• User Attivo

    Allora partiamo dal presupposto che chi fa questo lavoro lo deve fare in maniera PROFESSIONALE e non a livello amatoriale, se lo fai a livello amatoriale sei proprio TU (meuro non intendo te) che ci rovini il mercato.

    Pertanto, i professionisti investono molto in cultura (questo forum ad esempio, corsi in giro per l'Italia, ore a leggere articoli di giornale, blog e ogni altra fonte d'informazione) e di conseguenza i loro servizi sono buoni davvero.

    Molti di noi si limitano a fare il "sito vetrina" (questo termine mi fa arrabbiare), poi se non esce nelle serp pazienza anzi forse nemmeno controllano se esce, se viene indicizzato.

    E' come fare un contratto per un'inserzione pubblicitaria per un giornale e non pubblicare mai quell'inserzione, chi fa così DEVE assolutamente cambiare lavoro perché non può reggere psicologicamente il confronto con noi che ci impegnamo e che andiamo a cercare su internet anche l'acronimo più stupido per essere sicuri di avere il minor numero di lacune possibile.

    Se un'AZIENDA mi commissiona un sito non può essere un sito vetrina ma deve diventare un mezzo per aumentare la presenza sul mercato, per aumentare gli ordini, per aumentare i contatti insomma non stiamo scrivendo il nome di un'azienda su un muro ma stiamo realizzando un sito che deve generare business.

    Il sito vetrina lo posso fare a mio cugino che balla latino-americano e vuole un sito per pavoneggiarsi...

    Io sono un forte sostenitore del libero mercato, i tariffari non servono a nulla ma allo stesso modo chi è bravo deve farlo pesare e pagare a chi acquista i suoi servizi.

    E poi scusate, io mi impegno sempre al massimo, fortunatamente i miei siti hanno riscontro nel mercato insomma i miei clienti vengono chiamati tramite il sito e spesso generano business PERCHE' DOVREI LASCIARE AL CLIENTE LA POSSIBILITà DI GUADAGNARE ANCHE 20000, lo scrivo anche in lettere VENTIMILA, euro l'anno dal sito ed io accontentarmi dei miseri 1000 euro dal quale devo togliere ancora le tasse.

    SONO UN POVERO PIRLA SE FACCIO COSì, NO?

    Io mi impegno vengo sottopagato e l'azienda fa i soldi?

    Piuttosto DICO NO!

    Io, perdonate l'arroganza, sono cosciente che il lavoro lo so fare e bene, sicuramente non sono il migliore forse nemmeno tra i migliori, ma questa convinzione mi da forza e motivazioni durante gli incontri commerciali.

    Poi come ho detto qualche post sopra prima o poi il mercato se ne rende conto di chi è bravo e di chi no, è anche questo il bello del libero mercato dopo un po' se non sei capace si diffonde la voce e la gente non si fida.

    Perdonate il tono acceso ma davvero sono convinto che se continuiamo a buttarci giù, a darci falsi alibi e a non crescere noi per primi contineremo a rimanere in questa situazione di precariato professionale e a dover elemosinare i 50 euro per un sito.

    Ciaooo


  • User Newbie

    Scusa [EMAIL="F@abri"]F@abri[/EMAIL] forse mi sono spiegato male... non sto dicendo che chi fa il lavoro professionistico non debba essere pagato e non sto neanche dicendo che il "sito vetrina" sia il massimo della professionalità in materia. (come ho scritto sopra nella parte relativa ai commerciali che fanno capire lle opportunità legate alle nuove tecnologie e a siti più business oriented etc). Sto solo dicendo che a volte piccole realtà non ne vogliono sapere di spendere grosse cifre (per alcuni 5000 euro sono già un grosso investimento te lo assicuro sopratutto in alcuni settori ) senza avere certezze. pessimi imprenditori certamente.. ma ci sono. ora quello che mi chiedo vale la pena (senza svendersi, quindi il negozietto sotto casa lo lascio al mio cuginetto) lasciare perdere una grossa fetta di mercato solo perchè ciò che chiedono non è abbastanza professionale per noi. Certamente per alcuni di noi con grosse aziende alle spalle non conviene accettare ma per altri può essere un settore in cui fare esperienza maturare professinalità. In sintesi sto solo dicendo che come in tutte le cose è la domanda che fa il mercato e diversificare l'offerta è senza dubbio una delle maniere per posizionarsi sul mercato stesso. Non perdiamo opportunità .. tutto quà per il resto è ovvio che i SEO con alto target NON SI DEVONO svendere per non svalutare il mercato.

    scusate se sono stato prolisso

    Meuro


  • Super User

    Mi sono letto tutti i nuovi post e gli ho trovati interessanti, però, concedetemelo, solo in pochi hanno "osato" delle proposte su come potrebbe essere cambiato in positivo il mercato.

    Io ho le mie, Aldwin le sue e così alcuni altri. Altri, invece, palesano la loro insoddisfazione, però, come dire, non hanno portato valore aggiunto.

    Insomma, io mi sono esposto, provateci anche voi: come migliorare la situazione, partendo dal presupposto che se io rifiuto il lavoro a 500 euro, NON lo faccia anche il successivo professionista, o presunto tale, a cui viene chiesto.

    Mi sembra che in molti non siano d'accordo sull'intervento statale da me proposto, neppure sulla corporazione. Bene! Che proponete? Aldwin ha parlato di certificazione, che ne pensate di questa strada (OT: è appena uscito un draft dell'ISO sulla corretta progettazione dei siti web peraltro)?


  • Super User

    @Catone said:

    (OT: è appena uscito un draft dell'ISO sulla corretta progettazione dei siti web peraltro)?

    Puoi postare qualche info? link?

    Grazie, Nicola 😉


  • Super User

    http://www.iso.org/iso/en/CatalogueDetailPage.CatalogueDetail?CSNUMBER=41294&ICS1=35&ICS2=80&ICS3=

    Costa 110 euro. Ho dato una scorsa veloce e mi sembra che dica, almeno inizialmente, le solte cose che si leggono in una norma ISO. Peraltro a suo tempo ho scritto parecchio sull'argomento e mi sembra che la norma, almeno in questa parte iniziale, si riferisca alle cose come le ho descritte io qualche anno fa.

    Proseguendo vi saprò dire meglio. Peccato che non ci sia nulla, almeno io non l'ho trovato, sull'aspetto della vendita del sito web.


  • User Attivo

    @Catone said:

    Insomma, io mi sono esposto, provateci anche voi: come migliorare la situazione, partendo dal presupposto che se io rifiuto il lavoro a 500 euro, NON lo faccia anche il successivo professionista, o presunto tale, a cui viene chiesto.

    Se rifiuto il lavoro da 500 euro (bhe 500 non lo mai proposto, diciamo 1.000) posso chiudere prima di iniziare... :bho:

    Come maturo esperienza se non comincio dal basso? Faccio siti free? E Con cosa mangio?

    E' sostenibile un modello dove le grandi web agency lasciano briciole alle piccoline che a loro volta col passare del tempo si ingrandiscono e continuano il ciclo?

    Sia ben chiaro che non faccio volontariato mentre lavoro... non tratto mai i miei prezzi e se l'offerta è troppo bassa rifiuto tranquillamente.

    Ma logicamente dal mio rifiuto qualcuno ci guadagna, visto che se non lo faccio io qualcuno il sito lo fa...


  • Super User

    Seguo con interesse tutta la discussione,
    non sono intervenuto perchè nbriani, Catone e F@bri hanno esposto quello che penso.
    nbrian ha suggerito un modello di sostenibilità,
    Catone si è soffermato sull'etica e la qualità,
    F@bri in maniera cruda ha disegnato la realtà delle cose.

    Il punto è sempre quello:
    Quando vi rapportate commercialmente con i clienti siete degli imprenditori e non dei webmaster/grafici/Seo/ecc;

    L'attitudine ad affrontare il rischio è un elemento specifico dell'attività imprenditoriale: l'imprenditore (perlomeno nella piccola impresa) deve spesso mettere in gioco la propria sicurezza economica e finanziaria pur di mettere in pratica la propria idea, profondendo nella realizzazione del progetto imprenditoriale gran parte delle proprie risorse economiche e temporali.
    fonte wikipedia


  • Super User

    Mi intrufolo in questa discussione perché anche io, come molti di voi, sono una libera professionista con tanto di P.I. che non sgarra di 1 euro perché la finanza dà la caccia ai pesciolini, mica agli squali...
    Cmq...
    Purtroppo è vero che dovrebbe essere regolarizzato il nostro mercato, a me è capitato l'altro giorno con un tizio che voleva un sito, quando gli ho fatto il preventivo mi ha detto che suo nipote di 15 anni glielo fa gratis...

    Ci frega il fatto che noi vendiamo al cliente una cosa astratta. Non è una macchina o una qualsiasi cosa che può "toccare" per cui, che tu chieda 1 o 10 per lui sarà sempre troppo.

    Io mi sono fatta un mazzo allucinante (e ancora non è finita) per cercare di imparare a fare siti a norma di legge... ma al cliente non frega niente. Non puoi dire al cliente che il sito che gli fai è accessibile e usabile perché o non gliene frega niente o, peggio, non sa di cosa stai parlando.

    Io sono qui, con poco - pochissimo lavoro e sto pensando seriamente di chiudere P.I. e lasciar perdere...


  • User Attivo

    Siamo arrivati alla conclusione che:

    • il cliente non capisce il valore del servizio
    • il cliente ha la possibilità di avere il servizio(scadente) ad un prezzo irrisorio o gratis.

    Quindi significa che:

    • il cliente non conosce bene internet
    • il cliente non "ama" investire(in qualcosa che conosce...)

    Quindi come ci possiamo comportare?

    • presentiamoci nel miglior modo possibile, diamo 20 file in word, in excel, in power point, per farli capire che non e' Retorica!
    • parliamoli di brutto in maniera pacata, lucida e distinta
    • se non accetta il prezzo... La ringrazio lo stesso.... ArrivederLa 😄

  • User Attivo

    @Catone said:

    Che proponete?

    Io mi sto muovendo in ambito culturale, come sempre è la cultura alla base di tutto.

    Creare corporazioni di webdeveloper, webdesiner, SEO e altro non ha senso secondo me perchè non risolverebbe il problema; si certo magari si alzerebbero le tariffe e avremo una sorta di tariffa minima ma dovremo sempre combattere con "l'appassionato che ci capisce di picci" che fa i siti con word e li fa a pochi euri (solitamente in nero).

    Come dicevo sopra cultura, cultura e ancora cultura.

    Come fare?

    Io personalmente mi sto muovendo in una direzione specifica, voglio organizzare una (o anche più di una) convention che parli di internet, non solo come mezzo per per scaricare musica e porno 😄 ma soprattutto come canale di business, rivolta esclusivamente ad imprenditori non del settore ICT (poi se vengono anche gli altri va bene lo stesso).

    Come lo sto facendo? Sto cercando di sensibilizzare tutte le istituzioni locali: Camera di commercio, confindustria (regionale), associazione giovani imprenditori (costola di confindustria), Regione, Provincia e Comune, CNA (confederazione di imprenditori) e tutti quegli enti che raggruppano imprenditori.

    Una giornata di incontri dove spiegare:
    A. cos'è internet e in che modo può favorire le imprese
    B. la professionalità che c'è dietro allo sviluppo di un sito professionale a scapito di siti a 79 euro e amici, cugini e cognati "che ci capiscono di computer"
    C. portare casi reali (e fortunatamente io qualcuno mio personale ce l'ho) di incremento di business derivante dal sito internet fatto da un professionista (che sarei io :D)
    D. devo ancora pensare agli altri punti (se avete suggerimenti sono ben accetti :1:

    Secondo me è l'unico modo, dare cultura, far capire a questi signori che se coca cola, tecnocasa, nike investono talvolta centinaia di migliaia di dollari/euro per essere presenti su internet un motivo c'è.

    Quindi se coca cola e nike, che francamente hanno un brand oramai marchiato a fuoco nella testa di tutti noi, continuano ad investire in questa direzione il ritorno c'è... eccome!

    Fatelo anche voi! Nelle vostre regioni, nelle vostre città organizzate incontri seminari parlate agli imprenditori della vostra zona.

    Se il vostro desiderio è aprire la vostra WebAgency o SEOAcency (io voglio farle entrambe :D) rischiate, mettetevi in gioco, sbattetevi per arrivare e non abbiate paura di mandare mail a personaggi istituzionali più o meno noti.

    Sarò palloso ma è solo acculturando gli imprenditori coi capelli bianchi (e talvolta anche quelli più giovani) che possiamo finalmente uscire da questo limbo professionale.


  • User Attivo

    @Paola_mi said:

    Purtroppo è vero che dovrebbe essere regolarizzato il nostro mercato, a me è capitato l'altro giorno con un tizio che voleva un sito, quando gli ho fatto il preventivo mi ha detto che suo nipote di 15 anni glielo fa gratis...

    Be tu fai notare a questa persona non acculturata sul mezzo internet che se fosse davvero così facile saremmo una banda di stupidi tutti noi che lo facciamo a livello professionale.
    Soldi spesi per il SES, riviste, Convegni GT o altri incontri che trattano materie tangenti alla nostra attività sono tutti buttati allora...

    Anche io mi sono trovato davanti a frasi più o meno del genere ed ogni volta chiedo all'imprenditore: "Secondo lei io sono così cretino da scegliermi una professione che può fare un ragazzino di 15 anni o suo cugino che le ha installato l'adsl ma che in realtà fa il corriere?" (con tutto il massimo rispetto per i corrieri)

    Io mi documento, mi informo, vado a convention in giro per l'Italia (e spero anche in giro per il mondo prima o poi :D) spendo soldi per aggiornarmi.
    Possibile che io sia così cretino???

    Quando dici loro queste cose e lo dici con convinzione mista all'incazzatura allora il messaggio comincia a passare e poi scusa anche la mia cuginetta di 14 anni disegna delle case bellissime ma tu la sostituiresti alla consulenza di un architetto?

    E per noi è la stessa cosa!!! Dovete farglielo capire!!!

    Incazzatevi quando vi fanno queste considerazioni, siate creativi nel trasmettere i concetti usate metafore usate esempi ma fate capire a "sta gente" che fare un sito professionale non è cosa da poco.

    @Paola_mi
    non mollare!


  • Super User

    Sì ma io ho una famiglia... voglio dire per me sarebbe proprio un lavoro, uno stipendio in più, ma fino ad ora di soldi ne ho visto proprio pochi.
    C'è gente che mi dice "per farti conoscere, falli gratis" beh, la volete sapere una cosa? mi sono offerta di lavorare GRATIS per diverse associazioni umanitarie... risposta: picche!
    Risposte tipo "il sito ce l'abbiamo" controrisposte tipo "sì ma siete un'associazione umanitaria e avete siti non accessibili" contro-controrisposta "fa niente".

    Alla fine tira di qui tira di là, ti girano un po' le pelotas... perché la gente è gnucca, dura, e io, onestamente, mi sono davvero stancata...


  • User Attivo

    Proprio perché hai una famiglia non devi mollare 🙂

    @Paola_mi said:

    C'è gente che mi dice "per farti conoscere, falli gratis" beh, la volete sapere una cosa? mi sono offerta di lavorare GRATIS per diverse associazioni umanitarie... risposta: picche!
    Risposte tipo "il sito ce l'abbiamo" controrisposte tipo "sì ma siete un'associazione umanitaria e avete siti non accessibili" contro-controrisposta "fa niente".
    Visto che tanto è gratis e comunque avresti investito del tempo non pagato presentati li già col layout fatto, una bozza curata di quello che potrebbe essere il nuovo sito.
    Tanto gratis per gratis non ci hai perso davvero niente ma magari hai un'opportunità in più per mettere un lavoro con sotto la tua firma.

    Anche io il mio primo sito 5 anni fa lo feci gratis, ed in modo non professionale perché non sapevo nulla in merito a visibilità, accessibilità, ottimizzazione e tutto il resto. Conoscevo abbastanza bene l'html. A quei tempi lavoravo come programmatore ma il mondo internet mi ha sempre affascinato fino a farmi lasciare l'attività di programmatore, l'attività di docente, l'attività di consulenza nelle aziende per dedicarmi completamente ad esso.

    Lo feci gratis perché c'era la prospettiva di relizzare un software gestionale per la stessa azienda, opportunità che non si è mai presentata.

    Da quella esperenza capii che non avrei mai fatto più nulla "a gratis", nemmeno per il mio amico più stretto (sempre in ambito professionale s'intende).
    @Paola_mi said:

    Risposte tipo "il sito ce l'abbiamo"
    Proprio ieri mi è capitato di chiamare un'azienda che ha già il sito, ovviamente prima di chiamare faccio i miei bravi controlli su ottimizzazione, struttura e tutto il resto.

    Mi risponde l'amministratore dell'azienda, gli spiego chi sono e che faccio e lui mi risponde che il sito ce l'ha già e che non ha bisogno di me.

    Io in maniera ferma gli ho risposto che invece **aveva proprio bisogno di me **e gli ho spiegato i motivi (visibilità e altro).

    Risultato, incontro tra 15 giorni.

    Questo thread a tratti va OT, probabilmente sono io il primo ad esserci andato sorry:), ma un altro aspetto da considerare è la vostra convinzione nel momento in cui vi presentate e poi come vi presentate.

    Parlate coi numeri, coi dati. Nessun titolare, amministratore di azienda vi risponderà picche se gli fate capire numeri alla mano che il suo settore non è competitivo e a seguito di una breve e sommaria analisi c'è mercato sul web.

    Se uno produce portapenne per la scuola e su internet a livello nazionale ci sono 3 aziende a commercializzare lo stesso prodotto e a seguito di una breve analisi vi rendete conto che la richiesta sul web è medio-alta non potrà non ascoltarvi.

    E lo stesso vale per un imprenditore di un settore competitivo!

    Vuoi chiamare un'azienda che il sito lo ha già ma ti rendi conto essere una cag4t4?

    Analizza il sito e sii propositivo.

    Certo non va sempre bene; anche a me non tutti i contatti vanno a buon fine per quanto ci credo fino in fondo ogni volta ma è il mercato: è normale che qualcuno ti dica di no.

    Una volta un mio amico imprenditore di circa 12 anni più grande di me mi disse una frase che mi rimase stampata nel cervello: per ottenere una collina di sì bisogna essere pronti a ricevere una montagna di no.

    Perdonate la grossolanità della frase ma ogni volta in cui il possibile cliente non firma il contratto non buttatevi giù ma ripetetevi questa frase e continuate per la vostra strada.


  • Super User

    @F@bri said:

    Una volta un mio amico imprenditore di circa 12 anni più grande di me mi disse una frase che mi rimase stampata nel cervello: per ottenere una collina di sì bisogna essere pronti a ricevere una montagna di no.

    OT per OT... 🙂

    questa frase mi ha riportato in mente una storiella, e ve la voglio raccontare (ritengo probabile sia esagerata e romanzata, ma non cosí tanto...).

    tale Harland Sanders (nato nel 1890) aveva un ristorante, aperto nel 1930 (nel mezzo della grande depressione) vicino ad una stazione di servizio. le cose non andavano affatto male, ed addirittura gli venne conferito il titolo onorario di Colonnello (mi consenta: tipo il Cavaliere in Italia, credo) per meriti culinari. nonostante un incendio che distrusse il ristorante, questo riaprí. nel 1952, il Colonnello Sanders avvió il franchising, e si faceva pagare 5 cents per ogni pollo preparato secondo la sua ricetta che veniva venduto dai ristoranti in franchising.
    ma nel 1955 una autostrada venne costruita. beh?, direte voi. beh, questa autostrada eliminó di fatto il traffico davanti al suo ristorante. non ci passava piú nessuno...
    cosí, Sanders vendette l'area di servizio con ristorante, il giorno esatto in cui gli arrivó la prima pensione. ma saldati i debiti, era praticamente in bancarotta. che fare? l'unica cosa che poteva fare era cercare di vendere la sua stupenda ricetta.
    e fu cosí che inizió a girare in lungo e in largo, tentando di vendere la propria ricetta. se ben ricordo, passarano almeno 2 anni prima che riuscisse a trovare qualcuno che gli compró la ricetta (meglio, l'uso della ricetta).
    cioé, questo si sentí dire di no per 1000 volte di fila, ma ancora non si arrendeva!
    da quel momento in poi, peró, le cose iniziarono a funzionare, e dopo qualche anno i ristoranti in franchising erano giá diventati molti.
    ok ok, la faccio breve. il Colonnello Sanders andava in giro a vendere la sua ricetta: il Kentucky Fried Chicken (probabilmente il marchio é oggi piú noto come KFC). e KFC divenne un colosso mondiale, con un fatturato da capogiro (milioni e milioni di dollari).

    domanda per chi non s'é annoiato: ci sarebbe stato questo colosso, se il Colonnello Sanders si fosse arreso dopo i primi "no"?


  • Super User

    Aggiungo un paio di cose. Fare e vendere sono due cose diverse.
    Come sottolineato più volte da me, Gero e altri, il web è anche e soprattutto commercio.

    Se si sa fare un buon prodotto non è detto che si sappia vendere lo stesso.
    Fare il commerciale è un lavoro duro e difficile, bisogna essere delle puttane, scusate la crudezza e non credo che tutti siano in grado di farlo.

    Pertanto riprendo un consiglio di Aldwin (finalmente un punto in comune!:D ) perchè non creare delle associazioni, o meglio, delle piccole aziende, cooperative, quello che volete, di commerciali che siano di appoggio al freelance.

    E tu, cara amica, che vuoi mollare perchè non ti affidi a qualche commerciale. Prendi un plumandatario che gira comunque (basta un piccolo settimanale di annunci gratuiti per i nominativi) gli offri la prima volta il 50% di quello che guadagnerai dal sito, poi, se gira, scendi. Ne puoi prendere quanti ne vuoi di commerciali, paghi solo a conclusione del contratto di fornitura.
    In molti potrebbero rifiutare, ma a lungo andare qualcuno disponibile ci sarà pure! In fin dei conti loro nelle aziende ci vanno comunque, non gli costa nulla pubblicizzare la tua attività e se va in porto il guadagno è facile facile (per loro!).

    Altra cosa. Dopo la storia di Must ecco la mia :D.

    Una storia vera, tratta da un libro "L'arte della persuasione" di Cialdini. C'era, in America, un negozietto che vendeva, tra le altre cose,collanine di conchiglie a 5 cents , se ricordo bene.
    Ebbene, sembrava un oggetto facilmente smerciabile, eppure, a distanza di sei mesi, se ne erano vendute solo cinque o sei.
    La proprietaria del negozio a questo punto chiama l'autore del libro, suo amico, chiedendogli aiuto.
    Che consiglio gli ha dato? Ecco la risposta: "Mettile a 5 dollari!".

    Era pazzo? No! La settimana successiva si vendettero tutte.

    Prendetela per quella che è, ma vi posso assicurare che il meccanismo su cui poggia questa storia è reale, l'ho constatato con i miei occhi quando ero stagista in un iper: la percezione di un prezzo troppo basso allontana il cliente, perchè questi è portato a ritenere che la qualità del prodotto sia altrettanto bassa.

    Quindi, per ritornare ai post precedenti, io non offrirei mai gratuitamente il mio lavoro. Piuttosto chiederei almeno 200/300 euro, dichiarando che sono solo un rimborso spese. Poi specificherei che si tratta di un prezzo di assoluto favore, una promozione per far conoscere il mio lavoro.

    Vi fidereste di chi vi regala un kg di carne gratis? Cioè uno arriva a casa tua, ti suona e ti da un pacco gratis di carne di vacca, accettereste o per meglio dire, non sareste tentati di mettere sta carne nella monnezza? Io butterei tutto, il mondo è cinico, nessuno reagala nulla, pertanto tutto deve avere un prezzo, piccolo, ma deve averlo.

    Ma se questo discorso non ha convinto tutti e volete continuare a fare siti gratuiti per farvi un nome ecco qualcuno che accetterà:

    1. mi sembra strano che le associazioni benefiche rifiutino, ad ogni modo ne prendo atto. Ma non è detto che tutte lo abbiano. Prima di proporsi almeno si controlli che il sito non esista!
    2. ci sono le chiese, sono tante e, praticamente nessuna, ha il sito.
    3. create gratuitamente un sito per voi stessi! Amate un autore particolare, fateci un sito, contattate altre persone che amano lo stesso genere, fate amicizia via email, forum, insomma fate marketing di voi stessi!
    4. Volete fare un sito gratis? Fate il mio sul webmarketing che sono due anni che ho la home page ferma con scritto "attendete fiduciosi tra breve articoli su web marketing e posizionamento" 😄

  • Super User

    @Catone said:

    1. Volete fare un sito gratis? Fate il mio sul webmarketing che sono due anni che ho la home page ferma con scritto "attendete fiduciosi tra breve articoli su web marketing e posizionamento" 😄

    :sbonk: ottima idea! anche io potrei farvi rifare un sito gratis in cambio della visibilitá che puó offrire 😄


  • Moderatore

    Salve, sono un nuovo iscritto....
    Ho visto anche io il sito e concordo con tutti voi sul fatto che il basso costo...si associa alla poca qualità.
    Però secondo me, bisogna tenere in considerazione anche il mercato nel quale si opera ed anche le esigenze di ogni singolo cliente.
    Io sono di Ischia e qui ci sono centinaia di hotel e tutti con un sito web...più o meno valido. Inanzitutto... non tutti i clienti hanno una visione chiara sui vantaggi che un sito ben fatto può portare in termini di ritorno sull'investimento.
    Molti clienti infatti, realizzano un sito solo perchè un loro concorrente l'ha realizzato.. giusto per mettersi al pari con loro. A queste persone..puoi anche realizzare un progetto da 10.000 euro...ma ti direbbero che è troppo caro...ed alla fine...un bel sito da 79 euro, per loro sarebbe il massimo...
    Se questi servizi a basso costo.. si sviluppano in modo crescente e trovano mercato fertile è perchè gli utenti del web, e nello specifico una buona fetta di imprenditori, ancora non hanno capito al 100% quali sono le reali potenzialità di internet oggi.
    Quindi, secondo me... è inutile mettere listini o prezzi imposti per legge, (tanto un webmaster appena uscito da un corso serale di 14 ore totali per creare siti web, lo si troverà facilmente...) ma bensì far capire al proprio cliente quali sono le competenze di cui si dispone e quali vantaggi puo avere da un lavoro fatto bene...
    Poi se non ti capisce ... pazienza 🙂


  • User Attivo

    @pacoweb said:

    Salve, sono un nuovo iscritto....
    Ho visto anche io il sito e concordo con tutti voi sul fatto che il basso costo...si associa alla poca qualità.
    Però secondo me, bisogna tenere in considerazione anche il mercato nel quale si opera ed anche le esigenze di ogni singolo cliente.
    Io sono di Ischia e qui ci sono centinaia di hotel e tutti con un sito web...più o meno valido. Inanzitutto... non tutti i clienti hanno una visione chiara sui vantaggi che un sito ben fatto può portare in termini di ritorno sull'investimento.
    Molti clienti infatti, realizzano un sito solo perchè un loro concorrente l'ha realizzato.. giusto per mettersi al pari con loro. A queste persone..puoi anche realizzare un progetto da 10.000 euro...ma ti direbbero che è troppo caro...ed alla fine...un bel sito da 79 euro, per loro sarebbe il massimo...
    Se questi servizi a basso costo.. si sviluppano in modo crescente e trovano mercato fertile è perchè gli utenti del web, e nello specifico una buona fetta di imprenditori, ancora non hanno capito al 100% quali sono le reali potenzialità di internet oggi.
    Quindi, secondo me... è inutile mettere listini o prezzi imposti per legge, (tanto un webmaster appena uscito da un corso serale di 14 ore totali per creare siti web, lo si troverà facilmente...) ma bensì far capire al proprio cliente quali sono le competenze di cui si dispone e quali vantaggi puo avere da un lavoro fatto bene...
    Poi se non ti capisce ... pazienza 🙂

    Infatti è proprio quello che sostenevo qualche post fa: bisogna diffondere cultura tra gli imprenditori magari organizzando incontri o convention con temi fortemente accattivanti.

    Ciaooo


  • User Attivo

    Scusate un secondino...mi intrometto, io lavoro sul web nel settore grafico ormai dal 1996 e di temi che incitano alla educazione del cliente se è parlato tantissimo e si continua a parlarne.
    Il tema del cugino è vecchio come la befana e dobbiamo prenderne atto, ci saranno sempre più cugini a fare il sito gratis.

    Per come la vedo io, basta lamentarsi del cugino. Se il tuo cliente ti "intima" che si fa fare il sito gratis dal cugino, questo vuol dire che:

    1. Questo cliente non ti darà mai da vivere perchè di base è un mezzo cafone che non capisce il valore delle cose
    2. Non percepisce il tuo lavoro come un lavoro di qualità
    3. Ci prova e spera di avere uno sconto

    Prendo in esame la seconda ipotesi sulla quale nessuno si è ancora soffermato (mi pare);
    Un consiglio per ai freelnace che si lamentano che hanno concorrenti che fanno le cose gratis, diventate davvero bravi, ma davvero, in maniera indiscutibile, in quello che fate. Se il tuo lavoro (non ti conosco quindi non so, parlo per ipotesi) a primo impatto non si differenzia poi molto da quello del cugino del cliente, allora c'è qualcosa che non va...

    Siete davvero così bravi da valere pià del cugino amico? Il vostro valore aggiunto sta nella pulizia del codice e nel fatto che fate le pagine convalidate dai css e dintorni? Tutto qui?
    La grafica è davvero così bella? siete davvero così unici rispetto agli altri?

    Io derivo e lavoro tuttora, come ho detto, in un reparto creativo e quello che ho capito, è che invece che piangersi addosso, bisogna spaccare letteralmente il culo (o almeno provarci, ma vi assicuro che questa strada è molto dura!...), in questo modo, la vostra bravura sarà indiscutibile e siate certi, nessun cliente, vi paragonerà al cugino...e se lo farà, gli potrete semplicemene sorridere e dire:"tu cugino sa fare questo gratis? fammelo conoscere, lo assumo subito"

    Cerchiamo di vedere la realtà dall'altro lato della medaglia, siamo tutti così bravi da essere pagati più del cugino?


  • User Attivo

    Ciao ideasnextdoors, concordo con quanto scritto da te e cioè che prima di piangere e puntare il dito contro i **blackmaster **(black webmaster cioè amici, cugini, figli) è necessario lavorare su noi stessi.

    Io parlo per me, a mio modesto parere credo di valere di più di coloro che si improvvisano webmaster dell'ultimo minuto.

    Proprio perché non sono un grafico, e dai miei due siti realizzati da solo si vede, mi sono messo in società con un ragazzo che cura solo l'aspetto grafico dei siti che realizziamo compresa tutta la parte di comunicazione visiva mentre io invece mi concentro sulla struttura e sull'ottimizzazione (e posizionamento).

    Quindi direi che un grafico pubblicitario talentuoso e appassionato ed un tecnico del codice amante della lettura possano dare valore aggiunto ai propri "prodotti" (passami il termine:)) rispetto all'amico che crea i siti con sfondi azzurri e testi verde chiaro.

    Se a questo aggiungi il continuo aggiornamento a mezzo di forum, blog, articoli su carta e quando possibile conferenze credo davvero di poter offrire di più.

    Che sia chiaro un concetto però. Io mi reputo "bravino" in base ai risultati concreti ottenuti tramite alcuni lavori fatti non solo dal fatto che mi aggiorno e tutto il resto.

    Ad ogni modo come detto qualche post fa anche io quando mi sento fare l'obiezione "no il sito me lo fa mio nipote di 15 anni" rispondo provocando e chiedendo se mi reputano un cretino nel cercare di svolgere una professione che anche un ragazzo di 15 anni può fare allo stesso modo.

    E' per questo che dico che ci vuole cultura. Far capire a questi signori che cosa significa realizzare un sito che genera contatti (e di conseguenza conversioni) da un sito che verrà visto solo da chi conosce perfettamente l'indirizzo.

    Quegli stessi imprenditori, probabilmente non tutti, prendendo coscienza di come lavora un professionista e quali risultati può dare, secondo me, ci penserebbero una volta in più prima di delegare all'amico lo sviluppo del sito aziendale.

    Ciaooo:D