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Valutazione studio professionale
Ciao a tutti! Chiedo ad alcuni degli utenti più esperti se mi possono aiutare. Avete esperienza di cessione di quote di uno studio professionale, in particolar modo riferito ai metodi di valutazione?
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Personalmente no, ma sui due piedi utilizzerei un metodo misto (patrimoniale-reddituale) con moooooooooltissima attenzione alla valutazione dell'avviamento in ragione dell'attaccamento dei clienti al professionista eventualmente uscente.
Poi è troppo generica vista così..... la scelta del metodo andrebbe approfondita conoscendo in dettaglio l'attività e la struttura.
Paolo
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Ciao Paolo e grazie per la risposta. Per essere precisi mi riferivo alla valutazione di una quota di uno studio di un commercialista!!
Per adesso ti ringrazio per la dritta. Poi se hai qualche altro commento è ovviamente ben accetto!
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un tempo l'avviamento era pari a 3 o 5 anni il fatturato
da valutare clausole: fatturato al momento della cessione... (quindi se perdo il cliente pago lo stesso) o fatturato ad oggi X3 o X5?da valutare la difendibilità del cliente.
in questi ultimi anni soprattutto in città, meno in provincia, il cliente è più mobile e un avviamento del genere è superato (es. mi paghi metà di ciò che fatturi al cliente per 3 anni..)da valutare poi rischio che altri collaboratori possano portarsi via clienti.
dipende molto dalle dimensioni dello studio
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Grazie mille Spider!
Sto cercando di trovare un po di materiale su quest'argomento ma non è semplice. in più mi sarebbe piaciuto sapere di un'esperienza diretta! che sarebbe la cosa migliore.
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dimensioni studio?
zona?
personale?
servizi?specifica
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Studio relativamente piccolo ma in crescita costante, con due dipendenti ed un collaboratore oltre al professionista. Al quale si aggiungerebbe l'altra parte che acquisirà una quota.
Servizi offerti direi tutti per quello che è possibile in uno studio di provincia in una realtà abbastanza piccola. Sicuramente diversa da una realta cittadina seppur con clienti "importanti"! Chiaramente esclusi i servizi di contabilità del personale. anche se nella mia zona diversi studi offrono una consulenza completa anche relativa ai dipendenti.
Spero di esser stato chiaro!Dome
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parliamo di creare un'associazione o di cedere uno studio e il vecchio professionista esce di scena?
non mi è chiaro e la cosa ovviamente cambia radicalmente
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Associazione! il vecchio professionista per il momento rimane. E il nuovo entrante si affianca al vecchio prof.
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be, è un discorso diverso allora.
oltre alla clientela entrambi mettete anche il lavoro
e l'avviamento va rivisto proquota.
poi non c'è cessione di clienti.... ti viene solo riconosciuta una precentuale sugli utili
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Il professionista entrante avra una percentuale sugli utili.
Però dobbiamo comunque stabilire un valore dello studio proprio al fine di determinare un corrispettivo. In pratica dobbiamo valutare in termini economici la possibilità che il vecchio professionista da al subentrante di partecipare agli utili che derivano dal pacchetto clienti presistente!
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nel valutare l'avviamento valuta quanto lavoro fai tu.....
di solito lo studio si paga con il lavoro
poi valuta incarichi (amministratore, sindacoecc..)
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Sicuramente verrà pagato con il lavoro! Quindi tu dici di quantificare il lavoro che verrà svolto che andrà in un'ipotetica contropartita del valore dell'avviamento!!
Se non ho capito male!!
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più o meno...tieni conto che l'avviamento vale se poi i clienti restano al giovane....
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Grazie Spider!
In questa materia sono ancora alquanto inesperto quindi ogni consiglio è ben accetto! e mi sembra di capire che è una situazione comunque non semplice.
Se ti viene in mente qualche dritta....
Dome
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ciao anche io sono nelle stessa situazione, cioe' di acquistare la meta di uno studio, dove lavoro gia come collaboratore. la valutazione che stiamo facendo della quota si base sull'utile moltiplicato per tre, piu una valutazione della parte patrimoniale (beni strumentali e investimenti fatti dallo studio)
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a tal proposito vi chiedo una cosa, secondo voi il fatto di essere gia collaboratore dello studio, con un relativo compenso fatturato, puo influire nei conteggi del valore di acquisto della quota?
infatti se si acquista la quota si ha diritto agli utili, mentre il lavoro dovrebbe essere fatturato a parte. invece il fatto che dopo l'ingresso il collaboratore non fatturi piu il suo compenso (facendo solo prelievi di utili) tale minor costo per gli anni futuri influisce o no nel conteggio del corrispettivo che il collaboratore dovra pagare per acquisire la quota? cioe minori costi per gli anni futuri sono come maggiori ricavi per lo studio?
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provo a fare un esempio numerico:
ricavi 200
costi 100 (di cui 20 per collaboratore)
utile 100si decide di valutare la quota nel modo seguente: 100x3=300
valore patrimonio 50
totale= 300+50= 350quota 50%= 175
ora il collab. dovrebbe pagare i 175 per acquistare il 50%.
Tuttavia dopo l'ingresso del collab. nello studio, il conto economico
beneficera' del fatto che non ci saranno piu costi per il collab. pari a 20,
quindi utile crescera di tale importo.
Quindi si potrebbe procedere 20x3= 60, x 50% =30
Dai 175 si tolgono i 30, che sarebbe la quota dei minori costi (valutata
come avviamento per tre) che avra lo studio grazie alla mancata
collaborazione. Quindi il collab.paghera la quota 145.Altrimenti se non si vuole tenere conto di tali minori costi bisognerebbe
continuare a pagare il collab./socio.?