• Super User

    Ciao donbairo,

    prima di decidere per il suicidio assistito di un dominio, causa scarse performance, rifletterei un attimo su 1) ciò che consideri "ottimizzazione", e, 2) visto che ritieni poche 100 visite al giorno, valuterei quante visite desideresti ricevere, anche in relazione al mercato in cui si muove il sito (esempio: hai un portale turistico, 100 visite sono poche, hai un sito che parla di riproduzione degli scarafaggi della patagonia, 100 visite sono quasi miracolose....)

    In linea di principio sono contrario a fare un clone di un sito e redirigerci (tramite 301) PR e trust di un sito vecchio solo per cambiare dominio, specie se tra le opzioni possibili c'è keyword-keyword.tld (pessimo).

    1. Ottimizzazione.

    Ottimizzazione non è certo abbandonare un sito e crearne uno uguale solo per un dominio keyword rich, ma riuscire a correggere il tiro anche su un dominio finora scarsamente performante. Ottimizzazione non è più solo lavorare di fino su title, meta e h1, ma un lavoro (serio) di copywriting, organizzazione dei contenuti, link building e promozione a 360°.

    1. Visite.

    100 visite al giorno possono essere niente se il sito campa di banner e Adsense. Se invece hai un sito che ha come finalità il "vendere" puoi, parallelamente all'aggiunta di nuovi contenuti (per coprire più chiavi e aumentare il valore del sito), capitalizzare quelle 100 visite analizzando il comportamento dei tuoi visitatori e cercando di migliorare le conversioni utente/cliente.

    Tutto sommato, se gli accessi sono qualificati, hai 100 potenziali clienti che ogni giorno visitano il tuo sito. Vista in quest'ottica, la situazione di partenza è tutto fuorchè drammatica, non credi?

    __

    L'anno scorso ho preso un lavoro. Sito nuovo, dominio nuovo, settore Prestiti (mercato impestatissimo, ma mi piacciono le sfide impossibili).

    Sito ottimizzato (nel senso classico del termine), link popularity di base (web directory e da siti di mia proprietà o gestione), contenuti unici spalmati su un centinaio di pagine.

    Dopo un paio di mesi i primi posizionamenti interessanti, con chiavi da 3 o 4 termini (una ventina di accessi al giorno); dopo un altro trimestre, ulteriore miglioramento per le chiavi che ci interessavano, lieve miglioramento degli accessi da google, circa 50/60 al giorno. Uno sputo, rispetto ai BIG del settore, ma per essere partiti da zero era un risultato decoroso e incoraggiante per i tempi a venire.

    Nei mesi successivi c'è stato un ulteriore miglioramento, causa anche la maturazione progressiva del dominio e aggiunta contenuti e backlink, fino a raggiungere i 100 unici al giorno.

    C'era un problema. Il sito non convertiva. Al netto di scherzi, form compilati automaticamente da chissa chi o che cosa, telefonate oscene al numero verde ecc il mio cliente non riceveva dal sito un contatto utile che fosse uno.

    A questo punto c'erano due possibili vie.

    1. Investire ulteriormente (acquisto link, creazione siti satellite, eventuale -e costosa- campagna AdWords)
    2. **Capitalizzare quei 100 visitatori al giorno **e fare di tutto per farli diventare clienti

    Abbiamo optato per la seconda soluzione, rifacendo le pagine di ingresso più visitate, migliorando la comunicazione, creando landing apposite, rendendo più facile e veloce il form di richiesta, aumentando la dimensione dei caratteri e un tocco di persuasive copywriting che non guasta mai.

    Risultato: 5 contatti utili ogni 100 visitatori, cliente soddisfatto che è rientrato delle spese iniziali e continuerà ad investire nell'attività di search engine marketing.

    .Stuart


  • User Attivo

    Ciao Stuart
    ti ringrazio della risposta
    adesso ti spiego i punti:

    io non ho da vendere niente (almeno in quel sito) e sinceramente è più una sfida personale che altro, sicuramente l'unico profitto può essere AdSense quindi 100 unici giornalieri portano niente o quasi.

    non sono scarafaggi della patagonia (anche se sarebbe una idea ma con adsense sarebbero solo insetticidi) ma un settore che dovrebbe portare da 600 a 1000 unici per stare contenuti con un sito fatto da un elettricista e quindi per fare un pò di rendimento PPC.

    mi rendo conto anche che certe ottimizzazioni avrebbero bisogno di una ritoccatina e, per evitare di fare la fine del sito in firma (con le drastiche ottimizzazioni ho ancora GG che fa "oggi non ci sei, domani vedremo ma dopodomani non ci sei di nuovo"), preferivo portare tutto sul pulito anche se il vecchio sito ha 5 anni ma ha cambiato argomento 3 volte.

    il vecchio sito magari poteva diventare satellite e fare un 301 al nuovo (ipotesi)

    concludendo non ho le capacità per fare un sito che converte nel 5 % di effettivi compratori ma dovrei anche trovare i prodotti da vendere

    poi unico dominio decente per quella key è proprio key-key.tld

    cosa intendi per lavoro serio di copywriting?

    ti saluto e ti ringrazio
    Alibrando


  • Super User

    @Stuart said:

    A questo punto c'erano due possibili vie.

    1. Investire ulteriormente (acquisto link, creazione siti satellite, eventuale -e costosa- campagna AdWords)
    2. **Capitalizzare quei 100 visitatori al giorno **e fare di tutto per farli diventare clienti

    Abbiamo optato per la seconda soluzione, rifacendo le pagine di ingresso più visitate, migliorando la comunicazione, creando landing apposite, rendendo più facile e veloce il form di richiesta, aumentando la dimensione dei caratteri e un tocco di persuasive copywriting che non guasta mai.

    Risultato: 5 contatti utili ogni 100 visitatori, cliente soddisfatto che è rientrato delle spese iniziali e continuerà ad investire nell'attività di search engine marketing.

    .Stuart

    Questa che descrivi è , secondo me, esattamente la frontiera attuale del nostro lavoro !

    :ciauz:
    Nicola


  • User

    Le strategie low cost molte volte rendono anche prima di quelle costose, come banner o altro...
    Nonostante la mia poca esperienza l'ho già notato.

    Piacerebbe anche a me usare la seconda strategia, ma non trovo un buon tool per analizzare le statistiche in modo approfondito (quanto tempo si passa sulle pagine, i persorsi di navigazione, eccetera...)

    Qualcuno potrebbe consigliarmene uno? (FREE MAGARI;))


  • Super User

    Ciao Acidacorp,

    Le strategie low cost molte volte rendono anche prima di quelle costose, come banner o altro...
    Nonostante la mia poca esperienza l'ho già notato.

    Piacerebbe anche a me usare la seconda strategia, ma non trovo un buon tool per analizzare le statistiche in modo approfondito (quanto tempo si passa sulle pagine, i persorsi di navigazione, eccetera...)Mi rendo conto che per come ho posto la questione possa sembrare che ci sia una netta distinzione tra attività onerose (link buying, online adv ecc....) e attività low cost (migliorare look and feel e conversioni del sito), ma in realtà non è così.

    Nella pratica, abbiamo semplicemente spostato le risorse (tempo e competenze) per un mese dalle classiche attività seo ad operazioni di web analytics e studio della comunicazione; avendo le competenze per farlo, ce ne siamo occupati direttamente. Fossimo stati "seo e basta", il cliente avrebbe dovuto affidare questo studio in outsourcing, e posso garantirti che un lavoro di questo tipo ha un costo, spesso elevato.

    Il mio intervento era volto a spiegare a donbairo, alla vigilia dell'esecuzione capitale di un suo sito, che 100 visite al giorno non sono necessariamente una bocciatura per un progetto online, ma che costituiscono invece una buona base su cui lavorare per migliorare la redditività del sito.


    @"nbriani" said:

    Questa che descrivi è , secondo me, esattamente la frontiera attuale del nostro lavoro !

    Assolutamente.

    E' anche possibile rimanere seo fedeli al proprio (limitato, ormai) ruolo. Ma in questo caso bisogna anche arrendersi all'evidenza che in futuro si sarà sempre più spesso affiancati da figure che intervengono sulla "qualità" (dell' offerta) laddove i seo tendono a lavorare per la "quantità" (della domanda).

    @"donbairo" said:

    ...evitare di fare la fine del sito in firma (con le drastiche ottimizzazioni ho ancora GG che fa "oggi non ci sei, domani vedremo ma dopodomani non ci sei di nuovo")

    Sito in firma? Ci dò un'occhiata e ti mando un pm, mi sembra strana tutta questa instabilità 🙂

    @"donbairo" said:

    cosa intendi per lavoro serio di copywriting?

    Se hai un tema da trattare svisceralo fino a scinderne le molecole. Articoli, guide, approfondimenti. Aggiungi insomma contenuti unici e originali, ben scritti.
    Se operi in un settore dalla vasta base utenza (turismo, videogames, finanza ecc..) incrementerai certamente le visite -provenienti da motori di ricerca, passaparola, link spontanei da altri siti; se operi in un settore di nicchia, ti assicurerai quanto meno reputazione e autorevolezza (e visite, anche se in minor numero)

    @"donbairo" said:

    poi unico dominio decente per quella key è proprio key-key.tld

    Perchè non opti per un nome completamente di fantasia? Magari facile da ricordare e infinitamente meno ruffiano di key-key?

    (per gli studiosi di user behaviours: esiste già la keyword-rich-domain-blindness? Personalmente, da utente, comincio a essere un po' allergico e refrattario a domini tipo ricette-in-cucina-facili-gratis.info et similia quando me li trovo in serp..)

    @"donbairo" said:

    un settore che dovrebbe portare da 600 a 1000 unici per stare contenuti con un sito fatto da un elettricista e quindi per fare un pò di rendimento PPC

    Link popularity, contenuti unici su molte pagine (con un sito di 20 pgg non vai da nessuna parte, honestly), social bookmarking ecc ecc...
    Questo indipendentemente dal dominio, dall'anzianità (che pure ha un effettivo peso nel ranking) ec ecc...

    Anche se il dominio, in 5 anni, non ha avuto un topic stabile, continuo a credere che non sia un redirect 301 + nuovo dominio a risolverti la vita. Credo (ripeto: credo) trasferiresti solo i problemi da un dominio all'altro, niente più.

    .Stuart


  • User Attivo

    Grazie e ancora grazie a tutti

    tante cose sono apparse in questo post, modalità e tecniche, credo di non avere la competenza per operare ma ho un bel pò di volontà per imparare.

    Siccome credo che nessuno di voi sia "nato imparato" ho qualche piccola possibilità anche io.

    Forse io non riesco a vedere le cose che vedete voi e la cosa che mi fa più rabbia e non riuscire a capire perchè non vedo.

    Lo sviluppo che ha avuto il web negli ultimi tre anni e superiore a quello che ho avuto io in 11 anni di lavoro sui siti tutti miei e al solo scopo di esserci. Effettivamente prima di conoscere questo forum le mie ambizioni non avevano peso sui miei pensieri giornalieri. Poi si subisce la "sindrome della conoscenza", i test, le esperienze, i segreti che non sono mai stati segreti ma fatti credere tali per aumentare l'interesse, la sperimentazione.
    Non so se esiste un post in questo forum, a un anno dalla mia registrazione, che io non abbia letto e commentato mentalmente e magari anche testato.

    Mi ritrovo quì in mezzo a "teste" forse anche un pochino "di fuori come i terrazzi" ma fredde e funzionanti come analytic e cerco di capire.

    Perdonatemi, cerco solo di capire.


  • User

    Molte volte prendo paura anche io...credimi... A parte provenire da un settore grafico creativo, quando mi trovo ad occuparmi di SEO e affini mi rendo conto che la soluzione a molti interrogativi era la più semplice e pulita... ma non la vedevo... (almeno non sono il solo asd)


  • User Attivo

    @nbriani said:

    Questa che descrivi è , secondo me, esattamente la frontiera attuale del nostro lavoro !

    :ciauz:
    Nicola

    Nicola, non te la prendere a male 🙂
    Questa non è la frontiera attuale.... è quello che i SEO seri fanno da 10 anni...


  • User Attivo

    @acidacorp. said:

    Le strategie low cost molte volte rendono anche prima di quelle costose, come banner o altro...
    Nonostante la mia poca esperienza l'ho già notato.

    Piacerebbe anche a me usare la seconda strategia, ma non trovo un buon tool per analizzare le statistiche in modo approfondito (quanto tempo si passa sulle pagine, i persorsi di navigazione, eccetera...)

    Qualcuno potrebbe consigliarmene uno? (FREE MAGARI;))

    Ancora col tempo di permanenza? Il tempo di permanenza, è già stato spiegato numerose volte, è un concetto che non ha senso alcuno. La tecnologia State Less sulla quale Internet si basa, non consente di calcolare il tempo di permanza di un visitatore su una pagina, neppure in modo indicativo.

    Persino un programmatore che sviluppa pacchetti di statisca è entrato nel merito per spiegare che quel parametro non ha senso. Non è possibile calcolarlo.

    Quando, comunque, lo si facesse, non avrebbe senso comunque.
    Ci sono persone che aprono dieci sessioni quasi contemporaneamente e se le guardano una alla volta intanto che le hanno tutte aperte. Ci sono persone che le leggono serialmente, ci sono persone che aprono e continuamente vengono interrotte dai colleghi mentre leggono.

    Il tempo di permanenza, tecnicamente impossibile da calcolare, anche logicamente senza senso, non può essere preso in considerazione dalla web analytics.


  • User

    Ripeto, non sono un esperto COME TE, e non mi sembrava il caso di rispondere così. E' neanche 1 mese che cerco di dedicarmi a queste cose. Sicuramente oltre a SEO ecc. sono sicuro che saprai fare siti flash, fare grafica cartacea alla perfezione, portare avanti iniziative ONLUS con successo, tutto meglio di me, posso assumerti nel mio studio?:yuppi::yuppi::yuppi:


  • Super User

    @fradefra said:

    Nicola, non te la prendere a male 🙂
    Questa non è la frontiera attuale.... è quello che i SEO seri fanno da 10 anni...

    Certo hai ragione... forse parlavo per me in effetti... 🙂

    Comunque volevo intendere che certi argomenti , al contraio del SEO in senso stretto su cui ormai abbiamo "rivoltato ogni calzino" 😄 , sono ancora una zona franca "di frontiera" su cui "il SEO" in generale non ha ancora messo piede in maniera "forte" decisa e su cui, credo, vi siano ancora numerosi spazi di ricerca, scoperta, lavoro e soprattutto "spazi di crescita" ...

    In questo senso parlare di frontiera "attuale" aveva il significato di dire che oggi (ma come forse 10 anni fa come giustamente sottolinei...) quello è il "passo" , la "linea" che segna una netta demarcazione nel lavoro del SEO, una frontiera appunto, fra un mondo e "un altro"...

    Cmq credo che 10 anni fa i due mondi erano nettamente separati, anche da un punto di vista di competenze professionali, mentre oggi le sovrapposizioni e le competenze trasversali necessarie siano molto piu' marcate.

    :ciauz:
    Nicola


  • Moderatore

    @nbriani said:

    In questo senso parlare di frontiera "attuale" aveva il significato di dire che oggi (ma come forse 10 anni fa come giustamente sottolinei...) quello è il "passo" , la "linea" che segna una netta demarcazione nel lavoro del SEO, una frontiera appunto, fra un mondo e "un altro"...
    ...tra il SEO ed il SEM 😉

    ed è proprio nel Marketing che dobbiamo crescere (io per primo 😄 )

    bentornati :ciauz:


  • User Attivo

    Ok, NBriani, ma non scordiamo che SEO è solo una azione del SEM. Non c'è confine 🙂