• User Newbie

    Risposta perfetta


  • User

    Qualcuno di Voi può indicarmi un foglio excel con la comparativa tra i due regimi in base appunto al tipo di attività che si vuol svolgere e ai costi\guadagni previsti?

    Io ad esempio mi occuperei di grafica, quindi al 90% lavoro creativo e oltre all'acquisto di software e un monitor, le uniche spese con iva da supportare saranno la stampa cartacea di prodotti grafici da rivendere al cliente (4/5 volte l'anno).


  • User Newbie

    Allora, riprendo questo post e pongo anche io a mia esperienza ed il mio quesito:
    Ing. iscritto all'albo, aprirò a breve P.iva, e opterei per il regime delle Nuove Iniziative, anche se qualche commercialista mi ha consigliato il regime dei minimi, per il fatto di poter dedurre come spese i versamenti previdenziali e per il fatto di non essere soggetti agli studi di settore.
    Ora vorrei sapere:

    1. sulle detrazioni per la ristrutturazione immobili del 36% e del 55% per il risparmio energetico non dovrebbero esserci incompatibilità immagino vero? (mentre le detrazioni per gli interessi sul mutuo me le posso scordare vero?)
    2. ci sono incompatibilità (e chiedo soprattutto ai commercialisti qui presenti), se dovessi avere durante l'anno un contratto come "Assegnista di Ricerca" da un ente di ricerca o università? E se questo contratto dovesse configurarsi per bando come contratto di collaborazione di natura occasionale? Ci sarebbero incompatibilità di qualche tipo?
    3. e se la collaborazione dovesse partire all'estero?
    4. inoltre ho fatto due preventivi da due commercialisti, mi hanno chiesto uno 500? e l'altro 800?. mi hanno secondo voi chiesto troppo? (in fin dei conti sono due regimi che non richiedono chissà che fatica). Sono spese deducibili in qualche maniera?

    Cari saluti a tutti.


  • Super User
    1. Puoi scordarti tutto, temo, perchè sono detrazioni dall'IRPEF mentre, aderendo a questi regimi, non saresti soggetto a IRPEF (a meno che tu non abbia altri redditi).

    2. Non credo, ma dovrei fare ricerche...

    3. Idem come la 2. Comunque, per i "minimi" non sono ammesse le esportazioni e questa collaborazione non la sarebbe, e nelle nuove iniziative non c'è alcun problema del genere.

    4. Sono spese inerenti all'attività e quindi le dedurresti in qualunque regime contabile. Il preventivo del secondo è obiettivamente caro, quello del primo mi pare onesto. Comunque, lavoro ce n'è (soprattutto nel regime delle nuove iniziative) e devi tener conto che il commercialista deve anche tenersi a tua disposizione in ogni momento tutto l'anno per rispondere ai tuoi dubbi e quesiti.


  • User Newbie
    1. scusa non c'è l'imposta sotitutiva del 10 e 20% ?

    in tal caso come faccio???:P a nero???:P


  • Super User

    Lo hai detto tu stesso: c'è un'imposta sostitutiva dell'IRPEF (10 o 20%). La sostitutiva non è la stessa cosa, è a tutti gli effetti un'altra imposta.
    E quelle detrazioni valgono soltanto per l'IRPEF.


  • User Newbie

    @michelini said:

    Attualmente nel nostro ordinamento tributario sono previsti essenzialmente due regimi agevolati: il regime dei minimi e il regime delle nuove iniziative produttive.

    In estrema sintesi:

    • nel regime dei minimi ...

    • il regime delle nuove iniziative produttive ...

    In entrambi i casi, considera che i redditi realizzati sono su due binari distinti rispetto agli altri eventuali redditi che hai. Questo si riflette nell'impossibilità di utilizzare deduzioni/detrazioni "generali" (es. interessi mutuo prima casa) per il calcolo dell'imposta dovuta dei redditi dell'attività.

    Questo significa che nel caso aderisco ad uno dei regimi non posso recuperare parte degli interessi del mutuo? e per le spese mediche?
    Quali sono le deduzioni/detrazioni "generali" ?

    Nel r*egime delle nuove iniziative produttive *l?attività da esercitare non deve costituire il proseguimento di un?altra attività svolta precedentemente anche in forma di collaborazione.
    Ora io ho svolto qualche prestazione in qualità di collaborazione occasionale con ritenuta d'acconto sotto l'importo di 5.000 euro, anche la collaboazione occasionale è una mera prosecuzione dell'attività? O solo la collaborazione continuativa?

    Grazie


  • User Newbie

    la collaborazione occasionale direi proprio di no.
    Saluti.


  • User Attivo

    Ciao.. sul sito dell'Agenzia delle Entrate agenziaentrate.it trovi molte informazioni relative ai 2 regimi, soprattutto in merito alle detrazioni.
    Ciao


  • User

    Sono un infermiere laureato che vorrebbe fare il professionista.
    Ho lavorato per soli due mesi come dipendente/socio di una Cooperativa che fornisce infermieri alle case di cura.
    Mi confermate che in questo caso sono escluso dal regime delle nuove iniziative??
    Non vi sembra una ingiustizia??
    Grazie mille per ogni risposta.


  • Consiglio Direttivo

    Ciao,
    secondo me non puoi aderire al regime delle nuove iniziative, perchè hai effettuato già quella professione, seppur inquadrata in altro modo. 😞
    Anche se solo per due mesi.


  • User Attivo

    Salve ancona49
    se hai lavorato 2 mesi come dipendente con qualifica di infermiere credo proprio tu non possa applicare il regime delle nuove iniziative.


  • User

    A gennaio ho iniziato una nuova attività e fra 1 mesetto supererò i 5000? di fatturato lordo.
    Dovrò quindi aprire la partita iva per la 2° volta ( l'avevo aperta 5 anni fa come agente immobiliare per 1 anno).
    Quale mi conviene aprire ?
    ex minimi o nuove iniziative ?
    Io farò consulenze a società di capitali, in pratica intendo rilasciare una fattura da 100? per ogni consulenza. Prevedo di incassare tra i 35mila e i 55 mila euro lordi annui.
    Spese ? pc, adsl, telefonino, macchina, quindi penso poche cose da detrarre.


  • Bannato Super User

    Buonasera puo aprire attualmente solo in regime forfettario o ordinario, gli altri regimi sono stabi aboliti, forse permetteranno apertura nei minimi quelli al 5% anche nel 2015 ma ancora non ci sono conferme ufficiali.

    Il NIP nuove iniziative produttive e regime dei minimi al 5% attualmente sono abrogati.

    Un Cordiale Saluto


  • User

    cordiale ringraziamento a guadagnaeuro.


  • User

    ilsole24ore.com art normeetributi

    Nuove partite Iva, ecco come scegliere tra regime dei minimi e forfettari

    Nuove partite Iva al bivio tra minimi e forfettario. L'emendamento introdotto nella conversione parlamentare del decreto Milleproroghe (atteso oggi al voto di fiducia della Camera) che estende l'opzione per il vecchio regime a tutto il 2015 mette le persone fisiche che avviano una nuova attività nel 2015 nella condizione di valutare – in presenza dei requisiti – se scegliere il regime con imposta sostitutiva al 5% e soglia di ricavi a 30mila euro o quello con imposta al 15% e con soglie di ricavi/compensi da 15mila a 40mila euro. E la variabile del prelievo non è l'unica da considerare.
    Comportamento concludente
    Anzitutto si pone la questione di come rendere nota alle Entrate la scelta, in quanto per entrambi i regimi occorre barrare la casella del regime di vantaggio (inteso come quello dei minimi al 5%) nella dichiarazione di inizio attività. Al riguardo si ritiene che debba prevalere il comportamento concludente del contribuente che sulle fatture emesse indicherà la diversa norma che permette l'esclusione dall'applicazione dell'Iva:l'articolo 1, comma 100, della legge 244/2007 per i minimil'articolo 1, comma 58 per i nuovi forfettari.Inoltre la scelta apparirà in modo inequivocabile dalla compilazione di Unico 2016 in cui verranno compilati quadri diversi, dato che il primo regime (minimi) prevede la determinazione analitica del reddito, mentre il secondo (forfettario) prevede la determinazione forfettaria con una percentuale di componenti negativi predeterminata.

    Requisiti di accesso Poi non sono del tutto uguali i requisiti di accesso. Per esempio, nel regime forfettario il reddito da lavoro autonomo o impresa deve essere superiore a quello da lavoro dipendente o assimilato. Pertanto un contribuente pensionato che inizia una nuova attività difficilmente potrà beneficiare del regime forfettario, mentre in quello dei minimi non esiste la necessità di eseguire tale confronto. Inoltre a complicare i ragionamenti sulla convenienza vi è la regola comune secondo cui se i requisiti di accesso, previsti nel momento in cui si inizia l'attività, non sono confermati a fine 2015, è solo dal periodo d'imposta 2016 che il regime agevolato viene meno.Quest'ultimo assunto va però esaminato alla luce di un'ulteriore regola che potrebbe indirizzare la scelta verso il nuovo regime forfettario: chi inizia un'attività e a consuntivo risulta aver incassato ricavi o compensi superiori alla di