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- I liberi professionisti possono utilizzare un nome di fantasia per la loro attività?
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Provo a fare un ragionamento?
<<Cosa succede a questo punto?>>
A questo punto succede esattamente lo stesso che accade quando una macelleria ha lo stesso nome del barbiere a fianco:
Potenzialmente nulla.
A meno che il barbiere e il macellaio siano acerrimi nemici e si contendano la tutela dello stesso marchio. Per esempio "La vita è bella" Macelleria da Roberto e "La vita è bella" del barbiere Antonello (non già "Garibaldi" se sei in Via Garibaldi perchè dubito troverebbe accoglimento).
Ma se la macelleria "La vita è bella" e il negozio del barbiere "la vita è bella" sono in mano a Antonello, a meno che lui non abbia personalità multiple, non vedo il problema.
Allora?tu hai due partite IVA, due registrazioni separate, 2 contabilità, gestione INPS a seconda di quello che ti dicono al INPS per l?aliquota contribuitiva, paghi l?IRPEF, ecc. Poi il tutto confluisce nel tuo Unico perché sono sempre redditi tuoi e vieni tassato.
Salvo un po' di confusione se per ventura sbagli a trasmettere una fattura che corrisponde ad una delle attività, alla contabilità di un'altra attività (nel cui caso sei ovviamente ritenuto responsabile nelle sedi del caso) non ne vedo perché al fisco dovrebbe interessarle la denominazione o ?nome fantasia?.
Secondo me, se eviti qualsiasi promiscuità fra le contabilità per evitare errori visto che immagino hai lo stesso indirizzo e logo, metti ben in evidenza la diversità delle partite IVA sui vari documenti, e ricordi di inserire tutti i tuoi dati personali nelle fatture come professionista non vedo quale è il problema.
I tuoi clienti però devono essere tutelati da qualsiasi confusione possa nascere dal fatto che usi gli stessi "loghi" (non stiamo parlando di segni distintivi, perchè come detto, non ho ancora l?assoluta certezza che il libero professionista possa "fregiarsi" di un logo, per esempio).
Del tipo: un tuo fornitore come webmaster cerca in internet la tua partita IVA, trova quella d?avvocato (mettiamo il caso) e la scrive erroneamente nella sua fattura di fornitura dominio, diciamo. A questo punto, se non hai una contabile sveglia, che avverte tempestivamente il fornitore che ha sbagliato partita IVA e chiede la cortesia di cambiarla, magari la fattura finisce nell?altra contabilità e viene quindi vincolata ad obblighi fiscali diversi (pensa per esempio alla differenza fra IVA e ritenuta d?acconto).
Devi cercare una normativa specifica che tuteli i tuoi clienti e fornitori contro questo tipo di problematiche. In questi casi, penso si applicano le norme su tutela del marchio, tutela consumatori, ecc.
Non esiste una normativa che indichi che a livello fiscale i dati devono essere acquisiti in modo certo prima di procedere a rilasciare un documento con valenza fiscale, per il semplice motivo che la legge ti dice solo "quali" dati devono comparire in ogni documento: la corretta trascrizione è un obbligo.
Gli errori per quanto non previsto dalla legge (ravvedimenti, ecc.) danno luogo ad una contraversia, quindi quello che tu cerchi è una situazione legislativa certa che ti protegga dalle contraversie (i soci di una coop, per esempio possono essere liberi professionisti e ciò è specificamente previsto dalla normativa).
Per me si tratta fondamentalmente di un problema legale e non fiscale, credo che per il fisco non ci siano particolari problemi se le due contabilità sono a posto e tutti gli adempimenti rispettati.
Ti consiglio di postare il quesito alla sezione "legale" di questo forum, forse lì hai più fortuna. Prova con il topic ?segni distintivi?.
Anche io mi trasferisco qui a fianco per interrogare i nostri integerrimi moderatori della sezione legale.
Ciaoooo, a presto.
Fedra
Ps: psssttt?Paolo, ho inviato un email prive alla GT per chiedere un angolino per il Quality, forse ho sbagliato email? Di preciso dove si scrive per offrirsi volontari per creare una sezione qui al GT? Grazie infinite!!Fedra
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Comunque ha ragione Lorenzo, la via più rapida da seguire è di chiedere questo al tuo ordine professionale, visto che ce l'hai, io non ce l'ho, quindi devo cercare le risposte da me.
Se quello della tua regione non riesce a darti una risposta precisa prova a chiedere a quelli delle altre regioni e alle rappresentanze nazionali del tuo ordine, in questo modo dovresti ottenere una serie di risposte che ti indirizzino verso le fonti normative del caso.
Auguri!
Fedra
ps: poi ci fai sapere cosa ti hanno detto?forse serve anche ai professionisti senza ordine come me.
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@Passion4Quality said:
Provo a fare un ragionamento?
Per me si tratta fondamentalmente di un problema legale e non fiscale, credo che per il fisco non ci siano particolari problemi se le due contabilità sono a posto e tutti gli adempimenti rispettati.
Ti consiglio di postare il quesito alla sezione "legale" di questo forum, forse lì hai più fortuna. Prova con il topic ?segni distintivi?.
Anche io mi trasferisco qui a fianco per interrogare i nostri integerrimi moderatori della sezione legale.
Anch'io ritengo che sia una questione legale. Vi consiglio però di non aprire un doppione del post (contrario al regolamento); valuteremo se spostare l'intero post nella sezione legale, oppure invitare i moderatori legali per darci un consiglio.
Ciao
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Ok... spostiamo il post in Consulenza Legale.
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... grazie x i consigli, intanto ho inoltrato richiesta scritta all'ordine con la speranza che qualcuno mi risponda... appena ho notizie vi faccio sapere.
Ciao e buon fine settimana a tutti.
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Ciao a tutti.
Quale sarebbe l'esatto quesito posto all'ordine??
Fatemi sapere.
Ciao.
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ciao shapur...
i problemi sorti in questo topic sono due, anche se con tema comune:
il primo è se un libero professionista può legalmente affiancare un nome di fantasia (non naturalmente a livello ufficiale visto che è registrato al fisco e al proprio ordine con nome e cognome) o più genericamente se può utilizzare nel suo sito web, in biglietti da visita, in brochure, ecc... un appellativo, un motto, o un'immagine che lo contraddistingua........
il secondo, chiesto da akibit, è se un titolare di ditta con una precisa denominazione, registrata regolarmente al fisco, decide di svolgere in contemporanea anche una libera professione (nel suo caso di avvocato), qualora naturalmente sia possibile svolgere entrambe le attività, può legalmente continuare ad usare la denominazione della ditta originaria, oppure per la libera professione deve presentarsi solo con nome e cognome....
Ciao
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salve, io ho esercitato per 2 anni attività consulenziale come libero professionista, e l'ho fatto con un nome di fantasia xxxxx accompagnado dalla dicitura riportante il mio nome e cognome.
da gennaio 2007 sono ditta individuale, non ho avuto nessun problema per il momento.
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Ciao a tutti,
l'esercizio della professione di avvocato è incompatibile con quasi tutti (tranne il professore), in particolare è incompatibile con l'esercizio del commercio sotto qualsiasi forma, in nome proprio o in nome altrui. In caso contrario rischia la cancellazione dall'albo.
E' buona norma, in caso di dubbio, chiedere un parere scritto al locale Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, visto che in alcuni casi ci sono delle discrasie, ma per l'esercizio del commercio, l'incompatibilità è dettata dalla legge.Per quanto riguarda la prima domanda, direi che la cose dipende anche da che tipo di professionista intendiamo. In linea di massima direi che non ci dovrebbe essere problema ad affiancare al nome (titolo) un nome di fantasia, purchè sia ben chiaro anche il nome vero e il titolo, cioè non ci deve essere alcuna possibilità di fraintendere con chi si sta discutendo.
Ovvio, questo se nel sito offre servizi da professionista.Però, se il riferimento è ad un avvocato, credo che la cosa non si possa fare. Esistono delle regole specifiche poste dai consigli dell'ordine locali e dal cnf.
Anche qui consiglio di chiedere parere al consiglio dell'ordine.
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@bsaett said:
Ciao a tutti,
l'esercizio della professione di avvocato è incompatibile con quasi tutti (tranne il professore), in particolare è incompatibile con l'esercizio del commercio sotto qualsiasi forma, in nome proprio o in nome altrui. In caso contrario rischia la cancellazione dall'albo.
E' buona norma, in caso di dubbio, chiedere un parere scritto al locale Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, visto che in alcuni casi ci sono delle discrasie, ma per l'esercizio del commercio, l'incompatibilità è dettata dalla legge.Per quanto riguarda la prima domanda, direi che la cose dipende anche da che tipo di professionista intendiamo. In linea di massima direi che non ci dovrebbe essere problema ad affiancare al nome (titolo) un nome di fantasia, purchè sia ben chiaro anche il nome vero e il titolo, cioè non ci deve essere alcuna possibilità di fraintendere con chi si sta discutendo.
Ovvio, questo se nel sito offre servizi da professionista.Però, se il riferimento è ad un avvocato, credo che la cosa non si possa fare. Esistono delle regole specifiche poste dai consigli dell'ordine locali e dal cnf.
Anche qui consiglio di chiedere parere al consiglio dell'ordine.Quoto al 100 % Bsaett.
Se un avvocato esercitasse attività imprenditoriale sarebbe esposto all'immediata attivazione di una procedura disciplinare, che culminerebbe nella radiazione dall'albo. Di seguito, i vincoli per la delimitazione della denominazione del professionsita mi paiono solamente di natura deontologica, e quindi legati al decoro e alla dignità della professione.
Ciao.
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Mummmbleee...
Non avendo problemi di sorta per quel che riguarda albi, regolamenti and co, visto che sono una professionista senza cassa, albo, con professione non regolamentata, ho deciso di mettere tutte le mie generalità personali sotto la dicitura "Tal di tali, Studio viva la pastasciuta" visto che è un marchio perfettamente coerente con l'attività che esercito.
Non trovando un riferimento di legge che mi vieti ciò, avendome letto sia il CC sia per quanto riguarda l'esercizio dell'attività professionale che per quanto riguarda la tutela di marchio registrato procedo quindi a far seguire al mio nome una dicitura "Studio viva la pastasciutta"
Ciao, e grazie per la discussione!!
F
(permane però il dubbio, in assenza di legge di rif. se due professionisti possono entrambi avvalersi della stessa denominazione "viva la pastasciuta" anche in assenza di creazione della società semplice, uffa!)
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@i2m4y said:
Potrà invece proporsi al pubblico (es. insegna) unicamente con nome e cognome preceduto o seguito da diciture del genere "studio controllo qualità" o "studio consulenza direzionale". (questo è un ricordo dei miei studi, ma sinceramente non trovo più il riferimento normativo).
Nulla però vieta che egli registri ed utilizzi un marchio (o motto) come quello da te qui indicato (che provvedo a rimuovere onde evitare plagi) da abbinare esclusivamente a scopi di marketing/immagine, ma non in documenti amministrativi/fiscali/legali e mai in sostituzione del tuo nome e cognome eventualmente seguito da "studio....".
Salve a tutti; come vedrete dal mio nick sono un geologo, e svolgo attività di consulenza in campo geologico e geotecnico come libero professionista dal 2004, benchè collabori in maniera quasi esclusiva con una società di ingegneria. Ovviamente, le mie consulenze escono col nome e il logo della società per cui lavoro, benchè a firma mia, il che comporta una mia minor visibilità verso il mercato.
Per cercare di acquistare anche una mia "fetta" di mercato e rendermi più visibile, avevo pensato di cominciare a propormi al pubblico attraverso un logo in cui compare la dicitura "STUDIO XXXX" di Nome e Cognome, da apporre su frontespizi di relazioni ed elaborati grafici dei lavori da me svolti in maniera autonoma, su cui però riporterei anche Nome Cognome, C.F., P.IVA e quant'altro.
E' possibile secondo voi?
Cioè, ho ben capito che la denominazione IVA non può essere "Studio XXX di Pinco Pallino", ma potendo utilizzare un logo o marchio o simbolo a scolpo di marketing, tale logo può essere costituito eventualmente dalla dicitura "STUDIO XXXX"?Naturalmente le fatture sarebbero intestate alla mia persona fisica, quindi Nome Cognome ecc... In fattura può comparire il logo?
Grazie.
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Quindi, se si tratta ad esempio di "amministratore di condominio", la partita iva può essere intestata a "nome di fantasia" di "nome e cognome"...giusto?
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Le attività descritte da passion4quality non sono oggetto di abilitazione professionale (Esame di Stato ed iscrizione all'Albo Professionale, ad es. dei dottori Commercialisti o degli Avvocati): le norme della serie ISO9001 sono volontarie, come volontari sono i servizi di consulenza direzionale, che possono essere erogati senza "timbrare".
Contrariamente ad esempio alla attività di certificare un bilancio aziendale per il quale è necessario essere iscritti all'albo dei revisori.
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Buongiorno mi sorge un dubbio libero professionista che esercita sia attività di Caf che di libera professione apre la partita iva come libero professionista può intestare le fatture emesse dal caf con nome " di fantasia di nome e cognome del professionista " ?