visto che il bilancio dell'anno precedente si consegna ad Aprile-Maggio dell'anno successivo: la segreteria dello studio notarile potrebbe aver scelto di verificare il corretto completamento dell'iter necessario per la cancellazione dei vincoli sull'immobile, che magari ha ottenuto registrazioni definitive solo dopo la ricezione del pagamento. Insomma non mi pare anomalo che il Notaio si faccia pagare in anticipo un servizio da erogare, soprattutto se persistono dubbi-incertezze, tra le due parti interessate acquirente/venditore, su chi debba pagare le spese relative alla cancellazione dei vincoli sull'immobile.