- Home
- Categorie
- Società, Web e Cultura
- GT Fetish Cafè
- sei dei nostri...
-
sei dei nostri...
Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una generazione, quella di
noi nati agli inizi degli anni '80 (precisamente del 78), quelli che vedono la casa
acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno
la propria fino ai 50 anni.Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna,
non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per
l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90.
Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali,
mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto
sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo
dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che
sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a
saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso
tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi
di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e
con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche
sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo
avute dopo i 10 anni.Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non
Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare
la Maturità e i pionieri del 3+2. Siamo stati etichettati come Generazione
X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly
Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di
Georgie, abbiamo riso con Spank, balla to con Heather Parisi, cantato con
Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo una
generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e
quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci ricordano sempre fatti
accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun
avvenimento storico.Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di
Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza
Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra
generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.);
abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene
cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre. Abbiamo
imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro,
abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet
sarebbe stato un mondo libero.Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di
Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in. Siamo la generazione
che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli
cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei
gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca
dell'Arca Perduta.Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba
erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di
zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal
Ball ci puoi giocare."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini
Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e
Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella,
He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le
Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno
insieme. La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci
viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia di
quest'anno è la favorita. L'ultima generazione a vedere il proprio padre
caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in
vacanza 15 giorni.Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi:
viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza
air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da
classe turista. No avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di
medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza
casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro
con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni,
tutti infilati in una ca rtella che raramente aveva gli spallacci
imbottiti, e tanto meno le rotelle!!Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma
non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla
stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo
solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la
testa con l'aceto.Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi,
dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo
tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo
l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che
bevono anche i cani! E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar
loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità,
non in una chat dicendoAbbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo
imparato a crescere con tutto ciò.Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!
-
Siamo anche l'ultima generazione che giocava a pallone in una piazzetta o in un campetto tutto sterrato, poi le macchine si sono triplicate, i campetti li hanno privatizzati e adesso tocca pagare fior di quattrini.
Siamo la generazione del commodore 64, quelli che guardavano con invidia quello che aveva l'amiga 500 anche se sotto sotto ci sembrava un pirla perchè tanto si andava sempre da lui a giocare e lui ci doveva mettere pure le patatine.
Siamo quelli che alle elementari avevano una maestra sola, di cui immancabilmente ci innamoravamo, e guardavamo con sospetto l'unica altra entità docente dell'epoca, l'insegnante di religione.
Siamo i primi figli che hanno avuto a che fare con le conseguenze della legge sul divorzio (alcuni di noi hanno avuto a che fare con quella sull'aborto e putroppo non possono essere qui con noi a raccontarcelo).
Siamo i primi a subire una profonda disaffezione politica, ragazzini abituati a pensare governo ladro e confermati nelle teorie dei nostri genitori dallo scandalo di tangentopoli, che ci ha fatto anche diventare i primi ragazzi della seconda repubblica, anche se nessuno ha mai capito quando è finita la prima, insomma la costituzione è ancora lì (e bisogna vedere per quanto...)
Questi ultimi due punti ci fanno anche essere la prima generazione che non gliene frega più nulla, la generazione che ha avuto a che fare col crollo della famiglia, col crollo dello stato, col crollo dei valori, e allora vaffancuccolo io mi faccio la mia vita e alla tua pensaci te.
Siamo i figli di Fininvest, per quanto questo a molti possa sembrare un insulto, ma provate a dire che non è così, figli del commercio, del marketing e della pubblicità, figli di un mondo maturo ormai diventato opulento che non riesce più a comprare tutto quello che produce.
Siamo i primi del p.orno su Internet, del villaggio globale, i ragazzi cresciuti con la musica elettronica, con Madonna (la cantante), i Depeche Mode, Gazebo e i Righeira, siamo gli ultimi che passavano pomeriggi pigri di metà anno scolastico buttati sul letto senza aver nulla da fare, con la vaga sensazione che tutto fosse sonnacchioso e bello con sottofondo di Cindy Lauper, coca cola e topolino.
Siamo gli ultimi che passavano più tempo a leggere fumetti che a premere tasti su pc, cellulari, telecomandi e amenità varie.
Siamo la prima generazione a piratare su Internet, l'ultima a sentire gli urli della mamma dal terrazzo per farci tornare in casa, i primi a esser rintracciabili dai nostri genitori in ogni dove per colpa del maledetto cellulare, i primi a subire un attacco di marketing sulla moda ed ogni stile di vita, gli ultimi a non preoccuparsi di doversi per forza vestire firmati, forse anche gli ultimi a doversi impiccare prima di riuscire a trovarsi una ragazza con la quale, massimo dei massimi, scambiarsi un timido bacetto sulla bocca...
Siamo una generazione, una generazione come un'altra, poteva andarci meglio, poteva andarci peggio, ma il mondo continua a prescindere da noi...
E' bello però leggere post come questo tuo, Tymba...
-
si, molto bello. quando mi è arrivata questa mail quasi quasi mi commuovevo.
leggere queste righe ti fa passare davanti il film della vita vissuta fin'ora (almeno in parte) e ti fa sorridere.
-
@Tymba said:
leggere queste righe ti fa passare davanti il film della vita vissuta fin'ora (almeno in parte) e ti fa sorridere.
Fa anche pensare a quante cose avremmo fatto se avessimo avuto la consapevolezza delle cose come l'abbiamo adesso, e ci fa intuire che tra dieci anni faremo lo stesso guardando indietro a quello che stiamo vivendo ora...
Tra le righe, è un bellissimo invito a vivere al meglio la prorpia vita, senza imbarazzo e senza problemi...
-
-
'83
-
che forum di vecchi !!!! ()
- viagra x tutti
-
W il 78
Troppo commosso dopo aver letto il tuo post Tymba
...quanti ricordi
-
@KING_Hack said:
W il 78
**Quoto **
-
'79! (di commozione)
Pero' a dir la verita' non mi sono mai innamorato dei fratelli di Giorgie.
E non dimenticate le acconciature che avevamo da piccoli, tutti come i Beatles.
Poi si giocava con la fionda in campagna (almeno chi viveva in un paese), si andava in bici e c'erano quelle bmx, con lo schienale e il cambio (una leva) sulla stecca. I palloni supertela che volavano via, ecc.
-
l'ho ricevuta anch'io nei g scorsi tymba... bellissima..
all'inizio mi sembrava lunga
poi più andavo avanti e più mi commuovevo.eh...
per quanto mi riguarda **w il 75 **
-
@nelli said:
per quanto mi riguarda **w il 75 **
-
'81 presente...tutto vero quello che c'è scritto
-
Non sono dei vostri
cmq quelli che sono dei nostri [url=http://www.ressa.net/viewtopic.php?t=657]qui troveranno una interessante lettura
-
@gero said:
Non sono dei vostri
cmq quelli che sono dei nostri [url=http://www.ressa.net/viewtopic.php?t=657]qui troveranno una interessante lettura:mani: :mani: :mani:
hai però dimenticato di menzionare uno dei cardini di quella generazione : il cartoncino tenuto da una molletta infilato nella ruota posteriore della bicicletta, che produceva quell'incredibile e favoloso ronzio
-
'77
-
Questo post mi era sfuggito ma è stato tirato in ballo da qui http://www.giorgiotave.it/forum/discussioni-off-topic/23529-la-nostra-generazione.html
Devo dire che qui in mezzo forse sono il più giovane '85 ma quasi tutto di quello detto mi appartiene. Forse la mia memoria inizia da USA 94 o da Inghilterra 96 ma per il resto è quasi tutto adatto.
-
1980 ... l'anno della mia nascita, l'anno del terremoto in campania di cui ho solo sentito parlare perchè sono figlio di emigranti e vivevo negli USA... in un paesino in cui potevi girare tranquillamente con il triciclo a 4 anni per tutto il quartiere. In quegli anni c'erano ancora i reduci del vietnam, la maggior parte tossici o pazzi, c'era una bambina che ricordo poco, figlia di un reduce... aveva una situazione familiare alquanto strana.
Gli italiani erano ancora "rispettati" ,visti come Pizza, mafia, mandolino.
Sono nato con il computer in casa... il computer... una sorta di commodore a cassette, regalatomi da mio zio che lavorara per la ditta che lo produceva.
Eravamo bambini, spensierati... come i bambini di tutte le generazioni... nati con MTV che passava i video di M.Jackson, di Boy George, ma anche quelli dei Dire Straits e di David Lee Roth... La mamma era della generazione dei figli dei fiori, peace on earth, femministe emancipate che però ancora credono nella famiglia e nel culto del pranzo domenicale...
Si avvicina il natale... preferisco non pensarci... quello che era, quello che è...