- Home
- Categorie
- Digital Marketing
- Turismo e Marketing
- Booking.com davvero un asso pigliatutto?
-
Booking.com davvero un asso pigliatutto?
Mi son trovato a colloquiare con un grosso impresario che gestisce dei residence in San Vito lo Capo.
A sua detta, fino a Giugno non c'erano quasi prenotazioni e si sentiva una calma da paura che pensavano quasi di dover chiudere.
Poi chi aveva clienti ha detto che li avevano acquisiti grazie a Booking.com e un sacco delle 270 strutture si sono affiliate a Booking.com e hanno riempito le prenotazioni anche in periodi in cui prima non era mai accaduto (novembre).
Il mio amico dice che senza booking.com non si sa come ma non c'è modo di fargli concorrenza. Io gli ho spiegato della qualità del sito, delle landing page, del copywriting persuasivo e delle fotografie ben fatte e soprattutto di Ad Words ma nulla...
Lui è convinto e a detta di molti che booking.com abbia preso il potere su questa zona.A questo punto mi chiedo se lo stesso booking.com abbia dei favori da Google per Ad Words e sulle keywords e perché la gente non debba prenotare senza questo canale...
Voi ne sapete qualcosa?
Avete dei pareri?
Delle soluzioni da proporre?
-
Booking è una grande vetrina ma l'italiano medio cerca sempre il sito ufficiale. E' naturale che se nel sito ufficiale non ci sono le stesse offerte, (peggio ancora se ci sono le rack rate) o quando contattano il call center invece di fare il prezzo scontato fanno la rack rate è normale che l'utente prenota su booking. Se invece il prezzo è lo stesso, c'è da domandarsi se il booking online del sito ufficiale fornisce abbastanza sicurezza al cliente.
Per gli stranieri il discorso è diverso. Che clientela ha?In ogni caso è da vedere il sito.
-
Tendenzialmente questi problemi si presentano quando non c'è una buon lavoro di marketing da parte dei consorzi turistici oppure degli operatori turistici.
Tanto per farti un esempio in alcune zone booking.com non ha molte offerte e sono pochi gli hotel ad aderire, questo perchè gli APT o associazioni turistiche di zona lavorano bene ed hanno una presenza talmente diffusa in rete che coprono anche booking (ovviamente non del tutto visto le mega campagne adwords).
-
Booking.com è una macchina da guerra e il tuo impresario non è l'unico in questo momento a pensarla cosi'. In ogni caso gli costa meno fatica (non soldi) affiliarsi a booking.com che impegnarsi per un marketing efficace. L'unico argomento su cui puoi fare leva è che diventare dipendenti da booking li mette alla mercè delle sue decisioni, non tenere aperti canali di vendita alternativi azzera il loro potere contrattuale.
Detto questo, è ovvio che booking come anche gli altri grossi portali ha degli accordi quadro con Google che gli permettono di pagare meno di noi la singola parola chiave.
-
Molti la pensano in questo modo. In tanti, anche giustamente, sostengono che Booking.com sia indispensabile.
Credo anche io che sia un canale molto forte.
Tuttavia...dimenticarsi del resto e di una promozione autonoma è sbagliato.
Arriverà il momento in cui le OTA "terranno totalmente per le p***e" gli Hotel e allora vedremo se Booking.com & Co. saranno visti ancora come indispensabili.
Molti albergatori pensano solo a riempire le camere, ed è giusto, però troppo spesso viene perso di vista il fatto che le commissioni da dare agli intermediari anno dopo anno stanno rivoluzionando il ruolo dell'albergatore: sempre più in balia delle scelte e pretese dei portali turistici in cui decide di affiliarsi.
-
La commissione per gli albergatori e' sempre esistita prima sotto le spoglie dell'agenzia di viaggi, ora sotto forma di OTA, il problema e qui si differenzia per ogni struttura e' la quantita' di prenotazioni che derivano da questi canali, attualmente tutto il mercato delle prenotazioni e' su internet e booking.com per molti hotel assume oltre il 50% delle prenotazioni effettuate nella struttura.
il punto e' che sulla cifra incassata devi levare il 20% di booking + 21%di iva + 23% di tasse + 10% di costi di gestione + 10% di personale alla fine ti rimane pochissimo, per riempire i buchi farebbe comodo, ma se diventa la tua principale fonte di prenotazioni ti porta alla rovina.
Il problema e' che mentre sul mercato italiano puoi cercare di lavorare bene tramite telefono e sito proprietario sui mercati esteri in particolare asiatico fare a meno di booking e' impossibile e posizionare il tuo sito a parte un notevole sforzo non tornerebbero buoni risultati derivati dalla malfidenza che vi e' nel piccolo sito proprietario.
-
Ciao Wookie interessante quello che hai detto riguardo al mercato asiatico.
Ti faccio una domanda:
Da cosa dipende il fatto che l'Asia acquista tramite booking e non tramite sitoA) Sito non fatto nella loro lingua
B) Prezzi in Euro e non nella loro moneta
C) Concetto di sicurezza offerto da Booking
D) Sito ufficiale dell'hotel non posizionato nei motori di ricerca da loro utilizzati
E) Altro
-
Ciao Deborah
Sicuramente quello che dici e' corretto, non parlo a livello personale ma a livello globale i fattori da te evidenziati sono comuni a molte strutture
italiane, e influiscano sul perche' si hanno poche prenotazioni dirette da questi paesi, ma questo anche perche' l'investimento che prevede l'ottimizazzione
di tali informazioni e' relativamente "importante", oltre al fatto che se tutto il sito lo fai in cinese, poi dovresti essere capace a rispondere alle email che ti arrivano in cinese,
e non e' cosi' facile direi.Quindi credo che a livello "mentale" l'asiatico sia piu' portato ad acquistare da un "brand" rispetto alla struttura, come mi hai insegnato poi ragionando come un cliente, se tu dovessi andare
in "Mongolia" non ti sentiresti piu' sicuro ad affidarti a una agenzia di viaggi (come penso sia vista booking) rispetto a contattare direttamente la struttura?
Forse ti sentiresti piu' garantito sul fatto di non trovare una fregatura, oltre a poter contattare il call center che parla nella tua lingua per qualsiasi problema.Curioso semmai il fatto che ti posso dire che per la mia esperienza, utilizzanto i seguenti portali venere,hotel,hostelbookers,hostelwords,lastminute,expedia etc prenotazioni asiatiche 10 annuali circa
booking (sono dentro da circa un'anno) circa 300 prenotazioni (numero buttato li' per far capire la differenza)Come e' possibile che booking recepisca una % cosi' alta di prenotazioni nell'asiatico ? mi sembra che un tempo avevo controllato i loro motori e anche gli altri portali erano ben posizionati.
-
Purtroppo penso che quanto scritto da wookie si da attribuire al fatto che il ministero del turismo italiano è praticamente inesistente. Molte destinazioni estere (vedi svizzera, austria, USA ecc) hanno portali strutturati benissimo con decine e decine di lingue (vedi austria.info/jp/planning-holidays-in-austria ) e se li contatti ti rispondono nella tua lingua.Se italia.it avesse una buona "potenza di fuoco" i turisti cinesi, giapponesi ecc non si rivolgerebbero solo a booking...
-
Ciao ti posso assicurare che B.COM non ha nessun accordo con GOG o meglio tutte le strategie che usano le pagano profumatamente e poi non ci dimentichiamo che B.COM è di proprietà della Nasdaq e altre consociate del tipo Bank Of America e investitori di non poco conto. E poi non ci dimentichiamo che booking è un colosso del turismo, avrà almeno 50.000 portali affiliati.
ciau alibi74
-
La farei molto più semplice, almeno nel caso in questione. Inutile il copywriting se non vi mettete nella testa del cliente, per non parlare di posizionamento.
Località: vicino Trapani. Come ci arriva un turista? Di massima via areo. L'aeroporto di Trapani è monopolizzato da RyanAir che fino a qualche tempo fa lavorava con booking. Ora la compagnia irlandese ha un suo sito di confronto hotels che si appoggia su più siti di comparazione, booking incluso. Chiaro che le strutture che erano prima affiliate con booking hanno da una parte ottenuto un vantaggio (voti e recensioni) dall'altro sparso la voce (come nel caso dell'impresario del primo post). Nulla di nuovo, classico esempio di legge di Metcalfe.
Ovviamente poi vale anche il discorso che il portale batterà sempre il singolo sito. Ripeto, basta mettersi nella parte del cliente. Devi andare in un luogo, su che base prenoti l'hotel? Anche qui nulla di nuovo: passaparola. O consiglio dell'amico o consigli in Internet vale a dire sui portali.
Le uniche strutture che possono avere un brand sono quelle delle catene, per il resto uno non può far altro che affidarsi ai giudizi in Internet, per cui il sito dell'hotel è secondario.