• User Attivo

    Ma se arrivano dai miei genitori, con un bonifico o con un assegno, che sono lavoratori dipendenti e i cui conti correnti sono alimentati solo con somme... non in nero, non basta questo a dimostrare che si tratta di semplici regali


  • Bannato Super User

    basta che tutti i versamenti effettuati dai tuoi genitori siano tracciati
    ti consiglio sempre accreditarli sul tuo c/c (cosi in caso di verifica riuscirai a dimostrare che sono donazioni dei tuoi genitori)
    in ogni caso io li inserirei anche in contabilità
    ps le donazioni effettuate dai tuo familiari sono esenti da imposte


  • Consiglio Direttivo

    sono d'accordo con Fabioalessandro
    sistemi tracciabili e verificabili si, contanti assolutamente no!
    ciao


  • User Attivo

    @fabioalessandro said:

    basta che tutti i versamenti effettuati dai tuoi genitori siano tracciati
    ti consiglio sempre accreditarli sul tuo c/c (cosi in caso di verifica riuscirai a dimostrare che sono donazioni dei tuoi genitori)
    in ogni caso io li inserirei anche in contabilità
    ps le donazioni effettuate dai tuo familiari sono esenti da imposte

    In contabilità li inseriresti come versamento titolare o versamento terzi? Uno di questi due? Esatto?


  • User Attivo

    Teoricamente queste somme dovrebbero essere trattate come una posta di debito, ma per essere tali dovrebbe essere prevista una restituzione (in contabilità ordinaria si dovrà prima o poi chiudere questa posta). Contrariamente se non fosse prevista una restituzione potrebbe esserti contestato che essi rappresentano dei veri e propri redditi e pertanto tassabili, a prescindere dal fatto che sono i tuoi genitori a darteli (immagino che tu superi il limite di reddito per risultare fiscalmente a carico). Forse è più facile difendersi sul fatto che se questo debito verrà un giorno restituito non sia comunque produttivo di interessi, nel caso non so come ci si dovrebbe comportare con la ritenuta d'acconto e che reddito sarebbe per i tuoi genitori.


  • Bannato Super User

    io in realtà li metterei come apporto personale


  • User Attivo

    @fabioalessandro said:

    io in realtà li metterei come apporto personale

    Potrebbe, ma potrebbe venire richiesto di dimostrne l'origine. Apporto personale ok, ma da dove proviene se la tua attività non produce reddito?
    E soprattutto l'onere della prova spetta al contribuente.


  • Bannato Super User

    quotissimo Bax
    non sono entrato nel merito della fonte dei soldi sul primo c/c
    anche perchè con l'istituzione della banca dati bancaria da parte dell'agenzia delle entrate ora x fare gli accertamenti utilizzano tutti i conti della persona accertata e non solo quello dedicato all'attività (prima invece era tutto manuale cioè si doveva mandare una richiesta scritta notificata a tutte le banche sull'intero territorio)
    quindi un eventuale controllo si dovrebbe dimostrare anche la provvenienza sul primo conto


  • User Attivo

    @fabioalessandro said:

    quotissimo Bax

    quoto Paolo che quota Bax!!!!!
    ma anche io nn l'ho mai sentita

    ultimamente mi sento talmente quotato che mi dispiace di non essere in borsa!! :sbonk:


  • Consiglio Direttivo

    bella questa!
    :lol:


  • User

    Io devo ancora capire cosa sono le quote, uffa!!

    Comunque, ho un problema simile.

    Ho versato aprendo il conto professionale 100 euro dal mio conto personale (tutto tracciato, dunque) con cui poi ho pagato una fattura (per non toccare la valuta di un'assegno) questi sono considerati "prestito"?
    Da restituire poi con altri 100 euro presi dall'assegno ed stornati sul mio conto per far quadrare le partite?

    Quindi
    Apporto personale +100 euro
    Restituzione -100 euro?

    Bip!


  • Bannato Super User

    no devi consideralri come un apporto personale
    cioè hai apportato 100 alla tuo attività


  • User

    Ma l'ho fatto dal mio conto privato...
    Conto privato .... -100 euro
    Conto professionale +100 euro

    Poi dovrò fare
    Conto professionale -100 euro
    Conto privato ...... + 100 euro

    In definitiva, bisogna sempre far quadrare le partite, dunque mi toccherà fare un altro versamento.


  • User

    Insomma, se li lascio li come sa il fisco che li ho preso per pagare una fattura e non che sono "di provenienza misconosciuta"?
    Entrambi i conti sono a nome mio. La provenienza dei soldi perfettamente tracciata (infatti, vengono dallo stato...).

    E' tutto a Posto se faccio così?


  • Consiglio Direttivo

    Scusate. Non capisco perchè complicarsi la vita! Nessuno ha scritto che bisogna tenere due conti distinti, uno per l'attività professionale ed uno personale. Si terrà un unico conto in cui vi affluiranno sia i compensi (con assegno NT o bonifico o comunque tracciabili) e da cui partiranno le spese. Sarà naturale poi che un lavoratore autonomo dovrà pure mangiare, e quindi non ci trovo niente di male se col bancomat ci pago la spesa alla GS. L'importante è non portarmi in deduzione quella spesa, no?

    ps: i miei genitori mi vogliono fare una donazione? Perchè tutte quelle complicazioni? Me li faccio dare in contanti o con assegno m/m, no? E magari con quei soldi ci comprerò la pastasciutta, una camicia e il regalo di compleanno della nipotina...; se dovrò comprarmi l'ultimo computer dell'ultima generazione e mi scaricherò la relativa fattura, vorrà dire che pagherò col bancomat.
    Troppo semplice, o sono troppo ingenuo io? 😄


  • Bannato Super User

    scusa tu hai versato da conto privato a conto professionale
    io fare cosi
    apporto 100?
    poi li giri alla banca c/c professionale 100
    e poi paghi la fattura con il c/c
    senza nessun riferimento al c/c privato


  • User

    L'apertura del conto professionale è un preciso obbligo di legge?

    Sembrarebbe di no, da questo Post di Paolo, qualcosa è cambiato?
    http://www.giorgiotave.it/forum/consulenza-fiscale/22405-lavoratore-autonomo-e-conto-corrente.html


  • Consiglio Direttivo

    @Passion4Quality said:

    L'apertura del conto professionale è un preciso obbligo di legge?

    Sembrarebbe di no, da questo Post di Paolo, qualcosa è cambiato?
    http://www.giorgiotave.it/forum/consulenza-fiscale/22405-lavoratore-autonomo-e-conto-corrente.html

    Con la CIRCOLARE N. 28/E del 4 agosto 2006, l'Agenzia delle Entrate esprime i primi chiarimenti sugli adempimenti previsti dal Decreto legge n. 223 del 4 luglio 2006 (decreto di approvazione del pacchetto Bersani), in capo agli esercenti arti e professioni.
    Nella circolare si chiarisce quanto segue:

    • è obbligatorio avere un conto bancario dove versare incassi e prelevare somme riguardanti la propria attivita' professionale. In pratica non e' possibile non possedere un conto corrente usato a fini lavorativi. Gli incassi vanno versati in tale conto corrente, e le spese prelevate dal conto stesso.
    • fino al 30 giugno 2007 tutti gli incassi superiori a 1.000 euro, devono essere riscossi tramite strumenti rintracciabili (bonifico bancario, assegno circolare, carte di credito...) che facciano capo al proprio conto bancario.
    • fino al 30 giugno 2008, invece, si potranno incassare in contanti somme fino a 500 euro
    • oltre il 30 giugno 2008 si potranno incassare in contanti solo ed esclusivamente somme fino a 100 euro
    • ** i conti correnti non dovranno essere dedicati esclusivamente all'attività professionale. Si potrà utilizzare un conto corrente sia per ricevere compensi lavorativi che per versare/prelevare somme riguardanti la propria vita personale e familiare.**
    • ** Nel caso di accertamenti fiscali, non occorrera' dimostrare che talune entrate-uscite sono riconducibili alla sfera personale (e non professionale), purche' tali somme siano consone alle normali e congrue necessita' e abitudini personali.**

  • User

    Grande, Lorenzo!!
    Quoto, Quoto, Quoto, Quoto!!
    (nel attesa che qualcuno mi insegni come quotare sembrarò il nipotino perduto di Paperino e "quoterò" a mano)

    Bip Bip!


  • User Attivo

    il casino è oltre il decreto Bersani, è più che altro nelle norme sugli accertamenti bancari per i quali tutti i movimenti devono essere giustificabili, sia relativi all'attività che non. Infatti potrebbero essere equiparati a pagamenti in nero e come tali ripresi a tassazione.