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    Chiudere Canali Telegram e Gruppi Whatsapp per violazione del diritto d'autore

    Mi hanno segnalato questa dell'ordine dei giornalisti della lombardia

    Si è passati dalla chiusura totale alla richiesta di chiusura singola.

    Mi piacerebbe che ci fosse una presa di coscienza forte. Che Feltri venisse punito per quello che ha fatto e che i giornali fossero puniti per il loro violare il diritto d'autore dei tanti contenuti che rubano sui social.

    Cioè, quello che vedo, è una grande mancanza di consapevolezza che possa portare il dibattito a un livello più alto. Che cambino le cose.

    Ci si mette poco a cambiare sistema. Secondo me.

    :ciauz:


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    Giuro vorrei incontrare l?Ordine dei giornalisti della Lombardia, per farmi una chiacchierata con loro su due cose.

    **La prima: questo articolo che te hai segnalato
    **Perché iniziato a parlare di come WhatsApp e Telegram sono il male, quindi non più solo Telegram ed è un miracolo di questi tempi. Non solo, questo mi fa pensare che qualcuno ha visto lo screenshot del gruppo WhatsApp con i giornali.
    Però poi finiscono con una fandonia e una disinformazione, che prendono di mira solo Telegram. Quindi questo comunicato mi sa tanto di un attacco verso una sola applicazione, ma non si poteva ignorare il tam, tam che si è iniziato a fare anche per WhatsApp.

    A questo punto, voglio vedere l'Ordine dei giornalisti della Lombardia andare a parlare con Trump per la questione WhatsApp.

    **La seconda: come possiamo trovare la soluzione giusta senza chiudere nulla
    **Questo sarebbe il secondo argomento che vorrei affrontare con loro, facendo notare come il canale del giornale La Repubblica, ha oggi oltre 27.000 iscritti, che generano un reach per post pari a 13.000 visualizzazioni, con oltre 134.200 come reach giornaliero ed indicativamente pubblicano una media di 11 post al giorno. Per capirci ogni giorno coinvolgono il 47.7% dei loro follower/membri.

    Nei canali che hanno un coinvolgimento del genere, cioè pari al 47.7%, di solito la metà (un 25%) mi clicca sul link e finiscono sul sito indicato all'interno del post presente sul canale. Insomma non dico che La Repubblica fa milioni grazie a Telegram, però sicuramente è una delle fonti di traffico che in questo momento portano lettori sul portale.

    Un'altra proposta sarebbe quella di andare a vedere cosa succede con la Panini, che ha scelto di aprire il canale: Panini Topolino Magazine (@topolinomagazine). Certo non ha i numeri di La Repubblica, ma è uno dei tanti esempi che l?Ordine dei giornalisti della Lombardia potrebbe prendere e analizzare. Poi se vogliono ho una mega lista di canali ufficiali di testate giornalistiche presenti su Telegram e che spesso si dimenticano di segnalare il loro canale ai lettori, mentre quelli che ci sono utilizzano questa app come fonte di informazione.


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    Segnalo questa, che mi pare rilevante https://www.agendadigitale.eu/mercati-digitali/agcom-chiede-pieni-poteri-dopo-il-caso-telegram-editori-italiani-ecco-come/

    L’Autorità garante delle comunicazioni, dopo che gli editori le hanno chiesto di intervenire contro il “furto” di giornali via Telegram, vuole una norma che ne aumenti il potere sanzionatorio e l’ambito di intervento, estendendolo a tutti i soggetti che usino la numerazione nazionale anche indirettamente

    E QUESTA https://bari.repubblica.it/cronaca/2020/04/27/news/copie_pirata_dei_quotidiani_procura_di_bari_sequestra_canali_telegram-254999695/?ref=RHPPTP-BH-I255000396-C12-P4-S1.12-T1

    In queste ore i finanzieri del nucleo di polizia finanziaria e il nucleo speciale di tutela della Privacy sono a Roma nella sede dell'Agcom per notificare un "sequestro preventivo d'urgenza" firmato dal procuratore aggiunto Roberto Rossi che segna una linea di non ritorno nella guerra alla pirateria, ai contenuti editoriali rubati, o pezzottati, come si dice in gergo). Il procuratore contesta ai gestori di Telegram, ancora "da identificare", una serie di reati in materia di violazione del copyright: "Distribuivano, trasmettevano e diffondevano in formato Pdf, riviste, giornali e libri (beni tutelati dal diritto di autore), dopo aver acquisito illecitamente, mediante accesso abusivo al sistema informatico (o comunque con sottrazione illecita ai legittimi detentori) decine di migliaia di files, a fini di lucro (costituito dalla cessione dei dati personali a fine pubblicitario), immettendoli in decine di canali Telegram, liberamente accessibili al pubblico".


  • User

    @Giorgiotave said:

    Segnalo questa, che mi pare rilevante https://www.agendadigitale.eu/mercati-digitali/agcom-chiede-pieni-poteri-dopo-il-caso-telegram-editori-italiani-ecco-come/

    Mi piace quando leggo:

    E così poter intervenire su tutti i soggetti, anche non italiani, ne ne usino anche indirettamente le numerazioni (è il caso Telegram, Whatsapp e altri).
    C'è pure WhatsApp e altri, quindi posso considerare che il mio status su Facebook e Linkedin è arrivato sotto le mani di qualcuno della AGCOM e si è messo a controllare.
    Certo mi da ancora fastidio vedere che l'unico criminale sia Telegram, quando la gang è molto grande.
    Forse devo sponsorizzare il post che Perché i link delle chat di WhatsApp e Telegram, sono finite su Google Search, Bing, Yahoo Search, DuckDuckGo e altri motori di ricerca?
    Chissà magari così iniziano a fare le ricerche per bene

    @Giorgiotave said:

    E QUESTA https://bari.repubblica.it/cronaca/2020/04/27/news/copie_pirata_dei_quotidiani_procura_di_bari_sequestra_canali_telegram-254999695/?ref=RHPPTP-BH-I255000396-C12-P4-S1.12-T1
    Dall'articolo:
    ***è stato dato mandato di chiedere ai provider di impedire l'accesso ai canali o all'intero server di messaggistica
    ***non possono fare nulla le IPS, perché Telegram è un'applicazione cloud computing e quindi ammenochè non trovino un modo per far esplodere i data center non possono chiudere Telegram, perché anche se ci riuscissero l'applicazione ha un suo sistema interno di proxy.

    Per me va cercata la soluzione più intelligente, collaborare in modo educato e trovare un modo per distribuire i giornali in modo tale che alle persone non convenga più scaricarli illegalmente e rischiare la multa. Farei un Netflix o Spotify dei giornali.


    "siamo passati dai 395.829 iscritti dell'8 gennaio 2020 ai 574.104 del primo aprile 2020". I finanzieri dicono che almeno lo stesso numero li riceve su Whatsapp attraverso chat dedicate.
    ***da una parte se sono aumentati gli iscritti è colpa degli stessi giornalisti che ogni volta hanno messo in pubblica piazza i nomi dei canali e dei gruppi, quindi chi non era interessato oppure non sapeva dell'esistenza di questi gruppi e canali, grazie a loro gli hanno scoperti.
    poi mi fa picare sapere che pure in questo caso i finanzieri si sono accorti che il giro è presente pure su WhatsApp.

    Morale della favola, qua è inutile che diamo la caccia a 600 mila persone, questo è un campanello bello rumoroso, l'editoria italiana si deve aggiornare e offrire prodotti di buona qualità come l'attuale momento lo richiede. Non è possibile che nel 2020 non abbiano un sistema di DRM.