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- tetto dei 30.000 euro
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che disastro!!
quindi non c'è niente che io possa fare????x esempio chiudere la partita iva e riaprirla con un nuovo codice attività?almeno x entrare nel regime dei minimi nei prossimi anni...
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Mi pare che non si possa fare, ma dovrei verificare rileggendo la guida.Non vorrei darti un'informazione errata!!!
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Per verificare il limite di 30.000 euro di ricavi o compensi percepiti nell?anno solare precedente,è necessario effettuare il ragguaglio ad anno nel caso di inizio attività nel corsodel 2007 anche in caso di cessazione di attività nel corso del 2007 ed inizio di una nuovaattività nel 2008, diversa da quella precedente, per la quale si intende usufruire del regimedei minimi?La condizione di accesso al regime in esame riguarda la posizione del contribuente consideratanel suo insieme e non la specifica attività svolta: i ricavi o compensi conseguiti nell?annoprecedente in relazione all?attività cessata quindi rilevano per la verifica del limite dei30.000 euro e, inoltre, è necessario effettuare il ragguaglio ad anno del relativo importo.Ho verificato e ti ho incollato domanda e risposta di pg 8 della guida fiscale.Ti confermo che che non puoi chiudere la partita iva e riaprire con un altro codice attività. Ma poi chi ci dice che questo regime durerà? Dal 1973 ad oggi ce ne sono stati di regimi .....forfait: forfettini.....forfettoni.....
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ok..a questo punto mi arrendo alla realtà!!
grazie per l' aiuto!:)
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prego!!!
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Riprendo l'argomento perchè, nonostante la risposta data nei post 6 e 7 mi è venuto un dubbio. Per il limite dei 30000? bisogna valutare i compensi (per professionisti) dell'art. 54 del TUIR che dice:"
[LEFT]1. ..... I compensi sono computati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali stabiliti dalla legge a carico del soggetto che li corrisponde...."
La frase mi fa pensare che devo togliere i contributi dai compensi ricevuti, e quindi si ha un margine più elevato per superare i 30000??[/LEFT]
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Ciao Marco.
Se non erro ne discutemmo un pò di tempo fa qui nel forum.
Quel passo che hai citato riguarda esclusivamente i contributi integrativi delle casse private (ad esempio il 2% di inarcassa)
Quel 2% infatti non concorre al calcolo del compenso (dovrai quindi soltanto sommare gli imponibili delle varie fatture), ed invece concorre al calcolo del volume d'affari (infatti -col regime ordinario- l'iva la calcoli sull'imponibile sommato con il contributo integrativo, parlando naturalmente in generale); a conferma di ciò la ritenuta d'acconto in fattura viene calcolata solo sull'imponibile.
Diverso invece se si considera la rivalsa inps 4% (gestione separata) che concorre al calcolo dei compensi, e che quindi viene compresa nel calcolo della ritenuta d'acconto in fattura.ps: qualche commercialista conferma?
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Ora che l'hai spiegato forse mi ricordo, ok se non ci sranno controrisposte considererò quindi onorari compresi rivalse tranne casse professionali per il raggiungimento del tetto dei 30000? come se dovessi iniziare a calcolare l'imponibile. Grazie.
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Infatti è proprio così.
In ogni caso trattandosi di un regime col principio di cassa, basterà spostare qualche incasso all'anno successivo per non sforare.
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[LEFT]La conferma l'ho trovata nelle istruzioni per l'UNICO
"l?ammontare lordo complessivo dei compensi, in denaro e in natura, anche sotto forma di
partecipazione agli utili, derivanti dall?attività professionale o artistica, percepiti nell?anno,
compresi quelli derivanti da attività svolte all?estero.
.......
Al riguardo, si ricorda
che l?ammontare della maggiorazione del 4 per cento addebitata ai committenti in via definitiva,
ai sensi dell?art. 1, comma 212, della legge n. 662 del 1996, non va considerato
alla stregua dei contributi previdenziali e pertanto costituisce parte integrante dei compensi
da indicare nel presente rigo"[/LEFT]