• User

    @mruoppolo said:

    Ma forse dietro c'è un disegno ben preciso, impedire che i volponi si inseriscano di fatto nel regime dei minimi.
    si però a questo punto potevano chiamarlo regime di chi ha lo studio presso la propria abitazione.....o un ufficio di sua proprietà.....


  • User Attivo

    @Black Angel said:

    no easyfatt non prevede questa nota di variazione... che dovrei fare?
    Veramente easyfatt Danea prevede l'emissione del documento Nota di Accredito e non storna "automaticamente" tutta la fattura,ma solo l'importo
    che inserirai nel documento stesso.:vai:in questo caso l'Iva!


  • User Newbie

    salve
    ho aperto la partita iva e devo aderire al nuovo regime devo fare attività di consulenza contabile presso un ente pubblico tra gli adempimenti cè la certificazione dei corrispettivi in cosa consiste?? non riguarda i commercianti al minuto ?? scusate l'ignoranza

    grazie per la risposta


  • Super User

    @minnyvale said:

    salve
    ho aperto la partita iva e devo aderire al nuovo regime devo fare attività di consulenza contabile presso un ente pubblico tra gli adempimenti cè la certificazione dei corrispettivi in cosa consiste?? non riguarda i commercianti al minuto ?? scusate l'ignoranza

    grazie per la risposta

    I corrispettivi non riguardano il tuo caso.
    Tu dovrai emettere fattura senza applicazione dell'IVA ma con ritenuta d'acconto.
    Saluti.


  • User Attivo

    @Rubis said:

    Ieri durante Telefisco l'AE ha fornito una risposta che secondo me ha semplicemente dell'incredibile.

    A tal proposito ti ripropongo le considerazioni che ho postato il 29 gennaio.
    Ciao.

    La cosa che mi sconcerta di più è quando nella circolare si afferma:
    ***"Dal tenore letterale della disposizione *(cioè acquisti di beni strumentali.....anche mediante contratti di appalto e di locazione, pure finanziaria..) si evince che, ai fini della determinazione del valore del bene strumentale, rilevano anche i canoni di locazione o noleggio ....... per acquisire la disponibilità del bene medesimo."

    Ebbene, la norma, letteralmente, parla di acquisto e, secondo me, va inteso in senso giuridico vero e proprio (è una norma!). Non si usa il verbo Acquisire, ma il verbo Acquistare. Con l'acquisto si diventa possessori e proprietari del bene: è la compravendita.

    Laddove l'ADE, alla fine della risposta, usa il termine "acquisire" contraddice la sua stessa premessa (dal tenore letterale della disposizione).

    *Ben può essere che la L.F. e il DM si vogliano riferire, invece, a contratti di locazione con possibilità di riscatto al termine di un certo numero di anni (nella pratica commerciale vi sono dei contratti del genere). Ad Esempio: contratto di locazione di un bene strumentale per ?. 300 al mese, con possibilità di riscatto dopo 5 anni di locazione al prezzo di ?. 4.250 (oppure a costo zero dopo 10 anni di locazione, o altra formula). *
    *In questo caso, applicando il DM. e la L.F., avrei un costo di *
    ?. 4.250 + (300 x 36) = ?. 15.050.
    Si sarebbe fuori dal regime.


  • User Newbie

    @archeoita said:

    volponi?
    Per me non sarebbe una gran furbata.
    Partendo dal presupposto che ogni caso fa storia a sè, dai miei calcoli, se i redditi sono bassi (parlo di reddito e non di ricavo) e si tratta prevalentamente con soggetti passivi IVA (ditte), non c'è molta convenienza alla fine, se non l'esenzione dagli studi di settore.

    Faccio un esempio, approssimativo, per farmi capire meglio.

    Ricavi 22000
    Costi 10000
    Iva sugli acquisti 1000 (tenendo conto che in alcuni casi non si scarica tutta, es. bollette gas-luce-acqua se si è in promiscuo)

    No figli a carico e familiari a carico
    No spese mediche e altri oneri deducibili
    Considero 2000 euro di contributi INPS

    Nel caso precedente (regime ordinario-semplificato)
    IRPEF 1354 circa ( ((22000-10000)-2000 (oneri)) - 946 (detrazioni ex no tax area))
    Addizionali 90 circa
    IRAP 98 circa
    totale - 1542 (circa)

    Con il forfettone
    Imposta sostitutiva 1800 ((22000-10000-1000-2000) x 20%)Iva sugli acquisti 1000 (che non potete scaricare sui clienti)
    totale - 2800
    :mmm:
    Una bella differenza
    Se poi avete figli a carico o spese mediche, il vantaggio del vecchio sistema aumenta ancora.
    Comunque bisogna considerare anche eventuali ammortamenti, rimanenze, etc... comunque... occhio, valutate con attenzione, che alla fine non è tutta manna dal cielo.

    Tenete presente che si perdono tutte le detrazioni e deduzioni, tipo la ex no tax area (detrazione che può arrivare a 800-1000 euro), e rimangono soltanto i contributi previdenziali come oneri deducibili.

    PS.
    I conti non sono precisi, ma approsimativi, ho utilizzato alcuni fogli di calcolo che si trovano in rete
    Scusa ma credo che, anche se il vantaggio del regime ordinario rimane, con il forfettone dovresti pagare 1800 e non 2800!!!
    Inoltre sono convinto che il forfettino ( studi di settore a parte) sia sempre e comunque più conveniente per coloro che hanno un fatturato al di sotto dei 30.000.


  • User Attivo

    @archeoita said:

    Lui è un commerciante (imprenditore) e non un libero professionista, NON FATTURA con ritenuta d'acconto

    Ma non ha detto che fa consulenza contabile per enti pubblici?

    Quindi è un professionista e non un commerciante.

    Va fatta la ritenuta


  • User

    @archeoita said:

    no sono 2800, perché devi metterci l'IVA che paghi sugli acquisti e che non puoi scaricare.

    quindi sono 1800 + 1000

    nel regime ordinario l'IVA non è né un costo e né un ricavo

    senza contare l'eventuale rettifica iva !!!!!!


  • User

    @loging said:

    Ho visto la guida dell'AdE.
    Tra gli esclusi dal regime ci sono i dipendenti.
    Siccome non ho letto questa causa di esclusione nè nella finanziaria, nè nella circolare e nemmeno nel decreto, chiedo a voi cosa ne pensate.
    E' possibile che una "guida" possa cambiare una legge?

    Ripropongo la domanda.
    Un insegnante a tempo indeterminato che esercita una professione con P.IVA con iscrizione all'albo ed autorizzazione del suo dirigente rientra nel regime dei minimi?
    Se avete qualche opinione rispondete perchè non so come fatturare.
    Grazie


  • User Attivo

    @loging said:

    Ripropongo la domanda.
    Un insegnante a tempo indeterminato che esercita una professione con P.IVA con iscrizione all'albo ed autorizzazione del suo dirigente rientra nel regime dei minimi?
    Se avete qualche opinione rispondete perchè non so come fatturare.
    Grazie
    A mio avviso rientra certamente nel regime dei minimi. L'esclusione indicata
    (impropriamente) dall'AdE riguarda ovviamente i lavoratori dipendenti che per
    loro natura non possono certo essere inquadrati come minimi.
    Per di più i due redditi non sono cumulabili ai fini dell'imposizione.
    Saluti.


  • User

    ciao a tutti, ho parlato conil mio commercialista e gli ho chiesto di dirmi i costi fissi che sosterrei e la fiscalità per i contribuenti minimi.

    Come costi fissi mi ha chiesto 900 Euri x gestire la contabilità 8come vi sembra?) e poi mi ha parlato di un minimo INPS di 2500 Euri per fatturato fino a 13-mila-e-spicci oltre a un 20% di INPS sull'eccedenza rispetto a questi 13milaespicci.

    Confermate? non che non mi fidi, ma siccome è una cosa nuova è meglio sentire tante campane (IMHO).

    Grazie a tutti


  • User Newbie

    si sono un consulente , un mio amico mi ha detto che devo fare la certificazione dei compensi ... per la ritenuta d'acconto, non sapevo se ero tenuta alla certificazione dei corrispettivi che per quanto ne so non riguarda i consulenti quindi anche la trasmissione telematica dei corrispettivi non dovrei farla? al limite per me si tratta trasmissione telematica dei compensi?

    ciao ciao


  • User

    @serman said:

    A mio avviso rientra certamente nel regime dei minimi. L'esclusione indicata
    (impropriamente) dall'AdE riguarda ovviamente i lavoratori dipendenti che per
    loro natura non possono certo essere inquadrati come minimi.
    Per di più i due redditi non sono cumulabili ai fini dell'imposizione.
    Saluti.

    Nella guida dell'AdE tra gli esclusi non figurano più i lavorarori dipendenti.

    Credo che si sono resi conto di aver ingenerato inutile confusione.


  • Super User

    @bruco_mela said:

    ciao a tutti, ho parlato conil mio commercialista e gli ho chiesto di dirmi i costi fissi che sosterrei e la fiscalità per i contribuenti minimi.

    Come costi fissi mi ha chiesto 900 Euri x gestire la contabilità 8come vi sembra?) e poi mi ha parlato di un minimo INPS di 2500 Euri per fatturato fino a 13-mila-e-spicci oltre a un 20% di INPS sull'eccedenza rispetto a questi 13milaespicci.

    Confermate? non che non mi fidi, ma siccome è una cosa nuova è meglio sentire tante campane (IMHO).

    Grazie a tutti

    se diventi un contribuente minimo il commercialista ti serve solo per la dichiarazione dei redditi, e per quella 200-300 euro bastano e avanzano se non te la fai fare da qualcuno gratis.
    Questo a parer mio, eh
    900 euro per raccogliere le fatture, senza nemmeno dover fare le dichiarazioni IVA mi sembrano un'esagerazione.
    E' meglio se vai a sentire qualche altro commercialista della tua zona


  • User Attivo

    @loging said:

    Nella guida dell'AdE tra gli esclusi non figurano più i lavorarori dipendenti.

    Credo che si sono resi conto di aver ingenerato inutile confusione.
    Giorno 26 gennaio ho inviato una mail alla redazione internet dell'Ade.
    Vi riporto il testo:
    Molto probabilemente c'è un errore nella guida di cui all'oggetto, nella parte in cui si indicano fra i soggetti esclusi i lavoratori dipendenti.
    Grazie.

    Non dico che l'hanno corretta per la mia segnalazione, ma almeno i dipendenti con attività di impresa o professionale sono più tranquilli.:yuppi:


  • User

    Scusate, so che molto probabilmente è già stato chiesto... ma dopo una giornata assurda come oggi non sono riuscito a darmi una risposta da solo (anche guardando i vecchi post)... quindi chiedo direttamente :tongueout:

    Sono libero professionista iscritto alla gestione separata INPS, devo fare la mia prima fattura "da minimo", ma non ho capito dove cacchio devo infilare il bollo da 1,81 euri... domande:

    1. ma il bollo va messo solo sulla fattura che va al cliente? Quindi avrò la fattura che resta a me con un importo diverso rispetto a quella del cliente?

    2. Il bollo dove lo devo mettere (anche se un'idea... :vai:). Cioè, in fattura deve avere un posto ben preciso? Va al fondo di tutto?

    3. Esempio di Fattura

    imponibile: 1000

    • rivalsa inps 4%: 40
      totale imponibile: 1040
    • r.a. 20%: 208
      totale: 832
    • bollo 1,81: 1,81

    • dicitura no IVA per regime minimi

    TOTALE FATTURA 833,81

    il cliente mi pagherà 833,81, 1040 euro andrà nell'imponibile tassabile su cui calcolerò il 20% di imposta sostitutiva, 208 saranno di ritenuta che potrò mettere in detrazione l'anno prossimo... e sti benedetti 1,81? Che fine fanno? Come li gestisco.

    1. Escluso il discorso del Bollo, le ipotesi fatte sopra sono corrette?

    Scusate se mi sono dilungato un pò su cose già dette e ridette, ma ho in questo momento una tale confusione... :gtsad:

    Grazie a tutti, siete grandi!!!

    Denis