• Super User

    Alcune considerazioni sul regime dei contribuenti minimi

    Ciao a tutti:)

    Sto facendo alcune simulazioni sul regime dei contribuenti minimi e faccio fatica a vedere il grande vantaggio di questo regime.

    La prima considerazione è che avendone i requisiti per chi apre partita iva conviene sempre il regime agevolato per le nuove iniziative produttive rispetto al nuovo regime.

    Nel paragone con il regime ordinario, il regime dei minimi conviene, in termini fiscali, per redditi imponibili superiori ai 17.000-18.000 euro l'anno, per redditi inferiori conviene il regime ordinario.
    In queste simulazioni non ho tenuto conto dell'IVA non più detraibile sugli acquisti con il nuovo regime, tenendone conto il limite di convenienza si sposta ancora più in alto.

    Il vantaggio in termini di riduzione del costo del commercialista per minori adempimenti lo quantifico in 300 - 400 euro l'anno non di più. Per chi poi deciderà di fare da solo, a fronte di un piccolo risparmio aumenta il rischio di errori.

    Il fatto che non si sia soggetti a studi di settore lo ritengo neutro come soluzione. Infatti, chi ha vantaggio dal regime dei minimi è chi sostiene pochi costi nell'anno o non ne sostiene per niente (questo per il fatto dell'IVA indetraibile). Tuttavia questi soggetto sarebbero probabilmente congrui agli studi di settore.

    Cosa ne pensate?

    Fabrizio


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Fabrizio!
    In effetti concordo con la tua valutazione; anche io mi ero fatto due conti ed ho visto che pressappoco le differenze sono minime; nel mio caso ad esempio dovrebbe essere leggermente conveniente quello dei minimi, rispetto all'ordinario, ma parliamo comunque di poche centinaia di euro.

    L'unico vantaggio effettivo è la semplificazione.

    ciao :ciauz:


  • User Attivo

    Non ho avuto tempo per farmi tutte le simulazioni.....ma non è difficile valutare la convenienza o meno nei confronti con regime fiscale agevolato per le nuove attività (che mi comprende! :D).
    L'ho dicevo mesi fa.....che conviene sempre il RFA, quindi sono d'accordissimo con te fabrizio! 🙂
    Anche il resto della tua analisi, sebbene non ho avuto modo di verificarla, la ritengo corretta e in linea di massima condivisibile.

    CorvoJoe11


  • Super User

    @fab75 said:

    Il fatto che non si sia soggetti a studi di settore lo ritengo neutro come soluzione. Infatti, chi ha vantaggio dal regime dei minimi è chi sostiene pochi costi nell'anno o non ne sostiene per niente (questo per il fatto dell'IVA indetraibile). Tuttavia questi soggetto sarebbero probabilmente congrui agli studi di settore.

    Cosa ne pensate?

    Fabrizio

    a me il commercialista ha fatto pagare 100 euro lo studio di settore.
    Quindi, a parte le altre considerazioni, sono già 100 euro in meno.

    Comunque, per farti i tuoi conti ti consiglio di utilizzare:
    studiamo.it/blog/regime-per-minimi/regime-per-minimi.htm


  • User

    Probabilmente con il forfettone non si avrà sempre una convenienza fiscale, nel senso che in funzione del livello dei compensi e delle spese, potrebbe comportare un prelievo fiscale maggiore.
    Il vantaggio principale è la semplificazione, poi l'esonero dagli studi di settore e poi ancora il probabile risparmio sul costo del commercialista.

    Credo comunque che alcune categorie ne traggano un sicuro vantaggio:

    • quelle che (come i parrucchieri ecc.) emettevano ricevuta e poi scontavano l'IVA adesso probabilmente avranno un maggior reddito: non credo che un taglio fatto da un Minimo costerà meno di prima.
    • poi c'è una categoria che probabilmente è quella che avrà i maggiori benefici. Sono i professionisti dipendenti.
      Io sono tra questi: insegno con contratto a T.I. e svolgo la professione con P.IVA.
      L'imposta sostitutiva per me equivale ad un risparmio fiscale notevole, ma vi assicuro che la cosa che mi dà più sollievo è l'essermi liberato dagli studi di settore.

  • Super User

    @bmastro said:

    a me il commercialista ha fatto pagare 100 euro lo studio di settore.
    Quindi, a parte le altre considerazioni, sono già 100 euro in meno.

    Comunque, per farti i tuoi conti ti consiglio di utilizzare:
    studiamo.it/blog/regime-per-minimi/regime-per-minimi.htm

    Il programma che hai indicato presenta degli errori in particolare:

    • l'irap oggi non viene comunque versata dai soggetti privi di organizzazione, ma anche ammettendo che l'irap sia dovuta il programma non calcola la deduzione forfettaria di 8.000 euro.

    • il programma non tiene conto dell'IVA detraibile che rimane in tasca nel caso di regime ordinario.

    • mi sembra ci sia un errore nel calcolo dell'imposta lorda nel regime ordinario il mio programma contabile mi da valori diversi.

    Tra l'altro nel caso di congruità a mio avviso è meglio essere soggetti agli studi di settore ed essere congrui evitando quindi possibili controlli, piuttosto che essere esclusi e dover in futuro magari esibire la documenatazione contabile all'Agenzia delle Entrate.

    F.


  • Super User

    @loging said:

    Probabilmente con il forfettone non si avrà sempre una convenienza fiscale, nel senso che in funzione del livello dei compensi e delle spese, potrebbe comportare un prelievo fiscale maggiore.
    Il vantaggio principale è la semplificazione, poi l'esonero dagli studi di settore e poi ancora il probabile risparmio sul costo del commercialista.

    Credo comunque che alcune categorie ne traggano un sicuro vantaggio:

    • quelle che (come i parrucchieri ecc.) emettevano ricevuta e poi scontavano l'IVA adesso probabilmente avranno un maggior reddito: non credo che un taglio fatto da un Minimo costerà meno di prima.
    • poi c'è una categoria che probabilmente è quella che avrà i maggiori benefici. Sono i professionisti dipendenti.
      Io sono tra questi: insegno con contratto a T.I. e svolgo la professione con P.IVA.
      L'imposta sostitutiva per me equivale ad un risparmio fiscale notevole, ma vi assicuro che la cosa che mi dà più sollievo è l'essermi liberato dagli studi di settore.

    Concordo pienamente, conviene a chi ha già un lavoro dipendente ed evita il cumulo dei redditi.
    Per quanto riguarda chi lavora con consumatori finali (parrucchieri) si potrebbe avere anche un effetto più pericoloso. Infatti chi rientra nel regime dei minimi potrebbe applicare tariffe più basse mettendo in difficoltà chi invece deve applicare l'IVA. Questo tra l'altro potrebbe spingere chi è al limite di fatturato a non fatturare parte dei ricavi per rientrare nei minimi.