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@Fuffissima said:
Lo scarso valore offerto dalla permanenza in una struttura di fascia bassa non equivale necessariamente all'assenza di elementi motivanti nei messaggi promozionali presentati nel sito: se ad una mancanza di comfort si affianca una qualunque caratteristica che sia in grado di differenziare l'offerta (dal prezzo estremamente contenuto all'abbondanza delle porzioni della favolosa colazione fatta in casa offerta al mattino), si potrebbe comunque mettere in evidenza un plus potenzialmente discriminante per un certo tipo di clienti particolarmente sensibile verso quei punti di forza.
quoto in pieno!
l'importante è mettere in evidenza i punti di forza. Ricordiamoci che il processo decisionale è influenzato e influenzabile da una moltitudine di fattori. Fondamentale è, appunto differenziare l'offerta in ragione delle caratteristiche della propria struttura.
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@Fuffissima said:
Lo scarso valore offerto dalla permanenza in una struttura di fascia bassa non equivale necessariamente all'assenza di elementi motivanti nei messaggi promozionali presentati nel sito: se ad una mancanza di comfort si affianca una qualunque caratteristica che sia in grado di differenziare l'offerta (dal prezzo estremamente contenuto all'abbondanza delle porzioni della favolosa colazione fatta in casa offerta al mattino), si potrebbe comunque mettere in evidenza un plus potenzialmente discriminante per un certo tipo di clienti particolarmente sensibile verso quei punti di forza.
si...è quello che comunque sostenevo...
intendevo qualità non in senso di lusso , ma di punti che possono atrarre un turista..
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Personalmente credo che sia fondamentale (per quanto sia difficile essere *obiettivi *e super partes) pensare da cliente.
Riprendo una frase di estaban, modificandola leggermente:
quali sono i fattori che influenzano maggiormente il potenziale cliente?
Partendo dai capisaldi, credo che, sostanzialmente, all'utente che arriva sul sito di un albergo, interessino 3 cose principali:
- qualità complessiva dell'albergo (qui rientrano i servizi offerti e il tour fotografico delle stanze, della hall e dell'esterno)
- prezzi chiari, eventuali sconti/promo/lastiminute, e, booking online
- dislocazione della struttura: vicinanza al centro storico/mare/piste da sci...Ogni albergo dovrebbe far emergere i** suoi punti di forza**, già nella homepage.
Ed è chiaro che la dislocazione geografica (mare, monti, città d'arte) influirà in maniera pesante sui modi di presentazione generali.
Tutto il resto, per quanto **utile **ed interessante, lo vedo come **valore aggiunto **ma non cruciale.
Informazioni turistiche, aree tematiche, webcam, guestbook.
In particolare le aree tematiche le vedo solo come utilità di contorno.
Secondo me siamo troppo abituati a cercare questo tipo di informazioni altrove (vedi portali tematici) che non siano quelli degli alberghi.
E' proprio una sorta di *forma mentis.
*In linea di principio sarebbe fantastico riunire in un sito quello che posso trovare leggendone 3 (prenotazione alberghiera, informazioni sulla città, meteo ecc...): **ma è difficile farlo percepire!
**Come esempio riporto il sito web di un hotel noto a molti di voi
http://www.hoteladriatico.it/it/
Lo trovo esemplificativo di quanto detto sopra: potrebbe essere potenziato (ed incentivato) il sistema di booking, attraverso diciture che parlino in maniera evidente ed esplicita di **sconti **se prenoti online.
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sono molto contenta di vedere che questa discussione ha ripreso piede (forse averla messa in rilievo nei topic più interessanti di web marketing è servito) sia perchè nuovi utenti che allora non c'erano ora contribuiscono ottimamente (18&life, matadero e altri) sia perchè lo scenario sta cambiando e con quello le possibilità.
ho letto che qualcuno parlava di guestbook e qualcun altro rispondeva che era meglio far scrivere alle persone recensioni spontanee nei loro siti..
ecco, penso che oggi, in un'ottica web 2.0, possa essere cruciale per un hotel **riuscire a far parlare di sè **positivamente nei blog e nei siti dei suoi clienti..:)
saper fare un buon lavoro di public relationship in rete puo' determinare il successo per un hotel. saper monitorare e intervenire con moderazione e intelligenza nei forum e nei blog dei viaggiatori e dei turisti per caso.. è una mossa strategica.per quanto riguarda le caratteristiche del sito ne abbiamo dette tante.. in effetti testi e immagini usate bene fanno il 90% del lavoro.
video e feedback di vario tipo aiutano..
e quoto tutti coloro che hanno sottolineato l'importanza di saper individuare e valorizzare i propri punti di forza.
soprattutto nella home (mi piace l'idea di fuffissima di considerare la home una landing!)
avere un hotel con camere di "livello basso" non è una cosa negativa di per sè. è negativo quando si vuole vendere quello che vale poco, spacciandolo per qualcosa che vale molto.
ma se si è sinceri e onesti verso il cliente, si puo' raggiungere il proprio target (ad es. giovani studenti squattrinati, oppure turisti alternativi del genere avventure nel mondo..) e avere l'hotel sempre pieno.
se poi a un prezzo (e ammettiamo servizio) basso, aggiungiamo dei benefit non economici ma di sicuro impatto (la vicinanza a qualcosa di cruciale, la gentilezza del personale, la colazione abbondante e fatta in casa come dice fuffissima, la completezza di info contestuali sia sul sito che dal vivo, ecc) il nostro obiettivo è facilmente ottenibile.
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@nelli said:
ho letto che qualcuno parlava di guestbook e qualcun altro rispondeva che era meglio far scrivere alle persone recensioni spontanee nei loro siti..ecco, penso che oggi, in un'ottica web 2.0, possa essere cruciale per un hotel **riuscire a far parlare di sè **positivamente nei blog e nei siti dei suoi clienti..:) saper fare un buon lavoro di public relationship in rete puo' determinare il successo per un hotel. saper monitorare e intervenire con moderazione e intelligenza nei forum e nei blog dei viaggiatori e dei turisti per caso.. è una mossa strategica.
ecco questo aspetto mi sembra molto interessante e sono pienamente convinto che l'attenzione ed il controllo della reputazione di una struttura possa essere decisivo.
Mi chiedo se gli albergatori ed affini siano consapevoli di tutto ciò. Gli scenari stanno cambiando attribuendo un notevole peso ad elementi fin qui trascurati. Non possiamo parlare più di dettagli o particolari ma l'aspetto della gestione di quello che si dice in rete mi sembra fondamentale.
Come procedereste se foste un albergatore (in parte Nelli ha già risposto)...altri contributi?
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@zero81 said:
ecco questo aspetto mi sembra molto interessante e sono pienamente convinto che l'attenzione ed il controllo della reputazione di una struttura possa essere decisivo.
Non solo si tratta di un fattore decisivo per influenzare le scelte di alcuni particolari target nel presente, ma in futuro assumerà un'importanza crescente subendo però le influenze di eventuali "pecche" documentate nel passato troppo spensierato di alcuni operatori sprovveduti.Su questo tema e su altri trend di questo settore, un mesetto fa è comparso un interessante post nel blog di TSW del quale consiglio vivamente la lettura
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@Fuffissima said:
Su questo tema e su altri trend di questo settore, un mesetto fa è comparso un interessante post nel blog di TSW del quale consiglio vivamente la lettura
Interessante e si ricollega ad una discussione che avevo aperto, senza successo , sul futuro delle "ricerche".
Credo che questi nuovi scenari "costringano" coloro che offrono ospitalità (e non solo...) ad rivolgere ad internet il giusto rispetto.
Prima si parlava di controllo e gestione dei contenuti che si generano sulla rete grazie ai vari canali che abbiamo visto elencati ottimamamente nel post sul blog di TSW. Sono convinto che chi vive di questa reputazione debba cominciare a preoccuparsi della gestione del cliente dal momento della richiesta fino a quando l'ospite non esce dalla propria struttura (non sempre questo che sembra essere scontato in effetti lo è).
Sapere che il cliente insoddisfatto è un propagatore di opinioni che hanno un peso determinante costringe l'albergatore ha curare ogni particolare nell'approccio e nella gestione del cliente. Come dire meglio prevenire che...curare!
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Io considererei il cliente fin dalla partenza e non solo durante la sua permanenza in albergo per esempio se leggiamo i rapporti istat sulle vacanze degli italiani e non solo evinciamo alcuni dati utili su come gli italiani vanno in viaggio e quindi in base a dove è ubicato il nostro albergo ma anche ovviamente in base all'esperienza sappiamo i nostri clienti come ci raggiungono; auto, treno, aereo e di conseguenza promozionare dei servizi che li aiutino anche in questa fase. Ad esempio con la geolocalizzazione si possono creare offerte mirate a seconda di dove mi collego e se so che c'è un volo da dove si collega il cliente a dove si trova la mia struttura turistica posso indicarglielo se non fare addirittura un pacchetto volo + hotel. Poi ci si inventa quel che si vuole il limite come sempre è solo la fantasia.
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@nelli said:
Riprendendo l'elenco proposto da zero81 farei una lista e come dice fuffissima inviterei chi vuole a fornire esempi di siti o parti di siti ben fatti. unico appunto: ok a e-card, webcam, landing, siti satelliti, moduli interattivi e quant'altro.. ma partirei da un livello BASE per i siti di hotel con poca dimestichezza di web e budget limitato. per quelle strutture lì, come dovrebbe essere fatto il sito?
ovviamente poi più cose carine ci si mettono meglio è..
ciao
Vorrei fermare la vostra attenzione su due elementi che mi sembrano interessanti:- le immagini nei siti di hotel,
- i siti di hotel.
Punto primo: la tecnologia digitale ha inevitabilmente spinto il fai-da-te ai suoi massimi (?) livelli. Fotografi in erba (nipoti, figli, parenti e amici) si dilettano nell'arte fotografica a danno di tutti, a cominciare da chi le immagini deve usarle professionalmente.
Le ambientazioni nei siti di hotel sono praticamente inesistenti, le camere e le hall sono vuote come in caso di allarme guerra chimica, eccetera eccetera. Tuttavia spesso per non dire sempre ciò che manca è il "prodotto".
Gli hotel offrono servizi analoghi e non c'è verso di strappare qualche parola di più ai titolari che si inventano le offerte al telefono del tipo "a san valentino B&B a 120 euro x 2 persone con cena romantica".
E' il prodotto che manca, non le pagine ed i link sui siti. E' il servizio particolare che manca, quel tanto di speciale che rende un hotel unico e speciale, non sono i siti ad essere sbagliati, sono i titolare degli hotel che non hanno fantasia. E quando "manca il prodotto" nessun sito può inventarselo, pena la "iperpromessa" cioè quella lista di link e pagine ed immagini royalty free che fanno sembrare tutto più glamour di quello che è in realtà.
Punto secondo: i siti degli hotel...vedi punto primo.
Grazie.
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Sono pienamente d'accordo con Marinobac; nella mia esperienza come consulente webmarketing per hotel, ho constatato quanto gli hotel siano "atrofizzati" nelle loro azioni dal rapporto che hanno attualmente con i tour operator o agenzie che li intermediano e questo si ripercuote in una serie di errori e manchevolezze che si notano quando, con il loro sito , dovrebbero puntare a vendersi da soli al cliente finale.
Fare delle foto belle, invitanti e sopratutto fatte da un professionista, come ha detto Marinobac, è un punto difficilmente capiscono , sopratutto le piccole strutture come b&b e piccoli hotel; gli si deve quasi sempre spiegare che l'hotel è forse l'unico prodotto, nell'e-commerce, che il cliente quasi sempre deve acquistare senza poterlo toccare, vedere e che quindi la sua valutazione si basera moltissimo su quello che vede nelle foto.
Un fotografo professionista sa valorizzare cio che fotografa, senza l'utilizzo di trukki ma solo con una corretta "scenografia" e con l'esperienza nell'uso delle luci.
Per quel che riguarda la scenografia, come dice Marinobac, molte volte ci capita di vedere foto di stanze si ordinate ma ... quasi irreali da quanto lo sono e poi sopratutto vuote, vuotissime.
Non è una bella pibblicita mostrare una sala da pranzo vuota, è molto piu convincente e bello mostrare i tavoli apparecchiati e delle persone che se ne servono; lo stesso per le camere, una letto con le lenzuola un po scostate, dei fiori, delle persone all'interno che compiono un' azione ( guardano il panorama se c'e', si sorridono fra loro, etc etc ) toglie quel vuoto claustrofobio che c'e' nelle foto molte volte e le dona un realismo vitale.
Spero di essermi spiegato.Altro punto è quello di abituare gli albergatori a interagine bene con il cliente, sia nuovi che vecchi.
Ho notato molte volte quanto siano secche e sbagliate nella forma le semplici risposte alle richieste di disponibilità via mail; da quelli che danno una quantita di informazione esagerata confondendo il cliente e nascondendogli quasi i dati che il cliente cerca ( Disponibilita si o no e prezzo ) a quelli che gli dicono semplicemente il prezzo giornaliero che il gcliente a volte trova gia nel sito, costrindendolo a calcolarsi il costo finale!!!!
Questo è solo un espempio, la maggior parte degli hotel non tiene una mailing list dei clienti ( mailing no spam!!),quello che ce l'hanno non sanno impostare una mail che descriva e invogli il cliente a considerare una particolare offerta.
Altro esempio, poki siti tenngono e aggiornano una sezione news e eventi nel sito quando invece dare questo servizio a delle persone che vengono da lonttano è un fattore che mette in buona luce l'hotel.
In generale il meccanismo inconscio che si genera nel cliente in questi casi ( .. anke in noi se ci pensiamo) è: ".. se questo hotel mi sta gia dando dei servizi, delle informazioni ora che non sono ancora loro cliente, vuol dre che mi tratteranno bene".Questi ed altri punti denotano come la azienda, la persona che va a fare il sito all'hotel debba far capire alla struttura che il sito è un mezzo da guidare, da far funzionare e non una cosa ferma statica, e che saranno prorio loro, gli albergatori o chi per esse, a doverlo guidare bene.
Ragazzi comunque questa discussione mi piace e vedo che di idee ne stanno venendo fuori molte ... che ne dite di concretizzarle in un progetto o collaborazione fra di noi che vogliamo seguire questo mercato???
Attendo risposte.
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@Fuffissima said:
Lo scarso valore offerto dalla permanenza in una struttura di fascia bassa non equivale necessariamente all'assenza di elementi motivanti nei messaggi promozionali presentati nel sito: se ad una mancanza di comfort si affianca una qualunque caratteristica che sia in grado di differenziare l'offerta (dal prezzo estremamente contenuto all'abbondanza delle porzioni della favolosa colazione fatta in casa offerta al mattino), si potrebbe comunque mettere in evidenza un plus potenzialmente discriminante per un certo tipo di clienti particolarmente sensibile verso quei punti di forza.
Concondo pienamente; il fenomeno voli a basso costo ha mostrato che con una giusta comunicazione si puo vendere un servizio senza i plus delle tradizionali compagnie aeree, ad un prezzo piu basso e acquisendo la fiducia dei clienti ... e in molti casi fgli stessi clienti che usano le compagnie aeree sono gli stessi che prenotano gli hotel ( ... sono 2 parti dello stesso macroprodotto, la vacanza!). Ogni hotel ha generalmente un suo punto di forza, anche i piu semplici come ha detto fuffina cioè la colazione, e bisogna comunicarlo al meglio; gli hotel che non hanno alcun punto di forza ... beh non vendono ora e non sara certo internet a farli vendere.
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@nelli said:
sono molto contenta di vedere che questa discussione ha ripreso piede (forse averla messa in rilievo nei topic più interessanti di web marketing è servito) sia perchè nuovi utenti che allora non c'erano ora contribuiscono ottimamente (18&life, matadero e altri) sia perchè lo scenario sta cambiando e con quello le possibilità.
ho letto che qualcuno parlava di guestbook e qualcun altro rispondeva che era meglio far scrivere alle persone recensioni spontanee nei loro siti..
ecco, penso che oggi, in un'ottica web 2.0, possa essere cruciale per un hotel **riuscire a far parlare di sè **positivamente nei blog e nei siti dei suoi clienti..:)
saper fare un buon lavoro di public relationship in rete puo' determinare il successo per un hotel. saper monitorare e intervenire con moderazione e intelligenza nei forum e nei blog dei viaggiatori e dei turisti per caso.. è una mossa strategica.per quanto riguarda le caratteristiche del sito ne abbiamo dette tante.. in effetti testi e immagini usate bene fanno il 90% del lavoro.
video e feedback di vario tipo aiutano..
e quoto tutti coloro che hanno sottolineato l'importanza di saper individuare e valorizzare i propri punti di forza.
soprattutto nella home (mi piace l'idea di fuffissima di considerare la home una landing!)
avere un hotel con camere di "livello basso" non è una cosa negativa di per sè. è negativo quando si vuole vendere quello che vale poco, spacciandolo per qualcosa che vale molto.
ma se si è sinceri e onesti verso il cliente, si puo' raggiungere il proprio target (ad es. giovani studenti squattrinati, oppure turisti alternativi del genere avventure nel mondo..) e avere l'hotel sempre pieno.
se poi a un prezzo (e ammettiamo servizio) basso, aggiungiamo dei benefit non economici ma di sicuro impatto (la vicinanza a qualcosa di cruciale, la gentilezza del personale, la colazione abbondante e fatta in casa come dice fuffissima, la completezza di info contestuali sia sul sito che dal vivo, ecc) il nostro obiettivo è facilmente ottenibile.Un appunto sulla questione feedback e video.
I feedback è vero sono un'arma a doppio taglio ma :- un hotel che si comporta bene non dovrebbe temerli
- sono l'evoluzione del passaparola che in passato sia in passato che ora fa vendere non poke notti agli hotel anke se è di per se una sistema poco controllabile.
- se un cliente torna a casa veramente ben soddisfatto i feedbak arrivano e non poki.
Sul posizionamento dei feedback, sito esterno o sito dell'hotel , io ritengo che il sito dell'hotel sia il punto giusto perke da un fattore in piu nella valutazione dei possibili clienti, ed un fattore che non è poco importante in un mercato dove il cliente deve acquistare basandosi solo sui contenuti del sito!
I Video ritengo possano essere una buona cosa ma ... forse tecnologicamente è ancora troppo presto. Mettere sul sito un video che debba necessariamente aprirsi in tempi ragionevoli vuol dire costruirlo con una qualità scadente. RICORDIAMOCI POI CHE I MODEM A 56 K SONO ANCORA DIFFUSISSIMI E CHE MOLTE PERSONE ACQUISTANO DALL'UFFICIO.
Meglio, per ora , risparmiare sul video e spendere quei soldi per un bravo fotografo professionista.
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@nonhonick said:
Io considererei il cliente fin dalla partenza e non solo durante la sua permanenza in albergo per esempio se leggiamo i rapporti istat sulle vacanze degli italiani e non solo evinciamo alcuni dati utili su come gli italiani vanno in viaggio e quindi in base a dove è ubicato il nostro albergo ma anche ovviamente in base all'esperienza sappiamo i nostri clienti come ci raggiungono; auto, treno, aereo e di conseguenza promozionare dei servizi che li aiutino anche in questa fase. Ad esempio con la geolocalizzazione si possono creare offerte mirate a seconda di dove mi collego e se so che c'è un volo da dove si collega il cliente a dove si trova la mia struttura turistica posso indicarglielo se non fare addirittura un pacchetto volo + hotel. Poi ci si inventa quel che si vuole il limite come sempre è solo la fantasia.
Questa mi piace nella mia esperienza di consulente con hotel di venezia e sicilia ho visto come sempre piu il cliente si stacchi dal tour operator o dall'agenzia nel caso di viaggi sicuri ( ... chiaro che in birmania magari ci vado con il tour operator :)); questa cosa è principalmente dovuta al fatto che i voli low cost hanno mostrato quanto sia semplice, economico e vantaggioso acquistare da chi ti da il servizio.
Ecco pero che se il cliente acquista anke il prodotto vitto e alloggio su internete, presso l'hotel, gli mancano tutti quei servizi che il tour operator dava ( ... trasporto locale, biglietti per spettacoli o eventi, visite guidate etc etc etc ); a questo punto dovra essere l'hote a cosiderare il fatto di mettere nel suo "catalogo prodotti" anche servizi di questo tipo.
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@18andLiFe said:
Come esempio riporto il sito web di un hotel noto a molti di voi
http://www.hoteladriatico.it/it/
Lo trovo esemplificativo di quanto detto sopra: potrebbe essere potenziato (ed incentivato) il sistema di booking, attraverso diciture che parlino in maniera evidente ed esplicita di **sconti **se prenoti online.Ma le parole chiavi in cima nella barra grigia danno proprio un senso di qualità e serietà!!!! ehhhhh!!!!
quel senso che quando uno và sul sito pensa" questo sito è fatto per passione e non per costringermi a tutti i costi ad arrivare qui".
Secondo me è inutile parlare di un certo tipo di qualità dell' albergo se poi si mettono in bella visione trucchetti di marketing...
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@marinobac said:
Vorrei fermare la vostra attenzione su due elementi che mi sembrano interessanti:
- le immagini nei siti di hotel,
- i siti di hotel.
Punto primo: la tecnologia digitale ha inevitabilmente spinto il fai-da-te ai suoi massimi (?) livelli. Fotografi in erba (nipoti, figli, parenti e amici) si dilettano nell'arte fotografica a danno di tutti, a cominciare da chi le immagini deve usarle professionalmente.
Le ambientazioni nei siti di hotel sono praticamente inesistenti, le camere e le hall sono vuote come in caso di allarme guerra chimica, eccetera eccetera. Tuttavia spesso per non dire sempre ciò che manca è il "prodotto".
Gli hotel offrono servizi analoghi e non c'è verso di strappare qualche parola di più ai titolari che si inventano le offerte al telefono del tipo "a san valentino B&B a 120 euro x 2 persone con cena romantica".
E' il prodotto che manca, non le pagine ed i link sui siti. E' il servizio particolare che manca, quel tanto di speciale che rende un hotel unico e speciale, non sono i siti ad essere sbagliati, sono i titolare degli hotel che non hanno fantasia. E quando "manca il prodotto" nessun sito può inventarselo, pena la "iperpromessa" cioè quella lista di link e pagine ed immagini royalty free che fanno sembrare tutto più glamour di quello che è in realtà.
Punto secondo: i siti degli hotel...vedi punto primo.
Grazie.
Ti quoto in tutto e da prossimo gestore di una adv in toscana, che organizza vacanze sul territorio, e da grafico e fotografo per hobby ti dico che quando ho contatti con la maggior parte di albergatori ecc... gli rifarei non solo il sito, ma gli risistemerei gran parte delle strutture.....a volta anche nelle cose materiali vengono lasciati dei particolari orrendi che basterebbe mezza giornata per sistemare...e mi sono reso conto che molte persone non hanno un minimo di gusto e creatività....forse è anche un bene, altrimente persone come noi non avrebbero + il gusto di dare le proprie "consulenze".....d'altra parte non possono essere tutti creativi, e molti vedono questi ruoili come una cosa inutile e dispendiosa per la loro attività....ma l'immagine è quasi tutto....
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@matadero said:
Ma le parole chiavi in cima nella barra grigia danno proprio un senso di qualità e serietà!!!! ehhhhh!!!!
quel senso che quando uno và sul sito pensa" questo sito è fatto per passione e non per costringermi a tutti i costi ad arrivare qui".
Secondo me è inutile parlare di un certo tipo di qualità dell' albergo se poi si mettono in bella visione trucchetti di marketing...Considera una cosa ... se anke le parole chiavi nella barra superiore contribuiscono a dare un corretto e buon posizionamento nei motori di ricerca ... non vedo perche non si debbano usare!! del resto l'hotel fa il sito per verndersi attraverso lo stesso, quindi ben vengano anke i "trukketti di marketing".
( .. ah io sono un ex dipendente dell'azienda che ha fatto questo sito ... i risultati sono che tale hotel vende la maggior parte delle notti attraverso il sito, numeri dettagliati non posso dartene ma ... l'azienda che fa questi siti è specializzata in siti per hotel e ... tanto per capirci, non li paghi meno di 10.000 Euro; se in tanti li comperano ... vuol dire che i risultati ci sono no??.)
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Leggo con molto interesse i post di questo forum e premetto che concordo con molti di questi. Tuttavia ho la sensazione, leggendo alcuni commenti, che fra il webmaster/seo ed il titolare della struttura ricettiva debba "naturalmente" instaurarsi una sorta di alleanza ai "danni" del cliente per convincerlo in qualche modo più o meno subdolo o subliminale a prenotare una camera. "Io credo che il cliente scelga per queste ragioni...,Io penso che le cose importanti di un sito siano queste...,".
Molte opinioni personali a quanto leggo ma nessun dato "che misuri" il target, nessun riferimento a segmentazioni del tgt, nessuna indicazione presa da studi di settore.
Molto spesso o potrei dire quasi sempre (leggendo i commenti del forum) il proprietario dell'hotel non fornisce o molto mal volentieri lo fa, dati oggettivi, scritti, documenti sulla tipologia dei suoi clienti, chi sono, da dove vengono, che età hanno, che gusti hanno, quanto spendono durante il soggiorno sia dentro che fuori dall'hotel, com'è composta la loro famiglia, ecc. Tuttavia nessuno chiede dati "sensibili" in osservanza alla santa privacy.
Abbiamo oramai assodato che un sito web di struttura ricettiva deve possedere determinati "punti di interesse" per l'utente. Ma nessuno che supporti le proprie affermazioni con dati certi. Inserire o meno video gallerie che facciano "viaggiare" l'utente all'interno dell'hotel, tanto per dirne una, aumenta la prenotazioni oppure le richieste di informazioni o i visitatori unici? La risposta è spesso affidata a "secondo me l'utente ha la sensazione di trovarsi dentro l'albergo...".
Le scelte basate su elementi empirici, sembrano avere la priorità perchè, a mio giudizio, non vengono applicati gli stessi strumenti adattoati da anni dalle più importanti agenzie di comunicazione.
Dove sono le indagini statistiche sul target? Dove sono le ricerche di mercato? Dove sono gli studi di settore? Dove sono i test? Alcuni potrebbero argomentare che i budget dei clienti non permettono di utilizzare strumenti raffinati per conoscere il target a fondo prima di buttarsi nella creazione di siti web o landing pages o campagna ppc. Tuttavia non utilizzare strumenti "scientifici" per l'adozione di scelte strategiche è come comprare una Ferrari e lasciarla in garage perchè non ci sono soldi per la benzina.
In un mondo dove solo poche aziende riescono ad essere al primo posto fra le scelte dei consumatori, mentre molte sgomitano per acquisire quote di mercato e questo in tutti i settori, dalle patatine alle compagnie aeree, trovare un compromesso fra quello che si vuole e quanto si è disposti ad investire per ottenerlo mi sembra prioritario.
Il mio intervento tuttavia cerca solo di far emergere il punto che ho illustrato precedentemente. Cercando "esempi di landing page per hotel" su un mdr, il risultato ci conduce invariabilmente alle abusate liste di "dos and donts" per costruire landing page di successo o siti che attirano visitatori come carta moschicida. Questo a dimostrazione che non esistono "luoghi" sul web dove qualcuno si è preso la briga di argomentare scelte strategiche supportate da elementi misurabili. A questo punto mi chiedo come sia possibile dire che una cosa funziona più di un'altra quando non ci sono dati a conferma.
Grazie,
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Ciao marinobac, ho letto con piacere le tue osservazioni, toglimi una curiosità, di cosa ti occupi nella vita?
@marinobac said:
Tuttavia ho la sensazione, leggendo alcuni commenti, che fra il webmaster/seo ed il titolare della struttura ricettiva debba "naturalmente" instaurarsi una sorta di alleanza ai "danni" del cliente per convincerlo in qualche modo più o meno subdolo o subliminale a prenotare una camera. "Io credo che il cliente scelga per queste ragioni...,Io penso che le cose importanti di un sito siano queste...,".
Come in qualsiasi ambito del marketing, anche nel search engine marketing la persuasione del prospect è un elemento fondamentale per arrivare in fondo al processo di vendita.
Ti sei mai ritrovato, in questo settore specifico, di fronte a contenuti ai limiti della truffa? Forse ti riferisci solo ai toni utilizzati in questo thread, ma vorrei capire se, rispetto ad altri canali, sui motori di ricerca hai notato contenuti più "aggressivi" nei confronti degli utenti e se si quali.@marinobac said:
Molto spesso o potrei dire quasi sempre (leggendo i commenti del forum) il proprietario dell'hotel non fornisce o molto mal volentieri lo fa, dati oggettivi, scritti, documenti sulla tipologia dei suoi clienti, chi sono, da dove vengono, che età hanno, che gusti hanno, quanto spendono durante il soggiorno sia dentro che fuori dall'hotel, com'è composta la loro famiglia, ecc. Tuttavia nessuno chiede dati "sensibili" in osservanza alla santa privacy.
Credo che il problema sia di ben altra entità, quando si parla di PMI (e non solo, sigh) purtroppo** raramente sono correttamente implementati sistemi di CRM in grado di raccogliere e analizzare i dati** dei differenti canali di vendita.
Solitamente il CRM è del tutto separato dal sistema di web analytics e spesso non si è neppure in grado di valutare in maniera univoca se le vendite misurate dall'uno risultano confermate anche dall'altro...A volte alcuni dati vengono raccolti ma non si elaborano nè si integrano tra loro rendendo inutile qualsiasi tentativo di interpolazione con i dati delle analisi di settore, peraltro solitamente svolte su country differenti e quindi poco significative.
Parte del nostro lavoro consiste proprio nell'educare i clienti ad analizzare correttamente i dati in loro possesso, ma ti assicuro che nel belpaese il processo sarà lungo e per nulla indolore in quanto la cultura dell'analisi di mercato è poco diffusa, soprattutto quando si parla di new media.
@marinobac said:
Abbiamo oramai assodato che un sito web di struttura ricettiva deve possedere determinati "punti di interesse" per l'utente. Ma nessuno che supporti le proprie affermazioni con dati certi. Inserire o meno video gallerie che facciano "viaggiare" l'utente all'interno dell'hotel, tanto per dirne una, aumenta la prenotazioni oppure le richieste di informazioni o i visitatori unici? La risposta è spesso affidata a "secondo me l'utente ha la sensazione di trovarsi dentro l'albergo...".
Su questa affermazione ho qualcosa da ridire: esistono alcuni amatori che agiscono come tu sostieni, ma è proprio dall'analisi dell'approccio che si può notare la differenza tra un professionista navigato e un semplice appassionato della materia.
Affidarsi alla pura improvvisazione raramente paga, ma non facciamo di tutta l'erba un fascio; in questo forum sono presenti molti utenti che ogni giorno affrontano con serietà e dedizione le nuove sfide del search engine marketing@marinobac said:
Le scelte basate su elementi empirici, sembrano avere la priorità perchè, a mio giudizio, non vengono applicati gli stessi strumenti adattoati da anni dalle più importanti agenzie di comunicazione.
Concorderai con me che nel settore della comunicazione (nel quale l'attività SEO rientra) quando si parla di piccole realtà ci si possono aspettare alcune limitazioni, non credi?Così come per pianificare uno spot in prime time sulle principali emittenti televisive nazionali non affideresti l'attività al filmaker del tuo matrimonio, se hai bisogno di affidare l'attività SEO ad una realtà in grado di gestire budget importanti avendo garanzia di un servizio di qualità elevata e risultati concreti, certamente non potrai rivolgerti alla piccola web agency online appena aperta da un diciottenne appassionato di web che ha scoperto da poco i template di frontpage.
@marinobac said:
Dove sono le indagini statistiche sul target? Dove sono le ricerche di mercato? Dove sono gli studi di settore? Dove sono i test? Alcuni potrebbero argomentare che i budget dei clienti non permettono di utilizzare strumenti raffinati per conoscere il target a fondo prima di buttarsi nella creazione di siti web o landing pages o campagna ppc. Tuttavia non utilizzare strumenti "scientifici" per l'adozione di scelte strategiche è come comprare una Ferrari e lasciarla in garage perchè non ci sono soldi per la benzina.
Ananlisi azzeccata, senza budget non ci si possono aspettare risultati e ti assicuro che funziona così per ogni investimento pubblicitario su qualunque canaleRiprendendo l'esempio della pianificazione dello spot in prime time, è normale che un'operazione del genere abbia un costo che non è alla portata di piccole realtà che invece si rivolgono spesso a piccole webagency che offrono loro servizi SEO.
@marinobac said:
In un mondo dove solo poche aziende riescono ad essere al primo posto fra le scelte dei consumatori, mentre molte sgomitano per acquisire quote di mercato e questo in tutti i settori, dalle patatine alle compagnie aeree, trovare un compromesso fra quello che si vuole e quanto si è disposti ad investire per ottenerlo mi sembra prioritario.
Quoto il tuo pensiero, non a caso gran parte delle attività SEO sono vendute attualmente ad un prezzo low cost.@marinobac said:
Il mio intervento tuttavia cerca solo di far emergere il punto che ho illustrato precedentemente. Cercando "esempi di landing page per hotel" su un mdr, il risultato ci conduce invariabilmente alle abusate liste di "dos and donts" per costruire landing page di successo o siti che attirano visitatori come carta moschicida. Questo a dimostrazione che non esistono "luoghi" sul web dove qualcuno si è preso la briga di argomentare scelte strategiche supportate da elementi misurabili. A questo punto mi chiedo come sia possibile dire che una cosa funziona più di un'altra quando non ci sono dati a conferma.
Prima di chiudere ti ringrazio per il tuo contributo a questo dibattito, il tuo intervento porta finalmente un po' di freschezza a questa sezione dove a volte si affrontantano temi delicati in maniera ancora superficiale e decisamente SEOcentrica.In merito a quast'ultimo paragrafo, dalla mia esperienza posso dirti che i "dos and donts" nella vita raramente sono applicabili a situazioni molto differenti tra loro e allo stesso modo difficilmente hanno un valore assoluto in un ambiente tanto eterogeneo quanto il web.
Meglio dotarsi di uno strumento di analisi e valutare il da farsi caso per caso, ma solo a condizione di esserne realmente capaci.
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Ti sei mai ritrovato, in questo settore specifico, di fronte a contenuti ai limiti della truffa? Forse ti riferisci solo ai toni utilizzati in questo thread, ma vorrei capire se, rispetto ad altri canali, sui motori di ricerca hai notato contenuti più "aggressivi" nei confronti degli utenti e se si quali.Mi riferisco alle affermazioni presenti in diversi commenti sul genere "...secondo me i clienti di un hotel vogliono questo o quello;...secondo me gli utenti del sito di un hotel sono più interessati a vedere le foto delle camere;...fornire info sul territorio e le occasioni di svago;...ecc...ecc." Ovviamente apprezzo tutti questi contributi ma faccio notare che da queste argomentazioni la parola "cliente" e la domanda "cosa vogliono i clienti di questo hotel?" sono completamente escluse. Ciò mi ha portato ad aprire con un titolo ed una considerazione provocatorie esprimendo la mia idea sul "cliente come nemico" piuttosto che "obiettivo primario ed unico" degno della considerazione iniziale al momento di approntare una qualsiasi strategia. Non a caso mi pare di ricordare che già qualche anno le aziende più attente alla comunicazione hanno soppiantato le famore 4P del marketing con la sola P che indica "persona" cioè il cliente prima di ogni altra considerazione. Grazie all'Internet che mai come prima d'ora possiamo entrare "in casa" del cliente fino a conoscerne "oggettivamente" e non statisticamente il comportamento nei confronti di campagne, ad esempio di DEM. Paradossalmente questo enorme potere, fino ad oggi sconosciuto anche nelle mitiche indagini Nielsen (ricordo che i lettori dei quotidiani sono ancora segmentati in modo molto superficiale, se paragonato a ciò che possiamo sapere degli utenti della rete), questo potere dicevo viene dimenticato così come l'utente stesso ed i suoi desideri. Mentre al primo posto delle "cose da fare" ritornano troppo spesso considerazioni che ho citato.
Prima di parlare di "cose da mettere" dentro la torta penso sarebbe prioritario sapere chi dovrà mangiarla, visto che questa torta dobbiamo venderla e non mangiarla noi stessi. Il resto è, dico provocatoriamente, di importanza secondaria. Diversamente sono solo elucubrazioni molto invitanti anche ai neofiti di questo mestiere ma che forniranno loro una parvenza di professionalità perchè provengono da "deus ex machina". Adesso che scrivo mi rammento di quanta poca cultura "spesso" abbiano coloro che hanno scoperto l'altro ieri i mostri sacri del web marketing e dichiarino il loro amore per la USP di Reeves che a prodotto, dopo i primi successi , una infinità di flop ma anche tanti emuli sopravvissuti e riprodotti fino ai giorni nostri.
Per rispondere alla tua prima domanda posso dire che come molti qui campo di web ecomunicazione e che l'acne giovanile è un lontano ricordo.
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@marinobac said:
Mi riferisco alle affermazioni presenti in diversi commenti sul genere "...secondo me i clienti di un hotel vogliono questo o quello;...secondo me gli utenti del sito di un hotel sono più interessati a vedere le foto delle camere;...fornire info sul territorio e le occasioni di svago;...ecc...ecc." Ovviamente apprezzo tutti questi contributi ma faccio notare che da queste argomentazioni la parola "cliente" e la domanda "cosa vogliono i clienti di questo hotel?" sono completamente escluse. Ciò mi ha portato ad aprire con un titolo ed una considerazione provocatorie esprimendo la mia idea sul "cliente come nemico" piuttosto che "obiettivo primario ed unico" degno della considerazione iniziale al momento di approntare una qualsiasi strategia. Non a caso mi pare di ricordare che già qualche anno le aziende più attente alla comunicazione hanno soppiantato le famore 4P del marketing con la sola P che indica "persona" cioè il cliente prima di ogni altra considerazione. Grazie all'Internet che mai come prima d'ora possiamo entrare "in casa" del cliente fino a conoscerne "oggettivamente" e non statisticamente il comportamento nei confronti di campagne, ad esempio di DEM. Paradossalmente questo enorme potere, fino ad oggi sconosciuto anche nelle mitiche indagini Nielsen (ricordo che i lettori dei quotidiani sono ancora segmentati in modo molto superficiale, se paragonato a ciò che possiamo sapere degli utenti della rete), questo potere dicevo viene dimenticato così come l'utente stesso ed i suoi desideri. Mentre al primo posto delle "cose da fare" ritornano troppo spesso considerazioni che ho citato.
Prima di parlare di "cose da mettere" dentro la torta penso sarebbe prioritario sapere chi dovrà mangiarla, visto che questa torta dobbiamo venderla e non mangiarla noi stessi. Il resto è, dico provocatoriamente, di importanza secondaria. Diversamente sono solo elucubrazioni molto invitanti anche ai neofiti di questo mestiere ma che forniranno loro una parvenza di professionalità perchè provengono da "deus ex machina". Adesso che scrivo mi rammento di quanta poca cultura "spesso" abbiano coloro che hanno scoperto l'altro ieri i mostri sacri del web marketing e dichiarino il loro amore per la USP di Reeves che a prodotto, dopo i primi successi , una infinità di flop ma anche tanti emuli sopravvissuti e riprodotti fino ai giorni nostri.
Per rispondere alla tua prima domanda posso dire che come molti qui campo di web ecomunicazione e che l'acne giovanile è un lontano ricordo.
Ritengo che vi sia molta confusione in questo forum; non voglio pormi sopra a nessuno ma ho progettato e ralizzato dei siti assieme alla mia ex azienda ed ora continuo con una nuova azienda fondata da me.
Sono oltre 10 anni che lavoro nel settore "web marketing per hotel" ed molti hotel che ho seguito sono arrivati al 98% delle notti vendute tramite il loro sito internet ( con il guadagni di non aver nessuna commissione da pagare a tour operator).
Mi dispiace tantissimo vedere scritte delle frasi tipo "fregare il cliente" o "trukketti per il posizionamento sui motori di ricerca".
Qui non si tratta di fregage nessuno ne i clienti ne i motori di ricerca, si tratta di comunicare sia ai clienti che ai motori chi siamo (parlo come fossi un gestore di hotel) sia ai clienti che ai motori ... in poche parole di COMUNICARE.
Se un motore di ricerca richiede che matatag, scambio link, parole chiave, etc etc etc siano i fattori che gli permettono di identificare l'argomento del sito e definirne l'impostanza chi sbaglia non è chi fa uso di quete techine ma chi non ne fa uso!! Del resto le regole per il posizionamento dei siti su Google sono pubbliche , almeno parte di esse.
Per quel che riguarda i clienti, il comunicare è ancora piu importante; non si tratta di raccontare bugie o creare dei "specchietti per allodole" per far cadere nella trappole i clienti; Si tratta invece di raccontare al meglio la propria struttura, valorizzarla per quello che essa è ed il vero problema è che molte volte le strutture hanno dei siti che le peggiorano anziche raccontarle per come sono.
in 10 anni ho girato piu di 500 strutture e vedere hotel bellissimi, con dei servizi ottimi che nel sito non accennano a nulla di tutto questo o lo mostrano e raccontano in maniera da peggiorarlo e indubbiamente un errore nella comunicazione web dell'azienda.
Quando ho iniziato 10 anni fa il progetto di seguire SOLO gli hotel per permettere a questi di vendersi da soli attraverso il loro sito, la prima cosa è stata definire e capire qule fosse la comunicazione corretta per un sito di un hotel.
Quasi tutto quello che abbiamo pensato all'inizio si è rivelato sbagliato ma .... la forza di una buona organizzazione della comunicazione dei siti e il monitoraggio attraverso analisi statistiche ci ha detto cosa cercavano i clienti e cosa volevano. Questo ci ha fatto crescere fino ad arrivare a oltre 700 clienti ( solo hotel/b&b/campeggi ) .. il fatto di dare ai clienti cio che vogliono e di far capire agli hotel che devono semplicemnete imparare a comunicare con i colo clirnti nella maniera piu corretta.Mi spiace vedere alcuni termini in questo forum e non perke mi ritengo un esperto ma perke vedo molti che stanno attenti a definire le tecnologie esposte come trukketti e non analizzano le stesse per capire se veramente lo sono o se sono cio che effettivamente serve sia agli hotel, che ai clienti, che ai motori di ricerca.