• User Attivo

    Sicuramente fai bene a preoccuparti per questa cosa, ma non credere che ti possa arrecare alcun danno sul lungo termine (nemmeno se fossi colpevole!).


  • User

    Ho alcune informazioni: non esiste alcun referto medico, e la querela stessa é molto "fumosa" (non so cosa ci sia scritto peró). Forse, essendo stato inventato il fatto di sana pianta, con l'aiuto dell'avvocato che sta gestendo la questione trattativa delle servitú nel civile, calunniandomi ha tirato giú sta querela.

    Una querela "fumosa" dovrebbe avere piú scarse possibilità di farmi diventare ingiustamente imputato, giusto?


  • User Attivo

    Estremamente poche. Il suo avvocato la saprà tutelare al meglio, se non archivieranno tutto d'ufficio verosimilmente le forze dell'ordine vorranno sentirla (assieme al legale), oppure potrete depositare una memoria in cui fate chiarezza. Siccome è un reato da giudice di pace, non c'è un vero e proprio pm che se ne occupa ma è la polizia/carabinieri che fanno tutto, saranno loro stessi a decidere se è il caso di rinviare al giudice di pace o chiudere tutto ora. Presumo opteranno per la seconda scelta, vista la mancanza di qualsiasi prova.

    Se non dovessi risentirli, una cosa che può fare il tuo avvocato è, fra alcuni mesi, svolgere una istanza ex art 335 cpp e vedere se l'indagine esiste ancora o se è già stata chiusa. (La puoi fare anche tu se vuoi, è una procedura burocratica gratuita con cui una Procura ti comunica se ci sono indagini a tuo carico) (Scusa se sono passato dal lei al tu ma questo paragrafo l'ho aggiunto dopo)


  • User

    Grazie ancora della risposta che mi tranquillizza.

    Vorrei fare questa richiesta alla Procura personalmente, perché l'avvocato lo sto già stra pagando per il civile, ma cercando in internet non sono riuscito a capire come fare.

    Devo presentarmi in procura e fare richiesta carichi pendenti a voce?

    Teoricamente potrebbero archiviare anche dopo due mesi dalla querela, o per legge devono comunque tenerla aperta almeno 4 mesi?


  • User Attivo

    No, non devi fare la richiesta dei carichi pendenti, che si riferisce ai processi già aperti. Devi fare la richiesta "ex. art 335 cpp" che permette di conoscere se ci sono indagini a tuo carico.

    Cerca sul sito della Procura della tua provincia (o meglio, della provincia in cui è avvenuto il fatto) queste parole: certificato 335 cpp. Troverai sicuramente una guida che ti spiegherà a quale ufficio richiederlo e con quali modalità; purtroppo la procedura burocratica precisa varia da Procura a Procura e devi vedere bene come si sono organizzati in quella che interessa a te. Ciò che sicuramente ti servirà, comunque, è sicuramente un modulo in carta libera che è fornito sul sito (cerca: richiesta art. 335) e una fotocopia fronte retro di un documento d'identità in corso di validità. Molte Procure permettono di fare richiesta via posta ordinaria, spedendo una busta che contenga il modulo, la fotocopia del documento e una seconda busta già affrancata e con l'indirizzo a cui vuoi sia inviato l'esito. Altre richiedono che tu vada di persona. Anche i tempi di risposta sono variabili: orientativamente non meno di una settimana e non più di un mese. Perciò se la mandi per posta e non ti arriva nulla, comincia a preoccuparti che l'abbiano persa solo dopo un 25-30 giorni senza risposta. Per completezza ti devo dire anche che è possibile che il PM neghi il consenso a divulgare l'indagine a tuo carico; nel tuo caso questa possibilità è praticamente teorica vista la pochezza dell'accusa, perciò se l'esito è negativo è perché lo è veramente.

    Una querela può essere archiviata anche immediatamente, se è palesemente infondata. Tuttavia per una serie di motivi, secondo me è meglio se aspetti 3-4 mesi dalla denuncia per fare il 335. La burocrazia italiana è lentissima, le indagini pure e i tempi di aggiornamento dei registri anche.


  • User

    Dice domanda in carta libera all'ufficio locale del casellario giudiziale, e carta d'identità, e che prima il PM deve darne autorizzazione.

    Grazie.

    PS: a tratti mi torna il nervoso per questa calunnia. La querelante calunniatrice é cosí stramba (per non dire altro) che non si sforza nemmeno di fingere di aver paura di me, e continua a passare nella mia proprietà (dove non é visibile da terzi, ma puó incontrare me), pur avendo un'alternativa nella sua proprietà per me irraggiungibile e per lei più comoda.
    Con quella documentazione di cui ho parlato sopra, ho anche fatto presente questo fatto alla polizia, indicando anche i suoi orari usuali di passaggio, ed ho prove video, che peró non ho consegnato, che dimostrano che lo faceva anche nel periodo della querela, e ho dichiarato che non ha mai cambiato questa sua abitudine, e come risulta da documenti ufficiali ho sempre riconosciuto il loro diritto, a differenza loro verso di me, come.dimostrano gli allegati e i dati


  • User Attivo

    @Gennaro73 said:

    Dice domanda in carta libera all'ufficio locale del casellario giudiziale, e carta d'identità, e che prima il PM deve darne autorizzazione.

    Grazie.

    Allora devi purtroppo fare due gite in Procura. Trascorsi 2-3 mesi dal fatto, stampa il modulo che potrai trovare sul sito; se non c'è, ma è difficile, puoi trovare un modello valido in tutte le Procure molto facilmente, ad esempio sul sito di Studio Cataldi (se usi quel modello, cancella la parte in cui eleggi domicilio nello studio di un avvocato). Stampala e compilala. Fai una fotocopia fronte retro della carta d'identità in corso di validità. Recati all'ufficio indicato, consegna la domanda e chiedi quando puoi tornare a ritirare l'esito.
    L'autorizzazione del PM è una formalità, verrà sicuramente concessa. Viene negata quando c'è bisogno di tenere il soggetto all'oscuro delle indagini, ad esempio se sei uno spacciatore, noti che la polizia ti pedina, fai un 335 e il PM nega l'autorizzazione per non farti allarmare.

    Ehi, non fare casini! Prima di contattare la polizia, o fornirgli del materiale, consultati con l'avvocato, altrimenti non fare nulla e aspetta che siano loro a cercarti! Lo so che sai di essere innocente e vuoi dimostrarlo, ma bisogna fare attenzione perché, come dicono nei film americani, "tutto ciò che dici potrà essere usato contro di te". Non sai mai come un poliziotto che ha capito male la vicenda o, peggio, in malafede possa manipolare le tue dichiarazioni spontanee (tecnicamente non possono sentirti senza legale, ma lo fanno spacciando il colloquio per una tua "dichiarazione spontanea" in cui loro non intervengono, ovvero non trascrivono eventuali domande che fanno, facendo sembrare che a parlare sia solo tu) o il materiale che depositi. Per questo ti consiglio caldamente di avvalerti dell'avvocato ogni volta che devi interagire con la polizia. Lo so che ti sembrerà che sto pensando male, ed è così, ma meglio non rischiare...


  • User

    Grazie.

    Sulo una cosa, forse hai sbagliato a digitare:

    :"Lo so che ti sembrerà che sto pensando male, ed è così..."


  • User Attivo

    Nel senso, sto ipotizzando che gli agenti incaricati dell'indagine non siano in assoluta buona fede e decisi a svolgere in modo perfettamente approfondito la loro inchiesta...è ciò che si dice "pensare a male, si fa peccato ma spesso ci si azzecca".


  • User

    Ah ok. Anche io temo che rischio di finire a processo solo perché non hanno tempo di curare le indagini.
    La storia dei passaggi della vicina nella mia proprietà per scelta é sempre quella che potrai all'inizio, che dimostrava come lei mi avesse querelato durante una trattativa con me, nella quale erano finiti in netto svantaggio per loro dichiarazioni mendaci (e provate con allegati) in sede civile. Poi non portai più nulla.
    Mi fa un pó specie che l'avvocato non mi ha dato alcun consiglio su come comportarmi quando sono andato a ritirare la querela


  • User Attivo

    Ma, vedi, in realtà la scelta del tuo avvocato è abbastanza comune e ha un suo senso: nella fase delle indagini preliminari, tu ancora non sai nulla di cosa abbia in mano, o intenda fare, la pubblica accusa; inoltre, se in questa fase fai una mossa, loro possono fare sempre una contromossa, cioè un nuovo atto di indagine per contrastare qualsiasi cosa tu abbia presentato. Per di più, normalmente è difficile e pericoloso cercare di convincere la polizia, a meno che non si abbia in mano la pistola fumante della propria innocenza. Molti avvocati aspettano la conclusione delle indagini preliminari acquisire il fascicolo completo (quindi si gioca a carte scoperte) per eventuali richieste contromosse. L'ordinamento italiano è molto garantista. Se le indagini saranno svolte frettolosamente, saranno lacunose e non avrai difficoltà a neutralizzarle dopo la loro conclusione. Ripeto, perfino se fossi colpevole, si tratta veramente di una fesseria (per quanto ovviamente fastidiosa), figuriamoci sapendo di essere innocente.

    Perciò il consiglio implicito del tuo avvocato (non fare nulla per il momento), tutto sommato mi sento di condividerlo. Considera che se la polizia vuole archiviare, archivierà, se vuole procedere, procederà e di solito è difficile fargli cambiare idea. Se vorranno sapere qualcosa da te per confermare loro ipotesi, aspetta che ti vengano a chiamare. In quel caso sarai obbligatoriamente assistito dal legale che assicurerà la correttezza del procedimento.


  • User

    Quando ero stato chiamato per ritirare la querela, mi ricordo che cercavano di avere da me informazioni, e cercavano di capire se c'era stato almeno un contatto fisico, tipo uno schiaffetto o giú di lì.

    Ovviamente ho risposto che non ho nemmeno insultato o urlato contro qualcuno in generale, figuriamoci picchiato quel giorno dell'ipotetico fatto, o un'altro, e nemmeno mi sarei sognato di farlo. Ho detto che con i vicini ci sono discussioni sui diritti reali, ma che non ci incrociamo spesso, e che mai siamo arrivati nemmeno alle urla. E che io per lavoro vivo poco la situazione, perché sono spesso fuori città anche per più giorni.(sono un artista del teatro)


  • User Attivo

    Ciò che hanno fatto, tecnicamente è vietato... ma vedi già il fatto che abbiano voluto sapere sottobanco la tua versione dei fatti dovrebbe farti pensare che sono inclini a crederti. Vedrai che finirà tutto in una bolla di sapone.


  • User

    Si, vero. In più, anche il fatto che a soli 14 giorni dal (non) fatto, mi abbiano già avvisato e chiamato a ritirare la querela, mi fa pensare che abbiano (e a ragione), trovato la querela piuttosto sterile. Avvertirmi subito di essere indagato, direi che è una bella prova che dimostra non hanno nulla su cui poggiarsi (e come potrebbero a parte le dichiarazioni del querelante).

    Ho poi ricontattato l'avvocato per questioni civili, e lui, senza che avessi nemmeno toccato l'argomento della querela, mi ha di nuovo ribadito che al mio posto farebbe una querela a sua volta, per poi chiedere al querelante la remissione reciproca.

    Il problema è che essendo stato calunniato, io non me la sento di chiedere la remissione di qualcosa che non ho fatto.

    Se anche querelassi, e poi proponessi la remissione reciproca, chi mi garantisce che persone così irrazionali da calunniarmi senza prove, andrebbero ad accettare una remissione reciproca?

    A me, per una cosa che al massimo va dal giudice di pace, non mi pare valga la pena di rischiare 4 processi: 2 per querela e 2 per calunnia.

    Per fare querela, io, devo avere solide basi, non cose a cui mancano prove, che magari vengono archiviate, e con le quali, rischio, come detto, la controdenuncia per calunnia.

    Cosa le pare? Faccio bene?


  • User Attivo

    Mi dispiace ma queste sono questioni riservatissimo che devi vedere con il tuo avvocato, una cosa è chiedere informazioni generiche che posso tranquillamente darti un'altra consigli specifici. Non sono un legale, ma anche se lo fossi nessuno può o deve indirizzarti in queste decisioni senza aver valutato la questione a fondo e di persona.

    Credo che capirai.


  • User

    Si, capisco, grazie lo stesso. Io mi insospettisco infatti quando le cose le vedo trattate superficialmente e di fretta.

    Una domanda: in questa fase di indagini, se volessi, potrei andare quando voglio al comando di polizia e cambiare avvocato?

    L'attuale (che già pago per il civile), sa che l'ho messo come avvocato di fiducia, ma da quel che ho capito, se lo cambio, non lo saprebbe mai e né gli devo ancora nulla, essendoci ora solo le indagini.

    Vorrei trovarne uno che mi analizzi bene il caso per poi vedere se fare conteoquerela per calunnia.
    Sai, se poi si va a pocesso, e siamo già divisi in partenza sul da farsi...


  • User Attivo

    Non devi andare al comando di Polizia bensì nello studio del nuovo avvocato. Puoi sicuramente chiedere una consulenza ad un altro legale, e eventualmente revocare il mandato a quello vecchio.


  • User

    In realtà, l'attuale avvocato che ho nominato alla polizia, non ha alcun mandato per questa questione.
    Sono in contatto con lui per questioni civili che sto per risolvere, delle quali aveva avuto procura speciale, ma solo per questo. Non ha procura generale.

    É una cosa che dovrei risolvere?
    Intendo avvocato di fiducia ma senza mandato.

    La cosa che mi spinge a non far nulla é come dicevi tu stesso la pochezza della questione, ma anche il fatto di sapermi innocente, quindi nessuna prova esiste.


  • User Attivo

    Io direi all'avvocato attuale di non voler fare denuncia e aspetterei. Non vedo perché spendere altri soldi per un nuovo legale.


  • User

    Si infatti, concordo in toto. Per ora gli ho detto che ci voglio pensare, ma ho fatto intendere bene che sarei più interessato a star fermo, ed eventualmente decidere poi. Non posso chiedere una remissione per qualcosa che non ho commesso, la sola idea mi crea un senso di repulzione. Oltretutto, se lo facessi, anche se accettasse, essendo una vicina di casa, rischierebbe poi di prenderci gusto, e di rifarlo. Tanto se con una calunnia ottenesse qualcosa di positivo, perché non vorrebbe poi rifarlo?