- Home
- Categorie
- Società, Web e Cultura
- GT Fetish Cafè
- Depressione (non poesia)
-
Mal comune mezzo gaudio.
Non è vero, la depressione è più tosta che non altri problemi transitori. Speriamo che passi qualcuno di più saggio e dolce di me, e che sia capace di ridarci luce.
Intanto mi hai fatto pensare al re della poetica "dark" ante litteram, Charles Baudelaire.
E in questo passo che riporto da *I fiori del male *si da un motivo per cui, fra l'altro, il poeta è a disagio nella vita quotidiana e nei mille casi del vivere comune.
Di come sia sperso e mortalmente solo. Eppure eccelso.
L'albatro
"Spesso, per divertirsi, gli uomini dell'equipaggio
catturano degli albatri, vasti uccelli dei mari,
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
il vascello che scivola sopra gli abissi amari.Non appena li hanno deposti sulle tavole,
questi re dell'azzurro, goffi e vergognosi,
miseramente lasciano le grandi ali candide
come remi arrancare strisciando accanto a loro.Com'è impacciato e debole il viaggiatore alato!
Lui, prima così bello, com'è sgraziato e comico!
Chi gli va stuzzicando il becco con la pipa,
chi mima, zoppicando, lo storpio che volava!Il Poeta assomiglia al principe dei nembi
che pratica la tempesta e se la ride dell'arciere;
esiliato a terra in mezzo agli scherni,
le ali di gigante gl'impediscono di camminare."Su con la vita, stè !
-
Gran parte della mia vita è stata coinvolta da ragazze poi donne.
Anche la depressione forse è stata provocata dal sesso femminile ma questo è un'altro discorso, lungo e comèplesso e drammatico.
Non c'entra niente ma vorrei riportare un brano di un poeta francese (di cui ho due libri):L?INVITO AL VIAGGIO
«Bambina mia, sorella mia, pensa che gioia andare a vivere laggiù, tu ed io!
Amare a sazietà, amare e morire in quel paese ch'è simile a te!
I soli umidi di quei cieli racchiudono per il mio spirito gli incanti così misteriosi dei tuoi occhi traditori, quando brillano di lacrime!Tutto laggiù è solo ordine e bellezza, lusso, calma e voluttà.»
Brano incompleto di :
Charles-Pierre Baudelaire
L?INVITATION AU VOYAGE ? LIII - SPLEEN ET IDÉAL
«LES FLEURS DU MAL» - (I fiori del male)
-
Ciao Stefano, io non credo che la depressione possa essere provocata da persone esterne al nostro corpo...anche io pensavo che la causa era il volto di qualcuno o le movenze di un gruppo...
Chi è tanto sensibile assorbe la cattiveria e le situazioni che non lo colpiscono direttamente o di cui non è lui la causa. Ma non dare un volto alla tua depressione, cerca di non identificarla in nessuno perchè nessuno può essere il responsabile, alle volte è la nostra incapacità a portarci a quei livelli. Altre volte è la nostra incapacità e la cattiveria altrui, ma noi dentro ci siamo sempre, ed è lì che dobbiamo cominciare a scavare, dove c'è quella grande X nera che ci sta impedendo di essere felici.
Affrontarla? Si può, vincerla non so, forse potrò dirlo quando avrò fatto i conti della mia vita tra qualche anno. Io sono stata aiutata da un io che non conoscevo, capendo poi che meno conoscevo quell'io e meno capivo gli altri, così ho riconquistato me, ed è stata la conquista più bella.
La depressione deve diventare uno strumento di pensiero e conoscenza che ti servirà poi per trovare quella forza di affrontare tutto il brutto della vita e tutto il bello che allo stesso tempo arriva.
Le mie sono parole, non riporto poesie perchè ne conosco poche...se non quelle due-tre stupidaggini che scrivo io, che a definirle poesie ce ne vuole.
Non ti dico di stare su perchè se stai male non serve a nulla, ti dico di esplorare tutto il dolore che hai per capirlo, capito quello ti rendi conto che puoi tutto e dopo chi ti ferma?
Un bacio enorme.
Ps: anche io ho letto I fiori del male.
-
Lo so, lo so, le nostre situazioni interne non sono da attribuirsi agli altri, al mondo, a Dio, al governo ladro o al maltempo. Ma le emozioni? I traumi?
Come tu stessa dici «... chi è tanto sensibile assorbe la cattiveria e le situazioni che non lo colpiscono direttamente o di cui non è lui la causa...»
Però, però... dici giusto che non devo idetificarla, per esempio, con le donne: forse è stata la mia incapacità a rapportarmi con esse a «portarmi a certi livelli» o la loro cattiveria (anche se sembra una contraddizione con quanto detto prima).
Il livello X è il nostro livello più profondo, spirituale: lo so che intendevi un'altra cosa, cioè come una croce oppressiva che ci impedisce di alzarci e vivere, che ci impedisce di essere noi stessi, però io amo riportarlo così perché in un seminar di Dinamica Mentale base definivano il livello X come il più alto (dopo il livello fisico, il livello emozionale e il livello mentale). Lo definivano "X" per non turbare la sensibilità di laici o credenti: il livello si potrebbe definire "spirituale".Per risponderti ad un altra tua riflessione riporto un periodo che hai scritto sulla depressione:
«Affrontarla? Si può, vincerla non so, forse potrò dirlo quando avrò fatto i conti della mia vita tra qualche anno. Io sono stata aiutata da un io che non conoscevo, capendo poi che meno conoscevo quell'io e meno capivo gli altri, così ho riconquistato me, ed è stata la conquista più bella.»
Credo che parli da sé, è una dichiarazione di amore bellissima, dichiarazione di vita e di riconquista del sé.E ancora: anche nei gruppi di autoaiuto si dice che la depressione faccia crescere; io mi sento uno che dopo ogni passo in avanti fa un passo indietro ma tutti mi dicono che è sbagliato, che comunque cresco. In fondo è un dilemma tra quello che vivo e quello che l'esperienza degli altri mi dice.
Le tue non sono solo parole ma qualcosa di più. Le tue poesie non sono stupidaggini, il perché è un po' complesso spiegartelo.
Tu fai poesia nel senso che non fai matematica, non so se capisci. Inoltre tu sei un essere umano, una persona, quindi fai parte del mondo, della natura, dell'Universo, di Dio se ci credi. Quello che esce da una persona come te non può essere merda. Io non voglio adularti, credo solo di dire una verità oggettiva: donaci il tuo frutto, qualunque esso sia, e fregatene altamente se qualcuno ti dice il male. Io nel frattempo ti dico, come dicono i tibetani per salutare: "io m'inchino di fronte a quel Dio che c'è in te".Grazie di cuore di aver capito che dirmi di stare su non serve. Esplorare tutto il dolore per capirlo è un pochettino difficile ma bello, bello soprattutto quando dici che dopo averlo capito "posso tutto" e dopo chi mi ferma? Spero solo, per me, di non dimenticare mai chi soffre o chi sta indietro (che poi chi sta indietro non è mai inferiore e, infine, non è mai colpa sua).
Io ti bacio sulla fronte con tutto il calore che consente internet ma, moralmente, ti bacio intensamente.
Ps: Boudelaire ha fatto anche dei poemetti, anche abbastanza gustosi (della stessa casa editrice che ha raccolto tutte le poesie - che adesso non ricordo).
-
La depressione non fa crescere ma ti rende di certo più forte rispetto a tante altre cose che prima reputavi impossibili da superare.
Tu fai un passo indietro subito dopo aver fatto quello in avanti, ma quando si è depressi secondo me è anche normale, anzi, di solito se ne fanno dieci indietro e non si arriva mai. Il difficile sta nel convincersi che non è totalmente un male. Il male della società è nel voler per forza essere felice, ma non è così che deve essere nemmeno nella migliore delle prospettive.
Dal male interiore nasce una felicità che va sopra a tutto, a spiegarla quì è difficile. Mi ricordo che quando stavo male, e per male intendo male fisico di gravità medio-alta, non facevo di tutto per non pensarci, ci pensavo e più ci pensavo e più mi uccidevo dentro e poi ho capito che più ci pensavo e meno rimandavo. Stare su è solo un brutto modo di rimandare dei conti che devi fare adesso, non hai altra scelta! Se non ci pensi non superi, rimandi e basta. Pensa ora al tuo buio, capisci perchè c'è...perchè non sei riuscito a rapportarti con le donne e perchè loro si sono sentite in dovere di essere cattive o se lo sono effettivamente state.
Anche io molte volte credo che questo o quello sia una bestia nei miei confronti, sono tirata ai massimi livelli, salto dalla sedia pensando che tutti hanno il dito puntato contro...ma poi mi dico, sarà veramente così? Non sarò io che ho sbagliato in qualcosa? Non do mai la colpa nè a me nè a loro...se è vero che il giusto sta nel mezzo allora devo cominciare a capire come arrivare al nocciolo che mi porti a comprendere a fondo il perchè del mio male.E' successo questo, bene, perchè mi sono comportato così? Perchè non ho fatto in questo modo? E soprattutto, ero veramente io quando facevo quella cosa? Alle volte arriviamo a rovinarci la vita per paura di essere chi siamo, molte volte adotti comportamenti per paura e ti ferisci da solo...dopo ti rendi conto che se fossi stato tu al 100% magari non sarebbe successo...e stai male e il rimorso di non aver fatto fa più stragi del pentimento dopo un errore.
Insomma, di spunti per capire ce ne sono mille, tutto sta nella forza di cominciare a spulciare questi mille spunti e metterli insieme.
Potrei sbagliare, io posso solo riportare il mio metodo, poi ognuno ha il proprio modo di risolvere le questioni con sè stesso.
Ricambio il bacio virtuale.
-
Cara amica, sì, io mi ritrovo molto con il fatto di essere uno che rimanda, perché è più facile.
Ho tanta paura di approfondire veramente, se ne accorge la mia psicologa: quando si arriva veramente al punto non so rispondere.
Di certo non è colpa delle donne e tu ne sei un caro esempio (anche altre su questo forum, e anche su altri forum); è pur vero che ci sono delle stronze ma per contro ci sono pure degli emeriti stronzi.
Tu dici che ognuno ha il metodo di arrivare a se stessi; io non so, leggo molto, in passato ho letto di psicoanalisi, di psicologia, di psicosociologia, romanzi, di Zen, di Toa e ora di religione (anche un po' alternativa). Poi frequento gruppi come quello di autoaiuto e altri belli, inoltre - per la miseria - sto in mano ad una psicologa, un neuropsichiatra e un dietologo che per caso è anche un Ricercatore in Neuroscienze.
Volevo dirti a te altre amiche donne che ho scritto un libro su di una storia di amicizia fra uomo e donna, il suo continuo, un libro su Gesù che torna sulla terra oggi in America come "donna" e due libretti di riflessioni e pensieri e citazioni sulle donne.
Ciao
Parliamo ancora finché sono vivo (perché già da tempo la mattina non riesco a svegliarmi e ad agire - brutto segno di come va a finire, come l'anno scorso vado sempre più giù fino ad Agosto che non potevo muovermi dal letto e con pensieri nerissimi anche di suicidio).
Non rattristarti per me, stai facendo già tanto.
Stef
-
No, caro Stefano, tu devi leggere te stesso (scusa la frase strafatta). La psicologia deve essere aiutata da te se no non ne vieni fuori.
Allora vediamo se riesco a farti capire che tu non sei arrivato al limite.
Hai un dialogo, lo hai con noi del forum, se eri al limite nemmeno lo accendevi il pc, questo dimostra che hai ancora quella lucina accesa che ti chiama e tu, bassa bassa, la vedi. Deve essere così. Io ricordo che quando stavo male male male l'unico desiderio era quello di crepare nel letto, non mi alzavo per settimane intere, non mangiavo (e come potevo? Avevo un fegato che era uno scolapiatti), non mi lavavo ( e lascio a te immaginare una persona che non si lava per settimane), volevo essere lasciata in pace. Ogni parola era un macigno che mi crollava sulla testa, il suicidio era la sola speranza, mi toglievo dalle scatole così da non dovermi sopportare più...e poi quelle mani con la lametta bella affilata hanno fatto cadere la voglia di morire e mi hanno fatto salire il dubbio. Perchè io?
Mi sono guardata più dentro che più dentro non si può...ho ricordato i professori che non hanno mai creduto in me, ho visto tutti quei ragazzi e poi uomini che mi hanno letterlamente sputato in faccia perchè non ero, non sono bella, perchè ricorda che se sei una donna e non sei bella, soprattutto in gioventù, fai una fatica bestia a trovare un uomo che va oltre, sarei sempre un passo indietro alle altre e se sei anche debole sei cotta e mangiata...
Ho visto la me di quando ero piccola, ero sotto la pioggia ad aspettare una mamma che non mi sarebbe venuta a prendere a scuola perchè doveva lavorare, mentre mio padre era chissà dove con l'odio nel cuore (per inciso è andato via di casa la stessa sera che sono nata perchè non mi voleva). Vivevo in una casa dove non c'era nè luce nè acqua calda in bagno e in altre stanze. A 16 mi sono ritrovata da sola con due disabili dentro casa da accudire senza l'aiuto di nessuno tranne di mio fratello che è poco più grande di me, e a 17 ero praticamente morta per una malattia diagnosticata male (secondo i medici ero anoressica, invece era il fegato che ormai era al collasso)...
Poi arrivò il giorno, era settembre, avevo le ossa completamente fuori e un buoco al cervello che diventava più grande e poi così, una tramontana, un venticello d'autunno che mi ha attraversato e mi ha salvato. Un secondo c'è voluto, un secondo in cui capisci che non è così che deve andare, devo dire che a me ha spinto tanto la vendetta, io ancora oggi studio e mi impegno come un assatanata perchè in una percentuale voglio vendicarmi su chi non ha creduto, su chi ha sputato, su chi mi aveva data per morta!
Se non è l'amore per te stesso fai che sia qualcos altro pur di salvare la tua anima da questi pensieri.
Io non posso credere che per te che ne parli non ci sia speranza, non ci credo perchè ci rendi partecipe, vuol dire che stai tendendo la mano alla vita, a qualcuno in un forum qualsiasi (scusa Giorgio, non per dire che questo è un forum qualsiasi, ma non parla di psicologia :D) che possa non dirti solo "Stai su la vita è bella", la vita è bella se sai apprezzare le sue brutture non come fallimenti, ma come buio che fa più viva la luce!Le mie sono parole, ma se ci fossero state queste stesse parole, qualcuno che mi diceva questo quando vidi uscire il primo sangue del mio tentato suicidio forse non avrei passato mesi a progettare il lancio nel vuoto o come attaccarmi alla canna del gas senza far esplodere dopo la mia famiglia ( o quel che ne rimaneva).
Non sono guarita, come ho detto prima potrò saperlo solo quando comincerò a fare i conti alla fine della mia vita, ma vivo lo stesso, mangio come un canarino perchè tutto potrebbe ammazzarmi, ho pochissimi amici, li conti su una mano, per la mia età sono una fallita totale...ma chi se ne frega, io sono viva e non sono viva perchè ho incontrato l'uomo della mia vita o la persona che mi ha salvato, sono viva perchè io ho trovato me, ho trovato la persona, l'essere che più mi mancava, che più di altri poteva aiutarmi e l'ho trovata perchè in qualche modo l'ho cercata.
Ho sempre persone che mi sputacchiano in faccia e persone che mi danno per morta ma sono io ad essere cambiata. Ci saranno sempre uomini e donne stronzi e figli ingrati pronti a dirti quanto fai schifo, ma ci saranno anche quelli che invece ti dicono che non fai così schifo, troverai qualcuno che andrà oltre tutto, oltre gli altri...**sarai tu **e sarà la conquista più grande, il traguardo più bello anche se avrai un braccio o una gamba di meno. Io voglio crederci, ci devo credere perchè in ospedale ho visto persone maciullate dirmi "io sono felice", allora sono certa che tutti possiamo esserlo nel nostro piccolo, ci devo credere per forza perchè deve essere così. Esistono molti tipi di felicità.
E non bannare queste parole come parole dette da una 24enne con tutta la vita davanti, molti non danno peso alle parole dei giovani perchè son giovani, che gli frega a loro, tanto hanno la vita davanti. Io una vita non ce l'avevo davanti, avevo solo dolore e sofferenza, e queste non ti guardano la carta d'identità.
Scusa il poema Omerico, scusami davvero, come al solito non mi limito mai, sono una palla totale.
-
Devo uscire ma non posso trattenermi dal dire che sei una persona troppo bella per essere apprezzata da uomini comuni e vuoti (come tanti, tantissimi).
(poi continuerò)
-
Tu hai espresso l'immagine di me: libera espressione.
Tu hai la vita davanti - in un certo senso gli altri hanno ragne, ma solo e meramente cronologicamente - ma hai anche la vita passata: quella che sofferto e vissuto.
Esistono molti tipi di felicità... credo di sì: difficile immaginare come ci comporteremmo in una situazione simile. Ma la cosa più grande e più fica è che la libertà non te la può togliere nessuno, e non intendo la libertà da qualcosa (come dai genitori, dal fidanzato, dalla società crudele) ma la libertà "di" amare, "di" fare, "di" agire, "di" stare in silenzio, "di" telefonare a un amico: quella nessuno te la può levare.
Gli altri possono non amarti ma non possono impedirti di amare.
La Forza è in te perché hai trovato "te". La Forza - intesa come energia universale (non quella di Guerre Stellari, ma il discorso sarebbe lungo) - èin te perché non hai avuto un uomo he ti ha "salvato".
Sai una cosa? Per me sei bella, davvero.
Tu dici che se qualcuno ti avesse detto quelle parole che tu hai detto a me nel tentato suicidio, non avresti passato quel maledetto periodo a progettare altri tipi di suicidio. Avresti progettato la vita, l'amore per qualcosa, per qualcuno (io credo). Le tue parole non sono solo parole ma qualcosa di più: amore.
Sull'amore per me stesso, devo dire che per me è una questione da un milione di dollari. Io non mi stimo, ho colpe gravissime verso la mia famiglia e verso innocenti: l'unica cosa che mi rimane è la massima dei buddhisti che dice "fai del bene e non fare del male". Solo così posso recuperare, perché non si può tornare indietro nel tempo (tranne che con i wormhole - ma chissà quando e forse mai). Ma è difficle per me, tanto: molti non credono ciò, dicono che è questione di volontà. Volontà col cavolo! Io non ho né volontà, né carattere, né personalità.
Tu hai tutto il dritto di vendicarti, cme dici tu, perché hai da riscattarti nei confronti della vita e delle persone che non ti hanno voluto del bene.
Tu hai sofferto tanto, o mia piccola sorella nella notte, e ti credo nell'episodio dell'attimo che ha cambiato la tua vita. Ho letto molto di buddhismo zen e... ho risontrato parecchie cose nella mia vita e nella realtà (non sono buddhista, ho letto tante altre cose e ho vissuto tanti tipi di esperienze diverse): in un attimo si può avere l'illuminazione o anche un piccolo passo avanti. E' molto bello ciò ed è anche molto grande.
La tua vita mi ha colpito molto, i tuoi genitori, le esperienze all'età di 16 anni, le disgrazie di salute, tutto: grazie di averci reso partecipi e di averci donato la tua esperienza.
Dici il vero quado affermi che le brutte hanno una marcia in meno (e se sono anche deboli e sensibili è un vero massacro), te lo concedo, io però no, mai: piuttosto la morte.
Perché io? Perché dovrei suicidarmi, morire proprio io?
Ricordo lo stare a letto senza poter fare NULLA: andavo in bagno per fare pipì e correvo subito per tornare a letto, andavo di corpo solo una volta ogni quatro giorni per alzarmi il meno possibile, non mi sono lavato per settimane nel mese di agosto...
Riporto le tue bellissime e sentite parole:
«Hai un dialogo, lo hai con noi del forum, se eri al limite nemmeno lo accendevi il pc, questo dimostra che hai ancora quella lucina accesa che ti chiama e tu, bassa bassa, la vedi. Deve essere così.»
Non posso commentarci sopra, non so perché ma so che è così.
Oggi non sono arrivato al limite ma l'anno scorso sì, e ho paura, paurissima di tornarci.
Il fatto della psicologa che deve essere aiutata da me è un altro argomento da un milione di dollari. Anche leggere me stesso: sono 46 anni che mi analizzo senza pietà, che vado per psicologi, neuro, psichiatri... tutto. Però è vero nello stesso tempo che devo pervenire a un punto di me, al nocciolo, ma non ce la faccio da solo: giuro.
-
C'è una cosa che volevo fare ma non mi sono ricordato di fare. Si tratta di una cosa di fantasia, simbolica, morale.
Tu hai solo 24 anni, io 54.
Tu sei donna ed io uomo.
Nella mia qualità di persona più anziana e nella mia qualità di maschio, io ti nomino Cavaliere dell'Amore.
Così pensato.
Stefano il grande (d'età).
-
Da quello che riesco a leggere fra le righe dei tuoi racconti, posso dirti che tutte le risposte che cerchi nei professionisti del settore come i psicologi et simili, potenzialmente riesci ad averle da solo, senza il loro ausilio, e quando arrivi al punto che in loro presenza non sai la risposta o no sai come continuare, da solo ci riesci, perchè nel tuo essere conosci tutte le risposte, non è per tutti cosi, ma sono sicuro che lo è per te, sempre in base a ciò che riesco a leggere nel tuo scritto ...
... il fatto di rimandare, è un classico modo (nella maggioranza dei casi) di affrontare la vita quando appunto si è depressi, è uno dei tanti sintomi che completa la depressione, è tutto normale quello che provi nel periodo della depressione e se come scrivi, questo periodo è molto lungo, quindi te lo porti dietro da troppo tempo, è perchè non vuoi uscirne o non trovi un appiglio per ricominciare, ma non ti trovi al limite, fidati, quando la depressione arriva al limite, di certo non hai i sentimenti per scrivere le parole che hai testimoniato in questo forum, forse il tuo spirito e la tua anima, a differenza di quello che tu pensi, è molto più forte e resistente, perchè non tutti riescono ad attraversare periodi cosi lunghi di depressione senza arrivare al limite o oltrepassarlo, giungendo a conclusioni drastiche ...
... di certo non possono aiutarti a uscirne fuori, delle belle parole di belle persone lette in un forum, queste possono solo gioire alla tua persona per un frangente della tua giornata nera, ma già il fatto che tu abbia la voglia di stare qui a raccontarti e a sperare che ci sia qualche utente profondo che colga il senso dei tuoi scritti e che risponda con il tuo stesso interesse, vuol dire che sei molto lontano dal limite di cui parli ...
... non possiamo conoscere a fondo la tua storia, perchè non sarebbe possibile raccontarla tutta su un forum, ed è giusto che sia cosi, quindi quello che ti rispondiamo è solo in base ai nostri vissuti e quindi alla nostra esperienza in relazione alla varie sfaccettature della patologia dell'umore, per cui non prendere le mie parole come consigli utili, alla tua età (e non solo per quello) avrai di certo un vissuto tale che ti permetta di stabilire se un consiglio è giusto o errato per il tuo essere, e con questo torniamo sempre al discorso che tutto dipende da te e dalle probabilità (io chiamo probabilità, quelle che altri chiamano fortuna o jella) di ricevere un imput di qualsivoglia genere che ti dia la forza di ricominciare, e per ricomninciare intendo VIVERE una vita serena, con la mente libera, che quando non è libera è perchè si stà pensando al bene dei propri cari, a come svolgere al meglio il proprio lavoro o a come passare al meglio la giornata libera ...
Mi piacerebbe prolungarmi in questi discorsi, ma amo farlo in modo più profondo, e un forum non è il posto più adatto per farlo, forse un po più una chat privata, ma dal vivo, guardando le emozioni dell'intercolutore è tutta un'altra cosa, quindi mi fermo qui e ti auguro tutta la FELICITA' che un uomo possa avere.
-
@Stefano Starano said:
C'è una cosa che volevo fare ma non mi sono ricordato di fare. Si tratta di una cosa di fantasia, simbolica, morale.
Tu hai solo 24 anni, io 54.
Tu sei donna ed io uomo.
Nella mia qualità di persona più anziana e nella mia qualità di maschio, io ti nomino Cavaliere dell'Amore.
Così pensato.
Stefano il grande (d'età).Mi sento onorata anche se questo è il titolo che meno mi si addice, credimi...io sono più la buffona del villaggio...in questo caso del Forum GT.
Hai 54 anni, non sei morto.
C'è un bellissimo film di David Lynch, si chiama "Una storia vera", dove c'è questo uomo che prende il suo tagliaerbe per andare a trovare il fratello malato dall'altra parte dell'America, c'è un pezzo in cui si parla del fatto che è vecchio e che non può affrontare quel viaggio e tutte queste cose quì e lui risponde "non sono ancora morto".
E io te lo ripeto, non sei ancora morto. Hai passato 54 anni tra psicologi e psichiatri e libri in cui non trovavi risposta, quindi sei convinto che per i prossimi 54 andrà così? Siccome la tua vita è stata letteralmente da schifo allora sarà sempre così? No, non ci credo perchè se ci credessi allora pure io siccome ho passato 24 in un modo non avrò nessuno sbocco...automaticamente si annulla il mio avere "tutta la vita davanti" perchè se è sempre stato così, sarà così che morirò, con questa sensazione di non arrivare mai, con la sensazione che per me la normalità non ci sarà mai...e io invece ci devo credere non tanto perchè effettivamente potrebbe essere così, ma perchè SE CREDERE ADESSO CHE ANCHE SARAI FELICE NE TRARRAI BENEFICI ORA e questa si chiama speranza. Non vivere di speranze, ma cerca di realizzare le cose per cui speri.
In Italia c'è il concetto che se arrivi ad una certa età sei morto, non puoi fare nulla...posso dirti la mia? Cazzate! (scusate l'ennesimo francesismo)
Non lo dico per esperienza diretta perchè io ancora devo arrivare agli "enta", lo dico perchè vedo le persone che mi stanno intorno che, udite udite, hanno tutti più di trenta anni. Io non ho amici della mia età, non li so gestire i giovani come me, sono un mondo a parte che io non riesco a vivere, il mio stesso uomo ha 42 anni e per me non è ad un passo dalla vecchiaia, anzi, per me è adesso che comincia a vivere. Be, viene naturale a tutti pensare che io stia con lui perchè voglio un padre, ma chi se ne importa, i sentimenti non li puoi spiegare, tanto non verrebbero capiti.
Divento una belva quando qualcuno mi dice la parola "ormai"...ormai niente, ormai non esiste, ormai esiste solo quando sei morto.
In giappone c'è un rispetto immenso per gli adulti che sono una fonte immensa di saggezza, quì da noi no, gli adulti, gli anziani sono persone finite...pena per coloro che la pensano così. Non dobbiamo subire la moda che se non hai due anni non puoi fare niente, non esiste, togliamocelo dalla testa perchè è una grande bufala! Anche tu hai tutta la vita davanti, perchè "tutta la vita davanti" non parte da un punto preciso.Per il pezzo in cui dici:
Io non mi stimo, ho colpe gravissime verso la mia famiglia e verso innocentiNon entro nel merito e non voglio sapere cosa hai fatto,per quanto mi riguarda mezzo forum potrebbe aver ucciso qualcuno e vivere serenamente...tu però ti colpevolizzi per i tuoi errori e vivi male, se hai ammazzato qualcuno non sei certo stimabile, ma sei stimabilissimo laddove non te ne vai in giro a vantarti o a proclamare la tua innocenza difronte ai fatti, ti stai assumendo le tue responsabilità, pagando ogni giorno lo scotto per le tue azioni, ti stai uccidendo dentro, staresti commettendo il secondo omicidio, anche se più correttamente sarebbe un suicidio interiore. Il mio è un esempio, sia chiaro, non sto dicendo che sei un assassino.
In ogni caso renderti la vita un inferno non ti farà cancellare le colpe che hai, cerca invece di continuare una buona strada, non dimenticare ma non vivere nel peggiore dei ricordi, non puoi fare altro per quello che è successo. Se devi pagare paga e poi vivi senza scordare, come già detto.
Un salutone enorme.
-
Riuscire da soli... un sogno impossibile per me, non so perché ma so che è così.
Rimandare: è più comodo, non mi impegna, non mi terrorizza, sono solo un uomo. Anche se il mio riamandare durasse tutta la vita, cosa dovrei fare?
Nulla è la mia risposta, c'è solo una cosa che posso fare, quella che tutti al mondo possono fare: amare senza aspettarsi nulla dall'altro, solo così possiamo essere liberi.
La Forza, l'Energia, l'Amare, il Bene, la Luce, sono cose per chi sta almento un po' bene: diverse volte ho vissuto ciò. Però, però... molte più volte sono stato nela tristezza, nell'orgoglio di essere timido, di essere rispettoso, di essere limitato, come se solo io fossi così.
Di certo solo gli altri, uno che non vive dentro di me (che sono disastrato), uno oggettivo, che non annega come me ma che sa nuotare, può aiutarmi o camminare al mio fianco per un pezzo di strada, anche su un forum.
E' più autentico, più bello di persona guardandosi negli occhi, stringendosi una mano, ricevendo una carezza, un abbraccio, speciamente se si ha di fronte una persona dell'altro sesso in quanto diversa e complementare.
La mente libera, lo spirito libero, vivere le emozioni positive, curare il fisico col movimento, con un'arte marziale dolce come il Tai-chi Chuan o altri metodi di rilassamentoo ginnastica. Anche una via religiosa. Tutto si deve provare per tentare di uscire dal circolo vizioso e VIVERE.
Tutto questo è necessario come condizione per occuparsi e non "preoccuparsi" delle cose, delle situazioni, degli altri.
Anch'io - guarda un po' - amo fare questi discorsi da vicino, dal vivo: ma internet che l'hanno creato a fare?
Io non mi fermerei qui e non voglio per niente che altri si fermino.
Auguro a me stesso di relizzarmi ma, come dice il buddhismo Mahayana, non prima che tutti si salvino.
-
Cara bellissima dentro "buffona del forum", ho 54 anni ma se mi faccio la barba non li dimostro. Però guardandomi stamattina allo specchio ho avuto paura perché non mi riconosco.
E' vero, non sono ancora morto ma ho provato la morte e la vita centinaia di volte: si può anche morire dentro.
Ho vissuto 54 anni tra alti e bassi, mi sono arabbiato tantissimo con persone care che non lo meritavano: come non portarsi dietro la colpa?
Solo guardando gli altri mi accorgo che può esserci uno sbocco, una via d'uscita, una felicità che deriva dall'amare oggi: noi non siamo isole.
E sento che sono vere le tue parole sulla speranza:
«Non vivere di speranze, ma cerca di realizzare le cose per cui speri.»
Gli anziani hanno esperienza da offrire, è vero.
E' vero e bello anche avere amici più grandi ma non disdegno quelli più piccoli o coetanei.
La parola "ormai" è la parola di non-vita di chi non "vede".
Vorrei essere in giappone, lo zen è di un fascino tutto particolare: non si può spiegare ma solo vivere, allenarsi.
Più che punto di partenza parlerei di "punto di svolta": il cambiamento, la rivoluzione nei nostri cuori...
Il senso di colpa è uno dei mali più difficili da eradicare in psicoanalisi. Non dico che sia impossibile debellarlo ma mezza umanità è inguaiata per questo (una volta una prostituta mi disse "ma come sei inguaiato" - voce della verità). Il solo fatto di credere in queste cose è un "suicidio interiore", d'accordo con te piccola sorella nella notte.
Devo cercare di vivere senza dimenticare ma anche senza perdere l'attimo presente: okay. Forse ho già pagato il mio debito, è ora che torni in strada a camminare.
Un inchino di fronte a te, Cavaliere.
-
Anche io mi sono arrabbiata con persone che non lo meritavano, alcune le ho proprio uccise nell'anima sparandogli addosso tutta la mai rabbia di cui loro non erano la causa. Una mia carissima amica stava ancora più male di me e io non ho fatto altro che distruggerla ancora di più. Le ho perse, come non perderle dopo tutto quello che gli ho detto? Il brutto è che io faccio così perchè è questo il mio carattere, un giorno ti porto in gloria il giorno dopo ti sbatto all'inferno. Ne parlavo proprio l'altra sera con GloboGsm perchè ho paura che anche lui vada a finire così, che sarà un altra amicizia alla quale devo sopravvivere senza disintegrarla perchè non sto bene con me stessa.
Io sono più odiata che amata, ma vado avanti per i motivi elencati sopra, di mio ora ci metto che cerco di non stringere amicizie più di quanto dovrei per non incorrere nei miei soliti atteggiamenti stupidi. E così è brutto.
Il senso di colpa è sì uno dei mali più difficili da stirpare...ma proprio tu hai detto solo "difficili" non "impossibili", quindi c'è un modo per liberarsene e tu ci credi anche più di me, leggendo quello che scrivi.
-
E' strano quanto tu sia simile ma me.
E' per questo che non è impossibile nemmeno per te.
-
No, ma infatti io ci credo...;)
-
Vorrei specificare che il mio amore per te è vero.
Non è esso esclusivo. Cioè non escludo dal mio amore le altre amiche di qua, e nemmeno gli uomini (non sono omossessuale).
Intendo chiaramente l'amore come amicizia.
-
Onoratissima!
Comunque spero solo di non averti riempito di chiacchiere...lo spero tanto.
-
No, no, non mi hai riempito di chiacchiere, ho parlato solo per cortesia (vera) e galanteria (autentica) nei confronti di quelle persone che non sono intervenute nelle nostre discussioni.
Non temere.
Stef