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- Sportello Impresa: dalla Partita Iva alle PMI
- cosa succede se si superano i 30000 euro?
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se superi i 30000 passi automaticamente all'ordinario solo per la rimanenza (in questo caso per i 1000), l'iva di fatto l'hai già versata perchè tu la paghi se acquisti cose, ma credo dovresti andare in compensazione per eventuali rimanenze... poi non so io al tuo posto al 6° mese mi calcolerei il netto che ho guadagnato (i 30000 sono di reddito netto)... se vedo che sono a 26000 comincio a farci molta attenzione.
Io lavoro nel settore informatico anche come commerciante, ho deciso di optare per il regime dei minimi, tutto sommato lo ritengo vantaggioso (ovviamente e soprattutto perchè non devo scaricare affitto, bollette ecc...)
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@StrikeWeb said:
scusate non ho capito una cosa.
chi non raggiunge i 30000 entra automaticamente in questo regime.mettiamo caso che io nel 2007 non li abbia raggiunti.
il 2008 io lo faccio in questo nuovo regime, quindi NON addebito l'iva ai clienti.
alla fine del 2008 io arrivo a 31000 euro. e l'iva che non ho ricevuto come la verso? di tasca mia?
[LEFT]il regime cessa di avere efficacia dall?anno successivo a quello in cui superi il limite dei 30.000 euro.
Attenzione però, nel caso in cui i ricavi o compensi superano di oltre il 50 per
cento il limite di 30.000 euro (cioè 45.000 euro) il regime cessa di avere applicazione nell?anno stesso in cui avviene il superamento.
In questo caso sorgono un po' di problemi: se infatti superi i 45.000 euro,devi corrispondere l'Iva per le operazioni effettuate nel corso dell?intero anno solare, puoi comunque detrarre l'Iva sugli acquisti.
La fuoriuscita dal regime dei contribuenti minimi, per superamento di
oltre il 50 per cento del limite di compensi o ricavi, comporta una serie di
adempimenti che sei tenuto ad assolvere fin dall?inizio del periodo
d?imposta in corso al momento del superamento.
Anche questo è un aspetto che va valutato moto attentamente[/LEFT]
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in pratica se passi ai minimi, l'iva...
[...]
attenzione però il ragionamento è conveniente se parliamo di clienti privati.
Il Forum GT e' pubblico, mette a disposizione degli utenti, in forma gratuita, uno spazio per lo scambio di opinioni, esperienze, test e informazioni utili per scopi legittimi,...
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@Black Angel said:
........... (i 30000 sono di reddito netto)... .)
**Attenzione **i 30.000 sono di fatturato (reddito lordo)
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@Black Angel said:
in pratica se passi ai minimi, l'iva intrinsecamente conviene che continui ad addebitarla e finchè sei nei minimi te la "ammocchi" tu :P... male ke ti va ke fuori esci la versi come se non fosse successo nulla...
attenzione però il ragionamento è conveniente se parliamo di clienti privati.
Considera anche che è molto probabile che il versamento dell'Iva vada fatto con ravvedimento, quindi pagando anche sanzione e interessi (questo sempre nel caso si superino i 45.000)
Quindi chi corre il "rischio" di fatturare altre tale limite ha un motivo in più per ragionare bene sull'adesione a questo nuovo regime.
E poi, come ben dici, la scelta di addebitare comunque l'Iva
[...]
vale con i clienti privati.
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Data di registrazione: Aug 2007
Messaggi: 16Quote:
Black Angel
........... (i 30000 sono di reddito netto)... .)**Attenzione **i 30.000 sono di fatturato (reddito lordo)
volevo rettificare SERMAN.....il decreto 73/e parla di "ricavi e compensi richiamati agli articolo da 57 a 85 ..E 54 del TUIR
Quindi i 30000 sono al netto...non al lordo...
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ammazza, meno male mi stava prendendo un colpo, ma se facevano lordi sta finanziaria praticamente era deltutto incompatibile col commercio, grazie al cielo non è così
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@liprone said:
volevo rettificare SERMAN.....il decreto 73/e parla di "ricavi e compensi richiamati agli articolo da 57 a 85 ..E 54 del TUIR
Quindi i 30000 sono al netto...non al lordo...
Ho preso un abbaglio ?
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...leggendo mi sono chiarito circa il dubbio quando si sfora il tetto dei 30.000, la seconda domanda che ponevo spero non sia troppo prematura:
io ho in essere 2 contratti a progetto, se domani mattina apro partita IVA con questo regime dei minimi, posso innanzitutto mantenerli? e in tal caso, il reddito che ne deriva concorre a determinare il mio fatturato complessivo (= lo devo sommare alle fatture per vedere se supero i 30000?)
Grazie e un saluto a tutti
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non capisco perchè il mio messaggio è stato "censurato" aumentare i prezzi non è illegittimo e ogni commerciante puo decidere di farlo, non importa poi se con l'aumento ci si paga il mangiare o l'iva...
non sto condannando il team di moderazione è solo una mia idea, chiuso il discorso.
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@bruco_mela said:
...leggendo mi sono chiarito circa il dubbio quando si sfora il tetto dei 30.000, la seconda domanda che ponevo spero non sia troppo prematura:
io ho in essere 2 contratti a progetto, se domani mattina apro partita IVA con questo regime dei minimi, posso innanzitutto mantenerli? e in tal caso, il reddito che ne deriva concorre a determinare il mio fatturato complessivo (= lo devo sommare alle fatture per vedere se supero i 30000?)
Grazie e un saluto a tutti
Non vorrei prendere un abbaglio, ma credo che il reddito derivato dai contratti a progetto possa essere assimilato a quello da lavoro dipendente (se non è così vi prego di correggermi) pertanto non concorre al raggingimento dei 30.000 euro.
Se è così godresti di un duplice vantaggio:- il reddito da lavoro autonomo (quello assoggettato al regime dei minimi) viene tassato con aliquota del 20% anzichè con quella previsti a fine Irpef;
- le eventuali detrazioni non vengono perse, ma le puoi, diciamo così, "caricare" sul reddito da lavoro dipendente, inoltre la non concorrenza del reddito di lavoro autonomo alla formazione del reddito complessivo fa aumentare l'importo delle detrazioni spettanti.
Chiedo comunque conferma di quanto ho scritto.
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@serman said:
Ho preso un abbaglio ?
Hai preso un abbaglio.
I racavi o compensi sono dati (misurati) dai corrispettivi che ricevi per le vendite o per le prestazioni.
I costi sono dati (misurati) dalle spese che sostieni per gli acquisti di beni e servizi.La differenza fra i due componenti si chiama "REDDITO" o "UTILE".
Il limite è quindi di 30.000 di corrispettivi incassati con le vendite e/o prestazioni.
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@Teodora said:
Non vorrei prendere un abbaglio, ma credo che il reddito derivato dai contratti a progetto possa essere assimilato a quello da lavoro dipendente (se non è così vi prego di correggermi) pertanto non concorre al raggingimento dei 30.000 euro.
Se è così godresti di un duplice vantaggio:- il reddito da lavoro autonomo (quello assoggettato al regime dei minimi) viene tassato con aliquota del 20% anzichè con quella previsti a fine Irpef;
- le eventuali detrazioni non vengono perse, ma le puoi, diciamo così, "caricare" sul reddito da lavoro dipendente, inoltre la non concorrenza del reddito di lavoro autonomo alla formazione del reddito complessivo fa aumentare l'importo delle detrazioni spettanti.
Chiedo comunque conferma di quanto ho scritto.
Esatto fino a....Infatti i co.co.co o pro. sono assimilati ai redditi di lavoro dipendente.
Però....
l'art. 5, c. 2, del Testo Unico Iva (D.P.R. 633/72) stabilisce che tali rapporti non "si considerano effettuate nell'esercizio di arti e professione...................
rese da soggetti che non esercitano per professione abituale altre attività di lavoro autonomo".Quindi se svolgi anche attività di lavoro autonomo, i co.co.co. sono attratti nella sfera di applicazione dell'iva.
Aggiungerei, però, che una circolare della stessa agenzia specifica che questa "attrazione" si concretizza se l'attività co.co.co. rientra fra le prestazioni proprie dell'attività di lavoro autonoomo svolta.
Ad esempio: hai due contratti per un progetti di sviluppo software (diciamo perchè sei laureato in informatica o comunque sei esperto nel settore), indi apri anche la partita iva come consulente informatico o attività similare.
In questo caso anche il rapporto co.co.co. o pro. diventa di lavoro autonomo ai fini dei redditi e dell'iva.Spero di essere stato chiaro
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@fedclaud said:
Hai preso un abbaglio.
I racavi o compensi sono dati (misurati) dai corrispettivi che ricevi per le vendite o per le prestazioni.
I costi sono dati (misurati) dalle spese che sostieni per gli acquisti di beni e servizi.La differenza fra i due componenti si chiama "REDDITO" o "UTILE".
Il limite è quindi di 30.000 di corrispettivi incassati con le vendite e/o prestazioni.
....Mi sembri contraddittorio !!
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@liprone said:
volevo rettificare SERMAN.....il decreto 73/e parla di "ricavi e compensi richiamati agli articolo da 57 a 85 ..E 54 del TUIR
Quindi i 30000 sono al netto...non al lordo...
Ma si parla di un tetto di 30.000 di"volume di affari" E questo è dato dal totale dei corrispettivi e delle fatture emesse, NON al netto dei costi e spese!
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@Black Angel said:
ammazza, meno male mi stava prendendo un colpo, ma se facevano lordi sta finanziaria praticamente era deltutto incompatibile col commercio, grazie al cielo non è così
Aspetta a "ringraziare il cielo".... Sussistono pareri discordanti!
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@serman said:
....Mi sembri contraddittorio !!
Non mi sembra.
La norma parla di chi ha conseguito "RICAVI" non superiori a 30.000.
I RICAVI sono costituiti dal corrispettivo incassato.:D
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@serman said:
Ma si parla di un tetto di 30.000 di"volume di affari" E questo è dato dal totale dei corrispettivi e delle fatture emesse, NON al netto dei costi e spese!
Attenzione a non parlare di "volume di affari".
La norma (comma 96) fa riferimenti a ricavi e compensi.
Alcuni di questi (ricavi) previsti dal regime dei minimi non rientrano nel concetto di volume di affari (vedasi cessione di beni strumentali).
Il volume di affari, invece, può essere costituito anche da componenti che non sono ricavi (vedasi contributo obbligatorio - 2% - 4% - versati alla cassa di appartenenza - da avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, ...).Mi sembra che Visco o Padoa Schioppa (non ricordo), nel magnificare e osannare questo regime, affermarono che con esso i piccoli contribuenti avrebbero potuto risparmiare dai 3.000 a 5.000 euro per il commercialista (a parte che ritengo poco probabile che un soggetto con ricavi inferiori a 30.000 possa mai pagare una parcella da 3 a 5 mila euro).
Qualche altro, in questo forum, ha così scritto: "allora, i commercialisti non servono più."
Non direi......
Ciao.
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@fedclaud said:
Non mi sembra.
La norma parla di chi ha conseguito "RICAVI" non superiori a 30.000.
I RICAVI sono costituiti dal corrispettivo incassato.:D
Ciò che segue è tratto dalla guida diffusa dall'AdE
Spero possa eliminare qualsiasi dubbio circa il reddito su cui calcolare l'imposta sostitutiva
**[LEFT]Il nuovo regime comporta l'applicazione di un'IMPOSTA
SOSTITUTIVA del 20 PER CENTO sul reddito, calcolato
come differenza tra ricavi o compensi e spese sostenute,
comprese le plusvalenze e le minusvalenze dei beni relativi
all'impresa o alla professione.[/LEFT]
**[LEFT]Il reddito si determina applicando il principio di cassa, il
che comporta un'immediata e integrale rilevanza dei
costi, anche quelli inerenti i beni strumentali (circostanza
molto incentivante soprattutto in fase di avvio dell'attività
produttiva).
Dal reddito si possono dedurre per intero i contributi
previdenziali, compresi quelli corrisposti per conto dei
collaboratori dell?impresa familiare fiscalmente a carico e
quelli versati per i collaboratori non a carico ma per i
quali il titolare non ha esercitato il diritto di rivalsa.
E? ammessa la compensazione di perdite riportate da anni
precedenti.
Le perdite fiscali successive possono essere portate in diminuzione
dal reddito conseguito nei periodi d?imposta
seguenti, ma non oltre il quinto.[/LEFT]
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@Teodora said:
Ciò che segue è tratto dalla guida diffusa dall'AdE
Spero possa eliminare qualsiasi dubbio circa il reddito su cui calcolare l'imposta sostitutiva
[LEFT]Il nuovo regime comporta l'applicazione di un'IMPOSTA
SOSTITUTIVA del 20 PER CENTO sul reddito, calcolato
come differenza tra ricavi o compensi e spese sostenute,
comprese le plusvalenze e le minusvalenze dei beni relativi
all'impresa o alla professione.
Il reddito si determina applicando il principio di cassa, il
che comporta un'immediata e integrale rilevanza dei
costi, anche quelli inerenti i beni strumentali (circostanza
molto incentivante soprattutto in fase di avvio dell'attività
produttiva).
Dal reddito si possono dedurre per intero i contributi
previdenziali, compresi quelli corrisposti per conto dei
collaboratori dell?impresa familiare fiscalmente a carico e
quelli versati per i collaboratori non a carico ma per i
quali il titolare non ha esercitato il diritto di rivalsa.
E? ammessa la compensazione di perdite riportate da anni
precedenti.
Le perdite fiscali successive possono essere portate in diminuzione
dal reddito conseguito nei periodi d?imposta
seguenti, ma non oltre il quinto.[/LEFT]Tutto giusto.
Appunto.
Si stava, però, discutendo del limite per entrare o rimanere nel regime, non su che cosa applicare l'imposta sostitutiva.
Il limite è di 30.000 di ricavi o compensi (comprese le plusvalenze).
L'imponibile su cui applicare la sostitutiva è il reddito (quello che hai scritto e riportato tu (scusa per il tu)).
Ciao.