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Partita iva e contributi Inps obbligatori: li stanno pagando?
Vorrei un vostro riscontro su questo avvenimento. Ovviamente questo è un forum di addetti ai lavori quindi il fatto è già noto. In sintesi: a molti titolari di partita iva è stato richiesto di pagare, indipendentemente dal reddito, dei contributi obbligatori Inps superiori ai 2000 euro l'anno.
La situazione può benissimo comportare: reddioto zero e 2000 euro di contributi previdenziali.
Mi domando quante persone hanno deciso di non versare questi contributi obbligatori e quali sanzioni ha previsto il governo nel caso.
Senza dilungarci in argomentazioni politiche, notando come anche questa riforma somiglia a quella del tfr. Viene presentata come un modo per garantire le pensioni hai futuri pensionati quando è evidentemente utilizzata per pagare le pensioni di quelli che già ci sono e per tentare di coprire il buco dell'inps
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Non è una riforma. L'obbligatorietà del pagamento artigiani e commercianti è fissata da tempo per ciò che concerne i minimi.
Nessuna novità dunque.
Semmai gli imprenditori ragionino se la loro idea di business funziona davvero visto che neppure gli consente di sopportare i contributi previdenziali.
Non imputiamo sempre alle norme difetti che alle volte non hanno.Assumiamoci semmai responsabilità.
Paolo
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Non pagare i contributi fissi (IVS) siano essi artigiani siano essi commercianti, comporta l'applicazione di sanzioni ed interessi (tasso 9.25%).
Noto che ultimamente non pagare tali somme da più di 1 anno, fa automaticamente scattare l'Inps nel senso che "passa" la pratica all'Equitalia (tassi più alti) la quale ha poteri ben più forti rispetto agli istituti previdenziali(e.g. potere di pignoramento).
Ne risulta che non conviene non pagare alcun genere di contributo perchè prima o poi arrivano i problemi.
p.s. i contributi non sono ravvedibili quindi nel caso in cui non si riesca a pagarli in tempo, l'unica cosa che si può fare è aspettare che arrivi una lettera da parte loro indicante sanzioni ed interessi; aggiungo soltanto che per importi inferiori a circa 5 euro non arriva nulla (sarebbe antieconomico)Alberto
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@Destroy said:
i contributi non sono ravvedibili
scusa la mia ignoranza,
che significa questa frase?
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Significa che non esiste un meccanismo con il quale tu, contribuente, puoi sistemare i versamenti che non hai fatto, in ritardo, ed applicando sanzioni ridotte.
Questo meccanismo è titpicamente fiscale.
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Non sono ravvedibili significa che purtroppo non si può ricorrere all'istituto del ravvedimento operoso. Cioè "mettersi al riparo autonomamente" pagando sanzioni ed interessi calcolati da soli.
Alberto
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Ok Paolo, sono arrivato in ritardo!!
Alberto
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grazie 1000 per il chiarimento!
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@i2m4y said:
Significa che non esiste un meccanismo con il quale tu, contribuente, puoi sistemare i versamenti che non hai fatto, in ritardo, ed applicando sanzioni ridotte.
Questo meccanismo è tipicamente fiscale.
Buongiorno.
Se posso.
Vero che il ravvedimento è un meccanismo tipicamente fiscale ma seppur non chiamandolo ravvedimento è possibile integrare in un certo senso i contributi non versati.Attualmente la sanzione civile per il tardivo versamento dei contributi è del 9,25% annuale, rapportata ai giorni di ritardo.
Ordunque, applicando la sanzione all'ammontare non versato e calcolandola per i giorni di ritardo ne scaturisce la maggiorazione dovuta del debito originario.
L'unico problema che si potrebbe incontrare, all'atto del versamento del debito e della sanzione, è quello della CODELINE (codice contributivo CRN che sta per contributi ARTIGIANI-COMMERCIANTI Recupero) necessaria per il versamento non essendo possibile estrapolarla direttamente dal sito INPS.
Mi è capitato per esigenze specifiche del cliente (rilascio di DURC) di dover provvedere ad un "ravvedimento" di contributo non pagato.
Ho utilizzato il codice di pagamento tradizionale AF o CF a seconda della tipologia del contribuente (artigiano o commerciante) e relativa CODELINE (estrapolata dal sito INPS) calcolando la sanzione per come descritto sopra.
E' stato inviato fax con richiesta di "aggancio" del modello F24 versato all'importo che risulta scoperto ed è stato richiesto il rilascio del DURC.
Non è una procedura "ortodossa" ma in specifiche situazioni di estrema necessità può essere utilizzata.
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[quote=Contabile;366766 Buongiorno.
Ho utilizzato il codice di pagamento tradizionale AF o CF a seconda della tipologia del contribuente (artigiano o commerciante) e relativa CODELINE (estrapolata dal sito INPS) calcolando la sanzione per come descritto sopra.
Quote]
Mi risulta alquanto particolare la procedura utilizzata in quanto, per esperienza personale, l'Inps effettua controlli alquanto superficiali (mi spiego meglio, se non si pagano i contributi il giorno 16 esatto, ma il 17, già si attivano)
Personalmente preferisco presentarmi di persona all'inps e richiedere un'avviso bonario (precisamente il codeline del quale parlavi tu), aspettare un periodo tempo di circa 1 o 2 settimane (sempre per l'avviso) e sucessiamente provvedere al pagamento con codice tributo CRN.
Questa è la procedura migliore da effettuare.
Nel caso di durc (documento unico di regolarità contributiva) dato che mira a salvaguardare i dipendenti e non il datore di lavoro, non coinvolge i contributi fissi da pagare trimestralmente ma solamente il DM10 mensile.
Difatti, nel caso di datore di lavoro senza dipendenti, il DURC non può essere richiesto.Alberto
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Nel caso di durc (documento unico di regolarità contributiva) dato che mira a salvaguardare i dipendenti e non il datore di lavoro, non coinvolge i contributi fissi da pagare trimestralmente ma solamente il DM10 mensile.
Difatti, nel caso di datore di lavoro senza dipendenti, il DURC non può essere richiesto.Alberto
Ciao Alberto,
in effetti ho scritto che non è proprio ortodossa come soluzione ma in casi di estrema necessità e particolare era il sistema più breve per raggiungere "l'obiettivo".
In merito alla richiesta del DURC, vero quanto da te postato, ma c'è stata una situazione molto particolare. Tutto quà.
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mi domando dove la gente peschi certe assurdità...
non è una nuova norma.... e soprattutto, uno che inizia un'attività deve GIA' essere informato su certe cose.... non che quando c'è da pagare cade dal pero!!! la legge non ammette ignoranza, e se uno vuole aprirsi un'attività un minimo deve sapere queste cose, altrimenti che continui a lavorare come dipendente....
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del resto 2000 euri all'anno di inps uno che lavora in proprio non fa certo fatica a tirarli fuori... se invece fa fatica, allora è chiaramente in fallimento... quindi non è certo colpa delle norme ma dall'incapacità imprenditoriale...
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secondo me la differenza sta nell'affidarsi ad un consulente prima di aprire l'attività e l'informarsi da soli...qualunque consulente mette l'inps come una delle spese principali da sostenere, e pone un MINIMO di 2000 € in quanto, se una attività funziona veramente, l'inps di conseguenza lievita. Non è mai stato posto il dubbio che io sappia di non pagarlo, non è una scelta, è un obbligo per chi apre una qualunque attività nelle sezioni commercianti e artigiani. Quanto al rimediare a mancanze, secondo me l'importante è pagare subito la rata saltata, appena si scopre di averla saltata, poi se arriveranno sanzioni ed interessi, questi ultimi si fermeranno comunque alla data del pagamento.....
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Ciao,.. ho letto alcuni topic qui sopra, e tutta la dicono in quanto a tasse obbligatorie.. e mi chiedo: ...Una piccola azienda che non trova risultati nel giro di un'anno che fa deve chiudere?.. ed i suoi effettivi soci, deve vivere per una INPS che non rivedrà neanche con moltissime probabilità? A che scopo versare contributi se manco ci ritornano... e.. Cavolo, magari fossero 2000 euro di inps signori, io con la fortuna che mi ritrovo ne pago quasi 3000, e ogni volta è un dramma..
In italia, più guadagni più paghi, senza contare le altre spese di IVA ..1700 a sto giro.. grrrr.., 1428 di inps - con una scadenza che l'inps stessa ha sbagliato il mio posizionamento!!!! e chi paga??? il sottoscritto con tanto di 42 euro di sanzione aggiunta alla rata ovviamente!! .. ma io non ho sbagliato nulla!! eppure chi paga sono sempre io,.. e se lo stato ha questi enti così funzionanti, bhe allora andiamo tutti a rubare va che è meglio,.. no??
Quando capirò come guadagnare in Italia, se mai vi farò un fischio!
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Sono d'accordo su alcune cose, ma scusa se non sono d'accordo con te riguardo all'IVA.....è solo un passaggio, te la danno per versarla all'erario non per guadagnartela......io ai miei clienti ho sempre consigliato una cosa, che poi non riesce a fare quasi nessuno, ma chi lo ha fatto mi ha ringraziata......ho proposto loro di depositare in un conto di deposito l'iva intera di ogni fattura emessa e di prelevare solamente l'iva trimestrale da dare all'erario, nulla di più....sembra l'uovo di colombo, ma nel secondo anno il 90% di loro si sono potuti pagare interamente le tasse con quel deposito. Ovviamente anche se si va a credito quei soldi non si toccano......il conticino della serva a volte salva da una crisi.
Riguardo all'inps dovrei saperne di più, vedere in che modo l'inps ha sbagliato e se si può dimostrare....in quei casi dovrebbe esserci l'autotutela da parte loro, no?
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scusa, dimenticavo....nel giro di un anno no, ma nel giro di 3 anni se non ci sono risultati positivi, si, l'azienda è meglio che cambi o che chiuda.....