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- Falò nelle Nebbie ovvero il Novembre Fetish di gt
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Anche io voglio essere nella squadra mod!:D
O almeno due tiri... me li fate fare vero?
Comunque io continuo a dire che la pizza pre(o post) partita ci vuole!
Buona serata e buon weekend a tutti!
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Continuo la serata con un'interessante domanda filosofica, forse sarebbe meglio aprire una discussione ma prima di "aprire un nuovo tavolo" preferisco discuterne un po' qua, al bancone... per vedere se ha buone potenzialità.
Perché vogliamo essere ricchi?
In genere, gli animali cercando di raggiungere un punto che chiameremo "Punto B". In questa situazione, stanno bene. Per fare un'esempio non hanno fame, non hanno sete, hanno soddisfatto i loro bisogni fisiologici, non si sentono minacciati etc... In questo caso in genere si fermano e si dedicano a altre attività, senza cercare di migliorare ulteriormente il loro stato.
Noi umani, al contrario, ne abbiamo completamente stravolto il significato. Il nostro Punto B non è più essere soddisfatti, ma essere più che soddisfatti. E se non siamo più che soddisfatti, non possiamo essere contenti (soddisfatti), ma solo infelici. Scusate il gioco di parole, ma vorrei farvi notare questo circolo vizioso, forse una situazione simil-programmazione può rendere meglio l'idea:
Situazione Animale:
B = 10; while(B < 10): B++; if(B => 10): continue (B--); //processo inevitabile.
Come vedete è possibilissimo raggiungere B, e godersi la vita.
Vediamo ora il punto di vista umano:
B = I; while(B < I) B++; while(B = I) I+5;
Ovviamente, un computer farebbe questi "balzi" contemporaneamente, ma dobbiamo pensare che nella realtà ciò non avviene. Possiamo pensare che mentre i "Balzi" di I sono istantanei, ovvero aumenta di 5 al secondo (per fare un'esempio su un'unità di tempo), B può aumentare solo di 1 al secondo. In questo caso la soddisfazione piena potrebbe essere raggiunta solo per brevi istanti.
Ovviamente queste sono visioni semplificate, visto che (almeno nello schema umano) ci sono moltissimi fattori che influenzano il "codice".
La domanda comunque si riduce a:
Perché vogliamo essere ricchi? Perché vogliamo costantemente avere di più anche quando "abbiamo già tutto", anche quando siamo primi nella corsa e sappiamo di correre da soli?
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Max, ma chi sei?
Mi rispondo da sola: uno dei mitici del Fetish Cafè.
P.S. Sono ancora a lavoro ma tra 10 minuti stacco... Promesso...
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Ha ha che bello che linguaggio di programmazione è? Ha ha.
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Lo so, la mia "deviazione filosofica" non rispecchia molto il clima del Fetish negli ultimi giorni, ma stasera mi sono sentito particolarmente ispirato.
Facciamo così, una consumazione in omaggio a chi si propone volontario per rispondere al mio quesito con la sua ipotesi!
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@marcocarrieri said:
Ha ha che bello che linguaggio di programmazione è? Ha ha.
0005!
Una lingua molto simpatica, simpatica, flessibile e intuitiva... (ma molto flessibile)! Chi è che si offre volontario per creare il compilatore?
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Ok dai io faccio il parser, Leonov visto che è bibliotecario fa le grammatiche?
Ha ha.
Pero ora che ci penso eh eh, questa battuta credo possa capirla solo chi ha fatto un corso di programmazione.
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Che bello!!!
Un nuovo linguaggio di programmazione made in gt.
Non so... sarebbe il primo con un'estensione di quattro cifre interamente numeriche?
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I file sono di estensione .0005? Ha ha.
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.0005 ... ma visto che sono ormai molto affezionato al forum possiamo creare un formato gemello .gt !
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Cosa studi Max? Visto che mi sembra che te ne intendi anche di programmazione.
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Ciao Marco,
diciamo che il mio è uno studio "particolare", che va oltre la scuola. La programmazione e la filosofia non hanno niente a che vedere con la mia scuola, ma sono "studi" che ho intrapreso da solo.
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A capito.
Ok allora ti chiamero Mc Giver ha ha.
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Perché Mc Giver?
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Perchè ti occupi e sai un po di tutto.
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Grazie, mi piacerebbe sapere anche solo la metà delle cose che vorrei sapere!
Comunque, in tema di "Giver", consiglio a tutti il libro "The Giver" di Louis Lowry, è anche abbastanza corto ma è semplicemente stupendo! Ne consiglio la lettura in inglese!
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@max0005 said:
Perché vogliamo essere ricchi?
La domanda comunque si riduce a:
Perché vogliamo essere ricchi? Perché vogliamo costantemente avere di più anche quando "abbiamo già tutto", anche quando siamo primi nella corsa e sappiamo di correre da soli?
Ah, la Matematica e la Logica! Sempre impeccabili, sempre perfette, sempre meticolosamente prive di qualsivoglia sbavatura.
Credimi Max, se ti dico che subisco prepotentemente il fascino di sistemi così autonomi, chiusi, circolari e completi: la mia passione per la Meccanica Classica e la Relatività ne sono testimonianza inequivocabile.
Purtroppo, però, il cervello dell'uomo unisce due elementi: la struttura animale (che potrebbe anche obbedire alla tua legge, ma non è detto, come spero di poter dimostrare fra un istante) e quella che potremmo chiamare "sovrastruttura emotivo-razionale" da cui discende buona parte della nostra avidità.
Mi spiego - o almeno ci provo.
Siamo sicuri che gli animali si accontentino così spesso della situazione "B"? Che siano così facili da saturare e soddisfare?
La risposta è sì soltanto se immaginiamo che gli animali si trovino immersi in un contesto (un sistema) in cui le risorse sono sempre disponibili e comunque immediatamente accessibili, dunque occorre solo un minimo sforzo per soddisfare i bisogni primari e non.
Se insomma ogni volta che l'animale ha fame gli basta allungare la zampa o il becco per trovare cibo in abbondanza, allora egli avrà generalmente un livello di soddisfazione (ma soprattutto un'aspettativa di soddisfazione) che non gli darà motivo per essere avido e accaparrarsi più di quanto abbia bisogno sul momento.
Però se pensi agli animali che vanno in letargo, scopri subito che essi mangiano molto più di quanto dovrebbero in un regime di clima temperato: si forzano - diventando avidi di cibo - perché sanno che per un certo periodo le loro risorse saranno limitate o nulle, quindi scatta un principio del tipo "accumulo adesso per non morire di fame domani".
Allo stesso tempo, molti animali "inferiori" - gli insetti, per dire - mettono al mondo molti più figli di quelli necessari a portare il loro sistema demografico all'equilibrio, semplicemente perché anticipano le probabili e inevitabili perdite dovute a predatori, malattie, imprevisti.
E l'uomo?
Qui entrano in gioco vari aspetti: ad esempio, l'uomo è istintivamente consapevole di essere un animale molto poco resistente e tendenzialmente fragile (non è robusto come un orso, non è stabile come un elefante, non è massiccio come un bisonte, non è agile come la maggioranza dei mammiferi di piccole e medie dimensioni), dunque egli è sempre in competizione con gli altri animali - compresi gli altri uomini - perché sa che, in un ipotetico scontro per le risorse, difficilmente avrebbe la meglio al primo assalto.
Sempre su questa falsariga, l'essere umano non solo potrebbe (ma il pericolo potenziale, nel cervello primitivo, è molto più attuale e incombente di quanto ci sforziamo di credere razionalmente, e la paura ancestrale ci manovra come burattini) avere difficoltà nell'accaparrarsi le risorse, ma anche solo nel mantenerle.
Tutti quelli gracilini a cui un bellimbusto palestrato ha fregato la ragazza ballandole vicino in discoteca sanno benissimo di che cosa sto parlando.
L'uomo dunque è perennemente terrorizzato dalla prospettiva di perdere tutto, così il suo cervello - macchina mirabile quando si tratta di fare i conti - gli insinua tra i pensieri una semplice idea: "più riesco ad accumulare, meno farà male una perdita qualsivoglia".
In cosa si traduce un pensiero del genere? Alcuni casi pratici (potrei sembrare cinico, ma vi chiedo molta obiettività nelle valutazioni di quanto sto per scrivere):
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"Se ho una casa e un terremoto me la porta via, sono fregato. Se metto insieme un impero immobiliare, potrò sempre andare a vivere da un'altra parte."
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"Se ho una sola donna e quella si rivela sterile, non avrò mai una prole per continuare la mia specie e diffondere i miei geni; se mi faccio tre ragazze al mese, le possibilità crescono (per non parlare del divertimento)."
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"Se ho un cellulare e me lo rubano, non potrò più chiamare; se ne ho cinque, devono derubarmi cinque volte per potermi privare dei canali di comunicazione."
E via dicendo. Ecco dunque che una certa avidità è connaturata al nostro essere, mentre la prodigalità - biologicamente parlando - è una cosa acquisita molto dopo osservando forse il comportamento delle donne che si privavano del cibo per sfamare i figli piccoli.
Non sto giustificando le ruberie o le prevaricazioni, per combattere le quali abbiamo edificato il sistema sociale e bandito la legge del più forte, ma sto affermando che l'ossessione della miseria è ancora ben fissa nelle nostre teste e ci induce, sottilmente e segretamente, a prepararci ogni giorno per un inverno che potrebbe arrivare da un momento all'altro e che ci dovrà trovare preparati.
Anche a costo di combattere con i nostri simili per accaparrarci le poche risorse rimaste (che nella nostra testa sono sempre poche, anche quando si parla di miliardi e miliardi in banca).
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Buonasera a tutti!
Torno ora dalla mini-simulazione delle nazioni unite, quella "locale" per intenderci. Nonostante dovesse essere qualcosa di "piccolo" mi è comunque sembrato gigantesco... e nel mio comitato non eravamo che una quarantina... non so proprio come farò a Febbraio!
@Leonov said:
[...]
Grazie per il contributo Leonov!
Come sempre i tuoi ragionamenti sono chiari e precisi, un grande contributo alla nostra taverna di Novembre! Domani, a mente lucida, cercherò di comporre la mia risposta (di cui ho già le basi, ma mi manca la forza per mettere insieme un discorso decente)!
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Buon giorno e buona domenica, miei cari Fetishiens!
Occorre ravvivare un po' questa grande pira, altrimenti il fuoco rischia di estinguersi prima del giro di boa di metà mese. Ci resterebbero solo le nebbie, a quel punto.
Cosa fate in questo periodo? Come scorre il vostro Novembre?
Qui non mancano le cose da fare e i progetti in sospeso, in corso, in programma; ciò che scarseggia sempre è invece il tempo, ahimè.
Possibile che io non riesca a ottimizzare efficacemente le mie giornate? Quando ero più giovane ci riuscivo - o almeno quella è l'impressione che mi è rimasta scorrendo all'indietro il nastro dei ricordi. Facevo un sacco di cose, uscivo, incastravo mille impegni...
A un certo punto, però, in una fase che non riesco a individuare con chiarezza o ricostruire con precisione, il meccanismo si è disassato; forse io stesso ci ho versato della sabbia, chissà. :bho:
Mi piacerebbe tornare al vecchio ritmo, anche se adesso mi sembra qualcosa di impensabile, sovrumano, impossibile.
Per caso gli eccellenti esperti di SEO e di ottimizzazione che bazzicano da queste parti per il loro dopolavoro hanno consigli per tirare fuori il meglio da ogni singolo giorno?
Si accettano opinioni, suggerimenti pratici, proposte basate sull'esperienza diretta.
Nell'attesa, omaggi e inchini a tutti voi.
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Ci potremo farci clonare eh eh.