• Super User

    Ogni stato ha le sue leggi, e sinceramente non saprei rispondere su tutti.

    Comunque il punto non è neppure la legalità o meno del mailing, quanto la sua efficacia.

    Queste forme di mailing NON sono efficaci: tu spedisci in modo indiscriminato, per ogni mail che arriva a qualcuno che può, potenzialmente essere interessato, colpirai migliaia di persone che vivono la tua comunicazione in termini negativi.

    Il popolo dei disturbati con la massima probabilità sarà costituito da: concorrenti; siti; blog; forum; altro....
    Credi che girerà di più il passaparola positivo o negativo?

    Hai qualcosa da vendere?
    Visto che per te è un business, perché lo vuoi fare gratis?


  • User

    Grazie ste! Non mi resta che selezionarle a mano eh eh. 🙂


  • User Attivo

    Anche farlo a mano è comunque indesiderato.
    La normativa dice più o meno questo:

    Tu puoi inviare messaggi pubblicitari solo a chi acconsente di ricevere tali messaggi.

    Come lo prendo il consenso?
    Inviando un messaggio di richiesta del consenso dove si espone per bene tutto il blablabla legislativo e ci si presenta in pratica solo col nome dell'azienda (NON SI FA ALCUN TIPO DI PROMOZIONE O TENTATIVO DI VENDITA NELLA RICHIESTA DI CONSENSO, mi sembra ci fosse una qualche sentenza in merito).

    Come fa il potenziale cliente ad acconsentire?
    Con una risposta affermativa, solitamente questo tipo di raccolta consensi si fa con sistemi automatici che stampano nella mail anche due link (si/no). La non risposta equivale a un no. Il no e la non risposta equivalgono a dire non scrivere mai più a questo indirizzo email.

    Se qualcuno mi scrive per un qualsiasi motivo (per esempio per un supporto tecnico) posso iscriverlo alla mia newsletter?
    Se non ha dato esplicito consenso ovviamente no. Ho scritto anche questa cosa visto che mi è capitato che scrivendo al supporto tecnico (e vorrei sottolineare direttamente non tramite form dove magari mi è sfuggito il consenso) per prodotti in garanzia di una famosa produttrice di hardware italiana mi sono ritrovato iscritto alla newsletter del loro ufficio marketing:bho:

    In linea di massima avrai colto che sia una raccolta indirizzi diretta da parte tua o una raccolta indirizzi raccolti con altri scopi (per esempio un servizio) senza esplicito consenso non si va da nessuna parte e se becchi chi ha voglia di perderci tempo e soldi nel fartela pagare te ne potresti anche pentire amaramente.

    Io ovviamente l'ho spiegata molto terra terra..prima di avventurarsi in queste attività è molto importante leggersi bene le documentazioni.

    edit: e per gli iscritti regolarmente deve comunque essere sempre possibile in qualsiasi momento e facilmente la cancellazione dal servizio


  • User

    Tralasciando le normative in vigore nei singoli paesi, su internet esiste la Netiquette, un'insieme di regole che, più che consigli, rappresentano vere e proprie direttive.
    Se tu segnalassi ad un americano il tuo sito, quello in quattro e quattr'otto potrebbe farti chiudere sito, account di posta elettronica e accesso ad internet.


  • User Attivo

    Hai ragione la netiquette è molto importante ma noi siamo in Italia e rispettiamo le leggi italiane e se facciamo un reato veniamo puniti secondo le leggi italiane.


  • User Attivo

    Manco a farlo apposta proprio di qualche ora fa l'articolo. :figo: http://www.onemarketing.it/19/04/2007/i-dnc-nel-web-marketing/


  • Super User

    @ozoz said:

    Se tu segnalassi ad un americano il tuo sito, quello in quattro e quattr'otto potrebbe farti chiudere sito, account di posta elettronica e accesso ad internet.
    Anche i contratti di molti hoster italiani prevedono una clausola simile: chiusura del sito se fai spamming.

    Avendo accettato il contratto presumo che a quel punto si possa fare poco
    :lol:


  • User Attivo

    @Stefano said:

    Riflettiamo un attimo: di chi sono quelle pagine?
    Io dico che molte di quelle pagine sono dei miei competitor (se vendo viti cercherò "ferramenta" e quindi trovo anche tutti i siti che dicono "Hai una ferramenta? qui trovi tutto quello che ti occorre!").

    Permettimi di dire che non sono d'accordo 🙂
    Non cercherai "ferramenta" ma bensi tutte quelle attività che si rivolgono alle ferramenta: "mobilificio" - "arredamento" - "servizi di assemblaggio" - ecc ecc :ciauz:


  • User Attivo

    Io sconsiglio attività di questo genere per due motivi, oltre a quello legato alla privacy:

    1. I programmi estraggono indirizzi da siti web presenti in risultati di ricerca dei motori, quindi puoi "tirare su" anche indirizzi che non c'entrano molto con la tua ricerca;
    2. Invii su liste che non hanno richiesto di essere contattate non sono efficaci in termini di ritorni.

  • Super User

    @diegalax said:

    Permettimi di dire che non sono d'accordo 🙂
    Non cercherai "ferramenta" ma bensi tutte quelle attività che si rivolgono alle ferramenta: "mobilificio" - "arredamento" - "servizi di assemblaggio" - ecc ecc :ciauz:

    Permesso concesso
    😉

    Ti pongo una domanda: quante probabilità ci sono che un'azienda nomini nel proprio sito il suo target di riferimento?

    La risposta è ovvia, e le conseguenze pure.
    ;-)))


  • User Attivo

    Fermo restanto la presunta illegalità (in realtà in Italia ci sono molte contraddizioni) credo che l'autore del post sia più interessato a sapere se ci sono programmi utili free...

    A onor del vero sono interessato anche io 😉


  • User Attivo

    Anche uno spammer sa che con quel tipo di tecniche si va poco lontani. Le pagine su internet sono ormai piene di spam trap, cioè indirizzi email trappola per spammer che vengono raccolti da questi "estrattori automatici di email". Una spam trap è un indirizzo email del tutto indistinguibile da un indirizzo esistente, ma quando provi ad inviargli un'email permette al provider, o al network di spamtrap, o alla blacklist di identificarti immediatamente come spammer. Possibili risultati: tuo indirizzo IP di invio bloccato, tuo mittente bloccato, tuo dominio blacklistato, tuo messaggio riportato in qualche newsgroup di segnalazione spammer. E lista di indirizzi da buttare in blocco.


  • User Attivo

    Concordo con Nazzareno: è un metodo molto economico per rovinarsi con le proprie mani.


  • User Attivo

    Voglio dire la mia prima di andare a dormire: dal 2009 ho avviato la mia attività, seppure piccola, e costantemente riceviamo email spam di ogni genere.

    Forse c'è ancora gente che crede che l'email scraping sia una buona via per fare marketing...

    Non credo di dover aggiungere io altro oltre quello che è già stato detto.
    Ma aggiungo un piccolo dettaglio:

    abbiamo stretto qualche accordo, con chi non è dato a sapere, nel creare una lista di indirizzi email, domini di provenienza e relativi ip di ogni spammer. Allo stesso tempo stiamo testando qualche buon script che cerca di "fregare" lo spammer ed il suo software facendoli credere di inviare email a qualcuno di potenzialmente interessato ma che poi le mail arrivano a "chi non è dato a sapere".

    Ad oggi siamo arrivati a poco più di 1000 spammers segnalati tra privati ed aziende.

    Un mio consiglio è: non rovinatevi con lo spam. Perchè questo è e nient'altro... :ciauz:

    Buona notte a tutti ragazzi/e.


  • User Newbie

    Scusate se mi intrometto, ma questa discussione mi interessa molto, soprattutto perchè mi sto avvicinando all'email marketing e sinceramente faccio molta fatica a comprendere il perchè di tanti fenonemi.

    siamo d'accordo che mandare mail non richieste, significa spam, ma se io al primo invio scrivo nell'oggetto:

    "richiesta autorizzazione per ricevere email dalla ns. azienda"

    e nel corpo del testo inserisco un link di conferma, i contatti che rispondono al link, sono d'accordo nel ricevere email successive, giusto?

    Quelli che non rispondono li cestino.

    La mia domanda è: questa prima email di richiesta autorizzazione, è da considerarsi lo stesso spam? E se estrapolo le mail da un programma di estrazione tipo yellow pages spider, concorro negli stessi rischi di trovare email finte come negli altri estattori?


  • User Attivo

    Alcuni appunti:

    1. se mandi una email come quella che dici tu di "richiesta autorizzazione" ad un indirizzi privato (e non aziendale) commetti un illecito ed un reato

    2. il fatto che su un sito siano presenti degli indirizzi email non rende l'elenco creato da una estrapolazione fatta tramite "estrattore" un "elenco pubblico" ai fini della normativa sul trattamento dei dati personali. E.g: quando estrai indirizzi dalle pagine gialle quasi sempre commetti una violazione nelle condizioni di servizio di pagine gialle (le hai lette?).


  • User Newbie

    @bago said:

    Alcuni appunti:

    1. se mandi una email come quella che dici tu di "richiesta autorizzazione" ad un indirizzi privato (e non aziendale) commetti un illecito ed un reato

    2. il fatto che su un sito siano presenti degli indirizzi email non rende l'elenco creato da una estrapolazione fatta tramite "estrattore" un "elenco pubblico" ai fini della normativa sul trattamento dei dati personali. E.g: quando estrai indirizzi dalle pagine gialle quasi sempre commetti una violazione nelle condizioni di servizio di pagine gialle (le hai lette?).

    No ammetto che non le ho lette.

    Però fammi capire una cosa: se mando una mail ad un'azienda con la richiesta di autorizzazione, commetto un illecito?
    Come mai???
    Ma come si fa a farsi pubblicità allora???

    é come bussare ad una porta e chiedere il permesso di entrare: se quello ti apre entri, sennò te ne vai, mica ti portano in galera per una cosa così...

    Allora mettiamo il secondo caso: se io mando una mail con la richiesta di autorizzazione e all'interno della mail metto un link ad una squeeze page nella quale in cambio dell'autorizzazione, spedisco un report gratuito, mica sarà illegale anche quello vero? Mica ci sono problemi?


  • User Attivo

    Rileggi i miei due punti. Non ho mai scritto che se mandi una email ad una azienda con la richiesta di autorizzazione commetti un illecito, anzi, ho specificato che se la mandi ad un indirizzo "Privato" commetti un illecito ed un reato (quindi occhio che tra gli indirizzi che raccogli non ci finiscano indirizzi di privati cittadini.. è resposabilità tua distinguerli, e non è affatto facile farlo, ti assicuro)

    Puoi mandare una email ad una azienda chiedendo l'autorizzazione, ma l'email non deve avere un tono promozionale.

    Per il resto se vuoi risposte "certe" (soprattutto su cosa si intende per "tono promozionale") devi rivolgerti ad un legale.

    Il paragone col bussare la porta lo capisco, ma la legge dice cose diverse: puoi bussare la porta ad un privato cittadino ma non puoi mandargli una email (mentre per telefonargli devi verificare che non sia iscritto al registro delle opposizioni). Questa, per lo meno, è l'idea che mi son fatto io leggendo la normativa.


  • User Newbie

    @bago said:

    puoi bussare la porta ad un privato cittadino ma non puoi mandargli una email (mentre per telefonargli devi verificare che non sia iscritto al registro delle opposizioni). Questa, per lo meno, è l'idea che mi son fatto io leggendo la normativa.

    Grazie, sono consigli importanti dai quali posso trarre interessanti spunti.

    D'altrone hai detto bene: mondo reale e virtuale viaggiano su due binari paralleli, quello che vale per l'uno, non vale per l'altro.

    Comunque ho visto che sulle squeeze page, tutti mettono la clausola della privacy, con una pappardella lunga 3 metri, quindi significa che l'argomento è delicato.

    Scusate (lo so che stresso), però non capisco una cosa: se io raccolgo le mail tramite la squeeze in un autoresponder, questo vale come traccia, insomma come documento ufficiale di assenso??? Sennò come si fa a dimostrare che uno ha dato il consenso?


  • User Attivo

    Normalmente si utilizza il metodo dell'opt-in confermato (confirmed opt-in).

    Alla richiesta di iscrizione mandi una email all'indirizzo contenente un link univoco che se cliccato "attiva" l'iscrizione. Le tracce (l'IP che ha richiesto quel link e l'orario) sono la tua "prova" in caso di problemi.