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Ho scritto anche all'INPS ma la risposta era probabilmente una tra quelle standard... Riporto una parte della mail:
"L?impostazione della norma esclude l?obbligo per i collaboratori di comunicare la stipula di rapporti di collaborazione successivi al primo; viceversa conferma l?obbligo di comunicazione nel caso in cui cambi la tipologia di attività, ovvero da collaboratore, associato o lavoratore autonomo occasionale a libero professionista e viceversa. In tal caso infatti mutano scadenze e modalità di versamento e muta radicalmente il rapporto fra l?ente previdenziale e il lavoratore, soprattutto per quanto riguarda l?obbligo di denuncia e la responsabilità del pagamento dei contributi. Dalla mancanza di un obbligo di iscrizione per le collaborazioni successive discende quindi anche la mancanza dell?obbligo di cancellazione dalla G.S. (msg 7505 del 2/04/08). L?iscrizione alla Gestione Separata non determina la creazione di alcun codice identificativo, in quanto l?iscritto viene identificato tramite il codice fiscale."
Questo significa che per più contratti a progetto, basta solo una gestione separata. La apre il primo committente e basta, gli altri effettuano semplicementi i consueti versamenti tramite codice fiscale.
Ci sono ancora dei dubbi riguardo alla libera professione: nella risposta è precisato che bisogna comunicare quando il tipo di attività passa da collaborazione a libera professione, ma non dice cosa bisogna fare quando la libera professione **va ad aggiungersi **alla collaborazione.
Ho scritto nuovamente al'INPS per ulteriori chiarimenti, quando mi risponderanno pubblicherò la risposta, magari potrebbe interessare anche ad altri.
Ciao
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Si, anche a Me interessa.
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Stamattina ho parlato al telefono con un funzionario dell'INPS: è stato molto gentile ma soprattutto molto chiaro.
In breve.
Se si è già iscritti alla gestione separata in quanto lavoratori a progetto e si vuole avviare un'attività professionale con partita iva contemporaneamente, è comunque necessario e obbligatorio iscriversi nuovamente. Nel modulo da presentare per l'apertura occorrerà semplicemente barrare la casella "professionista" e lasciare vuoto il campo numero 5 (dove si indica il committente). Le due "gestioni separate" procedono parallelamente senza alcun problema: in caso sussistano una o più collaborazioni a progetto, il/ datore/i di lavoro continuerà/anno a versare mensilmente i contributi per voi (2/3 a carico del committente e 1/3 a carico del collaboratore). Per l'attività professionale invece si versano i contributi in sede di dichiarazione dei redditi (100% a carico del professionista).L'addetto mi ha inoltre confermato che, anche nel caso di gestione separata e regime dei minimi, è necessario procedere al pagamento dei contributi previdenziali con il meccanismo dei saldi e degli acconti.
Per quanto riguarda l'attività svolta, sul modulo di iscrizione per la gestione separata è sufficiente indicare quella prevalente (se si esercitano più attività): in sostanza all'INPS non interessa quante attività fate, basta versare i contributi e stop.
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Sono in una situazione molto simile alla tua: sono assegnista di ricerca (simile a co.co.co con gestione separata divisa 2/3 e 1/3 fra committente e me) ed ho anche una p.iva nel regime dei minimi.
Ho aperto la seconda gestione separata (per la p.iva) via web dopo aver letto il tuo post, grazie!
Domanda: come saprai ci sono due diverse aliquote per la gest.separata, una del 24,72% per chi non è iscritto ad altra gestione previdenziale obbligatoria e una del 17% per chi lo è.
Questo secondo te significa che per i redditi della p.iva possiamo usare l'aliquota del 17% in quanto siamo già iscritti ad "altra" gestione (e paghiamo l'aliquota del 24.72%) come collaboratori?
Oppure per "altra" gestione si intende una gestione diversa dalla gestione separata INPS.Tu come fai?
Grazie!
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Io penso diversa dalla separata, anche se hai 2 iscrizioni.
Aggiungo che in alcuni casi, come per Inarcassa, bisogna chiedere l'esenzione all'iscrizione, anche se ne ha diritto, altrimenti potrebbe succedere che mandano i pagamenti.
Dato che avete la stessa situazione, vi chiedo se i contributi che vengono detratti dallo stipendio (1/3 di quelli versati e presenti sul CUD) li inserite nell'UNICO per dedurli o l'assegno di ricerca è fantasma anche per l'INPS separata? Ovviamente ho altri redditi da cui poter dedurre tale cifra.
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@augu said:
Sono in una situazione molto simile alla tua: sono assegnista di ricerca (simile a co.co.co con gestione separata divisa 2/3 e 1/3 fra committente e me) ed ho anche una p.iva nel regime dei minimi.
Ho aperto la seconda gestione separata (per la p.iva) via web dopo aver letto il tuo post, grazie!
Domanda: come saprai ci sono due diverse aliquote per la gest.separata, una del 24,72% per chi non è iscritto ad altra gestione previdenziale obbligatoria e una del 17% per chi lo è.
Questo secondo te significa che per i redditi della p.iva possiamo usare l'aliquota del 17% in quanto siamo già iscritti ad "altra" gestione (e paghiamo l'aliquota del 24.72%) come collaboratori?
Oppure per "altra" gestione si intende una gestione diversa dalla gestione separata INPS.Tu come fai?
Grazie!
Ciao!
L'aliquota è del 25.72% (è aumentata di un punto percentuale ), in quanto l'altra gestione separata non rientra tra le altre forme previdenziali obbligatorie (come INARCASSA). Anche se tu fossi un lavoratore dipendente pagheresti il 17% (credo, ma non ho mai approfondito perché non è il mio caso).Cito dal sito dell'INPS:
*Per gli iscritti alla Gestione separata sono previste due aliquote contributive:
**25,72% *per i non iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria oltre alla gestione separata e che non siano pensionati. Il contributo è comprensivo dell'aliquota dello 0,72% per finanziare l'indennità di maternità, l'assegno per il nucleo familiare, l?indennità di malattia e di degenza ospedaliera;
17% per:
· i collaboratori e i professionisti iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria;
· i titolari di pensione diretta, cioè quella derivante da contributi versati per il proprio lavoro;
· i titolari di pensione di reversibilità.
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@marcoaroma said:
Io penso diversa dalla separata, anche se hai 2 iscrizioni.
Aggiungo che in alcuni casi, come per Inarcassa, bisogna chiedere l'esenzione all'iscrizione, anche se ne ha diritto, altrimenti potrebbe succedere che mandano i pagamenti.
Dato che avete la stessa situazione, vi chiedo se i contributi che vengono detratti dallo stipendio (1/3 di quelli versati e presenti sul CUD) li inserite nell'UNICO per dedurli o l'assegno di ricerca è fantasma anche per l'INPS separata? Ovviamente ho altri redditi da cui poter dedurre tale cifra.Io non sono un assegnista, ma penso di poterti rispondere lo stesso. Quando sei un collaboratore, quella quota di 1/3 va a già ridurre l'imponibile IRPEF. Per lo meno, dalla mia busta paga risulta così...
Però non sono un commercialista, sono un ingegnere ;), quindi non fidarti troppo di me
Ciao!
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Anch'Io. Grazie. Comunque molti assegni di ricerca come il mio sono cococo esenti IRPEF, quindi se per gli altri già l'INPS è stata detratta dall'imponibile, in questo caso a maggior ragione non si dovrebbe dedurre dal reddito che non crea?!
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Grazie Gius80, non è una buona notizia, ma lo sospettavo!
Mi daresti il link preciso sul sito INPS? Io avevo trovato una pagina meno dettagliata sulla gest.separata.Per marcoaroma:
anche il mio assegno di ricerca è esente IRPEF, cosi' come lo era per me la borsa di dottorato prima.
E' altrettanto vero però che i contributi INPS gestione separata a carico dell'assegnista (1/3 del totale) sono deducibili dal reddito.L'università per cui lavoro ogni anno mi manda una lettera con la certificazione dei contributi che sono stati versati di tasca mia, e scrivono: "si rilascia per uso dichiarazione dei redditi (oneri deducibili dal reddito)."
Anche per la borsa di dottorato era così. E' esente, ma puoi cmq dedurre i contributi dal tuo reddito in fase di dichiarazione (se hai altri redditi, ovviamente, altrimenti il tuo reddito risulta nullo).
Io per la cronaca li dedurrò dal reddito della mia partita iva con regime dei minimi, perché non ho letto da nessuna parte che i contributi INPS deducibili siano esclusivamente quelli legati all'attività.
Già non detraggo spese mediche, mutuo, ... almeno i contributi INPS me li deduco.
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@augu said:
Grazie Gius80, non è una buona notizia, ma lo sospettavo!
Mi daresti il link preciso sul sito INPS? Io avevo trovato una pagina meno dettagliata sulla gest.separata.Eccolo qui (aggiungi www)
inps.it/home/default.asp?sID=%3B0%3B4725%3B4730%3B&lastMenu=4730&iMenu=1&iNodo=4730Nella parte in alto della pagina trovi due ulteriori link che rimandano ad approfondimenti (Miniguide e TuttoInps): fai attenzione perché l'aliquota indicata lì è ancora del 24,72%.
Ciao!
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Grazie Gius!
Però scusami, i contributi a saldo del 2008 non devono essere calcolati con l'aliquota del 2008?Io pensavo di fare cosi':
- contributi a saldo 2008: reddito 2008 * 24,72%
- contributi 1° acconto 2009: reddito 2008 * 25,72% * 40%
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@augu said:
Non saprei...
Io l'ho aperta pochi giorni fa, quindi dovrò occuparmi di questi dettagli l'anno prossimo. Se vuoi un consiglio pratico, prova a contattare il call center dell'INPS: nel mio caso ho trovato una persona molto competente. Ti dirò di più, mi hanno chiamato loro dopo che gli avevo scritto io dal form presente sul loro sito!
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Per l'acconto devi fare il 40% dell'INPS che paghi per l'anno prima, cioè INPS 2008 per 0.4, in totale paghi 24,72% * imponibile IRPEF * 1,4.
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Per augu
E ti manda il CUD pure? In pratica quella scritta a me non la mandano, però dal CUD vedo che dal lordo tolgono solo l'INPS separata.
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Nessun CUD, mi mandano solo quella certificazione, che in pratica è una lettera in cui mi dicono quanto hanno versato all'INPS per mio conto e A MIO CARICO (cioè 1/3 del totale da loro versato).
Come detto, su quella lettera è scritto esplicitamente che me la rilasciano "a scopo dichiarazione dei redditi (oneri deducibili dal reddito)".
Nel "preambolo" mi ricordano anche che l'assegno di ricerca è esente IRPEF.Andando a senso direi che siete voi che dovete dedurre questi contributi da vostri eventuali altri redditi, perché l'università non paga per voi nessuna IRPEF, in quanto l'assegno è esente.
Ciò è diverso dal caso di un dipendente, a cui il datore di lavoro paga l'IRPEF deducendo i contributi INPS da lui stesso versati.
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Attenzione, perché come indicato in questo post:
i contributi si possono dedurre dal reddito imponibile ai fini dell'imposta sostitutiva del 20%, ma NON dal reddito imponibile per i contributi INPS gest.separata.
Insomma: non puoi dedurre i contributi dell'anno precedente dalla somma su cui calcoli i contributi per l'anno attuale.
Uff, sembra un rebus. Domattina dovrò annullare l'F24 che ho fatto poco fa. E farne uno nuovo con 400 euro in + da pagare. Fantastico!
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Toppa, ho letto l'Unico, lo spiega, mi pare che sia come dice augu, basta trovarlo nelle istruzioni.
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Il post sopra era relativo a come si calcolano gli acconti.
Invece relativamente alla deduziono dell'INPS versata per i cococo esenti IRPEF, sono di queste idee:- per i cocopro si dichiara il reddito avendo già tolto l'INPS, quindi tali contributi non si deducono essendo già stato fatto; di conseguenza figuriamoci se non il cococo non mi da reddito IRPEF se li tolgo da un'altra parte; in più il concetto che l'Università non paga l'IRPEF non so se si giusto non ho mai chiesto se lo fa o meno per questi casi, ma è sicuro che Noi non paghiamo l'IRPEF; inoltre non penso che l'IRPEF versata sono soldi per Me ma per lo Stato, quindi anche se non la pagassero non posso pretendere nulla; sarebbe vero se fossero i contributi INPS.
- Togliere tali INPS eventuali dal reddito dei minimi mi sembra ulterirmente sbagliato, perchè è vero che non è scritto da alcuna parte il contrario, ma è anche vero che non è scritto da nessuna parte che dal reddito dei minimi si possono togliere i contributi versati per attività diverse da quella professionale, cio il fatto che l'INPS sia come le spese per l'attività dovrebbe seguire il concetto di inerenza all'attività.
Pareri?
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Ad un normale dipendente il datore di lavoro paga tutto: IRPEF ed INPS.
Nel caso dell'assegno di ricerca l'università NON paga l'IRPEF per conto dell'assegnista, perché l'assegno è esente IRPEF e non c'è nulla da pagare.
Paga però i contributi INPS gest.separata all'assegnista, trattenendone 1/3 della cifra dall'assegno.
Di fatto quindi, quell'1/3 di contributi è a spese dell'assegnista.Se l'assegnista ha altri redditi (l'assegno non figura fra i redditi, perché è esente IRPEF), può dedurre questa spesa di 1/3 dei contributi per l'assegno.
Come già detto e ripetuto, l'università mi certifica questa cifra e mi "invita" a dedurla dal mio reddito. Non credo che l'università sbagli.Per quanto riguarda il fatto di dedurli dal reddito soggetto al regime dei minimi, leggo sulle istruzioni del modello Unico (fascicolo 3, quadro CM):
"Se l?importo indicato nel rigo CM6 è positivo, nel rigo CM7 (contributi previdenziali e assistenziali), colonna 1, va indicato l?ammontare dei contributi previdenziali e assistenziali versati nel presente periodo d?imposta in ottemperanza a disposizioni di legge."
Direi che non ci sono dubbi sul fatto che 1/3 dei contributi versati da me per l'assegno di ricerca siano "contributi previdenziali e assistenziali versati nel presente periodo d?imposta in ottemperanza a disposizioni di legge".
Poi vedremo, alla peggio mi verranno a cercare.
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Non fa una piega né quello che dici Tu, né le mie deduzioni sulle non deduzioni.
Se riesco a fare un salto nei prossimi giorni all'Agenzia lo scrivo. Comunque mi hai quasi convinto.