• User

    Hai ragione. Io ho tre amici commercialisti con studio professionale e con la gestione di molte aziende e sul questo argomento cadono dalle nuvole e anzi farfugliano, o non sanno cosa dire.
    Però piano piano sta matassa si deve spiegare!


  • User

    Sulla questione da me segnalata, voglio dire che puoi ben avere un guadagno da adsense di 4000 euro e poi un altro reddito del tipo suddetto e non devi nemmeno dichiarare.
    Magari sei un revisore in un'associazione e prendi un gettone di 200 euro l'anno e dunque cumuli e stai tranquillo. Ma non è solo questo il caso, se si vede quanti e quali sono i redditi assimilati a lavoro dipendente si avranno un bel po' di possibilità. Insomma basta che il tuo reddito sia inferiore a 4800 e però includa un reddito (tra i redditi) del tipo suddetto.


  • Bannato User

    Vi ringrazio per i suggerimenti. Io credevo che con network italiani non fose richiesta iva..ma così non è. Investirò cercando di aumentare i guadagni magari acquistando qualche blog già avviato da aggiungere al mio così posso aprire iva.


  • Consiglio Direttivo

    Secondo il mio modesto punto di vista, i redditi di adsense vanno dichiarati eccome, visto che è un'attività rientrante nella sfera della partita iva. Con partita iva la dichiarazione va fatta sempre e comunque.
    Sull'esonero del pagamento dei contributi inps in presenza di un'attività quale quella del servizio civile ci andrei cauto!
    Di inps non si pagherà il 23,75%, ma il 20% (inquadramento come artigiano/commerciante e non come professionista) con un minimale annuo di circa 2850 euro.

    Per quanto riguarda le prestazioni occasionali, vedo che abbiamo posizioni differenti. Consiglierei comunque di leggere questo post in evidenza, che a mio parere da un quadro abbastanza chiaro della situazione, ribadendo che comunque adsense non può essere inquadrato come occasionale:
    http://www.giorgiotave.it/forum/prestazioni-occasionali-co-co-co-e-co-co-pro/750-le-collaborazioni-occasionali-sintesi.html


  • Bannato User

    @lorenzo-74 said:

    edit

    Ok grazie vedrò cosa posso fare. Per adesso sto usando un prestanome che mi da 1/3 dei guadagni senza che io dichiari nulla. Non credo sia illegale (o forse lo è), lui li dichiara i miei guadagni e mi da solo una piccola parte.

    Avrei un dubbio adesso. Utilizzo come sponsor youbuy, faccio circa 80? al mese e richiedo i pagamento quasi tutti i mesi. Mi rilasciano la fattura con ritenuta del 20% d'iva. Io come devo comportarmi? Posso incassare tranquillamente o anche qui serve iva?


  • User Attivo

    @tekw said:

    Avrei un dubbio adesso. Utilizzo come sponsor youbuy, faccio circa 80? al mese e richiedo i pagamento quasi tutti i mesi. Mi rilasciano la fattura con ritenuta del 20% d'iva. Io come devo comportarmi? Posso incassare tranquillamente o anche qui serve iva?

    Non ti rilasciano una fattura, ma una certificazione in cui risulta che ti hanno corrisposto una certa somma lorda, supponiamo di 100 euro, applicando una ritenuta d'acconto del 20% (20 euro), pagandoti quindi un netto di 80 euro.

    Risulta quindi che si tratta di "prestazione meramente occasionale".

    In realtà da un controllo fiscale, risulterebbe che la tua non è una prestazione meramente occasionale perché non rispetta i requisiti di durata massima (30 giorni). Per cifre così basse non verrà mai fatto comunque alcun controllo, almeno si spera.

    Le cifre percepite vanno poi dichiarate l'anno successivo a quello in cui sono state pagate. youbuy entro il 31 marzo dovrà inviarti a casa un foglio in cui dichiara di averti pagato la ritenuta d'acconto. In base al tuo reddito totale dovrai poi o pagare ulteriori tasse, o ricevere un rimborso.

    Anche per questa attività sarebbe comunque necessaria la partita IVA. La cosa ideale è comunque far ridurre al minimo il numero di pagamenti e farla rimanere come prestazione meramente occasionale.


  • Consiglio Direttivo

    @dirioz said:

    Per cifre così basse non verrà mai fatto comunque alcun controllo, almeno si spera.

    @dirioz said:

    La cosa ideale è comunque far ridurre al minimo il numero di pagamenti e farla rimanere come prestazione meramente occasionale.
    Ciao Dirioz.
    Direi di mantenere la discussione nel "legalmente consentito", come richiesto dal regolamento del forum.
    Tale prestazione purtroppo, allo stesso modo di adsense, richiede la partita iva e non può essere liquidata come prestazione occasionale.


  • User

    Comunque quanto da me segnalato è scritto in tutte le guide alla dichiarazione dei redditi, io l'ho avuta da Altroconsuno a cui sono abbonato.
    Mi sembra di interpretare correttamente, perchè si parla di redditi complesivi con uno di essi assimilati a quello di lavoro dipendente.
    Naturalmente chi non ricade in questi casi deve dichiarare. Sulla questione della partita iva e dell'essere o non essere impresa la questione è ancora aperta: vi sono situazioni in cui si è impresa e dunque si segue quanto previsto e situazioni in cui non si è impresa, ma procacciatori d'affari occasionali o altro da definire.
    La discriminante non è il semplice guadagno con Adsense, non può esserlo come è stato definito dalla risposta dell'Agenzia delle Entrate in un interpello che è stato linkato anche in questo forum, ma che pare si dimentichi troppo spesso.


  • User Attivo

    @Arturobamo said:

    Comunque quanto da me segnalato è scritto in tutte le guide alla dichiarazione dei redditi, io l'ho avuta da Altroconsuno a cui sono abbonato.
    Mi sembra di interpretare correttamente, perchè si parla di redditi complesivi con uno di essi assimilati a quello di lavoro dipendente.

    Ciao Arturobamo,

    quello che hai postato non dico che non sia corretto, ma non rientra nella casistica corrente. Se guadagni meno di 4800 euro complessivi, e tra questi guadagni ci sono anche prestazioni meramente occasionali (devono però essere tali), non sei obbligato a fare la dichiarazione. Peccato che in realtà avendo fatto prestazioni occasionale ti è già stata fatta una ritenuta alla fonte del 20%, mentre con guadagni sotto i 5000 euro, se è quello l'unico guadagno, non devi pagare alcuna tassa. Non dichiarando non recuperi invece nulla, e non lo metti neanche a credito per l'anno successivo.
    Tenendo conto che non tutti si fanno la dichiarazione per conto proprio, e quindi dovrebbero pagare un intermediario (anche i CAF non sono gratuiti), oltre magari a dover perdere mezza giornata di lavoro, tante volte conviene non fare la dichiarazione.

    Rispondendo invece a Lorenzo74, non era assolutamente mia intenzione far fare qualcosa che non sia legalemente consentito.

    Riscrivo il post sotto altra ottica:

    Un guadagno di 80 euro/mese protratto nel tempo (supponiamo 12 mesi), non può essere considerato una prestazione meramente occasionale. Può essere invece una prestazione occasionale quella fatta in un mese per la stessa somma totale 80x12= 960 euro.

    Chi ti paga con ritenuta d'acconto per un lavoro che dura più di 30 giorni lo fa senza rispettare la normativa fiscale corrente.

    Nella casistica corrente o rinunci al guadagno, o apri la partita IVA.

    Brutto rinunciare ad un guadagno per una normativa carente: 10 prestazioni che durano un giorno, ma che rendono 5000 euro cadauna, fatte con 10 committenti diversi, possono essere considerate prestazioni meramente occasionali, ma questa è la legge.


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Dirioz,
    il tuo discorso non fa una piega! Sono d'accordo che il tempo è fondamentale per inquadrare una prestazione occasionale, come lo sono il numero di ricevute. Il problema di adsense e altre affiliazioni è che producono un reddito continuativo e costante nel tempo, visto che gli annunci non sono "occasionali".

    Per questo la partita iva è fondamentale. Ovvio che sorgono problemi se adsense viene considerato come uno strumento per farsi un "lavoretto" per raccimolare poche centinaia di euro al mese. L'alternativa al volantinaggio o lavorare al pub la sera. Aprire partita iva sarebbe un suicidio (penso su questo siamo d'accordo).

    In sincerità non so se sia veramente colpa della legislazione carente. Perchè chi intraprende un'attività legata al web, adsense, ecc deve essere sottoposto a rischi minori rispetto a chi prova ad aprire un altro tipo di attività (es. un giovane professionista neolaureato, oppure chi si apre un'attività artigianale o commerciale?)

    Forse adsense andrebbe, come è giusto che sia, preso più sul serio. Se uno di professione fa il webmaster e ha anche altri introiti può pensare di arrotondare pubblicando pubblicità sui suoi siti web. Altrimenti sarebbe troppo facile, a mio parere.

    Se poi si vuole comunque sfruttare lo strumento di adsense rilasciando ricevute di prestazione occasionale, ognuno (in privato) è padrone di fare come vuole.


  • User

    Forse non mi spiego al 100%. Quello che ho indicato permette, se ho bene interpretato, di avere adsense tranquillamente fino a 4500 annui, purchè si abbia anche un altro reddito assimilato a quello di lavoro dipendente che frutti non più di 299 euro l'anno.
    Cumulando non si arriva a 4800 e il reddito complessivo contiene almeno un reddito assimilato a quello di lavoro dipendente.
    Ad esempio, se si fa il revisore di conti presso un'associazione culturale, si può rientrare. Se un amico ti fa una ricevuta per lavoro occasionale con ritenuta d'acconto si può rientrare ecc. ecc.
    Poi per la partita Iva... bisogna vedere perchè la gestione del sito, ed è questo che faccio, non genera in automatico un'impresa (come da tanti parti è stato dichiarato).
    Un blog aggiornato una volta al mese non è un'impresa, un sito gestito per far conoscere se stessi o i propri libri non è un'impresa...e vi sono tante altre possibilità.
    Quindi io suggerisco di andarci cauti a dichiarare che ci vuole sempre e comunque la partita iva. Quello che è certo è che si devono dichiare i guadagni, a meno non si ricada in una delle cose suddette. E si possono dichiarare anche come redditi diversi, come alcuni commercialisti anche in rete suggeriscono.


  • User Attivo

    Ciao Arturobamo,

    purtroppo non trovo riscontro in quanto stai dicendo.

    Se cerco la frase, comprese le virgolette, "reddito complessivo inferiore a 4800 euro*" *con google, l'unico risultato è questo thread.

    Non è l'avere un sito o un blog che ti rende impresa, ma il fatto di avere un reddito facendo un'attività autonoma. Poi c'è sempre da tener conto che le leggi sono ad interpretazione (altro che le leggi sono uguali per tutti), e quindi se mai ci fosse un controllo fiscale bisogna vedere chi ti capita*.
    *


  • Consiglio Direttivo

    Concordo con Dirioz.
    Al limite l'esistenza di un'attività di lavoro dipendente prevalente vera potrebbe esonerare dal pagamento dei contributi per l'attività secondaria, o essere conveniente se ad esempio si sceglie il regime dei minimi.
    Di certo se l'attività secondaria richiede la partita iva, questa va aperta, e la dichiarazione effettuata obbligatoriamente.
    Si possono poi cercare tutte le scappatoie possibili ed immaginabili; bisogna vedere poi cosa può succedere in caso di controllo fiscale.


  • User Attivo

    Chi mai potrebbe affermare che la normativa tributaria italiana è ben fatta ed equa?

    Le grandi società hanno quasi sempre bilanci con utili a 0 o negativi, ossia 0 tasse.

    Una società che fallisce, non page le tasse, tanto il fisco se ne accorge solo dopo anni, ed ormai non c'è più nulla della società.

    Chi ha evaso miliardi per anni tenendo i soldi all'estero paga il 5% grazie al condono fiscale (e ci sono trucchetti per estendere in modo legale questa tassazione al 5% anche a quello che dovrebbe essere tassato in modo ordinario)

    Un lavoratore dipendente con stipendio da 300 mila euro anno, paradossalmente potrebbe aprire la partita IVA nel regime fiscale agevolato per nuove iniziative imprenditoriali e pagare solo il 10% di tasse + IRAP (3,90% su una parte dell'utile), e niente inps.

    Le operazione finanziarie vengono tassate al 12,5% anche per utili di milioni di euro.

    I rendimenti di un libretto di risparmio vengono tassati al 20%

    I rendimenti bancari, che già sono molto bassi, vengono tassati al 27%

    Un artigiano che spera in un affare che non si concretizzano paga quasi 3.000 euro di inps, anche se non ottiene alcun utile.

    Riassumendo, vogliono farci credere che la tassazione è proporzionale al reddito... è l'esatto opposto.


  • User Attivo

    Ciao,

    partendo dal presupposto che sono d'accordo con Dirioz, sul fatto che le tasse in Italia sono troppo alte e alla fine ricadono sempre sui poveri sfigati mentre le grosse società fanno i profitti miliardari evadendo all'estero,

    mi chiedevo tornando all'inizio della discussione se nel caso io con il mio sitarello adsense invece di intascare l'assegno mensilmente lo intascassi solo a fine anno e l'importo fosse diciamo di 6000 euro, questo rientrerebbe nella prestazione occasionale?quindi zero tasse?

    o non esiste espediente per cercare di monetizzare questi spiccioli derivanti da adsense?


  • User Attivo

    Ciao,

    partendo dal presupposto che sono d'accordo con Dirioz, sul fatto che le tasse in Italia sono troppo alte e alla fine ricadono sempre sui poveri sfigati mentre le grosse società fanno i profitti miliardari evadendo all'estero,

    mi chiedevo tornando all'inizio della discussione se nel caso io con il mio sitarello adsense invece di intascare l'assegno mensilmente lo intascassi solo a fine anno e l'importo fosse diciamo di 6000 euro, questo rientrerebbe nella prestazione occasionale?quindi zero tasse?

    o non esiste espediente per cercare di monetizzare questi spiccioli derivanti da adsense?


  • Super User

    Guarda che le tasse le paghi anche sulle prestazioni occasionali.