• Super User

    @Tymba said:

    ...è una mia impressione o questo è lo stile usato da madri per fare le landing?

    http://www.acmeformazione.it/prodotto_successo.htm 😄


  • Super User

    io non ho visto gli esempi americani, ma forse madri ha aggiunto qualcosa allo stile.. l'avrà adattato al contesto italiano?

    cmq se fossi capitata per caso sulla pagina segnalata da tymba avrei sicuramente cercato il logo di madri da qualche parte nella pagina!


  • Super User

    Premesso che secondo me non è fuori luogo una discussione su queste landing nella sezione web marketing, sarebbe interessante conoscere il piglio con cui è stata aperta. Se provocatorio o cosa...

    Cordialmente,
    Stuart


  • Super User

    Stuart ha ragione, se per studio è assolutamente legittimo citare una fonte anche senza mascherare il link.


  • Super User

    @Catone said:

    ...se per studio è assolutamente legittimo citare una fonte anche senza mascherare il link.
    Anche! 🙂

    La mia domanda -questa sì che era provocatoria- era per portare la discussione ad un livello più generico. Mi spiego meglio.

    Madri.com organizza dei corsi di webmarketing. Ho ragione di credere che siano anche molto validi.
    Tra le tecniche di webmarketing insegnate c'è anche quella della creazione di landing-pages, secondo il modello americano (mi sembra che si sia tutti più o meno d'accordo sul fatto che questo tipo di landing sia in auge oltreoceano da almeno 6 anni).

    Un webmaster quindi esce dal corso e comincia a mettere a frutto gli insegnamenti facendo delle landing pages per il suo sito. Immancabilmente gli verranno fuori landing di questo tipo.

    E' interessante quindi osservare che, agli occhi degli addetti ai lavori, verrà considerato un clone di Madri. Nel caso specifico, il link proposto da nbriani risolve ogni enigma, ma in generale? Chi segue gli insegnamenti di webmarketing di Madri è destinato a essere -ingiustamente- considerato un clone?

    E non mi dilungherò sul fatto che a mio -sindacabilissimo- parere, il modello americano non è così fruttuoso in italia, e che sempre a mio parere esistono landing pages più adatte al popolo italico. Volevo solo manifestare una riflessione che mi ha stimolato l'apertura di topic di Tymba (nulla contro ovviamente), tendenzialmente sarcastica nei confronti del sito preso in esame.

    Cordialmente,
    Stuart


  • User Attivo

    E non mi dilungherò sul fatto che a mio -sindacabilissimo- parere, il modello americano non è così fruttuoso in italia, e che sempre a mio parere esistono landing pages più adatte al popolo italico. Volevo solo manifestare una riflessione che mi ha stimolato l'apertura di topic di Tymba (nulla contro ovviamente), tendenzialmente sarcastica nei confronti del sito preso in esame.

    mi associo per un semplice fatto. le convezioni socio-geografiche del web 1.0


  • Super User

    Capisco Stuart. Hai ragione dipende dai punti di riferimento. Un seo americano che guarda l'italia e vede le landing di madri potrebbe dire: "guarda mi hanno copiato". E così fino a colui che per primo ha creato una landing simile. Che però non è l'inventore in toto perchè avrà preso spunto da vari altri siti, un pezzo qui e un pezzo lì.

    Quindi giustamente non voglio più sentire dire che una door usa lo stile di Madri pena il ban. 😄

    Scherzi a parte, anche secondo me il modello americano difficilmente fa breccia in italia. Le landing di Madri sono buone ma potrebbero anche essere migliorate. A mio avviso ad esempio, e lo dico senza assoluta presunzione, visto che potrei solo allacciare le scarpe a Enrico Madrigano, sono (quelle poche che ho visto) un po' lunghette e l'aspetto grafico potrebbe essere rivisto. Però non ho dati statistici e quindi parlo così tanto per dire la mia.

    Il concetto di landing, del tutto in una pagina, a volta mi sembra incoerente con i principi di copywriting per il web, la dissonanza cognitiva, la confusione, di cui si parlava qualche post fa è sempre in agguato e io mi sto sempre più convincendo che il modello vincente fra qualche mese sarà il minisito di tre/quattro pagine costruito secondo il principio della piramide capovolta (prima l'essenziale e poi il secondario) con, appunto, una pagina generale generica e delle pagine secondarie ottimizzate non più per i motori di ricerca, ma per le categorie di utenti che potrebbero navigare la pagina principale.

    Idee buttate lì...


  • Super User

    @Stuart said:

    e che sempre a mio parere esistono landing pages più adatte al popolo italico. t

    Quoto, in parte.
    Io quando mi sono iscritto al corso Madri ho apprezzato molto la sua landing page ed è per quella bella landing page piena di informazioni che mi sono iscritto.
    Credo che a seconda del target in Italia devi sviluppare una landing page diversa.


  • Super User

    @Stealth said:

    ...le convezioni socio-geografiche del web 1.0
    Esattamente. 🙂

    @Catone said:

    ....io mi sto sempre più convincendo che il modello vincente fra qualche mese sarà il minisito di tre/quattro pagine costruito secondo il principio della piramide capovolta (prima l'essenziale e poi il secondario) con, appunto, una pagina generale generica e delle pagine secondarie ottimizzate non più per i motori di ricerca, ma per le categorie di utenti che potrebbero navigare la pagina principale.
    Hai interpretato alla perfezione il mio pensiero 🙂

    Ne parlavo qualche giorno fa con un cliente al momento orientato verso la strada delle landing Usa/Madri style, e gli ho confidato le mie perplessità non sul modello in sè, quanto sull'effettivo potere persuasivo che possono avere sull'utenza italiana. E mi sono spinto ad indicare proprio il minisito come alternativa e verificare, nel giro di un mesetto, se il rapporto di conversione aumenta.

    E lo schema che seguirei è proprio quello che hai delineato. Una pagina principale, due pagine di approfondimento, una sale page.

    Ad esempio ridurrei drasticamente la presenza dei classici "testimonial" all'interno della landing page (pardon: landing minisite :D).

    Tanto ai testimonial non ci crede nessuno, sia che siano fasulli che siano reali.
    In italia siamo culturalmente abituati a diffidare di tutto e di tutti, soprattutto quando ci troviamo di fronte a messaggi in qualche modo pubblicitari. Emblematico l'esempio della tizia che, con aria affranta, parla dei propri problemi gengivali e di come li ha risolti grazie ad un noto dentifricio, e poi dopo due spot eccola che corre felice con l'assorbente con le ali pronta a gettarsi col paracadute e quando torna serve un bel gelato all'intera famigliola, composta da due bambini biondi e un uomo, che nello spot precedente aveva un brutto raffreddore e grazie alla moglie (una diversa, forse l'amante?) veniva a conoscenza di un farmaco miracoloso contro i mali di stagione.

    Guardiamo anche la diversità delle televendite Americane e Italiane: le prime sono fatte prevalentemente di filmati di repertorio (a volte in computer graphics) e decine e decine di testimonial soddisfatti che con aria sognante descrivono i prodigi del prodotto reclamizzato; nelle seconde , se penso al successo di Home Shopping Europe / MediaShopping raramente si vedono testimonial: anzi, il prodotto viene mostrato in funzione, con un tizio che lo usa in diretta (mitico il World Tool Case :2: e una voce fuori campo che ti fa tutto il social engineering del caso.

    Persino la cara (a me no!) vecchia (questo sì) Wanna Marchi, nelle sue fortunatissime televendite ha fatto solo parzialmente uso dei testimonial (erano per lo più lettere del pubblico che venivano lette): la vera fortuna l'ha fatta simulando telefonate in diretta: l'aleatoria soddisfazione del pubblico non veniva comunicata per sentito dire ma era sbattuta in faccia direttamente.

    Quando si fa web (pur sfruttando il web un modello di comunicazione diverso da tv, radio, paper), non si può totalmente dimenticare la cultura dell'utenza cui ci rivolgiamo. Il popolo italiano è quello dell' a ME non MI frega nessuno: un prodotto, un servizio, un soggiorno in hotel, glielo devi presentare minuziosamente, facendo sì ricorso alla sintesi (che sul web premia sempre) ma neanche bombardarlo di grassetti e h2 inframezzando i paragrafi con bottoni Paypal e form di iscrizione ad una newsletter.

    Se non fosse ancora sufficientemente chiaro, ho espresso personali opinioni, e le mie vogliono essere obiezioni costruttive a corollario del titolo del topic "Stile madri?" , anche perchè se Catone è pronto ad allacciare le scarpe a Madri, io sono pronto a lustrargliele 🙂

    @lukas said:

    Io quando mi sono iscritto al corso Madri ho apprezzato molto la sua landing page ed è per quella bella landing page piena di informazioni che mi sono iscritto.
    Credo che a seconda del target in Italia devi sviluppare una landing page diversa.
    Sicuramente. E ripeto che è l'ultima delle mie intenzioni criticare il madri-style. Sto semplicemente cercando di capire se è l'unico modo possibile di creare landing page che in italia assicurino conversion di riguardo.
    Domanda veloce. Se tu dovessi fare una landing per il tuo sito, ti ispireresti a quelle di Madri? Presumo di si. E faresti bene. Ti farebbe piacere però che venisse aperto un thread sul Forum GT in cui ci si chiede se sei cliente o clone di Madri?

    Cordialmente,
    Stuart


  • User

    Recentemente ho avuto modo di fare un piccolo test.

    Per cominciare direi che per creare una buona landing (page o mini-sito che sia) è necessario considerare, oltre al bene/servizio di cui tratta, da dove arriva il visitatore.

    Io considero due macro categorie:

    1. PPC dai motori di ricerca

    2. banner e messaggi DEM

    La differenza maggiore sta nel tempo che il visitatore sarà disposto a dedicarci.

    Nel caso del PPC questo tempo sarà verosimilmente maggiore dal momento che è egli stesso che sta cercando qualcosa.
    In questo caso la scelta del mini sito o landing in stile madri mi sembra più appropriata.

    Nel secondo caso invece, voglio approfittare dell'occasione che il visitatore mi dà puntando sulla brevità del messaggio e sull'incisività. Non posso e non voglio dimenticare che chi vede la mia pagina è lì "per caso".

    Tornando al mio test.

    Campagna PPC. Associate alle stesse keywords ed al raggiungimento dello stesso numero di clicks ho alternato tre diverse landing.

    La prima era una pagina con una particolare attenzione all'aspetto grafico, testo ridotto al minimo indispensabile ed incentrato sul prodotto e relativa call to action.

    La seconda era una pagina in stile madri (vogliamo dire all'americana?) con le caratteristiche che conosciamo tutti.

    La terza era un mini sito con atterraggio sulla pagina maggiormente incentrata sul prodotto, un paio di pagine di approfondimento ed una pagina che presentava l'azienda.

    I risultati migliori sono venuti proprio da questa terza soluzione.

    Con questo nulla voglio togliere allo stile di madri che certo sa quello fà.

    Bless,
    Obeah Man


  • Super User

    Sarebbe interessante sapere che percentuali di successo che ottengono le diverse tipologie di landing page...

    In questo modo potremmo analizzarne le differenze (vantaggi e svantaggi) ed infine creare un "nuovo modo di fare landing", cioè di convertire la visita in azione...


  • User Attivo

    @Tymba said:

    se è ot o sconveniente cancellate questa discussione :D:D:D (ecco così mi sono parato il c__o heheh)

    www. tecniche-di-memoria.com/

    è una mia impressione o questo è lo stile usato da madri per fare le landing?

    magari è un cliente oppure è uno che copia lo stile.

    Almeno potevi lasciarmi il link!

    Cmq ti do l'interpretazione autentica.

    Non ho "copiato" lo stile di Madri perché è un modo di scrivere che utilizzo da anni, anzi ho scritto parecchie cosette in Inglese per clienti stranieri (in Italia non pagano per questo genere di cose :)).

    Se è simile a qualcosa scritta da Enrico è semplicemente perché abbiamo scritto insieme una pagina di promozione ad un corso e ne ho utilizzato dei pezzi (così come i box di sottoscrizione all'autoresponder).

    Aggiungo che la pagina non è definitiva ma un test (infatti non è sul mio sito principale).


  • User Attivo

    @dechigno said:

    Sarebbe interessante sapere che percentuali di successo che ottengono le diverse tipologie di landing page...

    In questo modo potremmo analizzarne le differenze (vantaggi e svantaggi) ed infine creare un "nuovo modo di fare landing", cioè di convertire la visita in azione...

    Personalmente con quel tipo di Landing Pages ho sempre avuto molto successo (altrimenti farei altro).

    Il test in questione ha una ottima percentuale di conversione su ppc e su visite targettizzate (non dico quanto ma superiore al 1%) mentre fa schifo su visite non qualificate.

    (edit: ho appena scoperto che parte delle visite "non qualificate" forse provengono da una click fraud, quindi non fa testo)


  • User Attivo

    @Stuart said:

    E' interessante quindi osservare che, agli occhi degli addetti ai lavori, verrà considerato un clone di Madri. Nel caso specifico, il link proposto da nbriani risolve ogni enigma, ma in generale? Chi segue gli insegnamenti di webmarketing di Madri è destinato a essere -ingiustamente- considerato un clone?

    Capisco il tuo ragionamento ma non credo che chi ha un particolare stile si debba "preoccupare" più di tanto.

    Credo che il problema sia più di chi esprime un giudizio approssimativo che di chi lo subisce. Ma ovviamente sono mie convinzioni.

    P.S. Il commento non si intende rivolto a Tymba (che a quanto pare è una colonna portante del forum e che ringrazio per l'interessamento), è una semplice considerazione generica.


  • Super User

    Ciao piernicola , benvenuto sul Forum GT 🙂

    @piernicola said:

    Capisco il tuo ragionamento ma non credo che chi ha un particolare stile si debba "preoccupare" più di tanto.
    Credo che il problema sia più di chi esprime un giudizio approssimativo che di chi lo subisce. Ma ovviamente sono mie convinzioni.
    Il mio dubbio riguardo al mood del post iniziale era anche molto influenzato dal fatto che si stesse analizzando lo stile di un sito legittimo senza il dovuto contradditorio. Contradditorio che, grazie al tuo intervento, ora c'è stato.

    Cordialmente,
    Stuart


  • Super User

    @Stuart said:

    Madri.com organizza dei corsi di webmarketing. Ho ragione di credere che siano anche molto validi.
    Tra le tecniche di webmarketing insegnate c'è anche quella della creazione di landing-pages, secondo il modello americano (mi sembra che si sia tutti più o meno d'accordo sul fatto che questo tipo di landing sia in auge oltreoceano da almeno 6 anni).
    Forse volevi dire obsoleto oltreoceano da almeno 6 anni. <g>

    A me quel modello di landing page lì, ultralunga e infarcita di (pseudo)testimonial e altre info non verificabili, fa molto sito-imbonitore-che-sta-cercando-di-persuadermi-ad-acquistare-snake-oil. Di solito premo Back entro i primi 5 secondi. Altro che iscrivermi alla newsletter...

    Poi, oh, ogni scarrafone è bell' a madri sua... 😄


  • Super User

    @ArkaneFactors said:

    Forse volevi dire obsoleto oltreoceano da almeno 6 anni
    Uhm.... no... volevo dire in 'uso' più che in auge, visto che se ne trovano ancora facilmente nei siti USA.... poi ho lasciato auge...suonava meglio 🙂

    Cordialmente,
    Stuart


  • User Attivo

    @ArkaneFactors said:

    Forse volevi dire obsoleto oltreoceano da almeno 6 anni. <g>

    A me quel modello di landing page lì, ultralunga e infarcita di (pseudo)testimonial e altre info non verificabili, fa molto sito-imbonitore-che-sta-cercando-di-persuadermi-ad-acquistare-snake-oil. Di solito premo Back entro i primi 5 secondi. Altro che iscrivermi alla newsletter...

    Anche io ho sviluppato questa strana "allergia" alle landing troppo aggressive.

    Credo però che non si tratti di una semplice questione di moda e di obsolescenza.
    Quotando gli interventi di Stuart, tengo a ribadire che il modello proposto è palesemente pensato per un "substrato culturale" differente, abituato a messaggi più diretti e più "forti".
    Per quanto una landing american style possa portare a risultati migliori rispetto ad una pagina generica, senza dubbio potrebbe essere rivisto e migliorato di molto alla luce della maggiore diffidenza tipica della cultura europea. A dire la verità non è neppure necessario effettuare un test per provare la fondatezza di questi presupposti 😉

    Per rendere meglio l'idea che una promozione in stile americano può dare ad un italiano, provate a dare un'occhiata al sito http://www.miracleblade.com/ e ditemi che ne pensate del titolo che promuove il prezzo finale rispetto al valore della merce - A value of $230 for only $39,95! ()

    A me ad esempio pare davvero troppo poco credibile un ribasso superiore all'80%, ma per un americano si tratta di un'offerta appetibile e iper conveniente. Non voglio dire che questo tipo di comunicazione non funzioni, ma probabilmente puntare su leve differenti darebbe risultati superiori al di fuori degli States.


  • User Attivo

    @Fuffissima said:

    Per quanto una landing american style possa portare a risultati migliori rispetto ad una pagina generica, senza dubbio potrebbe essere rivisto e migliorato di molto alla luce della maggiore diffidenza tipica della cultura europea. A dire la verità non è neppure necessario effettuare un test per provare la fondatezza di questi presupposti 😉

    Non sono molto d'accordo sul fatto che non sia necessario testare.

    Che degli addetti ai lavori abbiano il fastidio per un certo tipo di landing page non significa che non possano funzionare.

    Mi risulta che Madri testi e ritesti anche varie lunghezze di landing, minisiti, etc.

    E se sceglie di continuare a scrivere tanto non credo lo faccia per abitudine quanto perché, a quanto pare, per lui funziona così.

    E funziona anche tra gli addetti ai lavori, visto che in uno dei suoi corsi che ho frequentato tutti che dicevano "mah, non mi piace lo stile troppo aggressivo"... eppure avevano pagato mille euro a testa per essere lì 🙂


  • Super User

    @copyone said:

    E funziona anche tra gli addetti ai lavori, visto che in uno dei suoi corsi che ho frequentato tutti che dicevano "mah, non mi piace lo stile troppo aggressivo"... eppure avevano pagato mille euro a testa per essere lì 🙂

    :vai: