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- La realizzazione di siti web a bassi costi
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@Catone said:
Odi le corporazioni però vuoi per forza incorporarmi!:D
Sono uno sviluppatore con un background eonomico alle spalle, tutto qui...Non farla così drammatica dai, era una battuta
Certo può essere una soluzione alternativa degna di nota. L'unico limite per la certificazione (e ti assicuro che ho lavorato molto a contatto con certificatori ISO e con associazioni di categoria) è che, spesso, tale pratica garantisce la "forma" del lavoro, non la "sostanza".
Ma, ripeto, la considero un'idea valida quanto la mia.Qui, scusami, però sei troppo vago. "Si potrebbe?" Chi crea questo ente? Perchè se mi dici lo Stato vai in contraddizione con quanto detto in precedenza. Se mi dici, invece, che sono le stesse web agencies a creare l'associazione, allora, mi sa, che arriviamo, di fatto, ad una sorta di corporazione.
Ma anche prescindendo da questo punto, qual è lo standard qualitativo minimo? Uno dei problemi del web è che non ci sono standard qualitativi universalmente riconosciuti. Mi spiego: a mio parere un sito è migliore di un altro se genera più ROI, me ne frego dell'aspetto grafico, me ne frego che sia bello, deve farmi arrivare più soldi, questo è il punto. Ma, ti assicuro, sono in pochi a pensarla come me e, spesso, quella che è sempre sembrata una valutazione oggettiva non mi appare più tale.Provo a rispondere con ordine.
Innanzitutto quando penso a un ente di certificazione statale o parastatale che però non si occupi solo degli sviluppatori ma che applichi questo concetto a tutte le professioni ora oggetto di un sistema corporativo.
L'idea di base rimane quella di spostare la tutela dal professionista al consumatore, essendo consci del fatto che il professionista capace non può che essere premiato da un sistema di questo tipo.Non vedo un conflitto tra un ente di questo tipo e un'economia liberale. Un'ente del genere svolge un servizio a tutela del consumatore, così come gli organismi antitrust. Ti ricordo che la prima legge antitrust fu creata proprio negli USA (lo Sherman Act di metà '800).
Tutte le obiezioni che poni sono validissime e centrano in pieno il problema di mettere in piedi un sistema di certificazioni. A mio parere la cosa potrebbe essere risolta con delle commissioni che elaborino i requisiti prendendo in considerazione i punti di vista sia dello sviluppatore che del cliente, cercando di fissare parametri il più possibile oggettivi.
Ad esempio risulta difficile usare parametri esclusivamente di tipo economico perchè lo scarso successo di un sito fatto ad arte può essere legato all'esser stato creato per un'idea di scarso successo o all'incapacità dell'azienda di monetizzare un'idea buona.
I requisiti ideali dovrebbero essere un mix di procedure di lavoro, di regole deontologiche da rispettare e di valutazioni positive dai clienti passati, con un occhio anche alla redditività dei siti creati. Come tradurre nella pratica questo concetto risulterà molto complicato, ma non credo sia impossibile.
In una situazione in cui l'asimmetria informativa regna sovrana anche un sistema certificativo non pienamente efficiente genererebbe comunque un beneficio per la società. Bisogna poi avere il coraggio di analizzare e pensare continuamente a come modificarlo in meglio, magari attraverso automatismi che ne prevedano la revisione ogni 3-5 anni.
Uhm qui ho qualche dubbio. La certificazione, come si diceva, si riferisce al metodo di realizzo, non al risultato. Per cui potrebbe verificarsi che in molti vanno dalle aziende senza certificazione Oro, spendendo meno e ottenendo più o meno lo stesso risultato.
Come ti dicevo bisogna cercare di creare un sistema efficiente. Il termine che ho usato, certificazione, non lo immagino come uno schema rigido di formalismi da rispettare, ma più come una serie di indicatori della qualità del lavoro da rispettare.
Diventa più difficile da implementare, ma molto più utile.Questo in teoria, non so in pratica... Certo con una corporazione ci sono i medesimi rischi e le medesime incertezze. Quello che conta è superare lo stallo attuale e quindi si migliorasse anche solo del 10% la situazione odierna, ok, venga la certificazione.
Non solo in teoria. E' il classico problema della macchina usata. Tutti noi siamo disposti a pagare meno una macchina usata perchè non siamo sicuri sia in perfette condizioni. Se la sapessimo essere in perfette condizioni saremmo disposti a pagare fino al suo valore di mercato. Perchè la gente è più disposta a comprare macchine usate in concessionaria, per esempio sotto il marchio Top Class?
Perchè quelle auto hanno una sorta di certificazione (Top Class per l'appunto) da parte della concessionaria che comunica all'acquirente: "Ehi, sta macchina è buona, te lo garantisco io".
Sarò palesemente di sinistra, preferisco l'approccio europeo, anzi, in certi settori, quali sanità, lavoro e istruzione mi piacerebbe un intervento statale ancora più spinto. Ma ognuno è libero di pensarla come gli pare.
Vero. A mio parere invece bisognerebbe sfoltire di molto l'intervento statale in questi settori.
Mi piacerebbe molto vedere una vera sanità privata (non parassitaria come quella di oggi) competere con il pubblico, magari con lo Stato che eroga al cittadino l'equivalente del costo per il servizio pubblico della prestazione necessaria, lasciando al cittadino la libertà di scegliere se usufruire del servizio presso il servizio pubblico o presso un privato integrando la differenza.L'istruzione: perchè dobbiamo avere la stragrande maggioranza delle scuole private di stampo religioso? Sarebbe interessante avere scuole di formazione private, con professori realmente capaci e con attrezzature moderne ed efficienti.
In questo caso lo Stato potrebbe intervenire pagando la retta per la quota di costi che sarebbe comunque di competenza statale e lasciando alla famiglia il compito di integrare la differenza.Nel medio-lungo la domanda per istruzione pubblica e sanità pubblica diminuirebbero e lo stato potrebbe chiudere numerosi ospedali e licenziare personale inefficiente.
Ma, come si diceva, qui si va sulla politica
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Scusate se sono energico nella mia risposta ma la questione mi sta molto a cuore.
Allora io ho la partita iva e ogni sito che sviluppo lo fatturo (ho paura della finanza e delle multe pertanto non faccio 1? di nero).
Io mi sono dato queste regole:- un sito deve avere almeno 5-6 pagine
- un sito deve costare al cliente almeno 1300 - 1400 ? + IVA
- non accettare lavori sotto costo per fame o per non bruciare il cliente
Insomma internet è un canale commerciale potentissimo allora perché devo fare un sito di una concessionaria a 1000 euro comprensivo di parte dinamica e poi lui nel giro di 2 mesi vendersi 5 macchine viste dal sito (dati forniti dal cliente non me li invento io...)
Insomma la professionalità va fatta pagare, il giusto ma va fatta pagare.
Un'azienda di miei "amici" fa siti a 300 - 400 euro (con fattura) siti che definire di MER*A è poco eppure anche loro fanno il discorso "lo faccio a poco e poi entro", tutte cazzate!!!!
Il sito di cui sopra del concessionario faceva parte di un progetto riguardante 2 siti, bene dopo avermi buttato giù il prezzo del primo sito in previsione del secondo per il secondo voleva un prezzo ancora più basso, risultato: NON GLIEL'HO FATTO!!!!!
Mi sono sentito dire "ma come per 300 euro si perde un cliente come me?" (concessionario di Torino molto importante).
Volete sapere la mia risposta? "No, è lei che per 300 euro si perde un professionista come me!"Se tutti noi cominciassimo a tirare fuori le palle sensibilizzando gli imprenditori che un sito a poco e come comprare una camicia cinese magari anche loro capirebbero che bisogna spendere per avere.
Un luogo comune ma che io ripeto sempre nei miei incontri commerciali è "chi spende poco spende due volte" ed è vero!
Quindi colleghi cari non abbiate paura di alzare la voce e di imporvi con il responsabile degli acquisti o con l'amministratore dell'azienda.
Cazzo ma ore e ore passate a leggere forum, articoli, blog a sperimentare ad ottimizzare a misurare a valutare chi me le paga?
Io non voglio fare lavori usa e getta, non metto la mia firma su lavori fatti giusto per raccimolare 2 spiccioli.
Un'ultima puntualizzazione, non sono ricco di famiglia nè vivo di rendita ma i lavori sottopagati non li prendo, piuttosto non esco per 2 settimane se sono a corto ma chi vuole i miei servizi li deve pagare per quello che valgono.
E per poterci far pagare come dico spesso ad amici e come scrivo su forum e blog bisogna informare i nostri imprenditori, bisogna acculturarli su internet come canale di comunicazione, commerciale, relazionale.
Spero di non avervi annoiato:D
Ciaooo
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Caro F@bri, hai pienamente ragione.
Per me ai tuoi amici servirebbe qualcuno che li aiuta a vendere, così come potrebbe servire anche a te. Perchè non vi consorziate e assumete un bravo esperto di marketing?
Secondo me avreste tutti quanti meno problemi e non dovresti più stare 2 settimane a casa di tanto in tanto
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Fabri, il tuo atteggiamente è sicuramente meritevole e pochi sono disposti ad agire così.
In effetti per 300 euro di sconto magari ti beccavi un bel cliente, sicuro di averci guadagnato a rifiutarlo?Però quando ci sono da pagare stipendi, affitti, ecc..ecc...pur di portare a casa la pagnotta i 300 euro di sconto si fanno spesso...
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Be fortunatamente commercialmente sono bravino o comunque non sto mai fermo
Secondo me avreste tutti quanti meno problemi e non dovresti più stare 2 settimane a casa di tanto in tanto
La mia fortunatamente era una frase d'esempio, non mi è ancora capitato di stare dei giorni a girarmi i pollici anche se comunque riesco sempre a trasformare esperienze negative in positive cioè se avessi dei giorni non produttivi mi metterei a leggere forum blog e tutto quello che trovo in merito alla parte SEO quindi comunque mi arricchirei culturalmente.
Fabri, il tuo atteggiamente è sicuramente meritevole e pochi sono disposti ad agire così.
In effetti per 300 euro di sconto magari ti beccavi un bel cliente, sicuro di averci guadagnato a rifiutarlo?
Be per 300 euro sicuramente io non ci ho guadagnato perché il lavoro non l'ho preso ma era una questione di principio. E poi comunque il mio nome è già sul sito più importante pubblicizzato a tappeto in Torino, fermate del pullman, cartelloni, radio, trasmissioni televisive di reti locali, quindi...Molti di noi e lo dico senza voler accusare nessuno spesso si abbassano i pantaloni di fronte a amministratori magari coi capelli bianchi che prendono il contratto tirano una rigaccia sul prezzo e scrivono quello che vogliono.
Io no!
L'ultimo che ci ha provato è stato un amministratore di circa 60 anni (capelli bianchi e tono della voce alto) prima delle vacanze preventivo per rifacimento sito 1900 lui sbarra e fa 1500, raga 400 euro in botto così non sono pochi poi non si parla di 7-8000 euro che i 400 potresti, e sottolineo potresti, scontarglieli ma su 1900 proprio no.
(Mia reazione) Risatina sbarro i suoi 1500 e scrivo 1750.
Lui alzando la voce mi informa che ha un'offerta in mano della vecchia agenzia che gli ha fatto il sito a 1500, gli ho risposto semplicemente dicendo:
Questo sito le ha portato qualcosa?
Risposta: No!Allora io sono capace e il mio impegno è massimo ma se lo vuole fare con me sono 1750 diversamente torni al suo vecchio fornitore.
Dopo 10 minuti ha firmato:D
Un aspetto che spesso non si considera è la decisione e il carattere molti di noi sono dei guru del settore grafici, SEO, programmatori talentuosi ma carenti nell'approccio commerciale e talvolta emotivi.
Fidatevi di me, se siete sicuri delle vostre capacità prima o poi il mercato lo capisce, all'inizio bisogna fare tantissimi contatti commerciali perchè non tutti dicono sì e soprattutto la vostra qualità probabilmente non è ancora conosciuta ma col tempo.
Io parlo per me, miro ad un mercato locale qui della mia zona e facendo le cose per bene, ottenendo risultati cliente per cliente la voce per forza di cose si diffonde "sai che mi arrivano molti ordini da internet..." e una delle domande prima o poi sarà "ma chi ti ha fatto il sito?" e a quel punto è fatta.
Dai ragazzi tutti insieme impegnamoci e partiamo sempre convinti prima di ogni colloquio di lavoro e comunque convinti non vuol dire rigidi.
Ciaooo
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@Nic0 said:
[LEFT]nbriani ha ragione il mio prezzo è da hobbysta...
Ora che come dicevo sto mettendo in piedi la mi modesta attività mi trovo davanti a tanti dubbi.Vedo navigando proposte di siti a 400 euro!
**400 **euro - *140 circa di tasse *
260 - 30 hosting e dominio ultra economico
230 - 60 di spese da ammortizzare (dreamweaver, affitto, pc, luce, tel)
**=170170 euro per un sito?** magari da dividere in due perchè il lavoro non lo faccio da solo..
**Forse **coprono il tempo passato per il briefing con il cliente e la benzina spesa...Ora nbriani per curiosità (se non ti va non mi rispondere) un sito da 8 pagine che occupa non più di 20 ore il tuo personale quanto lo faresti pagare?
[/LEFT]dipende sempre dal cliente
a volte spari 500 euro ad un cliente e nn si fa + vivo
altre volte lo ritengono pr. basso per un sitodipende anche dal tipo di professionista/agenzia
magari per un libero professionista sono disposti a pagare fino a un tot.; per l'agenzia anche il doppio e più ....
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Scusate se mi intrometto, alla fine il prezzo lo fa il mercato e costituire una corporazione non penso sia risolutivo. Se ilcliente non vuole spendere 1000 euro per un sito non li vuole spendere e in molti casi non li spenderà. Il problema è che non c'è tariffa minima o massima dipende da che cosa si deve fare e sopratutto cosa chiede il cliente. Se questo chiede solo una vetrina su internet fatta da 4 pagine in croce come si fa a ciedere 2000 euro. Sono d'accordo con chi dice che molto sta nell'avere buoni commerciali che facciano capire al cliente i vantaggi dell'avere nuove e migliori tecnologie e gli sappiano prospettare nuove opportunità.
Infine anche secondo me il sito ben fatto è semplicemente quello che soddisfa il cliente, che ci vogliano 15 persone o 1 a chi paga non importa molto!
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Allora partiamo dal presupposto che chi fa questo lavoro lo deve fare in maniera PROFESSIONALE e non a livello amatoriale, se lo fai a livello amatoriale sei proprio TU (meuro non intendo te) che ci rovini il mercato.
Pertanto, i professionisti investono molto in cultura (questo forum ad esempio, corsi in giro per l'Italia, ore a leggere articoli di giornale, blog e ogni altra fonte d'informazione) e di conseguenza i loro servizi sono buoni davvero.
Molti di noi si limitano a fare il "sito vetrina" (questo termine mi fa arrabbiare), poi se non esce nelle serp pazienza anzi forse nemmeno controllano se esce, se viene indicizzato.
E' come fare un contratto per un'inserzione pubblicitaria per un giornale e non pubblicare mai quell'inserzione, chi fa così DEVE assolutamente cambiare lavoro perché non può reggere psicologicamente il confronto con noi che ci impegnamo e che andiamo a cercare su internet anche l'acronimo più stupido per essere sicuri di avere il minor numero di lacune possibile.
Se un'AZIENDA mi commissiona un sito non può essere un sito vetrina ma deve diventare un mezzo per aumentare la presenza sul mercato, per aumentare gli ordini, per aumentare i contatti insomma non stiamo scrivendo il nome di un'azienda su un muro ma stiamo realizzando un sito che deve generare business.
Il sito vetrina lo posso fare a mio cugino che balla latino-americano e vuole un sito per pavoneggiarsi...
Io sono un forte sostenitore del libero mercato, i tariffari non servono a nulla ma allo stesso modo chi è bravo deve farlo pesare e pagare a chi acquista i suoi servizi.
E poi scusate, io mi impegno sempre al massimo, fortunatamente i miei siti hanno riscontro nel mercato insomma i miei clienti vengono chiamati tramite il sito e spesso generano business PERCHE' DOVREI LASCIARE AL CLIENTE LA POSSIBILITà DI GUADAGNARE ANCHE 20000, lo scrivo anche in lettere VENTIMILA, euro l'anno dal sito ed io accontentarmi dei miseri 1000 euro dal quale devo togliere ancora le tasse.
SONO UN POVERO PIRLA SE FACCIO COSì, NO?
Io mi impegno vengo sottopagato e l'azienda fa i soldi?
Piuttosto DICO NO!
Io, perdonate l'arroganza, sono cosciente che il lavoro lo so fare e bene, sicuramente non sono il migliore forse nemmeno tra i migliori, ma questa convinzione mi da forza e motivazioni durante gli incontri commerciali.
Poi come ho detto qualche post sopra prima o poi il mercato se ne rende conto di chi è bravo e di chi no, è anche questo il bello del libero mercato dopo un po' se non sei capace si diffonde la voce e la gente non si fida.
Perdonate il tono acceso ma davvero sono convinto che se continuiamo a buttarci giù, a darci falsi alibi e a non crescere noi per primi contineremo a rimanere in questa situazione di precariato professionale e a dover elemosinare i 50 euro per un sito.
Ciaooo
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Scusa [EMAIL="F@abri"]F@abri[/EMAIL] forse mi sono spiegato male... non sto dicendo che chi fa il lavoro professionistico non debba essere pagato e non sto neanche dicendo che il "sito vetrina" sia il massimo della professionalità in materia. (come ho scritto sopra nella parte relativa ai commerciali che fanno capire lle opportunità legate alle nuove tecnologie e a siti più business oriented etc). Sto solo dicendo che a volte piccole realtà non ne vogliono sapere di spendere grosse cifre (per alcuni 5000 euro sono già un grosso investimento te lo assicuro sopratutto in alcuni settori ) senza avere certezze. pessimi imprenditori certamente.. ma ci sono. ora quello che mi chiedo vale la pena (senza svendersi, quindi il negozietto sotto casa lo lascio al mio cuginetto) lasciare perdere una grossa fetta di mercato solo perchè ciò che chiedono non è abbastanza professionale per noi. Certamente per alcuni di noi con grosse aziende alle spalle non conviene accettare ma per altri può essere un settore in cui fare esperienza maturare professinalità. In sintesi sto solo dicendo che come in tutte le cose è la domanda che fa il mercato e diversificare l'offerta è senza dubbio una delle maniere per posizionarsi sul mercato stesso. Non perdiamo opportunità .. tutto quà per il resto è ovvio che i SEO con alto target NON SI DEVONO svendere per non svalutare il mercato.
scusate se sono stato prolisso
Meuro
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Mi sono letto tutti i nuovi post e gli ho trovati interessanti, però, concedetemelo, solo in pochi hanno "osato" delle proposte su come potrebbe essere cambiato in positivo il mercato.
Io ho le mie, Aldwin le sue e così alcuni altri. Altri, invece, palesano la loro insoddisfazione, però, come dire, non hanno portato valore aggiunto.
Insomma, io mi sono esposto, provateci anche voi: come migliorare la situazione, partendo dal presupposto che se io rifiuto il lavoro a 500 euro, NON lo faccia anche il successivo professionista, o presunto tale, a cui viene chiesto.
Mi sembra che in molti non siano d'accordo sull'intervento statale da me proposto, neppure sulla corporazione. Bene! Che proponete? Aldwin ha parlato di certificazione, che ne pensate di questa strada (OT: è appena uscito un draft dell'ISO sulla corretta progettazione dei siti web peraltro)?
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@Catone said:
(OT: è appena uscito un draft dell'ISO sulla corretta progettazione dei siti web peraltro)?
Puoi postare qualche info? link?
Grazie, Nicola
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http://www.iso.org/iso/en/CatalogueDetailPage.CatalogueDetail?CSNUMBER=41294&ICS1=35&ICS2=80&ICS3=
Costa 110 euro. Ho dato una scorsa veloce e mi sembra che dica, almeno inizialmente, le solte cose che si leggono in una norma ISO. Peraltro a suo tempo ho scritto parecchio sull'argomento e mi sembra che la norma, almeno in questa parte iniziale, si riferisca alle cose come le ho descritte io qualche anno fa.
Proseguendo vi saprò dire meglio. Peccato che non ci sia nulla, almeno io non l'ho trovato, sull'aspetto della vendita del sito web.
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@Catone said:
Insomma, io mi sono esposto, provateci anche voi: come migliorare la situazione, partendo dal presupposto che se io rifiuto il lavoro a 500 euro, NON lo faccia anche il successivo professionista, o presunto tale, a cui viene chiesto.
Se rifiuto il lavoro da 500 euro (bhe 500 non lo mai proposto, diciamo 1.000) posso chiudere prima di iniziare... :bho:
Come maturo esperienza se non comincio dal basso? Faccio siti free? E Con cosa mangio?
E' sostenibile un modello dove le grandi web agency lasciano briciole alle piccoline che a loro volta col passare del tempo si ingrandiscono e continuano il ciclo?
Sia ben chiaro che non faccio volontariato mentre lavoro... non tratto mai i miei prezzi e se l'offerta è troppo bassa rifiuto tranquillamente.
Ma logicamente dal mio rifiuto qualcuno ci guadagna, visto che se non lo faccio io qualcuno il sito lo fa...
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Seguo con interesse tutta la discussione,
non sono intervenuto perchè nbriani, Catone e F@bri hanno esposto quello che penso.
nbrian ha suggerito un modello di sostenibilità,
Catone si è soffermato sull'etica e la qualità,
F@bri in maniera cruda ha disegnato la realtà delle cose.Il punto è sempre quello:
Quando vi rapportate commercialmente con i clienti siete degli imprenditori e non dei webmaster/grafici/Seo/ecc;L'attitudine ad affrontare il rischio è un elemento specifico dell'attività imprenditoriale: l'imprenditore (perlomeno nella piccola impresa) deve spesso mettere in gioco la propria sicurezza economica e finanziaria pur di mettere in pratica la propria idea, profondendo nella realizzazione del progetto imprenditoriale gran parte delle proprie risorse economiche e temporali.
fonte wikipedia
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Mi intrufolo in questa discussione perché anche io, come molti di voi, sono una libera professionista con tanto di P.I. che non sgarra di 1 euro perché la finanza dà la caccia ai pesciolini, mica agli squali...
Cmq...
Purtroppo è vero che dovrebbe essere regolarizzato il nostro mercato, a me è capitato l'altro giorno con un tizio che voleva un sito, quando gli ho fatto il preventivo mi ha detto che suo nipote di 15 anni glielo fa gratis...Ci frega il fatto che noi vendiamo al cliente una cosa astratta. Non è una macchina o una qualsiasi cosa che può "toccare" per cui, che tu chieda 1 o 10 per lui sarà sempre troppo.
Io mi sono fatta un mazzo allucinante (e ancora non è finita) per cercare di imparare a fare siti a norma di legge... ma al cliente non frega niente. Non puoi dire al cliente che il sito che gli fai è accessibile e usabile perché o non gliene frega niente o, peggio, non sa di cosa stai parlando.
Io sono qui, con poco - pochissimo lavoro e sto pensando seriamente di chiudere P.I. e lasciar perdere...
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Siamo arrivati alla conclusione che:
- il cliente non capisce il valore del servizio
- il cliente ha la possibilità di avere il servizio(scadente) ad un prezzo irrisorio o gratis.
Quindi significa che:
- il cliente non conosce bene internet
- il cliente non "ama" investire(in qualcosa che conosce...)
Quindi come ci possiamo comportare?
- presentiamoci nel miglior modo possibile, diamo 20 file in word, in excel, in power point, per farli capire che non e' Retorica!
- parliamoli di brutto in maniera pacata, lucida e distinta
- se non accetta il prezzo... La ringrazio lo stesso.... ArrivederLa
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@Catone said:
Che proponete?
Io mi sto muovendo in ambito culturale, come sempre è la cultura alla base di tutto.
Creare corporazioni di webdeveloper, webdesiner, SEO e altro non ha senso secondo me perchè non risolverebbe il problema; si certo magari si alzerebbero le tariffe e avremo una sorta di tariffa minima ma dovremo sempre combattere con "l'appassionato che ci capisce di picci" che fa i siti con word e li fa a pochi euri (solitamente in nero).
Come dicevo sopra cultura, cultura e ancora cultura.
Come fare?
Io personalmente mi sto muovendo in una direzione specifica, voglio organizzare una (o anche più di una) convention che parli di internet, non solo come mezzo per per scaricare musica e porno ma soprattutto come canale di business, rivolta esclusivamente ad imprenditori non del settore ICT (poi se vengono anche gli altri va bene lo stesso).
Come lo sto facendo? Sto cercando di sensibilizzare tutte le istituzioni locali: Camera di commercio, confindustria (regionale), associazione giovani imprenditori (costola di confindustria), Regione, Provincia e Comune, CNA (confederazione di imprenditori) e tutti quegli enti che raggruppano imprenditori.
Una giornata di incontri dove spiegare:
A. cos'è internet e in che modo può favorire le imprese
B. la professionalità che c'è dietro allo sviluppo di un sito professionale a scapito di siti a 79 euro e amici, cugini e cognati "che ci capiscono di computer"
C. portare casi reali (e fortunatamente io qualcuno mio personale ce l'ho) di incremento di business derivante dal sito internet fatto da un professionista (che sarei io :D)
D. devo ancora pensare agli altri punti (se avete suggerimenti sono ben accettiSecondo me è l'unico modo, dare cultura, far capire a questi signori che se coca cola, tecnocasa, nike investono talvolta centinaia di migliaia di dollari/euro per essere presenti su internet un motivo c'è.
Quindi se coca cola e nike, che francamente hanno un brand oramai marchiato a fuoco nella testa di tutti noi, continuano ad investire in questa direzione il ritorno c'è... eccome!
Fatelo anche voi! Nelle vostre regioni, nelle vostre città organizzate incontri seminari parlate agli imprenditori della vostra zona.
Se il vostro desiderio è aprire la vostra WebAgency o SEOAcency (io voglio farle entrambe :D) rischiate, mettetevi in gioco, sbattetevi per arrivare e non abbiate paura di mandare mail a personaggi istituzionali più o meno noti.
Sarò palloso ma è solo acculturando gli imprenditori coi capelli bianchi (e talvolta anche quelli più giovani) che possiamo finalmente uscire da questo limbo professionale.
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@Paola_mi said:
Purtroppo è vero che dovrebbe essere regolarizzato il nostro mercato, a me è capitato l'altro giorno con un tizio che voleva un sito, quando gli ho fatto il preventivo mi ha detto che suo nipote di 15 anni glielo fa gratis...
Be tu fai notare a questa persona non acculturata sul mezzo internet che se fosse davvero così facile saremmo una banda di stupidi tutti noi che lo facciamo a livello professionale.
Soldi spesi per il SES, riviste, Convegni GT o altri incontri che trattano materie tangenti alla nostra attività sono tutti buttati allora...Anche io mi sono trovato davanti a frasi più o meno del genere ed ogni volta chiedo all'imprenditore: "Secondo lei io sono così cretino da scegliermi una professione che può fare un ragazzino di 15 anni o suo cugino che le ha installato l'adsl ma che in realtà fa il corriere?" (con tutto il massimo rispetto per i corrieri)
Io mi documento, mi informo, vado a convention in giro per l'Italia (e spero anche in giro per il mondo prima o poi :D) spendo soldi per aggiornarmi.
Possibile che io sia così cretino???Quando dici loro queste cose e lo dici con convinzione mista all'incazzatura allora il messaggio comincia a passare e poi scusa anche la mia cuginetta di 14 anni disegna delle case bellissime ma tu la sostituiresti alla consulenza di un architetto?
E per noi è la stessa cosa!!! Dovete farglielo capire!!!
Incazzatevi quando vi fanno queste considerazioni, siate creativi nel trasmettere i concetti usate metafore usate esempi ma fate capire a "sta gente" che fare un sito professionale non è cosa da poco.
@Paola_mi
non mollare!
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Sì ma io ho una famiglia... voglio dire per me sarebbe proprio un lavoro, uno stipendio in più, ma fino ad ora di soldi ne ho visto proprio pochi.
C'è gente che mi dice "per farti conoscere, falli gratis" beh, la volete sapere una cosa? mi sono offerta di lavorare GRATIS per diverse associazioni umanitarie... risposta: picche!
Risposte tipo "il sito ce l'abbiamo" controrisposte tipo "sì ma siete un'associazione umanitaria e avete siti non accessibili" contro-controrisposta "fa niente".Alla fine tira di qui tira di là, ti girano un po' le pelotas... perché la gente è gnucca, dura, e io, onestamente, mi sono davvero stancata...
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Proprio perché hai una famiglia non devi mollare
@Paola_mi said:
C'è gente che mi dice "per farti conoscere, falli gratis" beh, la volete sapere una cosa? mi sono offerta di lavorare GRATIS per diverse associazioni umanitarie... risposta: picche!
Risposte tipo "il sito ce l'abbiamo" controrisposte tipo "sì ma siete un'associazione umanitaria e avete siti non accessibili" contro-controrisposta "fa niente".
Visto che tanto è gratis e comunque avresti investito del tempo non pagato presentati li già col layout fatto, una bozza curata di quello che potrebbe essere il nuovo sito.
Tanto gratis per gratis non ci hai perso davvero niente ma magari hai un'opportunità in più per mettere un lavoro con sotto la tua firma.Anche io il mio primo sito 5 anni fa lo feci gratis, ed in modo non professionale perché non sapevo nulla in merito a visibilità, accessibilità, ottimizzazione e tutto il resto. Conoscevo abbastanza bene l'html. A quei tempi lavoravo come programmatore ma il mondo internet mi ha sempre affascinato fino a farmi lasciare l'attività di programmatore, l'attività di docente, l'attività di consulenza nelle aziende per dedicarmi completamente ad esso.
Lo feci gratis perché c'era la prospettiva di relizzare un software gestionale per la stessa azienda, opportunità che non si è mai presentata.
Da quella esperenza capii che non avrei mai fatto più nulla "a gratis", nemmeno per il mio amico più stretto (sempre in ambito professionale s'intende).
@Paola_mi said:Risposte tipo "il sito ce l'abbiamo"
Proprio ieri mi è capitato di chiamare un'azienda che ha già il sito, ovviamente prima di chiamare faccio i miei bravi controlli su ottimizzazione, struttura e tutto il resto.Mi risponde l'amministratore dell'azienda, gli spiego chi sono e che faccio e lui mi risponde che il sito ce l'ha già e che non ha bisogno di me.
Io in maniera ferma gli ho risposto che invece **aveva proprio bisogno di me **e gli ho spiegato i motivi (visibilità e altro).
Risultato, incontro tra 15 giorni.
Questo thread a tratti va OT, probabilmente sono io il primo ad esserci andato sorry:), ma un altro aspetto da considerare è la vostra convinzione nel momento in cui vi presentate e poi come vi presentate.
Parlate coi numeri, coi dati. Nessun titolare, amministratore di azienda vi risponderà picche se gli fate capire numeri alla mano che il suo settore non è competitivo e a seguito di una breve e sommaria analisi c'è mercato sul web.
Se uno produce portapenne per la scuola e su internet a livello nazionale ci sono 3 aziende a commercializzare lo stesso prodotto e a seguito di una breve analisi vi rendete conto che la richiesta sul web è medio-alta non potrà non ascoltarvi.
E lo stesso vale per un imprenditore di un settore competitivo!
Vuoi chiamare un'azienda che il sito lo ha già ma ti rendi conto essere una cag4t4?
Analizza il sito e sii propositivo.
Certo non va sempre bene; anche a me non tutti i contatti vanno a buon fine per quanto ci credo fino in fondo ogni volta ma è il mercato: è normale che qualcuno ti dica di no.
Una volta un mio amico imprenditore di circa 12 anni più grande di me mi disse una frase che mi rimase stampata nel cervello: per ottenere una collina di sì bisogna essere pronti a ricevere una montagna di no.
Perdonate la grossolanità della frase ma ogni volta in cui il possibile cliente non firma il contratto non buttatevi giù ma ripetetevi questa frase e continuate per la vostra strada.