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- Nuovo Regime per i Contribuenti Minimi - FINANZIARIA 2008
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@Black Angel said:
- Io svolgo la tua stessa attività, per fare compravendita devi registrarti in CCIAA perchè la tua attività è commerciale.
- Nel nuovo regime non scarichi niente ne IVA ne carburanti.
Non sono sicuro sia necessario la reg. in CCIAA se l'attività prevalente è quella de lavoro manuale e non la compravendita...
Vuol dire che non posso scaricare/dedurre nessuna spesa tipo macchina telefono eccetera???? è follia!!! Ne sei proprio sicuro??
Ma se rientrassi nel RFA (forfettino) almeno li potrei scaricare le spese??Grazie
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@fedclaud said:
Allora ti chiederai:
"In quale regime sono finito per il 2007?:o
Vuoi dire che sono finito nel regime ordinario e quindi sono soggetto, tra le altre cose, agli studi di settore?:x
Sono andato a vedermi un po' di normativa e sicuramente non rientro nel regime minimi in franchigia (nel 2007 ho sempre compensato l'IVA). Cosa posso fare???
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Salve a tutti,
Nel caso passassi al nuovo regime, come dovrei comportarmi con le fatture all'estero (paesi nella comunità europea) per quello che riguarda la ritenuta d'acconto ? Avrebbero modo di pagarla ?
(mi scuso se l'argomento è gia' stato trattato nelle pagine precedenti)
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@vtlntn said:
Salve a tutti,
mi sono appena iscritto perchè trovo molto interessante questa discussione.
Volevo sapere se un impresa familiare con reddito < di ?.30.000 rientra nel nuovo regime;
seconda domanda, avendo una ditta individuale (ludoteca) se la trasformo in impresa familiare entro gennaio 2008 ed esercito l'attività (sempre ludoteca) se ho dei controlli sono in regola io e mia sorella, oppure sarò in regola da gennaio 2009???Grazie e complimenti ancora per il forum.
Antonio Vitolo
L'impresa familiare può usufruire di questo regime.
Nel regime ordinario di determinazione del reddito (quindi non in regime minimo) la costituzione di un'impresa familiare ha effetto dall'esercizio successivo. Quindi la suddivisione del reddito fra i familiari fiscalmente può essere fatta dall'esercizio successivo.
Con il regime di cui stiamo discutendo, se non erro, ciò non ha alcuna rilevanza in quanto il reddito è sempre imputabile al titolare e non anche ai familiari.
Pertanto, ritengo che non vi sia convenienza a spendere soldi da un notaio per costituire un'impresa familiare che, agli effetti fiscali, non ti porterà nessun vantaggio nel caso aderisci a questo regime, salvo la deducibilità dei contributi versati per il collaboratore.
Lo potresti fare entro fine anno se pensi di abbandonare o fuoriuscire dal regime per l'anno prossimo.
Comunque, affinchè tua sorella possa lavorare con te dovresti comunque dichiararla all'inps e versare i contributi inps.
In questo caso, però, senza impresa familiare, mi sa che i contributi per il collaboratore non li puoi dedurre in regime minimo.
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@GatZ said:
Salve a tutti,
Nel caso passassi al nuovo regime, come dovrei comportarmi con le fatture all'estero (paesi nella comunità europea) per quello che riguarda la ritenuta d'acconto ? Avrebbero modo di pagarla ?
(mi scuso se l'argomento è gia' stato trattato nelle pagine precedenti)
Se non erro la r.a. va effettuata e versata da soggetti residenti nello Stato.
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@fedclaud said:
Se non erro la r.a. va effettuata e versata da soggetti residenti nello Stato.
Sono d'accordo con fedclaud. (La ratio della norma penso che sia che non si può assoggettare un soggetto non residente ad un adempimento italiano - effettuazione delle ritenuta -> versamento -> certificazione).
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@fedclaud said:
L'impresa familiare può usufruire di questo regime.
Nel regime ordinario di determinazione del reddito (quindi non in regime minimo) la costituzione di un'impresa familiare ha effetto dall'esercizio successivo. Quindi la suddivisione del reddito fra i familiari fiscalmente può essere fatta dall'esercizio successivo.
Con il regime di cui stiamo discutendo, se non erro, ciò non ha alcuna rilevanza in quanto il reddito è sempre imputabile al titolare e non anche ai familiari.
Pertanto, ritengo che non vi sia convenienza a spendere soldi da un notaio per costituire un'impresa familiare che, agli effetti fiscali, non ti porterà nessun vantaggio nel caso aderisci a questo regime, salvo la deducibilità dei contributi versati per il collaboratore.
Lo potresti fare entro fine anno se pensi di abbandonare o fuoriuscire dal regime per l'anno prossimo.
Comunque, affinchè tua sorella possa lavorare con te dovresti comunque dichiararla all'inps e versare i contributi inps.
In questo caso, però, senza impresa familiare, mi sa che i contributi per il collaboratore non li puoi dedurre in regime minimo.Grazie di avermi risposto.
Il primo punto è OK, per il resto se cortesemente mi fai un esempio, ti riepilogo la situazione:
attualmente ho una ditta individuale come ludoteca, adesso ho l'esigenza di inserire anche mia sorella in questa ditta, in un discorso 50-50, in modo che anche lei versi i contributi e soprattutto se ho un controllo o quando io mi assento e rimane solo lei alla ludoteca non ci siano problemi.Cosa faresti al posto mio in questo caso, tenendo conto del forfettone??
ti ringrazio anticipatamente
Antonio Vitolo
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Avrei bisogno di un chiarimento: l'Iva sugli acquisti in caso di Contribuente minimo, che fine fa? se la porto a costo, così come mi pare di aver letto dalla circolare 73e del 21/12/2007, avrò che ciò che acquisto che ha originariamente un costo di 100 e lo vendo a 120 con un ricario del 20%, in caso di contribuente minimo, non ho praticamente nessun guadagno in quanto il mio bene costerà a me 120.
Ho capito bene?
Mi sono spiegata bene?
Grazie e complimenti per l'ottimo lavoro che fate
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Scusate ho sbagliato discussione
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quello che non capisco io invece è la ritenuta previdenziale dell'imps, no essendo valide in questo regime le deduzioni irpef, questi soldi che fine fanno?li metto a costi o non ci posso far niente?
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Salve, ma secondo voi coloro che non applicano l'iva in quanto esenti ( medici - promotori finanziari) con il nuovo regime devono scrivere esente iva art. 10 oppure operazione effettuata ai sensi dell?articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008. In sostanza per questi la situazione iva non cambia.
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@piolo229 said:
Salve, ma secondo voi coloro che non applicano l'iva in quanto esenti ( medici - promotori finanziari) con il nuovo regime devono scrivere esente iva art. 10 oppure operazione effettuata ai sensi dell?articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008. In sostanza per questi la situazione iva non cambia.
Per svariate motivazioni, secondo me deve scrivere: "operazione effettuata ai sensi dell?articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008".
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@dmorand said:
Per svariate motivazioni, secondo me deve scrivere: "operazione effettuata ai sensi dell?articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008".
entrambi. non sbagli e non generi confusione al cliente
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@vtlntn said:
Grazie di avermi risposto.
Il primo punto è OK, per il resto se cortesemente mi fai un esempio, ti riepilogo la situazione:
attualmente ho una ditta individuale come ludoteca, adesso ho l'esigenza di inserire anche mia sorella in questa ditta, in un discorso 50-50, in modo che anche lei versi i contributi e soprattutto se ho un controllo o quando io mi assento e rimane solo lei alla ludoteca non ci siano problemi.Cosa faresti al posto mio in questo caso, tenendo conto del forfettone??
ti ringrazio anticipatamente
Antonio Vitolo
Come risposto in precedenza, se vuoi inserire tua sorella nell'attività senza costituire l'impresa familiare puoi chiederne l'iscrizione all'inps (e anche all'inail, ma chiede all'istituto) come coadiutore familiare. Pagherà i contributi, ma fiscalmente non puoi ripartire il reddito. Comunque sarai in regola in caso di controlli.
Costituendo l'impresa familiare, farai l'iscrizione inps e inail, dall'anno successivo (2009) potrai ripartire il reddito: 51% al titolare e 49% al collaboratore (tua sorella).
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Ciao a tutti,
mi unisco anch'io alla discussione perchè mi è venuto un dubbio...
con il regime dei minimi per il calcolo del reddito imponibile 2008 dovrò adottare il principio di "cassa"... quindi se ho ben capito se io per caso ho una fattura al 31/12/07 che mi verrà pagata solo al 31/01/08 entrerà sia a far parte del calcolo dell'imponibile del 2007 che dell'imponibile del 2008.
E' giusto il ragionamento che ho fatto o ho detto un'emerita costroneria???
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@rivax said:
Ciao a tutti,
mi unisco anch'io alla discussione perchè mi è venuto un dubbio...
con il regime dei minimi per il calcolo del reddito imponibile 2008 dovrò adottare il principio di "cassa"... quindi se ho ben capito se io per caso ho una fattura al 31/12/07 che mi verrà pagata solo al 31/01/08 entrerà sia a far parte del calcolo dell'imponibile del 2007 che dell'imponibile del 2008.
E' giusto il ragionamento che ho fatto o ho detto un'emerita costroneria???
io direi solo del 2008 visto che vale il principio di cassa
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ho letto sul sole 24 ore un articolo nel quale è espressamente riportato:
«La riforma - spiega il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco - consente di non avere partita Iva, registri e contabilità e rappresenta una svolta verso un sistema più semplificato»Sono andato all'agenzia delle entrate ed invece mi è stato detto (hanno premesso che ancora non hanno avuto comunicazioni chiare a riguardo questo nuovo regime finanziario) che la P.IVA deve essere ugualmente aperta.
La mia riflessione è semplice: non scarico IVA dagli acquisti, non metto IVA nelle fatture, in sintesi non muovo IVA quindi che senso avrebbe avere la partita IVA?...non sarebbe più logico fare solo la ricevuta di pagamento con l'indicazione "operazione effettuata ai sensi dell?articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008" e lì finisce tutto senza apertura di partita IVA?Qualcuno sa se è uscito un qualche documento ufficiale a riguardo che non sia una semplice intervista sul il sole 24 ore?
Grazie
Marco
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Firmato il decreto che rende operativo il regime fiscale semplificato per contribuenti minimi e marginali. E così, dal 2008, un milione di piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e giovani professionisti potranno scegliere di avvalersi del regime forfetario introdotto dalla Finanziaria per il 2008, che prevede un'imposta secca del 20% sul reddito (ricavi meno costi) in alternativa a Irpef, Irap e Iva. Per sceglierlo, basta eliminare, dal 1° gennaio 2008, dalle fatture rilasciate ai clienti l'addebito dell'Iva. «La riforma - spiega il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco - consente di non avere partita Iva, registri e contabilità e rappresenta una svolta verso un sistema più semplificato». Per Visco, importante, poi, che le associazioni di categoria e i consulenti fiscali informino delle novità i propri associati e clienti, chiarendo se si trovino nelle condizioni di poter optare per il regime semplificato. Secondo stime fornite dal ministero, i soggetti interessati dal forfait sono 933.752 contribuenti, mentre i potenziali aderenti al forfait saranno 708.423 mila contribuenti, di cui quasi la metà (338.403 mila) rappresentati da soggetti sotto i 40 anni d'età. Attività professionali, servizi e commercio all'ingrosso, sono i settori di attività con il maggior numero di potenziali fruitori del regime semplificato.
Il regime dei contributi minimi e marginali, spiegano dal ministero dell'Economia, rappresenta dal 1° gennaio 2008 il regime naturale per le persone fisiche che esercitano attività d'impresa, arti o professioni. Per poter aderire al nuovo regime forfetario è necessario che gli interessati, nel 2007, abbiano percepito ricavi o compensi inferiori a 30mila euro lordi e non abbiano effettuato cessioni alle esportazioni. Indispensabile, inoltre, non aver sostenuto spese per lavoro dipendente e non aver effettuato, nel triennio 2005-2007, acquisti di beni strumentali per un ammontare complessivo superiore a 15mila euro. Dal 1° gennaio 2008, quindi, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e giovani professionisti, che ne hanno i requisiti, potranno iniziare autonomamente ad avvalersi del regime forfetario senza dover fare alcuna comunicazione preventiva all'amministrazione fiscale.
Specificato, poi, nel decreto, come gli interessati, per potersi avvalere del regime semplificato, sempre dal 1° gennaio 2008, dovranno eliminare dalla fatturazione ai propri clienti l'addebito dell'Iva. E, inoltre, venendo meno per i contribuenti l'obbligo di versamento dell'Iva sulle vendite di beni o prestazioni di servizi, scomparirà anche il diritto alla detrazione dell'Iva assoluta sugli acquisti. Il proseguire nel tempo, chiariscono dal dicastero economico, ad addebitare l'Iva ai propri clienti indicherà da parte del contribuente la scelta di escludere al momento il regime semplificato e il permanere, invece, nel regime ordinario.
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Ho letto gli articoli di legge sul suddetto regime e vorrei porre ai moderatori alcuni quesiti:
- eventuali quote residue di ammortamento vengono congelate giusto?
- un eventuale uscita dal regime (superamento ricavi inferiore al 50%, perciò dall'anno successivo) comporta un ricalcolo delle detrazioni iva spettanti per l'esercizio precedente?
- E i cespiti essendo stati completamente dedotti durante il regime dei minimi una loro successiva cessione comporterà una plusvalenza del 100% giusto?
spero che nessuno abbia già postato queste domande.
Saluti
Martina
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@Martina said:
Ho letto gli articoli di legge sul suddetto regime e vorrei porre ai moderatori alcuni quesiti:
- eventuali quote residue di ammortamento vengono congelate giusto?
**SI. Cosi pare.
** 2) un eventuale uscita dal regime (superamento ricavi inferiore al 50%, perciò dall'anno successivo) comporta un ricalcolo delle detrazioni iva spettanti per l'esercizio precedente?
Ne abbiamo discusso tra colleghi ma senza uniformità di soluzione.
- E i cespiti essendo stati completamente dedotti durante il regime dei minimi una loro successiva cessione comporterà una plusvalenza del 100% giusto?
**SI. **
spero che nessuno abbia già postato queste domande.
Ritengo che durante il prossimo Telefisco a molti dubbi sul regime dei contribuenti minimi sarà data adeguata risposta. Almeno me lo auguro.
Risposte in grassetto nel quote.