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- Il Bounce Rate conta.. Moltissimo!
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@Gnomo87 said:
ciao ragazzi,
Da quando ho eliminato la landing, il visitatore naviga piu nel sito e sto registrando una media al giorno del 25 % di bounce.
Il mio sito con la parola chiave piu ricercata, è salito dalla 22° posizione alla 12°!Non è assolutamente per la modifica, è il Panda che sta provocando questo: ritiene più interessante proporre un sito di un'attività che una guida sulle attività.
Scelta che reputo pessima, naturalmente quando le guide sono be fatte.
Preferisci visitare 10 siti (altamente imparziali quali appunto quelli di un hotel per restare nell'esempio), oppure preferisci avere descrizioni complete con commenti e quant'altro sugli hotel in una guida?
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@dirioz said:
Certo, quello è sicuramente uno dei tanti metodi che google utilizza per classificare una pagina.
Peccato che una pagina spam, non è assolutamente detto che venga abbandonata per ritornare a google, anzi nell'esempio di final player è abbandonata per andare nella pagina di uno sponsor.
Tante volte gli spammer danno più fastidio agli utenti (e quindi anche a google che se li vuole naturalmente tenere stretti) che ad uno sponsor. Per lo sponsor l'importante è avere visite pertinenti spendendo il meno possibile.
google non può monitorare che l'utente ha cliccato un link di affiliazione ed è uscito quindi dal sito, google monitora la serp....probabilmente la gente entrava ed usciva velocemente da quel sito, ritornando sulla serp...oppure google ha verificato che il sito non aveva contenuti, e quindi l'ha penalizzato...oppure tutti e due.
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@Gnomo87 said:
Da quando ho eliminato la landing, il visitatore naviga piu nel sito e sto registrando una media al giorno del 25 % di bounce.
Il mio sito con la parola chiave piu ricercata, è salito dalla 22° posizione alla 12°!
Quello che dici è molto interessante e prezioso.
Molto probabilmente hai ragione tu, la landing page era tutto ciò che cercavano e quindi i visitatori uscivano subito.D'altra parte potrebbe essere osservato che magari uno dei motivi per cui , sembra, gli aggregatori stiano perdendo terreno è proprio il fatto che il visitatore entra , trova immediatamente "l'indice" di ciò che lo interessa e si precipita sul link "rimbalzando" l'aggregatore.
Quindi l'esperienza collima : si tratterebbe di capire però qual'è l'organizzazione ottimale per una "customer satisfaction" pregnante per il sito che non "Lo stanchi" però nella ricerca delle informazioni.
Non molto tempo fa era "routine" consigliare la landing , ora , sembra e sottolineo il sembra, che questo possa determinare un rimbalzo eccessivo che all'occhio dei nuovi algoritmi non viene ben visto.
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@Marcomail said:
google non può monitorare che l'utente ha cliccato un link di affiliazione ed è uscito quindi dal sito, google monitora la serp....probabilmente la gente entrava ed usciva velocemente da quel sito, ritornando sulla serp...oppure google ha verificato che il sito non aveva contenuti, e quindi l'ha penalizzato...oppure tutti e due.
Esatto, proprio per questo sostengo che il test non ha valore.
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@bluwebmaster said:
D'altra parte potrebbe essere osservato che magari uno dei motivi per cui , sembra, gli aggregatori stiano perdendo terreno è proprio il fatto che il visitatore entra , trova immediatamente "l'indice" di ciò che lo interessa e si precipita sul link "rimbalzando" l'aggregatore.
ok, però google non può saperlo, a meno che non usi la toolbar....però mi sembra strano che vadano a recuperare tutte ste informazioni, considerato il diritto alla privacy e menate varie. Per me monitorano solo la serp.
Gli aggregatori sono stati penalizzati perchè sono solo testo duplicato che riporta al sito originale dell'articolo.
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@dirioz said:
Esatto, proprio per questo sostengo che il test non ha valore.
Più che altro non puoi sapere se Google ti ha penalizzato per il bounce rate della serp, per lo scarso contenuto, per la link building, o per tutto.... quindi è difficile trarre conclusioni da un test del genere.
Quello che mi lascia perplesso è il fatto che sia riuscito in così breve tempo a salire sulla serp, se Google monitora la link building, non capisco perchè lo abbia premiato, per poi penalizzarlo....quindi escluderei che il sito sia caduto per quello.
Poi ci sono pagine che ricevono in breve tempo tantissimi link, immaginate solo la pagina dove veniva mandato in streaming il sex tape di belen, chissà quanti l'avranno linkata in pochi giorni...non penso che Google l'abbia penalizzata, anzi....quindi presuppongo che se fatta bene, non esagerando con le anchor tutte uguali, secondo me Google non ti penalizza.Secondo me il segreto adesso è non usare più le anchor, o comunque usarle pochissimo durante la link building.
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Senza aver fatto test di validità scientifica, anch'io ho l'impressione che il bounce rate conti più di prima e più del tempo di permanenza sulla pagina.
A proposito dell'impossibilità di valutare il bounce rate, non dovrebbe essere lo stesso anche per il tempo di permanenza sulla pagina?
Anzi, vedo sulle statistiche di Analytics che le pagine con bounce rate 100% hanno spesso tempo di permanenza sulla pagina pari a 0, il che è ovviamente improbabile se non impossibile e mi fa pensare che il tempo di permanenza sulla pagina sia calcolato come tempo intercorso prima del passaggio a un'altra pagina dello stesso sito, cosa che rende impossibile la valutazione sulla visita di una sola pagina. In tal caso sarebbe più difficile calcolare il tempo di permanenza che il bounce rate per lo stesso analytics.Bisognerebbe poi capire se e quanto i dati di analytics sono utilizzati per il posizionamento del sito.
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@Marcomail said:
ok, però google non può saperlo, a meno che non usi la toolbar...
Gli aggregatori sono stati penalizzati perchè sono solo testo duplicato che riporta al sito originale dell'articolo.Non saprei ma credo che gli strumenti a disposizione siano tantissimi : ad esempio io, personalmente, credo che perfino AdSense contribuisca ad alimentare il fiume di info in possesso di google.
Per il secondo punto sono d'accordo, ma credo che ...ci sia in gioco anche un altro fattore che è quello della fidelizzazione che , credo, ripeto credo, si esprima in AdPlanner come numero medio di visite per cookie.
Infatti, ad esempio , nel caso di liquida e wikio sono molto bassi , intorno ad 1 ( 0,97 per liquida ) .
E l'ho riscontrato anche sui miei siti : quelli che hanno una fidelizzazione inferiore , hanno risentito di un certo calo, quelli con fidelizzazione maggiore, un balzo in avanti.
Magari Google ragiona in questi termini : se un utente ci torna tante volte e ci resta tanto tempo...qualcosa di buono avrà pure.
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@gianrudi said:
...
google calcolerà il tempo tra un click e l'altro sulla sua serp...per me tempo di permanenza e bounce collimano, non si può fare un distinguo, perchè google non può sapere il bounce; google si calcolerà la media di permanenza su un sito in base ai click sulla sua serp, se avrà un media tra i 2 e i 25 secondi, se non addirittura di più, ti penalizzerà. Non vedo perchè andare a tirare in mezzo la media delle pagine, il bounce, quando google ha un potentissimo mezzo che è la sua serp per calcolare il tempo medio di permanenza.
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@marcomail: il bounce rate, il tempo di permanenza sulla pagina e il tempo di permanenza sul sito sono tre concetti ben definiti che possono assumere valori diversi e indipendenti. Dire che il bounce rate coincide con il tempo di permanenza è come dire che il bounce rate non esiste, ma tu probabilmente intendi dire che non esiste per google.
Il tempo tra un click e l'altro sulla serp si avvicina probabilmente al tempo di permanenza sul sito e non cè motivo di dubitare che gg ne tenga gran conto.
L'ipotesi ulteriore, che gg tenga conto solo del tempo tra un click e l'altro in serp ignorando altri dati come per esempio il bounce rate, pur essendo senz'altro valida, a mio parere non può considerarsi dimostrata a priori, considerati anche i numerosi strumenti elencati sopra che gg potrebbe usare per valutarli, sia pure in via approssimativa.
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@gianrudi said:
...
Intendo dire che google non fa un distinguo, tra numero di pagine medie, bounce rate, e tempo di permanenza....poi non capisco perchè un bounce rate alto è per forza sinonimo di un sito scadente, io magari dò al visitatore tutte le informazioni che cerca e gli propongo una risorsa esterna al mio sito che lo accontenta....quindi non lo ritengo un parametro di valutazione, per me l'unica cosa che considera google è il tempo di permanenza tra un click e l'altro sulla serp....che sarà sicuramente più basso che quello globale del vostro sito.
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Ottimi interventi che confermano la mia tesi. Non so come Google veda il bounce, ma sicuramente conosce il comportamento degli utenti e vede che entrano visitano quella pagina ed escono dal sito.
Per quanto riguarda l'utente che mi ha chiesto se sapevo di essere bannato, rispondo:
Google non banna per troppi links, però so che quei mini siti cadono in una sandbox infinita.. non tornano più alti. Per il ban ci vuole ben altro, ma comunque i siti sono creati per eventi che durano poche ore e sono domini che di solito elimino ;).
Comunque sia, son contento che google conti sempre di più bounce e tempo medio, era ora di dare un po' di spazio a siti che sanno intrattenere gli utenti.
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@gianrudi said:
Anzi, vedo sulle statistiche di Analytics che le pagine con bounce rate 100% hanno spesso tempo di permanenza sulla pagina pari a 0
Per analitycs il tempo di permanenza su una pagina X è dato dalla differenza tra tempo di ingresso alla pagina successiva Y ed il tempo di ingresso alla pagina X.
L'ultima pagina ha sempre tempo di permanenza = 0, anche si stesse sulla pagina un'ora. Per ultima pagina si intende l'ultima della navigazione che ha un certo codice analitycs Z. Quindi affinché il tempo di permanenza medio sia sufficientemente significativo, è necessario che sia presente il codice analtycs Z su tutte le pagine del sito, e che siano navigate molte pagine.
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Appunto, ma allora se google non può conoscere il bounce rate senza analytics, lo stesso dovrebbe valere anche per il tempo di permanenza sulla pagina (altra cosa sarebbe il tempo di permanenza sul sito).
Anzi a maggior ragione, dato che il tempo di permanenza sulla pagina non è conoscibile con precisione neppure da analytics, a differenza del bounce rate.
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@gianrudi said:
[...]
Come no, vedi quanto tempo passa tra un click e l'altro sulla serp, se una persona non trova interessante il tuo sito, molto probabilmente cliccherà il risultato successivo....in base a tutti questi clicks, Google può calcolare il valore del tuo sito, a parità di argomento, senza aver bisogno di Analytics, toolbar, cookie o altre amenità. Io fossi uno sviluppatore in Google userei questo sistema per capire se un sito vale oppure no.
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@Final_Player said:
Sisi, ma su settori poco legali (in inglese e sulle partite di calcio).
Ah ecco. Allora si.
Occhio che si va sul penale con quella roba...:():.Si, la frequenza di rimbalzo conta e poche ore fa Google ha inserito un nuovo tool nelle sue serp proprio in questa cosa.
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@Final_Player said:
Comunque sia, son contento che google conti sempre di più bounce e tempo medio, era ora di dare un po' di spazio a siti che sanno intrattenere gli utenti.
Grazie, gli fai vedere le partite di calcio in streaming gratis (ed illegale) vorrei vedere se sono contenti.
Saper intrattenere gli utenti in questo modo...
Si, è proprio ora di dare spazio a questo tipo di siti illegali.
Mah...:():
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@dirioz said:
L'ultima pagina ha sempre tempo di permanenza = 0, anche si stesse sulla pagina un'ora. Per ultima pagina si intende l'ultima della navigazione che ha un certo codice analitycs Z. Quindi affinché il tempo di permanenza medio sia sufficientemente significativo, è necessario che sia presente il codice analtycs Z su tutte le pagine del sito, e che siano navigate molte pagine.
Non c'è solo analytics che permette a google di tracciare i visitatori ed il loro comportamento come il rimbalzo, in questo caso.
Account Google, toolbar, adsense e altro.Il rimbalzo è in riferimento soprattutto al tasto indietro del browser (probabilmente in funzione del tempo).
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Veramente il passaggio citato di dirioz si riferisce alla valutazione del tempo di permanenza sulla pagina.
Il rimbalzo è un'altra cosa e per analytics è invece facilissimo da verificare con precisione: se non risulta il passaggio a una seconda pagina dello stesso sito significa che l'utente è rimbalzato.
EDIT: colto da un dubbio sono andato a vedere la definizione di bounce rate su wikipedia, dove si legge:[INDENT] *Un bounce (in inglese rimbalzo) avviene quando l'utente abbandona il sito dopo aver preso visione di una sola pagina web entro pochi secondi. Molti sistemi di statistiche fissano il bounce rate (che si potrebbe tradurre come tasso di abbandono di un sito web) a 30 secondi: un utente si definisce disinteressato ai contenuti di una pagina se l'abbandona entro 30 secondi.
*[/INDENT]una definizione molto diversa da quella che ne dà invece Google Analytics (cliccando sul punto interrogativo accanto alla voce "Frequenza di rimbalzo" nella pagina delle parole chiave):[INDENT]*Frequenza di rimbalzo
** La percentuale di visite di una sola pagina, ossia le visite in cui l'utente esce dal sito dalla pagina di entrata. *[/INDENT]Una differenza che può ovviamente essere fonte di confusione quando si parla di bounce rate, se uno intende una cosa e l'altro ne intende un'altra.
Infatti, se visito un sito, leggo una sola pagina per dieci minuti ed esco, secondo wikipedia non sono rimbalzato ma secondo Analytics sì (e anche se ci stessi sei ore).
Personalmente credo che Google Analytics sia la fonte più autorevole al mondo in tema di sistemi di statistiche, e quindi mi atterrei alla sua definizione, che prescinde dal tempo di permanenza.
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@gianrudi said:
Veramente il passaggio citato di dirioz si riferisce alla valutazione del tempo di permanenza sulla pagina.
Credo che il rimbalzo è parte di questo
Personalmente credo che Google Analytics sia la fonte più autorevole al mondo in tema di sistemi di statistiche,senza dubbio
e quindi mi atterrei alla sua definizione, che prescinde dal tempo di permanenza.
Ma sei sicuro che è solo questa la definizione? E che cioè prescinde dal tempo?
Ho seri dubbi cerco di approfondire.Infatti, andando a leggere la definizione (che è più lunga di quanto tu hai scritto): trovo anche scritto: " Una frequenza di rimbalzo elevata in genere indica che le pagine di entrata non vengono giudicate pertinenti dai visitatori. "
Ora, se io entro, leggo la pagina per 20 minuti, mi basta ed esco, non ho trovato una pagina pertinente? Sto 20 minuti su una cosa che non mi interessa?
Ecco quindi che la risposta indica (anche se Google non lo dice, perché non può dire tutto del suo funzionamento) che la Frequenza di rimbalzo dipende anche dal tempo.
Se non lo facesse sarebbe un errore pacchiano e grossolano da parte dei migliori ricercatori al mondo in fatto di ricerche.