• Super User

    @Rinzi said:

    Parli di siti dedicati all'article marketing
    oggi ne esistono 2 degne di nota... una è articolista.com... l'altra...

    è [url=http://www.fastpopularity.com/]Fastpopularity.com 😄


  • Community Manager

    Ciao Strex e Benvenuto nell Forum GT

    Ti segnalo alcune risorse da leggere
    http://www.giorgiotave.it/forum/seo-focus/37505-article-marketing-e-search-engine-optimization.html
    http://www.giorgiotave.it/forum/tags/article-marketing/

    L'article marketing non nasce per queste esigenze che hai in mente 🙂

    Però si, creeremo un topic dove raccogliamo questi siti.

    @strex said:

    Praticamente un'azienda può scrivere un articolo (chiamiamolo così) sulla propria attività piazzando nel testo diversi back links. L'obbiettivo è fare salire il PR.

    @Rinzi said:

    Parli di siti dedicati all'article marketing
    oggi ne esistono 2 degne di nota... una è articolista.com... l'altra...

    @must said:

    è Fastpopularity.com 😄

    Ragazzi, siete sicuri che i siti articolista e fastpopularity nascono per piazzare diversi link nel testo e far salire il pr?

    Non sarebbe meglio fare una corretta informazione sull'article marketing? 🙂

    Solo in questo modo l'Article Marketing ha alcune possibilità di decollare in Italia, imho 🙂

    :ciauz:


  • User Attivo

    ho visto in giro sulla rete (USA, UK, Germania) siti di commenti (articoli) e recensioni (chiamati "free press releases", "article index" o "article directories"). Praticamente un'azienda può scrivere un articolo (chiamiamolo così) sulla propria attività piazzando nel testo diversi back links. L'obbiettivo è fare salire il PR. Qualcuno mi saprebbe dire se esistono anche in Italia e come si chiamano/come si chiama questo tool specifico?

    Ciao strex

    ti perdono delle affermazioni fatte perchè sei un newbie. 😄
    Scherzi a parte, in realtà l'article marketing non c'entra nulla con quello che hai menzionato/ipotizzato/accennato.

    L'AM può essere senza meno una smart way per diffondere contenuto utile a chi questo dovrà leggerlo. Se scrivi un 'pezzo sulla tua azienda' direi che questo sarebbe configurabile come comunicato stampa, più che come articolo in senso stretto.

    Ciò che non è utile è l'impostazione, credo tutta italiana, che a questo mezzo viene data: link stuffing. Stranamente poi sempre verso il sito di chi scrive l'articolo. Passi una volta, passino 2, ma che sia sempre questo il trend non va.

    Il mio pensiero in merito lo trovi già espresso qui e qui per cui evito di essere ridondante nell'esposizione.

    Quello che vorrei sottolineare, ragionando a voce alta, è che la situazione dell'article marketing italiano è del tutto insoddisfacente, perchè manca forse la voglia di 'investire tempo', per vedere dei risultati a distanza di tempo (e non c'entrano gli algoritmi nè il ranking nei motori).

    3 buoni esempi per impostare un articolo potrebbero essere:

    1. Linkare siti altrui di approfondimento sul topic trattato e non il proprio (partendo dal presupposto che quasi sicuramente in rete esiste qualche altro sito che avrà già affrontato un determinato argomento).

    oppure

    1. Non linkare nessuno nell'articolo e cercare di approfondire una determinata nicchia il più possibile.

    oppure

    1. Linkare senza anchor, ma inserendo i link di approfondimento direttamente per esteso, e magari in calce all'articolo (della serie: http://www....com)

    Ovviamente dando per scontato che in nessuna delle 3 ipotesi sopra menzionate venga richiesta la pubblicazione di articoli che sono già presenti, in tutto o in parte, online.

    Anzi io provo ad azzardare un'ipotesi restrittiva, se stuart e must fossero d'accordo, limitatamente ad Articolista.com. Che ne dite se seguiamo la terza ipotesi (ossia i link estesi, che per il posizionamento sono useless)? Almeno siamo certi che chi scrive, lo faccia pensando agli altri, prima che a sè stesso. Lo suggerisco perchè proprio in questi giorni, facendo un check in giro su siti esteri di AM, notavo che i casi apparentemente meglio riusciti, utilizzano questa tecnica. (viceversa mettiamo il nofollow, wikipedia style)

    Come ha ricordato giustamente fradefra in un suo intervento su questo argomento, i vari marco loguercio, mauro lupi, fradefra stesso ed io, come anche molti altri ovviamente, abbiamo iniziato scrivendo articoli, senza linkare siti nostri, ma semplicemente per il piacere di offrire un punto di vista, e nei casi più fortunati, un'informazione o porzione di questa, che fosse sufficientemente approfondita e/o utile.

    Questo secondo me è il modo corretto di interpretare l'article marketing, che ha ben poco a che vedere con i link e la seo. 😉


  • Super User

    @Giorgiotave said:

    Ragazzi, siete sicuri che i siti articolista e fastpopularity nascono per piazzare diversi link nel testo e far salire il pr?

    dove l'ho scritto?


  • Super User

    giusto perché sia chiaro il mio punto di vista al riguardo, invito alla lettura di [url=http://www.stefanogorgoni.com/210/con-larticle-marketing-devi-fare-una-cosa-soltanto-falla-bene/]questo mio vecchio post


  • Super User

    C'è molta confusione secondo me sull'argomento...

    C'è un aspetto,infatti, che stiamo trascurando della discussione e che rende l'Article Marketing nostrano "qualcosa di non ben definito" :

    Semplicemente, la mancata diffusione dei contenuti e degli articoli !!!!

    L'article Marketing non nasce per distribuire articoli, ma al contrario dall'esigenza opposta di trovare buoni contenuti ripubblicabili!

    Cio' che ha fatto nascere il fenomeno negli USA, infatti, è la possibilità di trovare online contenuti liberi da copyright utilizzabili e riproducibili per i propri portali, per le proprie newsletter, per le proprie aree news ecc ecc, gratuitamente ed in cambio di un semplice link all'autore...

    Sono nati cosi siti dove era possibile cercare contenuti e dove la domanda e l'offerta si trovasse ...

    Mi pare invece che qui da noi si interpreti il fenomeno in un senso solo... basta leggere gli articoli , 50% pubblicità, spesso sembrano comunicati stampa piu' che articoli di approfondimento di temi e argomenti...

    Non c'è cultura poi sull'utilizzo degli articoli ... per forza il 90% è inutilizzabile!! 🙂 se scrivendo un articolo si avesse in mente che dovrebbe essere utilizzato da molti webmaster sui propri siti o sulle proprie newsletterer allora si capirebbe COME scriverli gli articoli!!! una cosa sono i comunicati stampa un altra articoli ridistribuibili!!

    Anche i siti di AM, sottolineano maggiormente la possibilità di pubblicazione piuttosto che incentivare il loro utilizzo!! Quella è la cosa che fa di un sito di AM un buon sito ...non il suo PR 😄

    Cosi' si è sostituito la possibilità di vedersi pubblicare i propri articoli spontaneamente su molti siti, con la loro pubblicazione "forzata" su quanti piu' siti possibili di AM e accontentandosi di quello... senza minimamente preoccuparsi o sperare che i nostri articoli vengano ripresi ed utilizzati .....ma questo NON è fare "Article marketing"!

    In Italia esistono alcuni siti (citati qui sopra) che "fanno AM" ma l'aspetto determinanante NON dovrebbe essere vedersi pubblicato l'articolo li', quanto la sua successiva distribuzione "virale" su quanti piu' siti , newsletter, portali possibili del settore di cui si è scritto l'articolo... e questo mi pare che qui da noi avvenga davvero di rado, rendendo l'AM fondamentalmente "monco" ...:)

    :ciauz:
    Nicola


  • Super User

    @nbriani said:

    Semplicemente, la mancata diffusione dei contenuti e degli articoli !!!!

    Dici? hai **dati **al riguardo?
    eventuali dati sulle ripubblicazioni puoi confrontarli con la totalità dei contenuti generati?
    @nbriani said:

    Mi pare invece che qui da noi si interpreti il fenomeno in un senso solo... basta leggere gli articoli , 50% pubblicità, spesso sembrano comunicati stampa piu' che articoli di approfondimento di temi e argomenti...

    Non confondere quello che noi intentdiamo per siti di article marketing (ripeto ne conosco solo 2 da definire tali) con installazioni di wordpress dove viene pubblicata ogni cosa...


  • Super User

    Un po' di esperienza con l'article marketing l'ho fatta.. e posso assicurarvi che non esistono solamente 2-3 siti validi allo scopo di divulgazione.

    Infatti è proprio da questa che si misura l'efficacia di una campagna di email marketing... dalla viralità riscontrata e quindi dalla visibilità/divulgazione della notizia attraverso la rete.

    E poi non è vero che gli altri siti accettano tutto, solo che sono meno restrittivi di altri... ma se notate anche gli americani (quelli più famosi) non hanno grosse restrizioni in termini di pubblicazione dei propri articoli.

    A mio avviso, l'unica cosa che manca all'article marketing, sono i numeri... che la lingua inglese, invece, può garantire.

    Ad ogni modo si tratta di uno strumento utilissimo per la promozione on-line e soprattutto per rafforzare il branding. 🙂

    @strex
    Per trovare siti che permettono la pubblicazione (e soprattuto la distribuzione) gratuita di articoli e comunicati stampa, puoi cercare su google.it:

    • comunicati stampa
    • comunicati stampa aziendali
    • pubblica articoli gratis
    • article marketing

    Ti assicuro che ce ne sono almeno una 10ina molto validi! 😄


  • User

    Da questa discussione mi viene spontanteo fare un'osservazione:
    credo che bisognerebbe farsi questa domanda: "Come mai gli articoli vengono poco utilizzati dai vari webmaster? Cos'e' che impedisce la loro diffusione?"

    Leggendo altri post qua e la' ho visto che chi conosce l'AM e fa anche SEO si crea molto facilmente il condizionamento negativo per via dei contenuti duplicati e delle conseguenze che comporta....

    Ma quanti realmente conoscono l'AM oltre ai SEO?

    Secondo me il fatto che l'AM in italia non ha fatto molto parlar di se e' per via di come e' arrivato in italia: nel senso che e' stato "importato" dagli States per risolvere il problema della link popularity e far aumentare il PR.

    Negli USA e all'estero l'aumento di PR e link popularity sono stati una conseguenza.
    L'AM dal principio era nato per risolvere il problema della mancanza di contenuti.
    Ha avuto il tempo di diventare un fenomeno e poi e' stato sfruttato anche per aumentare il PR. Ma da questo punto in poi la sua "onda" ha iniziato a scendere anche negli USA e all'estero.

    Per riassumere in poche parole credo che noi in Italia abbiamo accelerato troppo il tutto e quindi le possibilita' di sfruttare il mezzo in modo adeguato sono state poche....

    Questa e' solo una mia considerazione.....!!!!


  • Super User

    @Rinzi said:

    Dici? hai **dati **al riguardo?
    eventuali dati sulle ripubblicazioni puoi confrontarli con la totalità dei contenuti generati?

    Rinzi, guarda io non volevo risultare offensivo, ne muovere critiche a quelli che in Italia sono i pionieri del fenomeno (e che al contrario stimo 😉 ), volevo esprimere solo un parere, personale, una "sensazione" , certamente non supportata da dati e confronti (?) , come spesso accade in un forum, dove si discute e si confrontano le proprie idee con quelle degli altri.. se tu hai idee diverse, e magari anche dati, allora perchè non li esponi...:) saro' felice di cambiare idea e di imparare qualcosa di nuovo... dato che "qui da noi" c'è sempre da imparare...

    Forse la mia frase ("Semplicemente, la mancata diffusione dei contenuti e degli articoli") esprime male il concetto che volevo evidenziare, invece di "mancata" sarebbe stato meglio "scarsa", forse ha semplicemente ragione Dechigno , è solo una questione di numeri.. siamo ancora piccoli qui in Italia per vedersi diffondere un proprio articolo in maniera "seria".... ma devi convenire che su 100 volte che senti parlare di AM, leggi articoli di AM su Blog, forum, ecc 99 volte viene evidenziato il lato "publisher" e magari 1 volta (ad essere ottimisti) il lato opposto ma altrettanto necessario dei vantaggi del possibile utilizzo (gratuito) degli articoli...

    Non trovi?

    :ciauz:
    Nicola


  • User

    bellissimo topic secondo me, essendo poco esperto in materia, ringrazio tutti quanti perché sto imparando tantissimo! 🙂


  • Super User

    @nbriani said:

    Rinzi, guarda io non volevo risultare offensivo, ne muovere critiche a quelli che in Italia sono i pionieri del fenomeno (e che al contrario stimo 😉 ), volevo esprimere solo un parere, personale, una "sensazione" , certamente non supportata da dati e confronti (?) ,

    Nicola so bene che non volevi risultare offensivo. E' mia intenzione invitarvi a riflettere con numeri alla mano dove possibile. In caso contrario evidenziare che si tratta di ipotesi non riscontrate in quanto si hanno a disposizione i mezzi per farlo.

    E' inutile paragonare il servizio italiano con quello Americano.
    Nessuno ha invitato gli utenti a scrivere con slogan tipo

    "scrivi su questo sito e ti si allunga il PR"

    allo stesso tempo una grande percentuale dei testi inoltrati sono brevi recensioni scritte con italiano da 5° elementare. Tutte queste sono regolarmente eliminate a favore di chi investe tempo nello sviluppo di contenuti validi.

    il discorso è ancora più ampio ma il breve tempo a mia disposizione mi costringe a chiudere qui l'intervento (almeno per ora)

    🙂