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Ciao Cherry,
riguardo alle forme di commercializzazione "esplicita" (ovvero quella dove viene apertamente richiesto un pagamento), quando si arriva al punto in cui viene chiesto di fornire i dati della carta di credito (o di qualsiasi altro mezzo di pagamento) bisogna accettare una clausola che vieta l'utilizzo del servizio ai minori. Sotto questo punto di vista, credo sia tutto legale visto che comunque per il pagamento effettivo viene richiesto il consenso del possessore della carta di credito.
Riguardo alle altre forme di pagamento più o meno occultate (che vanno dalla compilazione di sondaggi fino alla registrazione ad altri siti) sinceramente non saprei... In realtà non si può pagare di un vero e proprio pagamento visto che non c'è nessun trasferimento di soldi, tuttavia è anche vero che si spingono le persone a compilare dei sondaggi o comunque svolgere delle azioni a fini commerciali. Tralasciando, almeno per questo post, gli aspetti morali ed etici della vicenda, mi interesserebbe sapere cosa dice la legge riguardo a questo argomento.
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Per legge è sicuramente tutto lecito ... però ... però :).
Io credo che come s'insorge contro il massacro di pubblicità a cui sono sottoposti i minori che guardano la televisione (che spinge molti genitori -giustamente- a far vedere solo dvd ai propri figli), si dovrebbe anche qui tentare di bloccare questo massacro psicologico.
I genitori, come si sentono costretti a comprare l'ultimo giocattolo pubblicizzato, compreranno web-cose ai figli piagnucolosi ed insistenti anche su internet.Il fatto che, poi, un genitore minimamente consapevole, non lo farà, non esime chi di dovere dal tutelare e sanzionare il possibile/eventuale plagio picologico.
Noo? :bho:
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Ciao Cherry.
Il fatto che, poi, un genitore minimamente consapevole, non lo farà, non esime chi di dovere dal tutelare e sanzionare il possibile/eventuale plagio picologico.
La domanda è: come si può fare? La pubblicità è ormai parte della nostra vita quotidiana... tanto che non ci facciamo più caso (e forse è anche per questo che funziona così bene). E, del resto, è anche un diritto dei proprietari inserire spazi pubblicitari all'interno dei loro siti. Certo, si possono installare programmi dedicati all'oscurare pubblicità, si possono vietare certi siti ai propri figli ma, alla fine, penso che la soluzione migliore sia quella di insegnare a tutti i nuovi internauti a ignorare certe porzioni della pagina.
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@max0005 said:
Ciao Cherry.
La domanda è: come si può fare?
Mi vengono in mente alcuni facili esempi fattibilissimi:
-Prima e dopo i programmi in tv per i bambini, introdurre una sigla pubblicitaria (come già avviene in canali come boing o similil) che può dare il tempo a chi vigila di cambiare canale o spegnere la tv.
Quello che avviene, invece, è un passaggio repentino dal cartone alla pubblicità, senza nemmeno passare per la sigla o passando alla sigla dopo una pausa pubblicitaria -per così dire- a tradimento (come avviene spesso per quasi tutte le serie televisive serali).
-Nei giochi, applicazioni o quant'altro su internet dedicato ai bambini (non c'entra poi che ci si intrattengano anche gli adulti, un esempio è la pet society su facebook che riprende il giochino dei pets della nintendo), si potrebbe mettere l'avviso (che ora non saprei formulare per bene su due piedi ma ci si può ragionare) che son giochi che possono essere pericolosi/dannosi per il pubblico giovane; il che indurrebbe i genitori a vigilare meglio o vietare.
Inutile secondo me girarci intorno, se vuoi fare un gioco che mira a vendere lo devi fare per gli adulti e che sia chiaro sia solo per loro. Non dare pari opportunità -nel gioco- a chi non ha denaro e non palesarlo, secondo me è scorretto.
Nel mondo dei bambini non faccio (non farei) grosse differenze tra illegale e fortemente diseducativo, nel senso che mi basta quest'ultimo per tentare una ribellione (attraverso la denuncia e la ricerca di adesioni o) quanto meno personale.
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Buongiorno!
Cherry tutto quello che dici è molto giusto, e sono completamente d'accordo.
Mi è però sorto un "dubbio". Anche la pubblicità "per bambini", ad esempio quella che vende giocattoli o promuove materiale "per l'infanzia", non è forse un'aprofittarsi dei bambini? In fondo, sono comunque "vittime" di un qualcosa che li induce, inconsciamente, a volere degli oggetti per i quali è ovviamente necessario pagare.
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Si max hai perfettamente ragione.
Viviamo in un mondo prezzolato in cui pensare di poterne stare fuori è per me utopia. Per questo preferisco mostrare e guidare la scelta in questo modo più che vietare.
Mi innervosisco però quando la scelta è minata sul nascere. Evito il più possibile la tv (diciamo almeno rai e mediaset) -con mio figlio- proprio per questo. Specie in questo periodo: Da inizio Novembre si pubblicizzano solo giochi per Natale (stanno, inoltre, facendo passare per nuovi alcuni giochi e gadget dell'anno scorso ma vabbè ...).
La differenza però tra suggerimenti per gli acquisti e tartassamento psicologico studiato e mirato c'è.
Un suggerimento se posso: a me è stato utile mostrare da subito la differenza tra ciò che si vede nella pubblicità e ciò che è reale.
I bimbi vengono catturati dalle novità, dagli effetti speciali che vengono mostrati e che, la maggior parte delle volte, sono solo televisivi.
All'inizio ho speso un po' per mostrargli la realtà ma ho, poi, risparmiato nel tempo.
Ora mio figlio sa bene capire la differenza, tra ciò che è possibile e ciò che viene millantato. Non per questo non è un po' succube di ciò che vede (basta un'edicola oggi, sono più "golose" di qualunque altra cosa e le trovi ovunque e con tutto in bella mostra) come lo siamo anche noi adulti.Comunque, forse perchè sono di quella generazione che in internet ha intravisto la possibilità di maggiore libertà e scelta ... sono ancora più dispiaciuta o infastidita nel vedere che anche nel web si ripercorrono le stesse identiche strade.
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Comunque, forse perchè sono di quella generazione che in internet ha intravisto la possibilità di maggiore libertà e scelta ... sono ancora più dispiaciuta o infastidita nel vedere che anche nel web si ripercorrono le stesse identiche strade.
Per fortuna, non essendo Internet centralizzata o controllata da una singola compagnia non esiste nessun tipo di monopolio, ed esistono quindi delle aree "pulite" (come ad esempio questo Forum! ).
Come in ogni situazione, ma forse in questo caso ancora di più, anche su Internet bisogna fare delle scelte su cosa aprire o non aprire, scaricare o non scaricare... con la differenza che la scelta è molto più ampia!
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@max0005 said:
Come in ogni situazione, ma forse in questo caso ancora di più, anche su Internet bisogna fare delle scelte su cosa aprire o non aprire, scaricare o non scaricare... con la differenza che la scelta è molto più ampia!
Siamo qui anche per questo, si e da questo nasce la mia passione per questa Sezione.
Non pretendo di vietare giochi come Miss Bimbo ma nel caso qualcuno cercasse preventivamente informazioni, le nostre discussioni possono dare degli utili indizi per far si che sia -appunto ed in caso- una libera scelta (o più libera di quanto possa essere senza tali riferimenti).Se poi avete altri suggerimenti su come intervenire o provare a farlo (organi a cui denunciare, iniziative da intraprendere ...) ben venga ogni idea in tal senso.
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Come avete ben individuato Facebook ha allargato il suo utilizzo da Social Network all'e-Commerce.
Ieri il TG illustrava uno degli ultimi giochi per minori:
Mob Wars rappresenta uno dei giochi di maggior successo su piattaforma Facebook grazie allo stile ?criminale? dello stesso.
La trama gira intorno alla vita di un aspirante boss mafioso, impegnato tra combattimenti, lavori più o meno illegali e l?acquisizione di un vero e proprio arsenale bellico per diventare il padrone di un distretto.
Per far ?crescere? il nostro alter ego mafioso di livello e di esperienza dovremo guadagnare dollari attraverso vari lavori, acquisire armi di difesa e di attacco (pistole, fucili, giubbotti antiproiettile, spranghe) ed ovviamente combattere contro altri utenti di Facebook.Quindi dopo le veline/escort, i calciatori/cantanti nei miti dei giovani si induce a far spazio ai delinquenti!!!:o
Vi sono poi altri utilizzi commerciali dedicati agli adulti, ma rimaniamo sui minori.
Mi sembra che tutti concordiamo nella prevenzione: nel tentativo genitoriale di spiegare i pericoli ai propri figli, ma certo un aiuto dall'ambiente e dalla società sarebbe gradito.
Vi faccio un esempio personale, venerdì mia figlia ha preso una nota a scuola insieme ad una altra ragazzina.
L'ambiente classe influenza a distrarsi, i professori incapaci influenzano a distrarsi, la società che propone insegnamenti e metodi così distanti dalla realtà influenzano a distrarsi.
Io e mia moglie abbiamo deciso d'intervenire e punire la ragazzina, ma gli altri genitori non hanno fatto altrettanto.Morale della favola/realtà nostra figlia tra prevenzione e punizione sta comprendendo quello che secondo noi è il comportamento corretto ovvero il fine dell'educazione: insegnare i comportamenti per affrontare la vita sociale; ma non è facile con un ambiente ed una società che ti contrastano.:x
Per questo a volte penso che una censura di Stato per i minori aiuterebbe, non lasciando sulle spalle dei genitori il compito di censurare.
Ci sarà un motivo perchè siamo tutti d'accordo ad utilizzare delle prese elettriche in sicurezza in cui non entrino le mani dei bambini, ma poi temiamo di fare un filtro psicologico contro tutta la pubblicità.
Non è che troppo spesso in nome di una presunta libertà si accetta la violenza pubblicitaria e ...?
ciao
marlomb
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**Adolescenti: nel 2009 piu' Facebook e meno genitori **
ROMA - E' Facebook l'indiscusso protagonista del 2009 tra gli adolescenti italiani: oltre il 50% dei ragazzi tra 12 e 14 anni ha la propria scheda sul popolare social network e il 17% dichiara di stare per iscriversi.
E mentre aumentano gli adolescenti che hanno un computer e che si collegano, crescono i comportamenti a rischio, soprattutto tra chi passa piu' di tre ore al giorno su Internet o alla Tv.
Queste le abitudini degli adolescenti italiani fotografate dal rapporto annuale curato dalla Societa' Italiana di Pediatria (Sip). L'indagine 'Abitudini e stili di vita degli adolescenti' e' stata svolta su un campione nazionale di 1300 studenti delle scuole medie inferiori. Il rapporto sara' presentato domani nell'ambito del convegno 'La societa' degli adolescenti a Pisa. WEB E TV. Il 97% degli adolescenti, contro il 37% del 2000, ha un computer in casa e il 51%, contro il 5% nel 2000, ha navigato almeno una volta su internet.
Su Facebook, pur di avere piu' amici possibile, i ragazzi dichiarano di proporsi a sconosciuti. :oTengono il passo chat e messenger, usati da oltre il 75% dei ragazzi, anche se, secondo la Sip, sono alti i comportamenti a rischio: il 31% degli adolescenti dichiara di parlare di sesso sul web e il 20,7% ha dato il proprio numero di telefono. Circa l'80% dei ragazzi usa You Tube e il 41% ha un blog. Dopo due anni di calo cresce il consumo di Tv: il 23% degli adolescenti la guarda piu' di tre ore al giorno. Un comportamento che, secondo la Sip, ha influenze negative come desiderare quello che si vede in pubblicita' (27,3%) e provare indifferenza di fronte alla violenza (51%).
BULLISMO: Tv e web influenzano negativamente abitudini e comportamenti dei ragazzi. Se, ad esempio, il 3,5% considera i bulli 'in gamba', la percentuale sale al 5% tra chi passa piu' di tre ore davanti alla Tv e al 10,6% tra chi trascorre piu' di tre ore in rete. Il 64% degli intervistati dichiara di aver assistito a fenomeni di bullismo, un dato in calo rispetto agli anni passati (75% nel 2007) anche se potrebbe essere dovuto ad una 'assuefazione'. Il 41% dei ragazzi dichiara che se fosse vittima di un atto di bullismo non lo direbbe ad un adulto. Il 20,7% degli adolescenti, inoltre, pensa che 'in alcuni casi e' giusto essere razzisti', percentuale che sale al 27,6% tra gli assidui frequentatori del web.
DROGHE, FUMO E ALCOL. Il 29,5% dei ragazzi dichiara di fumare sigarette, una percentuale che sale al 43,2% tra coloro che stanno su Internet piu' di tre ore al giorno. L'8% degli adolescenti (nel 2007 era il 4,7%, nel 2008 il 6,4%) fa uso di cannabis, ma tra chi si collega piu' di tre ore al giorno la percentuale sale al 15,6%. Il 5% degli intervistati ha amici che hanno fatto uso di ecstasy e il 9,1% ha amici che hanno provato la cocaina. Il 40% beve vino e il 50% birra.
RAPPORTO CON FAMIGLIE E SOCIETA'. Per il 70% dei ragazzi le regole dei genitori sono adeguate, ma il 27% non le rispetta, una percentuale che sale al 43% tra chi passa piu' di tre ore al giorno su Internet. L'influenza dei genitori sulle decisioni dei ragazzi, pero', e' minore di quella che gli stessi adolescenti considerano ragionevole. Rispetto al 2008, la percentuale di adolescenti che si rivolgono alla madre e' scesa dal 42% al 36,4%; al papa' dal 20% al 16%; agli insegnati dal 3,3% al 2,6%, mentre aumenta il ricorso agli amici dal 44,7% al 50,2%. (ANSA)
di AnsaUn altro rapporto che ci da spunti su cui riflettere.
ciao
marlomb