Grazie BH
Diritti reali tra due fondi e servitù passive, con divisione di fatto di due proprietà confinanti, connesse tra loro per lo sfruttamento di tali servitù
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i vicini mi devono pagare dei soldi per i diritti reali (molto maggiori dei loro), che il mio fondo va a perdere sul loro (vanno annullati con questo atto notarile), ed entrambe le parti spostano nelle rispettive proprietà varie servitù passive come acqua luce e gas. E' stato anche già verbalizzato come ripartire le spese, quanti soldi e quando me li dovranno dare, ed anche accettato il preventivo del notaio da ambo le parti, del quale si attende solo l'ok definitivo per sottoscrivere e formalizzare.
Il tutto è scritto molto chiaramente nei tre verbali, che contengono le firme di tutti (avvocati, parti, mediatore, tecnici), ma c'è scritto che la sottoscrizione è rimandata a data da fissare con il notaio con una data di massima indicata, che però può variare per indisponibilità del notaio.
Abbiamo già ambo le parti, sostenuto dei costi per questioni catastali e di frazionamento da ricalcolare, per far eseguire questa formalizzazione.
Il problema per me, ed anche il fatto positivo, è che la parte istante (che ha fatto un grande passo falso, con dichiarazioni assurde, per questo ha accettato la nostra proposta di pagarci), se venissero eseguite alcune opere, modificando lo stato di fatto, potrebbe anche non avere più interesse a formalizzare, pensando che gli basti modificare lo stato di fatto, per raggiungere il loro scopo, senza formalizzare e sottoscrivere, continuando loro ad entrare nella mia proprietà, ma perdendo io la possibilità materiale di entrare nella loro, pur avendo ancora diritti scritti a rogito.
Sono molto imprudenti, ed in passato hanno già commesso ben due volte errori madornali di questo tipo (ma mai avendo firmato degli accordi come stavolta), lasciando di botto le trattative, e facendo poi come gli pareva.
Una volta hanno abbandonato con tencici (geometri), e fatto un passo falso che gli è costato una multa per abuso edilizio, ed un'altra hanno abbandonato una trattativa con avvocati, citandoci appunto in giudizio, ma commettendo il passo falso di cui parlavo nelle loro dichiarazioni mendaci, dato che volevano rendere insussistente la nostra servitù di passaggio, per impossibilità di uso, cosa da me, dimostrata essere falsa, prima ancora che iniziasse il processo civile: credevano con delle minacce di spaventarmi, e di farci subire passivamente il processo, senza io usare e provare l'uso della mia servitù.
Posso appunto farmi valere almeno con un normale processo, se riprovano a rifare lo stesso gioco anche stavolta?