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@domenico-pacifico non puoi basarti solo su i dati di un singolo canale. Inoltre la tua è una nicchia dove sicuramente ci possono essere più possibilità che un video venga visto con i sottotitoli, visto che si tratta di documentari come quelli in tv che hanno spesso sottotitoli (in particolare quando intervistano persone di una città straniera).
invece come dicevo io prima, quello che vediamo accadere su YouTube dimostra chiaramente che usare i sottotitoli non sono quasi mai la strada giusta per far crescere il proprio canale. Te lo dice uno che per 3 canali differenti (di differenti nicchie) aveva provato a inserire in sottotitoli per un bel pò, senza risultati davvero concreti.
1 Risposta -
Il mio "compito"non è quello di dare un'indicazione ben precisa, ma è quello di far riflettere ed ispirare visioni.
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Ciao a tutti,
cerco di rispondere a tutti in un messaggio, per non intasare.@MarcoCarovana : mi piace la cosa di doppi guadagni... però qui entriamo in un percorso minato. secondo me, a meno di una cospicua spesa pubblicitaria e/o di un know-how che non solo non ho ma che non voglio acquisire su SEO e compagnia bella (non posso imparare l'ennesimo mestiere), la questione guadagni deve rimanere necessariamente sullo sfondo. penso che fornirei contenuti "ficcanti" con una voce diversa da quella del coro, ma se inizio a pensare che entro un anno devo guadagnare tot per giustificare il progetto, posso anche chiudere bottega ed evitare le probabili delusioni: come nel mio mondo, quello della musica, il mondo di youtube è una lotteria dove non vince il migliore, ma solo chi è più fortunato.
poi, se sei anche bravo, magari riesci a farti una carriera, ma è meglio affrontare tutto pensando ad un hobby preso in maniera superprofessionale, per come sono fatto.
per la questione dati sottotitoli: solo il 25% degli utenti li visualizza. mi chiedo quanti lo fanno per la mia pronuncia (che però mi dicono essere comprensibilissima, anche se "strana"), quanti perchè non capiscono bene l'inglese, e quanti perchè magari devono tenere basso l'audio. il canale è troppo piccolo e non so quanto abbia senso interrogarsi.
non è troppo indicativo, ma solo uno dei miei amici italiani interessati agli argomenti che tratto sta seguendo il pdocast. gli altri 3-4 mi dicono che, con tutta la buona volontà, in inglese è troppo difficile per essere fatto in un momento di svago.
quindi, registro il voto per i 2 canali distinti (poi vedrò come fare per le copertine?)
@domenico-pacifico : credo che ci sia un fraintendimento. leggendo la tua seconda risposta, mi viene da chiarire che io non intendo manipolare la SEO per attrarre persone. qua è esattamente il contrario.
io ho il mio contenuto, in cui credo, e voglio semplicemente evitare di essere strapenalizzato perchè qualcuno si è svegliato la mattina ed ha deciso che un video fatto così e così va spinto, o che quel titolo porta al ban immediato a prescindere da tutto, o cose così. quello che è successo a Ciraolo è un esempio, ma potrei farne altri sul copyright ed il fair use.
quando mi dici: "Non capisco perché devi doppiare (pubblicare due volte) uno stesso video. Se no a che ti servono i sottotitoli?" ti dico che io i sottotitoli non li metterei proprio. per me sono un mal di testa significativo: con il podcast mi sono reso conto che avere un copione da leggere mi fa essere meno me stesso, più innaturale. sbobinarmi quello che dico a braccio e tradurre i sottotitoli nella lingua X? nelle 2 ore che ci metterei, potrei rigirare il video nell'altra lingua, con molto più entusiasmo e relativamente poca fatica in più.
non so come fai a dire che nel settore musica e musicologia non c'è la barriera dell'inglese: io ti assicuro che c'è eccome e la gente preferirebbe avere un video nella propria lingua, se si potesse. una volta creati i due video... scusami, ma continuo a non capire che vantaggio ci sarebbe nel mettere ad entrambi la stessa descrizione e titolo, in inglese: li renderei di fatto uguali, se uno non va a cliccare e vedere.
in soldoni, comunque, tra 1 canale in 2 lingue e 2 canali monolingua, tu mi dici: 1 canale con 1 lingua, meglio in inglese. ok, voto registrato... ma mi sembrerebbe di perdere un'occasione.
per quanto riguarda la pigrizia del pubblico... non lo so. sono il primo a mettere paletti filosofici molto netti e molto duri, su quello che voglio fare e sul mio target. però, onestamente, a nessuno "serve" la musicologia. puoi ascoltarti un disco di jazz senza seguire un mio video sui giganti della chitarra jazz, o vivere senza conoscere emily ramler (ma se ti piace la chitarra jazz, e non la conosci, dai retta a me: vivi peggio! ).
il mondo non crolla e alla gente, al 99%, non serve la musica per guadagnare di più. serve a scoprire nuove cose, a sognare, a dare qualità alla vita. se posso renderti il processo di scoperta più lieve strizzando l'occhio alla tua pigrizia... perchè no.
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poi, a parte (senò veniva una cosa in 15 volumi...), dirò due cose sulla confusione nella testa dei creator: ce n'è e molta. ma, se intendo quello che pensi, non è per i motivi che hai in testa.
ci sono creator che iniziano pensando di fare milioni manipolando i vari algoritmi... e quelli sono un caso a parte.
poi ci sono quelli che lo fanno per passione, o perchè si sono rotti di spiegare 800 volte la stessa cosa agli amici
per me, se una ricerca SEO mi dicesse che invece di fare, che ne so "copyright nella musica: cos'è, come funziona, e come impatta la tua vita" dovrei fare "il mistero della morte di jimi hendrix" o "pentatonalità nei primi 3 dischi dei police", allora forse ci penserei. se invece mi dicesse di fare "quel giorno che jim morrison cambiò la musica con un rutto!!!!UNOUNDICI!!!111" o altre schifezze che vedo avere una valangata di click, non me ne fregherebbe nulla. non ho dedicato la mia vita a qualcosa per farci due lire a forza di boutade da localini di quart'ordine e titoli clickbait. pazienza se il pubblico vuole (come voleva) quello.
la confusione c'è, quindi, perchè non c'è trasparenza dall'altra parte.
i social (e quindi youtube) sono un cartellone pubblicitario. tu hai mai sentito di uno che affitta i cartelloni pubblicitari senza che ti dica chiaramente che temi non vanno trattati, che se fai X ti tirano giù il cartellone, che se anche hai fatto tutto a stranorma di legge possono alzarsi la mattina e mandarti un copyright strike senza alcuna base, che il cartellone lo vedrà solo parte del pubblico a loro insindacabile giudizio e che tu non puoi sapere questo giudizio su cosa si basa, oggi?
è ridicolo. il fatto che nessuno lo dica chiaramente, per me, indica solo quanto diamo per scontato il fatto che ci sarà sempre qualche cretino (io per primo) che ci intratterrà o ci informerà gratis, mettendo la sua professionalità al nostro servizio per un like ogni tanto ed un grazie quando proprio ci ricordiamo
1 Risposta -
Non ti resta che testare ed analizzare gli analytics. Solo così possono crollare le leggende metropolitane e tu trovare la tua strada. Ma se non inizi a testare non vai da nessuna parte.
Tieni presente che i test vanno fatti su numeri importanti altrimenti non hanno valore. Senza un minimo di investimento a meno che non fai cose eccelse è insispensabile. In nessun campo e in nessun mondo esistono attività iniziate senza un minimo di investimento.
Dal mio punto di vista l'unico modo per testare la bontà dei tuoi contenuti è proporli ad un ampio e ben targetizzato pubblico attraverso gli ADS.
Un ADS ben fatto serve a non farti perdere tempo, serve a farti correggere eventualmente rotta, ed eventualmente serve a farti abbandonare il progetto per poi magari costruirne un altro.
Conclusione
Le chiacchiere stanno a zero. Quello che contano sono i numeri. Comincia, analizza, e vedrai che troverai la tua strada.
S 1 Risposta -
@domenico-pacifico gli ads, per farli, bisogna saperli settare. non si tratta di un investimento puramente economico, devi anche trovare qualcuno che te li fa in maniera tecnicamente giusta... o imparare a farlo da solo. e proprio non mi va di imparare una cosa del genere, l'ennesima competenza da mettere in curriculum.
sinceramente, mi sorprende un po' il tuo tono... io non vendo chiacchere, non faccio contenuti coi piedi perchè "ho sentito che questo tira", non spero nella pietra filosofale che mi svolti la vita, non voglio essere rikkosubito, non ho intenzione di fare 3 milioni di euro all'ora andando da miocuggino pagandolo 2 centesimi, non disprezzo le abilità e professionalità altrui, e non mi sembra di aver scritto cose che possano far pensare questo.
tutto quello che voglio, e l'ho scritto chiaramente, è contribuire con un contenuto che io voglio fare e che io ritengo di qualità, evitando, possibilmente, di ricevere zero visibilità per qualche virgola fuori posto, come succede grazie ad un sistema che, onestamente, disprezzo. e lo disprezzo non perchè sono il principino, ma perchè con me non funziona: gli algoritmi, puntualmente, mi riempiono di suggerimenti a dir poco strampalati. anche su youtube, per ogni video azzeccato ce ne sono 10 vomitevoli, con tutto che sono più che attivo con i dislike e con i "non mi piace questo video". evidentemente i miei gusti non contano.
chiedo qui perchè qui c'è gente che, come te, è appassionata di seo: si possono avere certezze? se si, ottimo.
se no, se tutto dipende, non sto a buttare tempo con ads (nota bene: tempo. non soldi). finchè mi divertirà fare contenuti ed avere zero visibilità, lo farò. quando mi scoccerò, alle brutte, inizierò a contattare giornali, riviste e rivistine dicendo: "ciao, ho fatto 365 puntate sulla storia dei beatles, che ne dite di farmi scrivere un articolo?" oppure "ciao, ho fatto un corso sulla storia della musica progressive in italia. vi va di instaurare una collaborazione?".
ancora meglio, posso tirar via i corsi e metterli su skillshare, per esempio. 5 visualizzazioni al mese, su youtube, sono ridicole. su skillshare sono soldi. e ti assicuro che la roba che faccio non c'è, su quelle piattaforme.
non è che butto il lavoro che faccio. lo faccio con piacere ed in questo campo il mio piacere deve venire prima di tutto, a prescindere da ads, seo, quello che tira, quello che vuole il pubblico e compagnia cantante. quando arriveranno i soldi, soldi seri, si pensa se è il caso di fare qualche compromesso ulteriore a quelli che ho già fatto. per ora, di soldi ne faccio molti di più e con molto meno sbattimento da altre 2 attività, quindi, per favore, non mi trattare come un ragazzino tutto fuffa che non sa cosa vuol dire progettualità e lavoro. forse fraintendo e sei solo sbrigativo, ma a leggere che "In nessun campo e in nessun mondo esistono attività iniziate senza un minimo di investimento", mi viene da pensare che hai preso la mia (voluta) ignoranza sul mondo SEO come un'ignoranza generale su quello che faccio
2 Risposte -
@simonmas ha detto in 1 canale per 2 lingue o 2 canali monolingua?:
chiedo qui perchè qui c'è gente che, come te, è appassionata di seo: si possono avere certezze? se si, ottimo.
@Simonmas tu fai sempre bene a chiedere. Siamo qui apposta. Se on sai fare ADS, tu continua a pubblicare video e a spingerli con il traffico organico. Vedrai che piano piano i dati necessari ad una valutazione chiara arriveranno.
Le chiacchiere stanno a zero. Quello che contano sono i numeri. Comincia, analizza, e vedrai che troverai la tua strada.
Esatto. Quindi rigirandoti il tuo stesso consiglio, prima di dire cosa funziona e cosa no solo in base a qualche tua teoria sulle intenzionalità del pubblico, prenditi anche tu il tempo di portare dati e info concrete. Altrimenti i nostri scambi di opinione in questo forum rischiano di diventare solo chicchere da bar.
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@simonmas ha detto in 1 canale per 2 lingue o 2 canali monolingua?:
gli ads, per farli, bisogna saperli settare. non si tratta di un investimento puramente economico, devi anche trovare qualcuno che te li fa in maniera tecnicamente giusta... o imparare a farlo da solo. e proprio non mi va di imparare una cosa del genere, l'ennesima competenza da mettere in curriculum.
Hai mai visto qualcuno imparare a suonare senza studiare? Per essere su Youtube sono richieste determinate competenze. O le impari o le deleghi. Non ci sono altre strade. Se questo non ti piace probabilmente YouTube non fa per te. Magari su altre piattaforme sono richieste competenze che già hai. Spostati li.
sinceramente, mi sorprende un po' il tuo tono... io non vendo chiacchere, non faccio contenuti coi piedi perchè "ho sentito che questo tira"
Il termine chiacchiera è riferito a tutte le leggende metropolitane che circolano in rete. Non è riferito ad altro. Le mie sono chiacchiere, quelle di Mario Rossi sono chiacchiere. Bisogna dare valore a queste chiacchiere. In che modo? Con gli analytics.
tutto quello che voglio, e l'ho scritto chiaramente, è contribuire con un contenuto che io voglio fare e che io ritengo di qualità, evitando, possibilmente, di ricevere zero visibilità per qualche virgola fuori posto, come succede grazie ad un sistema che, onestamente, disprezzo.
Partendo dal presupposto che è il pubblico a decidere se il tuo è un buon prodotto o no, puoi fare anche il video più bello del mondo, ma se non è visto da nessuno non serve a nulla.
Se vuoi stare seriamente su YouTube è necessario studiare e testare ma sopratutto è necessario NON dare colpe agli algoritmi e compagni bella. Gli algoritmi non sono tuoi nemici, sono tuoi amici a patto che tu li sappia gestire.
chiedo qui perchè qui c'è gente che, come te, è appassionata di seo: si possono avere certezze? se si, ottimo.
La SEO sopratutto su YouTube non è parole chiave. E' MOLTO di più. Per entrare in questa ottica potresti leggere tutti gli episodi della serie YouTubeSonoIO. Nel prossimo episodio entrerò maggiormente nel dettaglio sulla SEO su YouTube ma... tieni presente una cosa: l'unica certezza che esiste è che bisogna studiare e testare.
ma a leggere che "In nessun campo e in nessun mondo esistono attività iniziate senza un minimo di investimento", mi viene da pensare che hai preso la mia (voluta) ignoranza sul mondo SEO come un'ignoranza generale su quello che faccio
Anche sei fai il video più bello del mondo, la migliore SEO del mondo non è detto che il tuo video viene visto. Con miliardi di video online i fattori che determinano il successo di un video sono a decine. Più li conosci, più li studi, più li testi, più capisci come funziona il mondo di YouTube.
S 1 Risposta -
@domenico-pacifico ha detto in 1 canale per 2 lingue o 2 canali monolingua?:
Hai mai visto qualcuno imparare a suonare senza studiare? Per essere su Youtube sono richieste determinate competenze.
perdonami, ma so per certo che saper fare una campagna pubblicitaria non è affatto una competenza madre per stare su youtube. magari, fino ad un certo punto, capire la seo (e fino a quel punto, forse a torto, penso di capirla), ma so per certo che almeno uno youtuber con milioni di iscritti, del mio campo, a tutt'oggi non fa pubblicità. zero. e lo so perchè con lui ci lavora un amico. quindi questo è certo. poi potrei portare altri esempi aneddotici.
ma qua stiamo parlando d'altro. la questione era: ho video in 2 lingue. metto tutto da una parte? questo trascende dalla seo, dalle campagne pubblicitarie e da tutto. è un mero tecnicismo derivante da come hanno settato gli algoritmi quest'anno. magari oggi è in un modo, domani annunciano che è diverso. chi segue la seo per passione o per lavoro, magari sa dirmi che hanno dichiarato la cosa X, che risponde chiaramente alla domanda. o che lui fa così o cosà. il resto, sono elucubrazioni, come dici anche tu.
Partendo dal presupposto che è il pubblico a decidere se il tuo è un buon prodotto o no
anche qua dissento. ci sono dati oggettvi che mi dicono se un prodotto di divulgazione è buono: chi parla sa quello di cui sta parlando? si sente bene? si vede bene? se poi c'è anche un minimo di cura in più, allora il prodotto è buono. che il pubblico decida di premiarlo o meno è un altro discorso, ma non mi dirai, per esempio, che un harmony stampato su carta scadente ha lo stesso valore, come prodotto, del grande gatsy in edizione critica stampato su carta deluxe.
ma se non è visto da nessuno non serve a nulla.
qui, invece, siamo d'accordissimo. per quanto riguarda youtube, non serve a nulla. ma youtube non è il mondo, per un prodotto che fai per youtube. puoi benissimo riciclarlo in mille altri modi, se il prodotto è di qualità, e magari in un altro modo riuscirai ad incontrare il pubblico che ti ha snobbato altrove. se invece il prodotto non è di qualità... che vuoi riciclare?
Gli algoritmi non sono tuoi nemici, sono tuoi amici a patto che tu li sappia gestire.
sarà, ma i miei amici, solitamente, mi parlano chiaramente. si sa quello che vogliono, e magari non mi piace sentirmi fare delle richieste... ma non devo "testare". non mi affossano un contenuto con 1 visualizzazione al giorno, per 6 mesi e poi, booom, per caso propongono la roba a 1000 persone in 24 ore (com'è successo ieri, inspiegabilmente, con una puntata messa a febbraio. niente titolo clickbait, niente puntata super... boh. forse è per via del documentario dei beatles appena uscito, devo ancora vederlo, ma non è la prima volta che ste cose accadono. totalmente a caso). se per saper gestire una cosa devo studiarmela per mesi, per me non è "amica", anzi. è praticamente la mia definizione di mal di testa.
l'unica certezza che esiste è che bisogna studiare e testare.
e allora, scusami la domanda provocatoria: perchè non posso semplicemente fare come mi aggrada? e poi, alla fine di un anno dire: "vediamo, che è successo?" che senso ha, farlo prima, se non ho nulla da testare? se voglio fare una serie diversa da quella che ho fatto, i risultati che ho avuto finora lasciano il tempo che trovano.
ripeto: io voglio solo capire se determinati fraintendimenti possano ledermi, non voglio fare trucchetti per raggiungere chissà che vanity metrics. per dire: dopo mesi in cui vedevo che determinati episodi avevano tantissime view e bassissima viewtime ho capito che scrivere PODCAST sulla cover del video non bastava, perchè youtube li proponeva a persone che si aspettavano materiale pirata: video di concerti, bootleg di registrazioni, eccetera. ovviamente, andavano a cliccare, e venivano delusi, lasciando subito il video. quindi youtube ha pensato che stessi truffando gli utenti (ci sarebbe molto da dire, ma vabbè). mi sono ricordato di una cosa che aveva detto giorgio sulla seo dei titoli ed ho rinominato TUTTI gli episodi mettendo "Podcast:" davanti a tutto. dopo un mesetto, youtube ha capito.
ma, boh, a me pare una buffonata... appunto: il pubblico vuole roba piratata, tu youtube fai copyright strike anche sul fair use, e poi però "diamo al pubblico quello che vuole" e mi penalizzi perchè non sono un pirata? accidenti, che ipocrisia.
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@simonmas ha detto in 1 canale per 2 lingue o 2 canali monolingua?:
sarà, ma i miei amici, solitamente, mi parlano chiaramente. si sa quello che vogliono, e magari non mi piace sentirmi fare delle richieste... ma non devo "testare".
@Simonmas forse hai frainteso il mio esempio. Comunque, per il momento concentriamoci sul tuo problema dei sottotitoli (giusto per non fare confusione )
Tu prova a fare un test: Metti i sottotitoli nei tuoi video per un pò (almeno 2-3 mesi), magari falli nella lingua per la quale (in base alle analytics) hai meno utenti. Ad esempio se la maggioranza sono italiani, falli in inglese. E poi vedi che succede.
Tienici aggiornati, perchè potrebbero risultare info utili per tutta la community di connect.
S 1 Risposta -
@marcocarovana ha detto in 1 canale per 2 lingue o 2 canali monolingua?:
Tu prova a fare un test: Metti i sottotitoli nei tuoi video per un pò (almeno 2-3 mesi), magari falli nella lingua per la quale (in base alle analytics) hai meno utenti.
ah, a questo non avevo pensato.... il che la dice lunga sul fatto che ho un modo di fruizione totalmente non tipico
comunque, tirando un po' le somme... penso che una volta finito il podcast, vedrò com'è la situazione in studio e capirò bene cosa fare, se puntare su una lingua o due e come. è banale dirlo, ma altri impegni, problemi di salute e soprattutto il fatto che da un mesetto sullo studio c'è gente che pare sgozzarsi a vicenda (urlando) un giorno si e l'altro no, potrebbero influenzare pesantemente le scelte, al di là di cosa sarebbe meglio fare.