• Moderatore

    @marcomail: il bounce rate, il tempo di permanenza sulla pagina e il tempo di permanenza sul sito sono tre concetti ben definiti che possono assumere valori diversi e indipendenti. Dire che il bounce rate coincide con il tempo di permanenza è come dire che il bounce rate non esiste, ma tu probabilmente intendi dire che non esiste per google.

    Il tempo tra un click e l'altro sulla serp si avvicina probabilmente al tempo di permanenza sul sito e non cè motivo di dubitare che gg ne tenga gran conto.

    L'ipotesi ulteriore, che gg tenga conto solo del tempo tra un click e l'altro in serp ignorando altri dati come per esempio il bounce rate, pur essendo senz'altro valida, a mio parere non può considerarsi dimostrata a priori, considerati anche i numerosi strumenti elencati sopra che gg potrebbe usare per valutarli, sia pure in via approssimativa.


  • User Attivo

    @gianrudi said:

    ...

    Intendo dire che google non fa un distinguo, tra numero di pagine medie, bounce rate, e tempo di permanenza....poi non capisco perchè un bounce rate alto è per forza sinonimo di un sito scadente, io magari dò al visitatore tutte le informazioni che cerca e gli propongo una risorsa esterna al mio sito che lo accontenta....quindi non lo ritengo un parametro di valutazione, per me l'unica cosa che considera google è il tempo di permanenza tra un click e l'altro sulla serp....che sarà sicuramente più basso che quello globale del vostro sito.


  • User Attivo

    Ottimi interventi che confermano la mia tesi. Non so come Google veda il bounce, ma sicuramente conosce il comportamento degli utenti e vede che entrano visitano quella pagina ed escono dal sito.

    Per quanto riguarda l'utente che mi ha chiesto se sapevo di essere bannato, rispondo:

    Google non banna per troppi links, però so che quei mini siti cadono in una sandbox infinita.. non tornano più alti. Per il ban ci vuole ben altro, ma comunque i siti sono creati per eventi che durano poche ore e sono domini che di solito elimino ;).

    Comunque sia, son contento che google conti sempre di più bounce e tempo medio, era ora di dare un po' di spazio a siti che sanno intrattenere gli utenti.


  • User Attivo

    @gianrudi said:

    Anzi, vedo sulle statistiche di Analytics che le pagine con bounce rate 100% hanno spesso tempo di permanenza sulla pagina pari a 0

    Per analitycs il tempo di permanenza su una pagina X è dato dalla differenza tra tempo di ingresso alla pagina successiva Y ed il tempo di ingresso alla pagina X.

    L'ultima pagina ha sempre tempo di permanenza = 0, anche si stesse sulla pagina un'ora. Per ultima pagina si intende l'ultima della navigazione che ha un certo codice analitycs Z. Quindi affinché il tempo di permanenza medio sia sufficientemente significativo, è necessario che sia presente il codice analtycs Z su tutte le pagine del sito, e che siano navigate molte pagine.


  • Moderatore

    Appunto, ma allora se google non può conoscere il bounce rate senza analytics, lo stesso dovrebbe valere anche per il tempo di permanenza sulla pagina (altra cosa sarebbe il tempo di permanenza sul sito).

    Anzi a maggior ragione, dato che il tempo di permanenza sulla pagina non è conoscibile con precisione neppure da analytics, a differenza del bounce rate.


  • User Attivo

    @gianrudi said:

    [...]

    Come no, vedi quanto tempo passa tra un click e l'altro sulla serp, se una persona non trova interessante il tuo sito, molto probabilmente cliccherà il risultato successivo....in base a tutti questi clicks, Google può calcolare il valore del tuo sito, a parità di argomento, senza aver bisogno di Analytics, toolbar, cookie o altre amenità. Io fossi uno sviluppatore in Google userei questo sistema per capire se un sito vale oppure no.


  • User Attivo

    @Final_Player said:

    Sisi, ma su settori poco legali (in inglese e sulle partite di calcio).

    Ah ecco. Allora si.
    Occhio che si va sul penale con quella roba...:():.

    Si, la frequenza di rimbalzo conta e poche ore fa Google ha inserito un nuovo tool nelle sue serp proprio in questa cosa.


  • User Attivo

    @Final_Player said:

    Comunque sia, son contento che google conti sempre di più bounce e tempo medio, era ora di dare un po' di spazio a siti che sanno intrattenere gli utenti.

    Grazie, gli fai vedere le partite di calcio in streaming gratis (ed illegale) vorrei vedere se sono contenti.
    😄

    Saper intrattenere gli utenti in questo modo...
    Si, è proprio ora di dare spazio a questo tipo di siti illegali.
    :fumato:

    Mah...:():


  • User Attivo

    @dirioz said:

    L'ultima pagina ha sempre tempo di permanenza = 0, anche si stesse sulla pagina un'ora. Per ultima pagina si intende l'ultima della navigazione che ha un certo codice analitycs Z. Quindi affinché il tempo di permanenza medio sia sufficientemente significativo, è necessario che sia presente il codice analtycs Z su tutte le pagine del sito, e che siano navigate molte pagine.

    Non c'è solo analytics che permette a google di tracciare i visitatori ed il loro comportamento come il rimbalzo, in questo caso.
    Account Google, toolbar, adsense e altro.

    Il rimbalzo è in riferimento soprattutto al tasto indietro del browser (probabilmente in funzione del tempo).


  • Moderatore

    Veramente il passaggio citato di dirioz si riferisce alla valutazione del tempo di permanenza sulla pagina.

    Il rimbalzo è un'altra cosa e per analytics è invece facilissimo da verificare con precisione: se non risulta il passaggio a una seconda pagina dello stesso sito significa che l'utente è rimbalzato.

    EDIT: colto da un dubbio sono andato a vedere la definizione di bounce rate su wikipedia, dove si legge:[INDENT] *Un bounce (in inglese rimbalzo) avviene quando l'utente abbandona il sito dopo aver preso visione di una sola pagina web entro pochi secondi. Molti sistemi di statistiche fissano il bounce rate (che si potrebbe tradurre come tasso di abbandono di un sito web) a 30 secondi: un utente si definisce disinteressato ai contenuti di una pagina se l'abbandona entro 30 secondi.

    *[/INDENT]una definizione molto diversa da quella che ne dà invece Google Analytics (cliccando sul punto interrogativo accanto alla voce "Frequenza di rimbalzo" nella pagina delle parole chiave):[INDENT]*Frequenza di rimbalzo
    ** La percentuale di visite di una sola pagina, ossia le visite in cui l'utente esce dal sito dalla pagina di entrata. *[/INDENT]Una differenza che può ovviamente essere fonte di confusione quando si parla di bounce rate, se uno intende una cosa e l'altro ne intende un'altra.
    Infatti, se visito un sito, leggo una sola pagina per dieci minuti ed esco, secondo wikipedia non sono rimbalzato ma secondo Analytics sì (e anche se ci stessi sei ore).
    Personalmente credo che Google Analytics sia la fonte più autorevole al mondo in tema di sistemi di statistiche, e quindi mi atterrei alla sua definizione, che prescinde dal tempo di permanenza.


  • User Attivo

    @gianrudi said:

    Veramente il passaggio citato di dirioz si riferisce alla valutazione del tempo di permanenza sulla pagina.

    Credo che il rimbalzo è parte di questo

    Personalmente credo che Google Analytics sia la fonte più autorevole al mondo in tema di sistemi di statistiche,senza dubbio

    e quindi mi atterrei alla sua definizione, che prescinde dal tempo di permanenza.
    Ma sei sicuro che è solo questa la definizione? E che cioè prescinde dal tempo?
    Ho seri dubbi cerco di approfondire.

    Infatti, andando a leggere la definizione (che è più lunga di quanto tu hai scritto): trovo anche scritto: " Una frequenza di rimbalzo elevata in genere indica che le pagine di entrata non vengono giudicate pertinenti dai visitatori. "

    Ora, se io entro, leggo la pagina per 20 minuti, mi basta ed esco, non ho trovato una pagina pertinente? Sto 20 minuti su una cosa che non mi interessa?
    Ecco quindi che la risposta indica (anche se Google non lo dice, perché non può dire tutto del suo funzionamento) che la Frequenza di rimbalzo dipende anche dal tempo.
    Se non lo facesse sarebbe un errore pacchiano e grossolano da parte dei migliori ricercatori al mondo in fatto di ricerche.
    😄


  • Moderatore

    @marta_de_angelis said:

    Infatti, andando a leggere la definizione (che è più lunga di quanto tu hai scritto): trovo anche scritto: " Una frequenza di rimbalzo elevata in genere indica che le pagine di entrata non vengono giudicate pertinenti dai visitatori. "

    La definizione è quella che che ho scritto io*,* per cui la frequenza di rimbalzo è la percentuale di visite di una sola pagina, ossia le visite in cui l'utente esce dal sito dalla pagina di entrata. E' molto precisa e francamente mi sembra che non lasci spazio a interpretazione.

    Il seguito, che riporti tu, suggerisce a che cosa può corrispondere un valore alto di questo dato nella valutazione degli utenti, non direi che fa parte della definizione.

    A parte questo, ci sono altri indicatori che possono dimostrare come effettivamente Analytics conteggi la frequenza di rimbalzo senza tenere conto del tempo di permanenza.
    Per esempio, io ho un certo numero di pagine che sono molto pertinenti alla chiave d'accesso, molto informative e lunghe da leggere, sono certo che molti utenti ci passano più di un minuto eppure presentano frequenza di rimbalzo 100%, a causa del fatto che una volta lette non c'è motivo di proseguire la navigazione nel sito. Anche quando ho provato a entrare come visitatore, leggere una sola pagina a lungo e poi uscire, ho verificato che la percentuale di rimbalzo per Analytics rimaneva comunque al 100%, segno che anche la mia visita, per quanto lunga, veniva conteggiata come rimbalzo.
    Anzi, ora che mi ricordo è stato proprio osservando questi dati che sembravano strani anche a me, che sono andato a cercare la definizione precisa di Analytics. Pensavo che fosse quella comunemente conosciuta ma ora capisco che non è così.

    Comunque ti posso assicurare che Google Analytics conteggia la frequenza di rimbalzo esattamente come la definisce, senza tenere conto del tempo di permanenza.

    E' poi possibile che nella valutazione della user experience da parte di Google ai fini del posizionamento sia più importante un dato che oltre al rimbalzo dalla singola pagina includa in qualche modo anche il tempo di permanenza sulla pagina stessa.
    Ed è anche possibile che un tale dato più complesso sia chiamato anch'esso bounce rate, ma ne dubito, perchè potrebbe creare confusione con il bounce rate di Analytics.


  • User Attivo

    @marta_de_angelis said:

    Ora, se io entro, leggo la pagina per 20 minuti, mi basta ed esco, non ho trovato una pagina pertinente? Sto 20 minuti su una cosa che non mi interessa?
    Ecco quindi che la risposta indica (anche se Google non lo dice, perché non può dire tutto del suo funzionamento) che la Frequenza di rimbalzo dipende anche dal tempo.
    Se non lo facesse sarebbe un errore pacchiano e grossolano da parte dei migliori ricercatori al mondo in fatto di ricerche.

    No, la frequenza di rimbalzo non è legata al tempo, www . google . com/support/analytics/bin/answer.py?answer=86131

    Come del resto il tempo dell'ultima pagina vista è sempre = 0
    Dal glossario di analitycs si legge appunto, relativamente al tempo sulla pagina "questo parametro non è applicabile alle pagine di uscita dal sito"

    Il tempo medio sul sito non è influenzato dalle pagine con tempo = 0, ossia la media viene fatta solo sulle pagine con tempo diverso da 0.

    La frequenza di rimbalzo invece sì: 4 visite, 2 con una sola pagina vista, indicano un bounce rate del 50%.
    Chi ha detto però che un sito che richiede una navigazione abbondante per essere consultato, è meglio di uno che fornisce le informazioni direttamente su una pagina? Per me vale l'esatto opposto, si veda ad esempio wikipedia. Per me... ma per google?

    A pensarci bene però, la mia opinione sul vantaggio che google panda sta dando ai siti aziendali (che mediamente sono penosi per velocità, navigabilità ed obiettività), potrebbe essere proprio legato ad un basso bounce rate che mediamente hanno. O forse è solo una casualità visto che sta crescendo notevolmente la parte "place" di google, anche nei risultati organici, che per forza di cose un'azienda dislocata sul territorio si trova inserita.


  • Super User

    Un saluto a tutti, mi inserisco!
    @Final_Player said:

    **Sito A
    **
    Ho comprato il dominio, l'ho fatto indicizzare grazie al massiccio utilizzo di social bookmarking
    ...
    **Sito B
    **
    Ho comprato il dominio e dopo 3-4 ore ero nei primi tre su google per la stessa chiave (centinaia di backlinks di qualità in poco tempo).
    ...
    Questo mi dimostra che il bounce rate è un valore chiave per la posizione su google e spero che vi aiuterà anche per battere il panda. Un saluto 😉

    Final_Player, perchè non ripeti il test utilizzando la stessa strategia in entrambi i casi per farlo conoscere ? 😉


  • User Attivo

    @dirioz said:

    No, la frequenza di rimbalzo non è legata al tempo, www . google . com/support/analytics/bin/answer.py?answer=86131

    Scusa ma dove sta scritto che non è legata al tempo?
    :mmm:

    Ripeto,pagina unica letta per mettiamo 20 minuti significa soddisfazione del visitatore e alta pertinenza con la ricerca, se dopo abbandona o torna indietro, non alza il rimbalzo come specificato chiaramente da google nella precedente citazione da me inserita.
    Obiettivo è la pertinenza con la ricerca e la soddisfazione dei visitatori anche in funzione del rimbalzo.


  • User Attivo

    @dirioz said:

    A pensarci bene però, la mia opinione sul vantaggio che google panda sta dando ai siti aziendali (che mediamente sono penosi per velocità, navigabilità ed obiettività), potrebbe essere proprio legato ad un basso bounce rate che mediamente hanno. O forse è solo una casualità visto che sta crescendo notevolmente la parte "place" di google, anche nei risultati organici, che per forza di cose un'azienda dislocata sul territorio si trova inserita.

    Di quale vantaggio si tratta, su che settori o keywords?
    Il concetto di panda è semplice secondo me: hanno stretto la morsa sui contenuti (originalità) castigando aggregatori e siti con poco materiale testuale originale.


  • User Attivo

    @marta_de_angelis said:

    Il concetto di panda è semplice secondo me: hanno stretto la morsa sui contenuti (originalità) castigando aggregatori e siti con poco materiale testuale originale.

    Eh, fosse così sarei a posto... purtroppo incidono pesantemente altri fattori che secondo me hanno pesato troppo...


  • User Attivo

    @marta_de_angelis said:

    @dirioz: No, la frequenza di rimbalzo non è legata al tempo, www . google . com/support/analytics/bin/answer.py?answer=86131

    Scusa ma dove sta scritto che non è legata al tempo?

    Ripeto,pagina unica letta per mettiamo 20 minuti significa soddisfazione del visitatore e alta pertinenza con la ricerca, se dopo abbandona o torna indietro, non alza il rimbalzo come specificato chiaramente da google nella precedente citazione da me inserita.
    Obiettivo è la pertinenza con la ricerca e la soddisfazione dei visitatori anche in funzione del rimbalzo.

    Per fortuna siamo in ambiente informatico, e non legale, l'inpertretazione è del secondo ambiente.

    "Per rimbalzo si intende la visita di una sola pagina" (definizione che trovi nella pagina che ho indicato). Una sola pagina è "una sola pagina", sia che si stia sulla stessa 1 secondo o un'ora, giusto?

    La frequenza di rimbalzo è invece N1/Nt, con N1 le pagine viste una sola volta ed Nt il numero di pagine totali. Se N1 ed Nt coindicono si ha una frequenza di rimbalzo = 1 ossia 100% se la esprimo in percentuale. Se N1 = 0, la frequenza di rimbalzo è dello 0%

    Inoltre, come ho già scritto, per il tempo sulla pagina "questo parametro non è applicabile alle pagine di uscita dal sito" (definizione nel glossario di analitycs).

    Facendo un merge tra le informazioni ho:

    1. si ha un rimabalzo se la pagina è l'unica vista
    2. se la pagina è l'unica vista, è anche quella di uscita
    3. per la pagina di uscita non viene calcolato il tempo sulla pagina

    -> la frequenza di rimbalzo non dipende dal tempo sulla pagina.

    Poi se ancora non sei convinta, filtra i risultati su analitycs e lo scoprirai anche visivamente.

    Sono invece assolutamente d'accordo con te che una pagina esaustiva, consultata per 20 minuti è esattamente quello che l'utente voleva. Ecco perché reputo che la frequenza di rimbalzo, da sola, non è un valore così importante.

    Purtroppo vedo sempre più siti che per avere una frequenza di rimbalzo bassa ti fanno fare dei giri eterni, per trovare 4 informazioni in croce. In questo caso scende drasticamente il tempo medio sulle pagine... e quindi il presunto vantaggio si trasforma in uno svantaggio. Google sa anche il tempo di caricamento delle pagine (grazie al numero elevanto di utenti che hanno installato la gooogle toolbar), quindi sa anche calcolare il tempo reale di consultazione di un sito: questo reputo sia il fattore più importante di tutti, quello che definisce la qualità di un sito.

    @dirioz: sta crescendo notevolmente la parte "place" di google, anche nei risultati organici, che per forza di cose un'azienda dislocata sul territorio si trova inserita.

    Per qualunque settore, quando cerco parole potenzialmente legate ad un'attività commerciale, google mi propone le aziende del territorio (sa da dove sono collegato).


  • User Attivo

    Concordo su quanto detto da dirioz, ed aggiungo che dopo aver effettuato alcuni test ho realizzato che oltre al bounce rate Google considera anche il tempo medio di visita. Questo permette di premiare le singole pagine quando sono esaustive (tipo Wikipedia). E concettualmente è molto ragionevole che sia così.


  • User Attivo

    @dirioz said:

    Per fortuna siamo in ambiente informatico, e non legale, l'inpertretazione è del secondo ambiente.
    Sbagli, l'interpretazione è anche in informatica e seo.
    😉

    Tornando al rimbalzo mi fido di te, se mi dici che non è legata la tempo, ma comunque lo è nel suo peso nell'algo, cioè è un dato che se isolato non ha senso (come altri).