• User Attivo

    Cara amica, sì, io mi ritrovo molto con il fatto di essere uno che rimanda, perché è più facile.
    Ho tanta paura di approfondire veramente, se ne accorge la mia psicologa: quando si arriva veramente al punto non so rispondere.
    Di certo non è colpa delle donne e tu ne sei un caro esempio (anche altre su questo forum, e anche su altri forum); è pur vero che ci sono delle stronze ma per contro ci sono pure degli emeriti stronzi.
    Tu dici che ognuno ha il metodo di arrivare a se stessi; io non so, leggo molto, in passato ho letto di psicoanalisi, di psicologia, di psicosociologia, romanzi, di Zen, di Toa e ora di religione (anche un po' alternativa). Poi frequento gruppi come quello di autoaiuto e altri belli, inoltre - per la miseria - sto in mano ad una psicologa, un neuropsichiatra e un dietologo che per caso è anche un Ricercatore in Neuroscienze.
    Volevo dirti a te altre amiche donne che ho scritto un libro su di una storia di amicizia fra uomo e donna, il suo continuo, un libro su Gesù che torna sulla terra oggi in America come "donna" e due libretti di riflessioni e pensieri e citazioni sulle donne.
    Ciao
    Parliamo ancora finché sono vivo (perché già da tempo la mattina non riesco a svegliarmi e ad agire - brutto segno di come va a finire, come l'anno scorso vado sempre più giù fino ad Agosto che non potevo muovermi dal letto e con pensieri nerissimi anche di suicidio).
    Non rattristarti per me, stai facendo già tanto.
    Stef


  • Super User

    No, caro Stefano, tu devi leggere te stesso (scusa la frase strafatta). La psicologia deve essere aiutata da te se no non ne vieni fuori.

    Allora vediamo se riesco a farti capire che tu non sei arrivato al limite.

    Hai un dialogo, lo hai con noi del forum, se eri al limite nemmeno lo accendevi il pc, questo dimostra che hai ancora quella lucina accesa che ti chiama e tu, bassa bassa, la vedi. Deve essere così. Io ricordo che quando stavo male male male l'unico desiderio era quello di crepare nel letto, non mi alzavo per settimane intere, non mangiavo (e come potevo? Avevo un fegato che era uno scolapiatti), non mi lavavo ( e lascio a te immaginare una persona che non si lava per settimane), volevo essere lasciata in pace. Ogni parola era un macigno che mi crollava sulla testa, il suicidio era la sola speranza, mi toglievo dalle scatole così da non dovermi sopportare più...e poi quelle mani con la lametta bella affilata hanno fatto cadere la voglia di morire e mi hanno fatto salire il dubbio. Perchè io?

    Mi sono guardata più dentro che più dentro non si può...ho ricordato i professori che non hanno mai creduto in me, ho visto tutti quei ragazzi e poi uomini che mi hanno letterlamente sputato in faccia perchè non ero, non sono bella, perchè ricorda che se sei una donna e non sei bella, soprattutto in gioventù, fai una fatica bestia a trovare un uomo che va oltre, sarei sempre un passo indietro alle altre e se sei anche debole sei cotta e mangiata...

    Ho visto la me di quando ero piccola, ero sotto la pioggia ad aspettare una mamma che non mi sarebbe venuta a prendere a scuola perchè doveva lavorare, mentre mio padre era chissà dove con l'odio nel cuore (per inciso è andato via di casa la stessa sera che sono nata perchè non mi voleva). Vivevo in una casa dove non c'era nè luce nè acqua calda in bagno e in altre stanze. A 16 mi sono ritrovata da sola con due disabili dentro casa da accudire senza l'aiuto di nessuno tranne di mio fratello che è poco più grande di me, e a 17 ero praticamente morta per una malattia diagnosticata male (secondo i medici ero anoressica, invece era il fegato che ormai era al collasso)...

    Poi arrivò il giorno, era settembre, avevo le ossa completamente fuori e un buoco al cervello che diventava più grande e poi così, una tramontana, un venticello d'autunno che mi ha attraversato e mi ha salvato. Un secondo c'è voluto, un secondo in cui capisci che non è così che deve andare, devo dire che a me ha spinto tanto la vendetta, io ancora oggi studio e mi impegno come un assatanata perchè in una percentuale voglio vendicarmi su chi non ha creduto, su chi ha sputato, su chi mi aveva data per morta!

    Se non è l'amore per te stesso fai che sia qualcos altro pur di salvare la tua anima da questi pensieri.
    Io non posso credere che per te che ne parli non ci sia speranza, non ci credo perchè ci rendi partecipe, vuol dire che stai tendendo la mano alla vita, a qualcuno in un forum qualsiasi (scusa Giorgio, non per dire che questo è un forum qualsiasi, ma non parla di psicologia :D) che possa non dirti solo "Stai su la vita è bella", la vita è bella se sai apprezzare le sue brutture non come fallimenti, ma come buio che fa più viva la luce!

    Le mie sono parole, ma se ci fossero state queste stesse parole, qualcuno che mi diceva questo quando vidi uscire il primo sangue del mio tentato suicidio forse non avrei passato mesi a progettare il lancio nel vuoto o come attaccarmi alla canna del gas senza far esplodere dopo la mia famiglia ( o quel che ne rimaneva).

    Non sono guarita, come ho detto prima potrò saperlo solo quando comincerò a fare i conti alla fine della mia vita, ma vivo lo stesso, mangio come un canarino perchè tutto potrebbe ammazzarmi, ho pochissimi amici, li conti su una mano, per la mia età sono una fallita totale...ma chi se ne frega, io sono viva e non sono viva perchè ho incontrato l'uomo della mia vita o la persona che mi ha salvato, sono viva perchè io ho trovato me, ho trovato la persona, l'essere che più mi mancava, che più di altri poteva aiutarmi e l'ho trovata perchè in qualche modo l'ho cercata.

    Ho sempre persone che mi sputacchiano in faccia e persone che mi danno per morta ma sono io ad essere cambiata. Ci saranno sempre uomini e donne stronzi e figli ingrati pronti a dirti quanto fai schifo, ma ci saranno anche quelli che invece ti dicono che non fai così schifo, troverai qualcuno che andrà oltre tutto, oltre gli altri...**sarai tu **e sarà la conquista più grande, il traguardo più bello anche se avrai un braccio o una gamba di meno. Io voglio crederci, ci devo credere perchè in ospedale ho visto persone maciullate dirmi "io sono felice", allora sono certa che tutti possiamo esserlo nel nostro piccolo, ci devo credere per forza perchè deve essere così. Esistono molti tipi di felicità.

    E non bannare queste parole come parole dette da una 24enne con tutta la vita davanti, molti non danno peso alle parole dei giovani perchè son giovani, che gli frega a loro, tanto hanno la vita davanti. Io una vita non ce l'avevo davanti, avevo solo dolore e sofferenza, e queste non ti guardano la carta d'identità.

    Scusa il poema Omerico, scusami davvero, come al solito non mi limito mai, sono una palla totale. 😞

    😉


  • User Attivo

    Devo uscire ma non posso trattenermi dal dire che sei una persona troppo bella per essere apprezzata da uomini comuni e vuoti (come tanti, tantissimi).
    (poi continuerò)


  • User Attivo

    Tu hai espresso l'immagine di me: libera espressione.
    Tu hai la vita davanti - in un certo senso gli altri hanno ragne, ma solo e meramente cronologicamente - ma hai anche la vita passata: quella che sofferto e vissuto.
    Esistono molti tipi di felicità... credo di sì: difficile immaginare come ci comporteremmo in una situazione simile. Ma la cosa più grande e più fica è che la libertà non te la può togliere nessuno, e non intendo la libertà da qualcosa (come dai genitori, dal fidanzato, dalla società crudele) ma la libertà "di" amare, "di" fare, "di" agire, "di" stare in silenzio, "di" telefonare a un amico: quella nessuno te la può levare.
    Gli altri possono non amarti ma non possono impedirti di amare.
    La Forza è in te perché hai trovato "te". La Forza - intesa come energia universale (non quella di Guerre Stellari, ma il discorso sarebbe lungo) - èin te perché non hai avuto un uomo he ti ha "salvato".
    Sai una cosa? Per me sei bella, davvero.
    Tu dici che se qualcuno ti avesse detto quelle parole che tu hai detto a me nel tentato suicidio, non avresti passato quel maledetto periodo a progettare altri tipi di suicidio. Avresti progettato la vita, l'amore per qualcosa, per qualcuno (io credo). Le tue parole non sono solo parole ma qualcosa di più: amore.
    Sull'amore per me stesso, devo dire che per me è una questione da un milione di dollari. Io non mi stimo, ho colpe gravissime verso la mia famiglia e verso innocenti: l'unica cosa che mi rimane è la massima dei buddhisti che dice "fai del bene e non fare del male". Solo così posso recuperare, perché non si può tornare indietro nel tempo (tranne che con i wormhole - ma chissà quando e forse mai). Ma è difficle per me, tanto: molti non credono ciò, dicono che è questione di volontà. Volontà col cavolo! Io non ho né volontà, né carattere, né personalità.
    Tu hai tutto il dritto di vendicarti, cme dici tu, perché hai da riscattarti nei confronti della vita e delle persone che non ti hanno voluto del bene.
    Tu hai sofferto tanto, o mia piccola sorella nella notte, e ti credo nell'episodio dell'attimo che ha cambiato la tua vita. Ho letto molto di buddhismo zen e... ho risontrato parecchie cose nella mia vita e nella realtà (non sono buddhista, ho letto tante altre cose e ho vissuto tanti tipi di esperienze diverse): in un attimo si può avere l'illuminazione o anche un piccolo passo avanti. E' molto bello ciò ed è anche molto grande.
    La tua vita mi ha colpito molto, i tuoi genitori, le esperienze all'età di 16 anni, le disgrazie di salute, tutto: grazie di averci reso partecipi e di averci donato la tua esperienza.
    Dici il vero quado affermi che le brutte hanno una marcia in meno (e se sono anche deboli e sensibili è un vero massacro), te lo concedo, io però no, mai: piuttosto la morte.
    Perché io? Perché dovrei suicidarmi, morire proprio io?
    Ricordo lo stare a letto senza poter fare NULLA: andavo in bagno per fare pipì e correvo subito per tornare a letto, andavo di corpo solo una volta ogni quatro giorni per alzarmi il meno possibile, non mi sono lavato per settimane nel mese di agosto...
    Riporto le tue bellissime e sentite parole:
    «Hai un dialogo, lo hai con noi del forum, se eri al limite nemmeno lo accendevi il pc, questo dimostra che hai ancora quella lucina accesa che ti chiama e tu, bassa bassa, la vedi. Deve essere così.»
    Non posso commentarci sopra, non so perché ma so che è così.
    Oggi non sono arrivato al limite ma l'anno scorso sì, e ho paura, paurissima di tornarci.
    Il fatto della psicologa che deve essere aiutata da me è un altro argomento da un milione di dollari. Anche leggere me stesso: sono 46 anni che mi analizzo senza pietà, che vado per psicologi, neuro, psichiatri... tutto. Però è vero nello stesso tempo che devo pervenire a un punto di me, al nocciolo, ma non ce la faccio da solo: giuro.


  • User Attivo

    C'è una cosa che volevo fare ma non mi sono ricordato di fare. Si tratta di una cosa di fantasia, simbolica, morale.
    Tu hai solo 24 anni, io 54.
    Tu sei donna ed io uomo.
    Nella mia qualità di persona più anziana e nella mia qualità di maschio, io ti nomino Cavaliere dell'Amore.
    Così pensato.
    Stefano il grande (d'età).


  • Super User

    Da quello che riesco a leggere fra le righe dei tuoi racconti, posso dirti che tutte le risposte che cerchi nei professionisti del settore come i psicologi et simili, potenzialmente riesci ad averle da solo, senza il loro ausilio, e quando arrivi al punto che in loro presenza non sai la risposta o no sai come continuare, da solo ci riesci, perchè nel tuo essere conosci tutte le risposte, non è per tutti cosi, ma sono sicuro che lo è per te, sempre in base a ciò che riesco a leggere nel tuo scritto ...

    ... il fatto di rimandare, è un classico modo (nella maggioranza dei casi) di affrontare la vita quando appunto si è depressi, è uno dei tanti sintomi che completa la depressione, è tutto normale quello che provi nel periodo della depressione e se come scrivi, questo periodo è molto lungo, quindi te lo porti dietro da troppo tempo, è perchè non vuoi uscirne o non trovi un appiglio per ricominciare, ma non ti trovi al limite, fidati, quando la depressione arriva al limite, di certo non hai i sentimenti per scrivere le parole che hai testimoniato in questo forum, forse il tuo spirito e la tua anima, a differenza di quello che tu pensi, è molto più forte e resistente, perchè non tutti riescono ad attraversare periodi cosi lunghi di depressione senza arrivare al limite o oltrepassarlo, giungendo a conclusioni drastiche ...

    ... di certo non possono aiutarti a uscirne fuori, delle belle parole di belle persone lette in un forum, queste possono solo gioire alla tua persona per un frangente della tua giornata nera, ma già il fatto che tu abbia la voglia di stare qui a raccontarti e a sperare che ci sia qualche utente profondo che colga il senso dei tuoi scritti e che risponda con il tuo stesso interesse, vuol dire che sei molto lontano dal limite di cui parli ...

    ... non possiamo conoscere a fondo la tua storia, perchè non sarebbe possibile raccontarla tutta su un forum, ed è giusto che sia cosi, quindi quello che ti rispondiamo è solo in base ai nostri vissuti e quindi alla nostra esperienza in relazione alla varie sfaccettature della patologia dell'umore, per cui non prendere le mie parole come consigli utili, alla tua età (e non solo per quello) avrai di certo un vissuto tale che ti permetta di stabilire se un consiglio è giusto o errato per il tuo essere, e con questo torniamo sempre al discorso che tutto dipende da te e dalle probabilità (io chiamo probabilità, quelle che altri chiamano fortuna o jella) di ricevere un imput di qualsivoglia genere che ti dia la forza di ricominciare, e per ricomninciare intendo VIVERE una vita serena, con la mente libera, che quando non è libera è perchè si stà pensando al bene dei propri cari, a come svolgere al meglio il proprio lavoro o a come passare al meglio la giornata libera ...

    Mi piacerebbe prolungarmi in questi discorsi, ma amo farlo in modo più profondo, e un forum non è il posto più adatto per farlo, forse un po più una chat privata, ma dal vivo, guardando le emozioni dell'intercolutore è tutta un'altra cosa, quindi mi fermo qui e ti auguro tutta la FELICITA' che un uomo possa avere. :ciauz:


  • Super User

    @Stefano Starano said:

    C'è una cosa che volevo fare ma non mi sono ricordato di fare. Si tratta di una cosa di fantasia, simbolica, morale.
    Tu hai solo 24 anni, io 54.
    Tu sei donna ed io uomo.
    Nella mia qualità di persona più anziana e nella mia qualità di maschio, io ti nomino Cavaliere dell'Amore.
    Così pensato.
    Stefano il grande (d'età).

    Mi sento onorata anche se questo è il titolo che meno mi si addice, credimi...io sono più la buffona del villaggio...in questo caso del Forum GT. 🙂

    Hai 54 anni, non sei morto.

    C'è un bellissimo film di David Lynch, si chiama "Una storia vera", dove c'è questo uomo che prende il suo tagliaerbe per andare a trovare il fratello malato dall'altra parte dell'America, c'è un pezzo in cui si parla del fatto che è vecchio e che non può affrontare quel viaggio e tutte queste cose quì e lui risponde "non sono ancora morto".

    E io te lo ripeto, non sei ancora morto. Hai passato 54 anni tra psicologi e psichiatri e libri in cui non trovavi risposta, quindi sei convinto che per i prossimi 54 andrà così? Siccome la tua vita è stata letteralmente da schifo allora sarà sempre così? No, non ci credo perchè se ci credessi allora pure io siccome ho passato 24 in un modo non avrò nessuno sbocco...automaticamente si annulla il mio avere "tutta la vita davanti" perchè se è sempre stato così, sarà così che morirò, con questa sensazione di non arrivare mai, con la sensazione che per me la normalità non ci sarà mai...e io invece ci devo credere non tanto perchè effettivamente potrebbe essere così, ma perchè SE CREDERE ADESSO CHE ANCHE SARAI FELICE NE TRARRAI BENEFICI ORA e questa si chiama speranza. Non vivere di speranze, ma cerca di realizzare le cose per cui speri.

    In Italia c'è il concetto che se arrivi ad una certa età sei morto, non puoi fare nulla...posso dirti la mia? Cazzate! (scusate l'ennesimo francesismo)

    Non lo dico per esperienza diretta perchè io ancora devo arrivare agli "enta", lo dico perchè vedo le persone che mi stanno intorno che, udite udite, hanno tutti più di trenta anni. Io non ho amici della mia età, non li so gestire i giovani come me, sono un mondo a parte che io non riesco a vivere, il mio stesso uomo ha 42 anni e per me non è ad un passo dalla vecchiaia, anzi, per me è adesso che comincia a vivere. Be, viene naturale a tutti pensare che io stia con lui perchè voglio un padre, ma chi se ne importa, i sentimenti non li puoi spiegare, tanto non verrebbero capiti.

    Divento una belva quando qualcuno mi dice la parola "ormai"...ormai niente, ormai non esiste, ormai esiste solo quando sei morto.
    In giappone c'è un rispetto immenso per gli adulti che sono una fonte immensa di saggezza, quì da noi no, gli adulti, gli anziani sono persone finite...pena per coloro che la pensano così. Non dobbiamo subire la moda che se non hai due anni non puoi fare niente, non esiste, togliamocelo dalla testa perchè è una grande bufala! Anche tu hai tutta la vita davanti, perchè "tutta la vita davanti" non parte da un punto preciso.

    Per il pezzo in cui dici:

    Io non mi stimo, ho colpe gravissime verso la mia famiglia e verso innocentiNon entro nel merito e non voglio sapere cosa hai fatto,per quanto mi riguarda mezzo forum potrebbe aver ucciso qualcuno e vivere serenamente...tu però ti colpevolizzi per i tuoi errori e vivi male, se hai ammazzato qualcuno non sei certo stimabile, ma sei stimabilissimo laddove non te ne vai in giro a vantarti o a proclamare la tua innocenza difronte ai fatti, ti stai assumendo le tue responsabilità, pagando ogni giorno lo scotto per le tue azioni, ti stai uccidendo dentro, staresti commettendo il secondo omicidio, anche se più correttamente sarebbe un suicidio interiore. Il mio è un esempio, sia chiaro, non sto dicendo che sei un assassino. 😉

    In ogni caso renderti la vita un inferno non ti farà cancellare le colpe che hai, cerca invece di continuare una buona strada, non dimenticare ma non vivere nel peggiore dei ricordi, non puoi fare altro per quello che è successo. Se devi pagare paga e poi vivi senza scordare, come già detto.

    Un salutone enorme. 😉


  • User Attivo

    Riuscire da soli... un sogno impossibile per me, non so perché ma so che è così.
    Rimandare: è più comodo, non mi impegna, non mi terrorizza, sono solo un uomo. Anche se il mio riamandare durasse tutta la vita, cosa dovrei fare?
    Nulla è la mia risposta, c'è solo una cosa che posso fare, quella che tutti al mondo possono fare: amare senza aspettarsi nulla dall'altro, solo così possiamo essere liberi.
    La Forza, l'Energia, l'Amare, il Bene, la Luce, sono cose per chi sta almento un po' bene: diverse volte ho vissuto ciò. Però, però... molte più volte sono stato nela tristezza, nell'orgoglio di essere timido, di essere rispettoso, di essere limitato, come se solo io fossi così.
    Di certo solo gli altri, uno che non vive dentro di me (che sono disastrato), uno oggettivo, che non annega come me ma che sa nuotare, può aiutarmi o camminare al mio fianco per un pezzo di strada, anche su un forum.
    E' più autentico, più bello di persona guardandosi negli occhi, stringendosi una mano, ricevendo una carezza, un abbraccio, speciamente se si ha di fronte una persona dell'altro sesso in quanto diversa e complementare.
    La mente libera, lo spirito libero, vivere le emozioni positive, curare il fisico col movimento, con un'arte marziale dolce come il Tai-chi Chuan o altri metodi di rilassamentoo ginnastica. Anche una via religiosa. Tutto si deve provare per tentare di uscire dal circolo vizioso e VIVERE.
    Tutto questo è necessario come condizione per occuparsi e non "preoccuparsi" delle cose, delle situazioni, degli altri.
    Anch'io - guarda un po' - amo fare questi discorsi da vicino, dal vivo: ma internet che l'hanno creato a fare?
    Io non mi fermerei qui e non voglio per niente che altri si fermino.
    Auguro a me stesso di relizzarmi ma, come dice il buddhismo Mahayana, non prima che tutti si salvino.


  • User Attivo

    Cara bellissima dentro "buffona del forum", ho 54 anni ma se mi faccio la barba non li dimostro. Però guardandomi stamattina allo specchio ho avuto paura perché non mi riconosco.
    E' vero, non sono ancora morto ma ho provato la morte e la vita centinaia di volte: si può anche morire dentro.
    Ho vissuto 54 anni tra alti e bassi, mi sono arabbiato tantissimo con persone care che non lo meritavano: come non portarsi dietro la colpa?
    Solo guardando gli altri mi accorgo che può esserci uno sbocco, una via d'uscita, una felicità che deriva dall'amare oggi: noi non siamo isole.
    E sento che sono vere le tue parole sulla speranza:
    «Non vivere di speranze, ma cerca di realizzare le cose per cui speri.»
    Gli anziani hanno esperienza da offrire, è vero.
    E' vero e bello anche avere amici più grandi ma non disdegno quelli più piccoli o coetanei.
    La parola "ormai" è la parola di non-vita di chi non "vede".
    Vorrei essere in giappone, lo zen è di un fascino tutto particolare: non si può spiegare ma solo vivere, allenarsi.
    Più che punto di partenza parlerei di "punto di svolta": il cambiamento, la rivoluzione nei nostri cuori...
    Il senso di colpa è uno dei mali più difficili da eradicare in psicoanalisi. Non dico che sia impossibile debellarlo ma mezza umanità è inguaiata per questo (una volta una prostituta mi disse "ma come sei inguaiato" - voce della verità). Il solo fatto di credere in queste cose è un "suicidio interiore", d'accordo con te piccola sorella nella notte.
    Devo cercare di vivere senza dimenticare ma anche senza perdere l'attimo presente: okay. Forse ho già pagato il mio debito, è ora che torni in strada a camminare.
    Un inchino di fronte a te, Cavaliere.


  • Super User

    Anche io mi sono arrabbiata con persone che non lo meritavano, alcune le ho proprio uccise nell'anima sparandogli addosso tutta la mai rabbia di cui loro non erano la causa. Una mia carissima amica stava ancora più male di me e io non ho fatto altro che distruggerla ancora di più. Le ho perse, come non perderle dopo tutto quello che gli ho detto? Il brutto è che io faccio così perchè è questo il mio carattere, un giorno ti porto in gloria il giorno dopo ti sbatto all'inferno. Ne parlavo proprio l'altra sera con GloboGsm perchè ho paura che anche lui vada a finire così, che sarà un altra amicizia alla quale devo sopravvivere senza disintegrarla perchè non sto bene con me stessa. 😞

    Io sono più odiata che amata, ma vado avanti per i motivi elencati sopra, di mio ora ci metto che cerco di non stringere amicizie più di quanto dovrei per non incorrere nei miei soliti atteggiamenti stupidi. E così è brutto.

    Il senso di colpa è sì uno dei mali più difficili da stirpare...ma proprio tu hai detto solo "difficili" non "impossibili", quindi c'è un modo per liberarsene e tu ci credi anche più di me, leggendo quello che scrivi. 😉


  • User Attivo

    E' strano quanto tu sia simile ma me.
    E' per questo che non è impossibile nemmeno per te.


  • Super User

    No, ma infatti io ci credo...;)


  • User Attivo

    Vorrei specificare che il mio amore per te è vero.
    Non è esso esclusivo. Cioè non escludo dal mio amore le altre amiche di qua, e nemmeno gli uomini (non sono omossessuale).
    Intendo chiaramente l'amore come amicizia.


  • Super User

    Onoratissima! 😉

    Comunque spero solo di non averti riempito di chiacchiere...lo spero tanto. 😉


  • User Attivo

    No, no, non mi hai riempito di chiacchiere, ho parlato solo per cortesia (vera) e galanteria (autentica) nei confronti di quelle persone che non sono intervenute nelle nostre discussioni.
    Non temere.
    Stef


  • Super User

    😉

    Oggi leggevo su un vecchio Focus, un articolo sul senso di colpa...mi sono stupita di quante volte la pubblicità, le persone influiscano sul nostro senso di colpa, che aumenta costantemente quando siamo noi ad essere giudici e imputati di noi stessi.

    Riporto quì delle semplici regole, sempre descritte da Focus.

    **Per non sentirti in colpa devi difendere il tuo diritto di...

    **

    • Fare tutto ciò che ti è utile per perseguire il benessere e la felicità e per raggiungere i tuoi obbiettivi (senza violare i diritti degli altri).
    • Chiedere aiuto e prenderti il tempo necessario per pensare e avere informazioni.
    • Giudicare se tocca a te trovare la soluzione per i problemi degli altri
    • Pretendere rispetto.
    • Dire "no", "non so", "non capisco", "non mi riguarda".
    • Cambiare opinione e, qualche volta, sbagliare.
    • Trascurare quello che ritieni "limite dell'umanamente possibile", ossia consentiti di non essere sempre al massimo.
    • Provare ad esprimere emozioni e sentimenti.
    • Non essere obbligato a fornire spiegazioni e scuse per il tuo comportamento.
    • Prescindere dal benvolere degli altri: il primo giudice del tuo comportamento sei tu stesso.
      Ho sottolineato quello che secondo me si deve prendere davvero in considerazione e quello che ho fatto io anni addietro per non ritrovarmi ora in orizzontale dentro una cassa di pino. :D**

    Le trappole mentali che ci fanno sentire in colpa

    **

    • Devi avere chire manifestazioni di approvazione e di affetto da tutta la gente che credi importante per te (io aggiungerei anche da tutti).
    • Devi essere assolutamente competente e adeguato in tutte le situazioni e in tutte le cose.
    • Consideri la tua vita spaventosa e disastrosa quando le cose non vanno esattamente nel modo in cui vorresti che andassero
    • Ritieni spaventoso e orribile non trovare prontamente delle buone soluzioni a problemi della vita.
    • **Pensi che il passato sia un macigno: se qualcosa non una volta ha influito sulla tua vita, deve continuare a determinare i tuoi sentimenti e comportamenti anche oggi e per sempre.**Quì invece ho reso grassetto quello che di solito pesa di più sui sensi di colpa. 😉

  • User Attivo

    punto 8 - "Per non sentirti in colpa":
    Provare ad esprimere emozioni e sentimenti.

    Secondo la mia psicologa non c'entra il fatto che io nei miei scritti mostri ciò che sono ma "come", né il riportare i sogni ma come li descrivo: ne parlo come se fossero di altri.
    Dice che ora dobbiamo lavorare sull'emotività, su quello che realmente sento dentro di me, soprire il mio mondo interiore. Io "mentalizzo" troppo.
    Quando si arriva al nocciolo di una questione o mi fa un certo tipo di domande, si alzano le mie barriere (ma io non me ne rendo conto): non so cosa risponder sul "vero" perché della domanda.


  • Super User

    Ciao Stefano, scusami se non ho risposto subito...ma per qualche giorno anche io sono stata "fuori servizio".

    Ok, ad esempio, che tipo di domande spingono il pulsantino della barriera? Sapresti catalogarle? 😉


  • User Attivo

    Una è i mancati rapporti "fisici" con ragazze consenzienti: io ho detto che (almeno in un caso) era per rispetto verso la ragazza, per non "sporcarla" (non era una cosa andata molto oltre).
    Ma la psicologa si è incazzata dicendo «ma sai quanto hai fatto soffrire quella ragazza?». «Devi dire il "vero perché" non l'hai fatto!»
    Io non sapevo dare altre spiegazioni.
    Oggi, dopo tanto tempo, una persona involontariamente (parlando di tutt'altro) mi ha fatto capire che forse alla base del non andare a fondo c'era l'orgoglio.
    La timidezza, il giustificarsi dicendo "io ho dei limiti" significano "io sono più sensibile degli altri quindi intimamente "migliore" perciò non agisco, reagisco: per orgoglio.
    Forse non sono stato troppo chiaro.
    Scusami, comunque questa è solo una delle cose.
    Ciao bella
    Stef


  • Super User

    Per non sporcarla con il tuo essere??? O proprio con il sesso in sè? Come se lei fosse troppo pura?

    Bella anche l'interpretazione del tuo amico. Molti di noi sono depressi ma intimamente si sentono sempre i migliori...molti di noi dicono "ma perchè a me?" come per dire "ma perchè a me che sono il top e non a uno che invece non lo è?", altri lo dicono semplicemente perchè sanno di non aver mai commesso nulla di male e si chiedono come mai tanto dolore. 🙂