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Ci siamo quasi ragazzi...vediamo
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ma a casa cose normali nn le hai?
cmq mi sembra un colino per il té
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@esteban said:
ma a casa cose normali nn le hai?
cmq mi sembra un colino per il téSi quello si ed i fantasmini, cosa sto per mostrarvi?
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Fantastico!!
Oltre all'omino che filtra il the hanno pure un'altro cugino!!
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Magina pepe?
stai per lanciare un set da tavolo targato GT?
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L'omino con il filtro per il the in posizione sulla tazza è un oggettino gradevole.
Visto però a sè stante, suscita un primo beneficio emotivo ma curioso sul suo uso che solo posizionandolo poi sulla tazza si può appagare e comprendere pienamente.
Emotional design
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emotional design???
Sarò insensibile ma secondo me non sono il massimo, anzi sono un po' bruttini... vedere una tazza da te con appiccicato un fantasmino mi farebbe venire l'angoscia.. per non parlare del salino, che non ho ancora capito come farà a funzionare... :bho:
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@HaccaH said:
Sarò insensibile ma secondo me non sono il massimo, anzi sono un po' bruttini... vedere una tazza da te con appiccicato un fantasmino mi farebbe venire l'angoscia.. per non parlare del salino, che non ho ancora capito come farà a funzionare... :bho:
Li sta il trucco, non deve funzionare, ma suscitare emozioni.
Ora spiego tutto, un attimo che sto scrivendo
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@Giorgiotave said:
Miii
alla seconda, ottimo must
eh beh, gioco in casa
E questo cos'è?
deduco sia per il pepe
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Sarò insensibile ma secondo me non sono il massimo, anzi sono un po' bruttini... vedere una tazza da te con appiccicato un fantasmino mi farebbe venire l'angoscia.
L'angoscia è pur sempre un'emozione.Questa caffettiera del masochista è tutt'altro che gradevole all'uso, ma un'emozione il suo design la trasmette eccome
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@Andre@ said:
Questa caffettiera del masochista è tutt'altro che gradevole all'uso, ma un'emozione il suo design la trasmette eccome
si, ma a patto che si possa considerare emozione l'idiozia
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Il design che suscita un livello viscerale riguarda l’impatto iniziale di un prodotto, l’apparenza, il tatto, le sensazioni che produce, il beneficio emotivo; qualcosa che ci fa dire "bello, lo voglio" prima ancora di sapere cos'è.
Saper comprendere e quindi trasmettere questo nei nostri utenti non sarebbe male.
Il livello riflessivo riguarda l’utilizzo, ci fa ragionare sull'uso di un prodotto, se è facente e funzionale ai nostri bisogni e solo se comprendiamo questo possiamo passare all'acquisto.
Il livello comportamentale ci porta ad acquistare status symbol, oggetti sui quali proiettare la nostra immagine, o quella che vorremmo che gli altri vedessero, come orologi o auto di lusso.
Considerare gli aspetti emotivi generati da un prodoto un'idiozia mi sembrerebbe riduttivo.
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Oki Basta, Andrea sprizza gioia da tutti i caratteri della tastiera, ha capito perchè ne avevamo parlato e gli promisi di postarli separati
Eccovi la storia:
Eravamo andati nel lungomare di Aonang per comprare un oggetto da ricordo per mia Mamma.
Dopo averlo fatto, Andrea mi guarda e ride e dice: "Guarda La":
Io: Naaaaaaaaaaaa, sono bellisimi, ora me li compro.
Io: Comprati, ma a che servono?
Andrea: Servono per il Sale ed il Pepe.
Io: A ecco, li metterò comunque negli oggetti ricordo.
Andrea: Ma immaginati Norman che direbbe ora in questo momento! Apri un 3d in webmarketing, però le foto le devi postare un pochino per volta, come la storia del colino da te..
Giorgio: Scriviamo a Norman e inviamogli le foto...
Emotional Design, Donald A. Norman Pagina 106:
Il colino da tè, il "Tè ò".
Il giorno in cui l'acquistai, mi recai a pranzo con Keiichi Sato, professore di design presso l?istituto di Design dell'Illinois Institute of Technology a Chicago. La prima reazione di Sato fu scettica. "Si", disse. "è piacevole e carino, ma a quale scopo?". Quando però collacai il colino su una tazza, gli si illuminarono gli occhi e scoppiò a ridere[...]
"Se conti di parlarne nel tuo libro," Sato mi mise sull'avviso, "accertati di avere su una pagina la figura del colino da solo, facendo in modo che il lettore debba voltare pagina per vederlo sulla tazza da tè. Se non farai così la sorpresa - e il divertimento - non saranno altrettanto efficaci".
Non c'è niente da aggiungere, per ora
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pero' a me il livello viscerale non fa dire "lo voglio", si limita ad incuriosirmi. attira sicuramente attenzione, ma non fa "partire in quarta". poi passo al livello riflessivo, e una teiera che ti rovescia il the' in mano genera risata, non acquisto
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Certo Must, mica vogliono venderti la teiera.
Volevano solo parlare del beneficio emotivo e di come i fantasmini abbracciati di Giorgio senz'altro sanno suscitare.
Poi magari ci versi pure il sale ed il pepe
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Ma a sto punto la cosa importante non è lo scopo dell'oggetto (salino o portapepe) ma solo la sensazione che suscitano?
Allora anche se facevo due lavatrici a forma di persona abbracciate avevate sta sensazione... E poi le bamboline di porcellana, i disegni e molto altro non sono mica stati inventati per hobby... Se una cosa si chiama salino deve essere un salino e funzionale per svolgere questo compito
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Giuste riflessioni caro HaccaH.
Credo tu abbia più di un motivo di leggerti il Norman suggerito da Giorgio: Emotional design.
Dopo ti apparirà tutto piu chiaro, che non significa che tu debba condividerlo, ma solo comprenderlo
Ovviamente non stiamo dicendo che la teiera masochista sia una furbata, così come i vari giochini e fantasmini, ma solo che comprendere il concetto di beneficio emotivo, del cosa spesso ci fa scegliere ed acquistare un prodotto tra due simili, ci può aiutare* anche *a fare siti più accattivanti, a presentarci meglio.
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Non ho dubbi sul fatto che un sito debba essere accattivante e debba saper interessare l'utente, ma sul fatto che debba saper suscitare emozioni andrei piano...
Un sito deve saper suscitare sicurezza e simpatia, allegria e competenza, magari anche tenerezza, ma non pietà o compassione, idiozia o schizzofrenia!!!
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Un sito deve saper suscitare sicurezza e simpatia, allegria e competenza, magari anche tenerezza, ma non pietà o compassione, idiozia o schizzofrenia!!!
Certo.
Il punto è conoscere e quindi sapere come suscitare, o non suscitare queste emozioni.
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In teoria ci vorrebbe un sito per ogni internet-nauta.
Non si può fare.
Quindi si fa un sito per la gran parte dei navigatori e ritagliato sulle loro previste e prevedibili emozioni.
Poi eventualmente se ne fa un altro per la più grande minoranza e così via.
Perciò non contano le emozioni individuali ma quelle spontanee collettive.
Questo per ricordare che l'emozione che suscita a te singolo mentre l'analizzi conta poco e niente.
E qui sta la difficoltà del tutto...
Questa è l'opinione emotiva che mi suscita il thread.