• User Attivo

    Italiani senza web fiducia

    perchè in italia la fiducia nel web non decolla proprio?

    Sento miei coetanei, 25-30 anni, che mai comprerebbero su internet (io ci vendo e ci compro), anche se sanno che su 300 euro potrebbero risparmiarne 50/100, come tv, telefoni, lavatrici etc...

    e perchè invece ci sono quelli che si lanciano e acquistano e poi ritirano le mani perchè hanno paura? parlo ad esempio di un mio cliente che, dopo aver pagato (sempre in anticipo da me), non mi voleva fornire i suoi dati per compilare la ricevuta fiscale!! Dice che, in tutti gli altri acquisti on line, non gli hanno mai chiesto il suo indirizzo e il suo codice fiscale....vendite in nero, mi chiedo?

    cosa bisogna fare per sbloccare gli italiani?


  • User Attivo

    principalmente per pigrizia mentale: l'italiano medio vede in internet gli stessi malsani comportamenti del commercio classico, ma non vede i vantaggi.
    Ci si arriverà piano piano, con i vari ebay, google, paypal e gli ecommerce più seri che fanno da apripista. In mancanza di questo grosse, grossissime colpe le hanno lo Stato (non informa, non aiuta) e i media classici (per loro fanno notizia solo le truffe e le stranezze)
    Questi due soggetti devono sbloccare gli italiani

    p.s.
    Hai > Errore di run-time di Microsoft VBScript error '800a01a8'
    Necessario oggetto: ''
    /carrello.asp, line 203 nella sito tua home page


  • User Attivo

    ciao robaldo,
    grazie per l'info, ma purtroppo già lo avevo notato.
    ci sono tante cose del mio sito che non mi piacciono, lo farei (perchè io non so da che parte si comincia nè come si prosegue) rifare tutto, ma mi devo scontrare con quello scoglio di mio padre, che mi blocca mille idee ed iniziative. prima di tutto lo vorrei svecchiare, me l'hanno chiesto alcuni clienti, ma a lui non interessa. non so come fare, mi deprimo troppo se ci penso. spero che i clienti se ne freghino!

    tornando alla fiducia, a me pareva che lo stato alcuni fa cercasse di spingere l'italiano a un nuovo genere di acquisti.

    perchè non esiste un modo per far sì che il privato che ha veramente intenzione di acquistare possa avere la certezza che quello è un negozio sicuro?


  • User

    ciao manuela ..secondo me molta gente nn riesce a capire ke in internet cè gente ke lavora seriamente..io capisco la paura di essere "fregati"..oggi come oggi nn ci si puo' fidare più di nessuno..però tutta questa diffidenza mi sembra alquanto eccessiva..
    Purtroppo siamo uno degli ultimi paesi in europa (per quanto riguarda l'uso delle nuove tecnologie)..e come dice robaldo la colpa è dello stato e della poka informazione...e oserei dire anke dei costi di connessione...

    :ciaosai:


  • User Attivo

    @francesca said:

    e oserei dire anke dei costi di connessione...
    :ciaosai:
    le spese accesserie per gli acquisti non sono da dimenticare: oltre ai trasporti, o rischio con la carta di credito oppure i mezzi vecchi di pagamento sono esosi rispetto al prezzo di acquisto di molti singoli prodotti:ciauz:


  • Moderatore

    Penso si debba distinguere: si parla di fiducia nel web o nelle carte di credito?
    Nel primo caso, francamente, non vedo più tutta questa sfiducia (non la vedo nel quotidiano lavoro con i nostri clienti, nella pratica e non nelle teorie degli opinionisti in Tv).
    Nel secondo caso invece credo ci sia tanta ma tanta disinformazione, con le transazioni con carta di credito mi sembra che chi rischia sia soprattutto il venditore.. Forse uno dei problemi è che nessuno (vedi: gli istituti di credito) spiega bene al possessore dela carta le garanzie che ci sono.
    In Italia effettivamente si continua a pensare al contante come qualcosa di più sicuro.. bah.. se perdi o ti rubano il portafoglio perdi tutto il contante 😉
    Ciao


  • Super User

    La questione principale è che ancora si crede che la faccia faccia il venditore(scusate il gioco di parole :D).

    In pratica alcuni vogliono vedere chi gli vende qualcosa.

    Se ci pensate, anche una foto può migliorare il trust degli utenti.

    Questo vale in generale per ogni progetto sul web.
    Per esempio Giogio ha messo il suo faccione 😛 nell'avatar, questo aumenta il livello di fiducia nei suoi confronti fosse anche un assassino 😄

    Scusa Giorgio se ti uso come soggetto d'esempio 😄


  • Super User

    già il buffo è proprio questo: i primi a non crederci sono gli istituti bancari (o meglio, chi ci lavora)
    ho avuto a che fare con direttori di filiali che mi dicevano (sottovoce) "io la mia carta di credito su internet non ce la metterei mai!!!!"

    eppure le uniche volte che i miei clienti (aziende che facevano ecommerce) hanno avuto problemi con le carte, alla fine chi veniva tutelato era sempre l'acquirente!

    basterebbe dire questo, spiegare che i servizi interbancari cercano di proteggere chi compra a volte anche a discapito di chi vende!!

    spero di cuore che piano piano le cose cambino..
    siti come ebay aiutano a smuovere certi meccanismi, ma purtroppo siamo ancora lontani. e i media - alla ricerca della truffa o del pedofilo - non aiutano.
    sta a noi dare il buon esempio, divulgare, spiegare, rassicurare ecc. ecc.


  • User Attivo

    non c'é fiducia per la scarsa informazione sulle transazioni, per lo scarso conoscimento di internet...credo che molte persone non guardino neanche se un sito e-commerce mostra i dati del proprietario...che cmq dovrebbe essere un punto a favore sull'onestà!

    Il secondo motivo principale è che gli italiani sono molto informati su loro stessi...l'italiano cresce fin da piccolo con l'idea di fregare qualcosa o qualcuno! Essendo coscienti di ciò, la gente non si fida degli altri...perché non si fida neanche di se stessa..o cmq ha già avuto scottature per frettolosità!


  • Moderatore

    @Karapoto said:

    Se ci pensate, anche una foto può migliorare il trust degli utenti.
    Si potrebbe anche sostenere il contrario: un immagine molto usabile ma "tecnologica" ben fatta potrebbe imprimere più fiducia che un volto umano. Nel mio caso, per esempio, è così.


  • User Attivo

    ecco...dare noi il buon esempio, giustissimo!
    e vi assicuro che io ci provo, continuo a menzionare quel sito o quell'altro ad amici e parenti in procinto di prendere il nuovo cellulare o pc o che altro, ma alla fine finiscono sempre al negozietto sotto casa o al carrefour di zona, è pazzesco!!

    io su internet ho preso il letto, la lavatrice, il cellulare oltre a libri, cuscini e robetta varia di più o meno piccola entità, quindi posso dire di avere una casa piuttosto webbara. ecco, il mio ragazzo, prossimo convivente, non ha mai preso niente in internet (e ripeto: io per professione vendo pure) e proprio non ne vuole lasciarsi andare.

    cosa posso fare di più? gli ho fatto anche arrivare un regalo da internet, pagato on line, etc....

    edit post lettura: cosa vuol dire mostrare i dati del titolare? Non bastano ragione sociale e partita iva?


  • User Attivo

    @manuela said:

    edit post lettura: cosa vuol dire mostrare i dati del titolare? Non bastano ragione sociale e partita iva?

    beh basta basta!

    puoi mettere tutto quello che vuoi..basta che t'identifichi in qualche modo!


  • User Attivo

    Perché all'italiano piace il mattone, deve vedere, avere davanti gli occhi quello che acquista, è abituato così e così vuole rimanere.

    Però nel frattempo pensa di fare il furbo quando vede una super occasione e si ritrova con un mattone vero 😄

    All'incirca un anno fa un tizio esperto di psicolinguistica ed altro fece un esempio sugli allegati in edicola. Anni dietro vi ricordate che tutti davano enciclopedie e libri in regalo insieme al giornale, poi è stata la volta dei cd, tutto su cd, tutte le riviste allegavano cd, e questo tizio mi disse, ora torneranno a vendere tutti i libri belli pesanti, perché gli si attribuisce più valore. Un conto è ricevere 25 volumi di enciclopedia che pesano 1kg l'uno, un altro è ricevere un cd con le stesse informazioni all'interno.

    Spero di essermi fatto capire...


  • Super User

    visto che a breve (qualche mese) dovrebbe arrivare il secondo anno di http://www.settemotivi.com/ vi invito, quando sará il momento, di promuovere la cosa al massimo dei vostri sforzi.


  • User Attivo

    @nelli said:

    i media - alla ricerca della truffa o del pedofilo - non aiutano.
    sta a noi dare il buon esempio, divulgare, spiegare, rassicurare ecc. ecc.

    perfettamente d'accordo,

    non viene fatta una bella pubblicità su internet,

    ma teniamo i denti stretti e cerchiamo di informare il più possibile sulle reali positive capacità di internet,

    alla fine nessuno è mai nato imparato!


  • User Attivo

    @Hotshot said:

    perfettamente d'accordo,

    non viene fatta una bella pubblicità su internet,

    ma teniamo i denti stretti e cerchiamo di informare il più possibile sulle reali positive capacità di internet,

    alla fine nessuno è mai nato imparato!

    allora si può fare un bel sito sulle verità e sulle falsità di internet! 😄


  • User

    Un bacio alle dame e un saluto ai cavalieri

    Da quello che ho potuto constatare, c’è un blocco mentale e una tremenda paura verso lo shoping on-line.

    L’internet viene visto come la foresta nera, dove dietro l’angolo c’è l mostro, però se si è fortunati si trova un tesoro, con la paura che anche cui si nascondono delle insidie.

    Quando parlo di acquisti on-line tutti mi guardano con timore, in famiglia, gli amici, addirittura anche il commercialista.

    Hanno paura, ma molti sarebbero pronti ad acquistare con dovute spiegazione ovvio.

    Ma stiamo sulla buona strada, e aggiungo che non è ebay che ha aperto la strada agli acquisti on line, ma il settore dei viaggi e del turismo, molti hanno paura del primo acquisto, ma il timore svanisce quando, trovano voli con risparmio notevole, e sanno che un collega, un amico, un conoscente, un famigliare ha compratto biglietti aeri su internet e ha risparmiato,

    inoltre ci sono circa 10 milioni di italiani che hanno fatto un acquisto con un mezzo telematico, che non e internet, bensi la TV, 10 milioni vi sembra assurdo, allora ditemi se conoscete qualcuno che non ha acquistato il soffice materasso, o il set di pentole con tutto il ambaradam, o gioielli ( almeno da me nel sud, sono gli acuisti piu divisi in via telematica ).

    Bene queste persone sono dei futuri clienti, ma bisogna che noi e-commercanti giochiamo bene le nostre carte.


  • User

    Quando la gente acquista nel mondo reale, lo fa in maniera abbastanza 'standard':
    Se guardiamo le famiglie che spesano in un supermercato o le fanciulle che shoppano nei negozi di scarpe, saltano all'occhio quei meccanismi di acquisto figli di oltre venti secoli di cultura del commercio.
    L'esperienza di acquisto è qualcosa di cui i nostri potenziali utenti non possono fare a meno e la fiducia nel punto vendita è un tassello importante di questa esperienza.

    Molti utenti della rete non trovano nell'e-commerce quelle componenti dell'esperienza di acquisto che costruiscono tale fiducia.

    Certo, la questione della fiducia nel sistema carte di credito è importante, ma di questo dovrebbero occuparsi gli istituti di credito e non i gestori di e-commerce.
    Sottolineo dovrebbero, perchè l'escamotage delle carte prepagate evidenzia il problema anzichè risolverlo.
    Presentando la carta prepagata, infatti, la banca dice ai suoi clienti "Sono perfettamente d'accordo sul fatto che internet non sia un posto sicuro dove fare acquisti, quindi faccio in modo che quando un hacker ti fregherà i soldi, per lo meno non te li fregherà tutti".

    Vediamo invece dove le banche non c'entrano:

    che cosa vuole il cosumatore quando acquista?
    come vuole che sia costruita la sua esperienza?
    cosa genera in lui questa tanto agognata fiducia?

    1) vuole CONOSCERE CHI gli sta vendendo il prodotto
    [indent]**- **importanza del marchio del venditore e della fiducia ad esso legata
    **- **fiducia non necessariamente legata alla notorietà [in questo caso la parola 'marchio' va intesa in senso lato. dopotutto anche il 'panificio della sora Peppina' è un marchio (che spesso genera più fiducia di molti superbrands)]
    **- **esperienza del rapporto umano e creazione di legami interpersonali[/indent]

    2) vuole TOCCARE CON MANO un prodotto prima di acquistarlo
    [indent]**- **importanza della dimensione fisica del prodotto
    **- **possibilità di verificare la presenza di difetti
    **- **esperienza del confronto fisico tra diversi prodotti[/indent]

    3) vuole POSSEDERE SUBITO ciò che ha acquistato (e pagato)
    [indent]**- **importanza della dimensione temporale
    **- **logistica come anello debole dell'e-commerce
    **- **continuità tra esperienza d'acquisto ed esperienza d'uso[/indent]

    Ovviamente vuole anche altro: vuole spendere poco, magari, e vuole prodotti di qualità, ma a queste esigenze l'e-commerce va già incontro, mentre i tre punti qui sopra sono difficilmente affrontabili da chi si occupa di commercio elettronico.

    Ma allora nessuno dovrebbe fare acquisti on line!!?
    Beh, questo non è del tutto esatto. Ognuno di questi punti ha un valore e, a seconda del target o del mercato di riferimento, possono anche perderlo del tutto.
    L'abilità di un markettaro sta non solo nel venire in contro alle esigenze dei consumatori, ma anche nel creare (o distruggere) esigenze affinche i consumatori desiderino proprio ciò che egli vende.

    Faccio due esempi di settori in cui l'e-commerce è cresciuto in maniera significativa proprio grazie ad un sistema di valori 'alterato':

    Il settore turismo-trasporti:
    Settore già citato in questo post che trae vantaggi da un fatto molto semplice:
    Anche nel mondo reale io non posso conoscere il venditore, toccare il prodotto, né possedere subito quello che pago.
    Ecco quindi che i due mondi vengono quasi a combaciare, restando pendente solo la questione delle carte di credito.

    I supermercati on-line
    Anche qui abbiamo una situazione simile:
    C'è un rapporto uomo-uomo molto ridotto nell'acquisto al supermercato (la fiducia è legata al marchio 'puro' e non alle persone) e la consegna è effettuata entro tempi piuttosto brevi. Ecco così risolti i punti 1 (totalmente) e 3 (parzialmente in quanto tempo breve non equivale a tempo zero).
    C'è da dire che non si possono toccare con mano i prodotti, ma se devo acquistare acqua, detersivi e cibo in scatola questo aspetto perde parte della sua importanza.
    Inoltre molti supermercati on-line permettono il pagamento alla consegna, fatto che da un lato risolve totalmente il punto 3 e dall'altro abbatte il muro della sfiducia legata alla carta di credito.

    Concludo (che ho già scritto troppo) passando la palla a voi:

    ci sono altri punti oltre ai tre qui sopra che differenziano l'esperienza d'acquisto on-line da quella off-line?
    quali leve può spingere il web marketing per alterare il sistema di valori dei consumatori a proprio vantaggio?


  • User Attivo

    @dario said:

    ci sono altri punti oltre ai tre qui sopra che differenziano l'esperienza d'acquisto on-line da quella off-line?
    quali leve può spingere il web marketing per alterare il sistema di valori dei consumatori a proprio vantaggio?
    Su questi temi vi invito a leggere un paio di discussioni aperte qualche tempo fa:

    • [url=http://www.giorgiotave.it/forum/web-marketing/10248-esempi-di-attivita-sfruttabili-certi-di-essere-nelle-serp.html]Esempi di attività sfruttabili certi di essere nelle serp? (in particolare assolutamente imperdibile la [url=http://www.giorgiotave.it/forum/web-marketing/10248-esempi-di-attivita-sfruttabili-certi-di-essere-nelle-serp.html#post82993]discussione intavolata da Leon83 😉 )
    • [url=http://www.giorgiotave.it/forum/web-marketing/10579-rendere-tangibile-lintangibile.html?highlight=tangibile]Rendere tangibile l'intangibile

  • User Attivo

    @dario said:

    2) vuole TOCCARE CON MANO un prodotto prima di acquistarlo

    con questa tua frase, dario, credo che tu abbia toccato un tasto molto dolente con cui io, e molti eshoppers, si confrontano.

    è vero, il cliente vuole toccare con mano prima di acquistare e, quindi, pagare. ma è impossibile nel mondo on line, sia che il pagamento sia anticipato sia che sia alla consegna.
    Nel primo caso il perchè è ovvio, nel secondo è un problema far capire al cliente che, anche se darà i contanti al corriere, questo ometto non può stare lì e aspettare che il sig. rossi scarti il suo pacchetto per verificare che il contenuto corrisponda a quanto richiesto e quindi poi pagare o eventualmente rendere indietro la merce (chi reimballa a quel punto???).

    Io non so cosa vendiate voi, ma io in media spedisco più di due articoli per volta e, molto spesso, la merce viaggia in casse di legno create su misura, ben imballate e chiodate. come può il sig. corriere aspettare che il sig. rossi tasti con mano quello che gli è arrivato??

    Sarebbre opportuno, io credo, che si faccia capire al probabile cliente on line che se vuole toccare prima con mano è meglio che nemmeno si colleghi a internet oppure spiegargli che esiste sempre il diritto di recesso...