• Super User

    benvenuta lucia :ciauz:


  • User

    Come promesso provo a fare un mio personale resoconto dei 2 giorni allo IAB.
    L' 8 Novembre ho assistito oltre agli interventi del Ministro Gentiloni (che sembra essere un blogger e tutti dicevano per la prima volta uno che si occupa di cose che utilizza quotidianamente) e poi di Giulio Malgara (Presidente UPA) e di Danny Meadows Klue (Iab Europe CEO) introdotti dalla bravissima Layla Pavone (presidente Iab Italia e Europa).
    Il ministro Gentiloni, ha sottolineato l'anomalia italiana in cui oltre l'80% degli investimenti pubblicitari è assorbito dalla tv. Ha poi fatto notare l'interesse di Google anche per la raccolta pubblicitaria sulla carta stampata.

    Giulio Malgara, ha detto che secondo lui è necessario incanalare gli investimenti delle aziende medio-piccole (che sono la stragrande maggioranza in Italia), verso il web. Per farlo servono persone che spieghino agli imprenditori (lui citava quelli del Nord-est) l'imoportanza e le potenzialità.
    Lui faceva l'esempio del piccolo imprenditore (con molti soldi da investire) che va da lui e gli chiede cosa fare per promuove il "vanghetto" che produce. Ovviamente, per il vanghetto la pubblicità televisiva non è efficace, mentre il web è perfetto. Però serve formare gli imprenditori. Informarli ed istruirli sulle potenzialità dell'advertising online.
    Lui ha prospettato un periodo positivo per le agenzie che sapranno parlare agli imprenditori un linguaggio semplice ma efficace (senza troppi inglesismi). E vede nella potenza del web una opportunità unica di fare soldi 🙂

    Infine, l'intervento di Danny Meadows Klue, simpaticissimo.
    Subito saltava all'occhio lo stile per parlare in pubblico utilizzato da Danny.
    Mentre tutti gli italiani erano inchiodati al loro banchetto. Danny, utilizzava con sapienza tutto il corpo, muovendosi su e giù per il palco, gesticolando,facendo battute e dicendo cose interessantissime.
    Ha parlato dell'importanza della definizione di nuovi modelli pubblicitari per stimolare l'intereazione fra aziende e consumatori. Ha citato molti dati e ad alcuni esempi in Europa. E' necessario che le aziende capiscano che il
    CON-SUMER è diventato un PRO-SUMER (un produttore ed autore di contenuti) e le aziende non devono avere paura di questo perchè se saranno capaci di interpretare le esigenze e i messaggi dei consumatori avranno la possibilità di entrare in relazione con lui come mai finora era stato possibile fare.
    Il Social Network è una grande opportunità per le aziende che sapranno approcciarsi ad esso con onestà, in maniera non intrusiva.

    Ecco queste sono le cose che ho colto dalla prima giornata allo Iab. Purtroppo ho perso l'intervento di Layla Pavone (che presumo sia stato interessante, perchè ogni qualvolta è intervenuta durante lo IAB ha sempre posto l'accento con chiarezza su questioni rilevanti), se qualcuno l' ha sentito e volesse farci partecipi è benvenuto.
    Se poi (e mi spingo nel mondo dei sogni) Layla, volesse intervenire e postare un link della sua presentazione saremmo tutti contenti.

    p.s.
    piccolo OT, grazie a tutti per le belle parole che avete avuto per me, anche io sono stato molto bene in vostra compagnia e davvero lo IAB è stata una ricarica di entusiasmo e mi ha fatto venire 1000 idee bellissime.


  • Community Manager

    Faccio un **Benvenuta **a Lucia nel Forum GT 🙂

    :ciauz:


  • User Attivo

    è piuttosto impegnativo fare un quadro chiaro e organico di quello che è stato detto nei due giorni di IAB, magari si potrebbe dividere questo post in più parti.. :inso:

    Il mio piccolo contributo lo riporto parlando di un intervento che mi ha colpito molto, per la chiarezza e la schiettezza del relatore:

    La creatività nell'era digitale
    di Maurizio Sala, Presidente Art Director Club.

    Sala ha parlato di velocità, velocità con cui le nuove modalità di advertising si stanno proponendo, e velocità spiazzante con la quale vengono percepite dal potenziale cliente.

    Questa velocità però rischia di generare parecchia confusione: ha fatto l'esempio di un cliente che gli chiedeva una *killer application *per la sua campagna pubblicitaria, ma che poco dopo gli chiedeva cosa fosse youtube visto che ne sentiva sempre parlare.

    Lui sostiene quindi che i *grandi player *del mercato devono essere istruiti: bisogna far cultura.

    Ma non semplice cultura informativa: quella ci penserà il mondo a farla.

    Quello che bisogna far capire è la **differenza di modello, **e che le nuove forme comunicative non sono solo forme a basso costo.

    Bisogna spiegare all'azienda che*** se l'utente ti offre spunti o addirittura ti manipola il commercial***, è un vantaggio, e non uno svantaggio.

    Qui potete trovare un interessante podcast del dopo intervento.

    :ciauz:


  • User Newbie

    Ciao a tutti, ormai siamo più vicini al Convegno GT che allo IAB forum, ringrazio nelly per l'invito ad un Live, sentiamoci! Spero che ci sarà anche l'occasione di approfondire gli spunti che sono usciti dopo il workshop dello IAB, per esempio concordo con te nbriani - è stato un piacere conoscerti! - per ora i motori sono cambiati pochissimo nella presentazione dei risultati, anche se esperimenti ce ne sono e ce ne sono stati. Sembra però che in qualche modo 'less is more'.


  • Super User

    @misciab said:

    Ciao a tutti, ormai siamo più vicini al Convegno GT che allo IAB forum, ringrazio nelly per l'invito ad un Live, sentiamoci! Spero che ci sarà anche l'occasione di approfondire gli spunti che sono usciti dopo il workshop dello IAB, per esempio concordo con te nbriani - è stato un piacere conoscerti! - per ora i motori sono cambiati pochissimo nella presentazione dei risultati, anche se esperimenti ce ne sono e ce ne sono stati. Sembra però che in qualche modo 'less is more'.

    complimenti ancora per l'intervento allo IAB, e speriamo che si riesca davvero ad organizzare questo Live... :ciauz:


  • Super User

    @misciab said:

    Ciao a tutti, ormai siamo più vicini al Convegno GT che allo IAB forum, ringrazio nelly per l'invito ad un Live, sentiamoci!

    Ciao Miriam e benvenuta sul Forum GT!

    Mi auguro proprio che Nelli e Giorgio organizzino presto il Live... potrebbere essere proprio quello il posto giusto dove approfondire i vari spunti :

    @misciab said:

    Spero che ci sarà anche l'occasione di approfondire gli spunti che sono usciti dopo il workshop dello IAB, per esempio concordo con te nbriani - è stato un piacere conoscerti! - per ora i motori sono cambiati pochissimo nella presentazione dei risultati, anche se esperimenti ce ne sono e ce ne sono stati. Sembra però che in qualche modo 'less is more'.

    (Grazie delle parole gentili assolutamente ricambiate!) .. "less is more", si è vero ma 10 anni sono un eternità per pensare che non si possa imporre un modello diverso... ti faccio, ad esempio, una considerazione che penso spesso (come utente): ma siamo sicuri che non cominci ad essere un limite che a seguito di una query di ricerca che trova 2 o 3 milioni di documenti "utili" vi sia davvero tutta questa differenza di importanza fra , che so', il 7° documento con il 23° ? (sappiamo bene quanti utenti si fermeranno a quel primo risultato rispetto a quelli che "gireranno pagina") ... dico 2.000.000 di documenti ordinati secondo un ranking algoritmico devo avere un esperienza cosi' limitante di consultazione? .. ma è proprio il modello giusto? oppure si deve cominciare a pensare (visto il numero sempre maggiore di risultati "utili") a qualcosa di diverso?

    .. Clusty ad esempio, oppure un MDR che presenta in maniera random i primi xx risultati di una determinata query di ricerca quando magari con ranking simili (ci sarebbe da impazzire per noi! 🙂 ) oppure esperienze di cluster di risultati verticali ma che si dislocano orizzontalmente nella pagina, ... o chissà cos'altro...

    Spero di rincontrarti quindi presto, magari qui, magari al convegno...

    Salutoni,
    :ciauz:
    Nicola


  • User

    buonasera a tutti.

    a parte che mi aspetto il benvenuto......;) visto che da poco mi sono iscritto al forum, volevo fare una mia piccola considerazione sull'argomento trattato sin d'ora.

    premetto che non sono ne un sem ne un seo e che internet lo conosco da meno di un anno ( e avendone visto le potenzialità provo a fare il mio lavoro di uomo di marketing), e che una delle prime domande che mi posi prima di dare lo startup alla campagna ppc su google fu questa:

    la mia campagna dove sarà vista????????
    "dove" in termini di luogo fisico intendo.

    bene. google mi diceva...puoi fare vedere la tua campagna solo, a titolo di esempio, nella provincia di milano, anzi, se proprio lo desideri, anche con longitudine e latitudine.
    Cavolo, mi dissi, fantastico;)
    inizio,e che succede, dal mio pc, proprio da quello con il quale dovevo monitorare le campagne, non vedo i miei annunci.
    mi chiedo!!!! ma come, ho strutturato la mia campagna perche sia vista dagli utenti di roma ed io che mi trovo a roma non la vedo!!!!!!
    ero completamente ignorante, come potrete facilmente intuire, potevo mai immaginare che il dove non era il cliente ma un indirizzo del cavolo che magari in quel momento era ad agrigento mentre io mi trovavo a roma;)

    e da qui, in quel primo giorno, tirai una conclusione che, se le cose non sono cambiate (e anche se fosse diverso, per errore o per giusto una strategia a livello nazionale ormai l'ho applicata) ed in questo forse qualcuno di voi puo dirmelo, per fare le mie belle campagne dovevo uscire sul nazionale.

    quindi, se il mio ragionamento torna mi sorge spontane una considerazione.

    ppc= nazionale=bacino di utenza nazionale=tante impression=tanti probabili click=tanti costi=tanti ricavi "if" sito nazionale=rete nazionale o oltre=azienda nazionale o oltre=media-grande struttura

    non sono bravo in matematica, più o meno dovrebbe essere cosi il gioco degli uguali;)

    e quindi il ppc puo essere per:
    medio-grande azienda (con il suo bel sito o più siti)
    portale di servizio e di categoria (con le sue sezioni, poi magari vende le richieste-transazioni etc etc ai vari partner a livello regionale etc etc).

    quindi ppc non per tutti, o almeno non direttamente, poi qualche genio ogni tanto si inventa qualcosa (modello canale5, ricordate la storiella delle cassette spedite alle singole reti locali, e tutti insieme alle 20.30 a vedere drive-in;)), ovvero portali di servizio per specifiche categorie che distribuiscono a livello localizzato le richieste agli effettivi elargitori di servizi/prodotti.

    il seo invece proprio alla portata di tutti a livello concettuale. se mi trovo a milano e faccio una ricerca specifica con la parola milano posso trovare la brava azienda locale che mi puo fornire quel prodotto-servizio.
    be certo che sempre una fetta di mercato non mi vedrà...mica tutti gli utenti mi scrivono oltre alla parola chiave anche la localizzazione..peccato " utente distratto";)

    e quindi anche la grande azienda non si sarebbe mangiata una fetta del mercato (quella dei locali impazziti per il SEO), questa volta "
    utente troppo preciso".

    gr..mi viene da pensare, non si puo fare un bel dizionario delle parole chiave, tipo: se cerchi questo devi scrvere questo nel motorino googlito
    (attenti, su tutto quello che dico, ho il copyright;););););)anche sulle cavolate ovviamente, ma tanto se azzeco una genialata tra un milione di cavolate sarò famoso come den arrow:-))

    e la piccola azienda locale doveva sperare in qualche buontempone (sempre modello berlusconi) per avere la sua fettina di torta.

    al termine di questo travaglio mentale e psico-fisico giunsi all'estrema conclusione: cosa serve perche tutti siano felici e contenti, dal locale al nazionale??????

    eureka, mi dissi, che io sia una grande azienda o una piccola-media l'unica condizione che soddisfa tutte è:

    un SEM ed un SEO insieme;););)

    e poi ci sono le ragioni dei numeri che mi confortavano.

    il ppc ha un costo (che è solo un costo pubblicitario, quindi da conto economico e non realizza, almeno non direttamente, capitale aziendale, bensi utile aziendale) e puo si bastare per una attività (se ben fatto), ma resta sempre un costo, e come dice qualcuno: diamo il massimo ed il meglio di noi stessi!

    il seo invece, a scanso di equivoci, non è un costo, bensi un investimento alla voce capitale aziendale, in quanto realizza un sito che riceve contatti per l'investimento fatto, e che una volta realizzato genera valore aggiunto con poca spesa di mantenimento-costo economico.

    Ergo mi dissi, devo fare questo, seo + sem, e non solo abbatto il costo medio del contatto-richiesta-vendita etc etc, ma realizzo un capitale a ascrivere nel mio bel bilancio alla voce: valore dell'azienda+++

    e se abbatto il costo medio (ed in questo caso una foglio cartesiano potrebbe esserci di aiuto) la mia riduzione del costo è esponenzialmente legata alla quantità dei contatti. basta una semplice formuletta del BEP per farsi tutti gli scenari possibili.

    tutto questo per dire che SEO e SEM dovrebbero essere un team!!!!
    avevo voglia di parlare, cavolo mi sono letto tre pagine di fila, mica potevo frenare il mio narcisismo:D:D:D:D:D

    se mi và male questo mestiere e mi impegno potrei dedicarmi alle favole...quasi quasi ci inizio a pensare:)


  • Super User

    @morea67 said:

    buonasera a tutti.

    a parte che mi aspetto il benvenuto......;) visto che da poco mi sono iscritto al forum, volevo fare una mia piccola considerazione sull'argomento trattato sin d'ora.

    (................................)

    se mi và male questo mestiere e mi impegno potrei dedicarmi alle favole...quasi quasi ci inizio a pensare:)
    benvenuto anche a te ovviamente :ciauz:

    *** da nelli:** chiedo scusa a gio84 e morea67 se ho editato, ma la pagina si allungava tanto. credo che il senso non ne risenta.*


  • Super User

    @morea67 said:

    il seo invece proprio alla portata di tutti a livello concettuale. se mi trovo a milano e faccio una ricerca specifica con la parola milano posso trovare la brava azienda locale

    Ciao Morea67,

    tralascio il benvenuto perchè già fatto da Gio... 🙂

    Devo dire che concordo con te nelle conclusioni che trai (w il seo+sem!) un po' meno sulle premesse.... è vero che nel PPC le campagne locali "non funzionano" ma anche li come nel SEO puoi comprare parole localizzate (prodotto/servizio/azienda + città) quindi non vedo perchè nella premessa dici "ppc da ricchi e seo per tutti" ... 😄 .. in entrambi i casi mi sembra che i problemi/vantaggi sulle campagne locali o nazionali siano li stessi... non trovi?

    :ciauz:
    Nicola


  • User

    @nbriani said:

    Ciao Morea67,

    tralascio il benvenuto perchè già fatto da Gio... 🙂

    Devo dire che concordo con te nelle conclusioni che trai (w il seo+sem!) un po' meno sulle premesse.... è vero che nel PPC le campagne locali "non funzionano" ma anche li come nel SEO puoi comprare parole localizzate (prodotto/servizio/azienda + città) quindi non vedo perchè nella premessa dici "ppc da ricchi e seo per tutti" ... 😄 .. in entrambi i casi mi sembra che i problemi/vantaggi sulle campagne locali o nazionali siano li stessi... non trovi?

    :ciauz:
    Nicola
    ciao nicola.

    concordo pienamente, infatti vale la stessa premessa fatta per il SEO che per il SEM
    ma volevo ricadere nella premessa che sta alla base di tutte le premesse:

    cosa vuole il cliente?????

    tra le cose che vuole il cliente, nel caso si tratti di attività rivolta al consumer, posso, senza ovvia presunzione, dire che vorrà sicuramente essere visto da tutti i suoi possibili clienti. quindi vuole visibilità più prossima possibile al 100%.

    certo, se uno viene e mi dice: guardi a me basta che mi vedano il 10% di quelli che navigano su internet nella provincia di ravenna, forse con il ppc ci riesco, e dico forse;) ma non ho dati per esserne certo, dati statistici cosi dettagliati intendo.
    quindi, in maniera pragmatica, devo dire che mi viene piu semplice rispondergli:
    guardi, caro cliente, il 10% non posso assicurarlo.
    e poi lo spiazzo: ma il 99% potrei anche raggiungerlo!!!!!
    mi sa che mi prende per pazzo;);););)

    forse einstein potrebbe esserci di aiuto nella risoluzione del paradosso;););)

    quindi, vero che con il ppc per le parole chiave+località puo farle ed ottenere una certa visibilità (sempre che la parola chiave se pur selezionata come intera, quindi o scrivi esattamente quella o il mio annuncio non compare, permetta un costo sopportabile e congruo con il quanto il mio cliente possa soddisfare e quindi ottenere il miglior rapporto di ROI, ma su questo faccio un esempio piu avanti per essere piu chiaro) ma sarà una visibilità sempre limitata.

    Il SEm si trova nella stessa condizione del SEO quando deve posizionare parola chiave+località e del cliente non sempre "attento" in ciò che scrive.

    dati 100 clienti di ravenna, quanti di loro inseriranno il termine "ravenna" associato alla loro ricerca???? sicuramente non tutti, anche se vogliono il servizio prodotto sotto casa;)

    il mio ragionamento verteva sull'optimum, non sugli intermedi, ovvero quella condizione, sia per il "ricco che per il povero" che riesca a dare una visibilità più prossima possibile al 100%.

    naturalmente le mie considerazioni nascono dalle conoscenze nel mio settore che, essendo in termini di competitività e costo un ottimo terreno dove impiegare energie sia per i seo che per l'advertising puro, ritengo sia un modello valido anche per le altre categorie merceologiche.
    e, sopratutto,sempre disponibile a variare l'idea....cavolo...mi dico, come si puo rinunciare a qualcosa che non sapevo e adesso so;););)

    ed il locale inoltre, per il motivo sempre legato alla competitività, si trova a fare fronte anche per il ppc ad una scelta ben ardua, in quanto se pur si trova davanti a costi variabili (il costo pubblicitario puro del ppc o impression che sia) legati al quanto è disposto a spendere avrà un costo fisso inversamente proporzionale al costo variabile, ovvero a puro titolo di esempio:

    costo singolo click 1€ . click mensili= 100 : costo click mensile=100€ (per avere una 5 posizione

    costi fissi=server, hosting, piattaforme, database,operatore interno o agenzie che sia e chi piu ne ha piu ne metta;)= 100€ mensili

    costo totale=200€
    costo totale medio del click= 2€ mensili

    invece se

    200 click mensili= 250 (e sale il costo variabile perche se prima era in 5 posizione ora è in terza ed il click costa di piu;)

    costi fissi (praticamente sempre uguali se rimane in un determinato range)=100€ mensili

    costo totale= 350€

    costo medio del click=1,75€

    quindi il click mi costerà di meno a livello di posizione piu alta (famoso BEP).
    ma il BEP è solo un calcolo, sono numeri e basta, e non considera le altre variabili aziendali, ch il buon SEM dovrebbe, e dico dovrebbe, analizzare (matrici, matrici, matrici e matrici, alla fine qualcosa ne esce fuori).

    a titolo di esempio mi faccio un'altra domanda:
    ma quanti clienti puo la mia azienda soddisfare nei termini e nei modi che è organizzata la sua struttura??????

    perche se la mia azienda ne puo soddisfare 100 e non 200 (perche il suo servizio tanti ne riesce a sopportare al massimo) be, allora, meglio che gli costino 2€ che 1,75€, in quanto il suo MOL, anche con un maggiore fatturato, potrebbe essere minore in termini % nel secondo che nel primo caso perche (sempre a titolo di esempio) con 200 richieste il mio tempo di delivery da 24 passa a 72 ore ed il mio concorrente invece riesce in 24 ore, e quindi se con 100 click chiudevo 10 contratti con 200 ne chiudo 12 perche il consumer preferisce al 72 ore il 24 ore (altra chiave di marketing)

    le analisi sono quindi da fare caso per caso ovviamente, con il dovuto metodo e la dovuta attenzione per trovare il miglior punto di incontro tra esigenze, potenzialità dell'azienda, struttura,consumer etc etc
    darsi risposta sulle chiavi di marketing sarebbe utile, altrimenti che le hanno redatte a fare!!!!!!!

    e questo è prettamente compito del SEM, tanto perche l'acronimo esteso è: search engine MARKETING, con tutto ciò che significa marketing.

    ora mi sorge la premessa delle premesse
    "cosa vogliamo noi stessi"
    noi singolarmente intendo.perche, se il nostro cosa vogliamo non è massimizzare il nostro MOL....ummmm...vedo dolori:-))
    che modello vogliamo proporre alla clientela, basso, intermedio o piu prossimo al 100% in termini complessivi di MOL???
    e consideriamo che, a meno di trovarci di fronte ad un non-imprenditore, il suo MOL è anche il nostro MOL:D:D

    spesso mi sono trovato davanti all'amletico dubbio: SEM o non SEM, questo è il problema. stessa cosa dicasi per SEO o non SEO.

    SEO=search engine optimitation - mica hanno scritto:search engine fraudation, altrimenti l'acronimo è errato, dovrebbe essere:SEF

    e se non erro il SEO è nato a seguito di algoritmi e sul come leggerli e capirli non per frodarli;)

    e per il SEM=search engine marketing - mica hanno scritto search engine advertising, altrimenti sarebbe:SEA

    a meno che A non sia sinonimo di M, il che dovrebbe portarci a riscrivere 80 anni di marketing.
    bella impresa, da iniziare a considerare;);)

    personalmente mi faccio questa domanda parecchie volte al giorno. non è filosofica per nulla, sarà che i fratelli grimm mi sono sempre piaciuti tanto:D

    ho scoperto che il bello del forum è che ognuno di noi ritrova una sua ragione divenire universale, non in quanto singola ma in quanto community.

    ergo, caro nicola, insieme abbiamo una ragione piu prossima all'assoluto, da soli, piu prossima al relativo:)

    incomincio a capire perche i forum hanno questo successo. che miracolo meraviglioso.

    ora basta che mi emoziono e divento lagnoso...ehehehehhehe

    mi aiutate a crescere.grazie.


  • Super User

    @misciab said:

    Ciao a tutti, ormai siamo più vicini al Convegno GT che allo IAB forum, ringrazio nelly per l'invito ad un Live, sentiamoci! Spero che ci sarà anche l'occasione di approfondire gli spunti che sono usciti dopo il workshop dello IAB, per esempio concordo con te nbriani - è stato un piacere conoscerti! - per ora i motori sono cambiati pochissimo nella presentazione dei risultati, anche se esperimenti ce ne sono e ce ne sono stati. Sembra però che in qualche modo 'less is more'.

    Ciao Myriam,
    come ti ho già scritto oggi, sono contenta che verrai al convegno, così magari anche con Giorgio potremo definire la tua presenza con un live qui nel forum.

    il tuo intervento a Milano è stato brillante e originale, sono convinta che avrai diverse cose da dire ai nostri forummisti.
    ti saluto e ti ringrazio fin d'ora

    a presto,

    :ciauz:


  • User Newbie

    @Nereo said:

    Io ho provato a fare questo ragionamento (semplificato "alla bruta"):

    • il CPC del canale sponsorizzato è destinato a crescere sempre
    • il CPC del SEO (che è basato su costi fissi) cala sempre
    • se fai solo PPC potresti arrivare a non poter più sostenere l'investimento
    • conclusione: metti anche il SEO nel tuo SEM Mix

    Condivido sicuramente nell'importanza del mix,
    anche prchè il lavoro di SEO ha un impatto sul lungo termine,
    mentre PPC ha un impatto immediato.

    Non sono d'accordo invece su questo punto:
    @Nereo said:

    • se fai solo PPC potresti arrivare a non poter più sostenere l'investimento

    Se fai PPC bene (premesso che il sito "venda" qualcosa)
    il tuo ROI può essere sicuramente fantastico e stimolarti
    ad investire sempre di più. :yuppi: (Conosco gente che riesce
    tranquillamente a raddoppiare i soldi investiti in brevi periodi).

    Se invece fai il PPC senza sapere i trucchi del mestiere,
    beh, è chiaro che i soldi fai presto a bruciarli.:o

    ciao a tutti!
    web707


  • User Attivo

    @web707 said:

    Condivido sicuramente nell'importanza del mix,
    anche prchè il lavoro di SEO ha un impatto sul lungo termine,
    mentre PPC ha un impatto immediato.

    Non sono d'accordo invece su questo punto:

    Se fai PPC bene (premesso che il sito "venda" qualcosa)
    il tuo ROI può essere sicuramente fantastico e stimolarti
    ad investire sempre di più. :yuppi: (Conosco gente che riesce
    tranquillamente a raddoppiare i soldi investiti in brevi periodi).

    Se invece fai il PPC senza sapere i trucchi del mestiere,
    beh, è chiaro che i soldi fai presto a bruciarli.:o

    ciao a tutti!
    web707

    Credo che Nereo legasse questa affermazione al fatto che i costi del ppc sono in crescita per aumento della concorrenza, quindi si potrebbe arrivare a un livello di costo non pèiù adeguato agli obiettivi di ROI.
    Saluti


  • User

    Grazie Asteron, hai centrato il punto.

    Non riesco proprio a farmi capire su questo 😞
    Il mio intervento non era un attacco al PPC o un attestato di merito del SEO.

    Ho solo provato a trasmettere una riflessione: il CPC del canale sponsorizzato è destinato a crescere.
    A volte, in alcuni settori, non sarà più facile fare keyword advertising portando a casa ritorni positivi.

    E' in quel caso che si può fare un "back to basics" e riprendere in mano il posizionamento organico del proprio sito che magari si è tralasciato inizialmente.

    Non credo si tratti di "filosofia" ma bensì di strategia di pianificazione.
    E capisco anche che siano discorsi semplificati e che non si adattino (per forza) a tutte le tipologie di sito, di business e di mercato.
    Me lo concedete? 🙂

    Ciao!