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Crisi economica ed il risveglio digitale del turismo
Salve a tutti,
è innegabile che in questi mesi la crisi abbia raggiunto anche il settore del turismo, se lo scorso anno si parlava di cali tuttosommato contenuti quest'anno per la prima volta molte strutture alberghiere non riusciranno ad occupare tutte le stanze nemmeno nella settimana di ferragosto.Mare, Montagna o Città d'Arte non c'è differenza, la crisi sta svuotando le tasche degli italiani che alla fine decidono di tagliare su uno di quei beni che fino a qualche anno fa era irrinunciabile, le vacanze.
Per quanto riguarda gli arrivi dall'estero sembra che ci sia un leggero calo ma per ora le strutture che investono nel incoming facendo promozione all'estero riescono ad ottenere buoni risultati.**Esperienza personale
**Per quanto mi riguarda la crisi sembra essere più forte i soggetti meno strutturati. Ho notato (nel mio caso) che mentre alcune strutture alberghiere reggono bene, i privati faticano a stare a galla. In particolar modo tutte quelle strutture come B&B, Agriturismi ed Appartamenti privati che fino ad ora avevano sviluppato la loro attività all'ombra della località turistica che li ospita, della serie "a riccione i turisti ci sono sempre quindi perchè fare pubblicità".Quello che mi sembra di percepire è che le stanze vuote e gli appartamenti sfitti abbiano risvegliato negli operatori turistici l'attenzione verso il marketing ed in particolar modo verso il web.
Se fino all'anno scorso le frasi del tipo "internet non serve a niente, la gente non lo usa per le vacanze, io mi affido all'APT" ora vedo che si apre uno spiraglio anche a chi fino ad ora ha visto internet solo come una macchina mangiasoldi.**In Austria... l'Estero è avanti di 10 anni
**Il mio lavoro mi porta a lavorare anche con strutture ricettive estere ed in particolare nord-europee. Fra queste spicca l'Austria. Beh in Austria gli Hotel hanno dei siti web fenomenali, gira tutto via email e via booking online, i siti web sono molto facili da navigare e molti sono supportati da solide e costruttive campagne di web marketing che durante tutto l'anno mantengono visibile la struttura.
Mentre in Italia si lavora al massimo in un mercato estero loro lavorano con campagne marketing in almeno 3/4 paesi (spesso est europa).Anche fra i privati le cose sono diverse. Anche chi ha un appartamento privato è presente sul web ed i siti web non sono amatoriali ma sono ben strutturati.
**Cambierà qualcosa?
**Secondo voi questa crisi economica potrà risvegliare le coscienze degli operatori turistici assopiti dai sistemi turistici di 20 anni fa?
Secondo voi l'Italia Turistica riuscirà a risollevare la testa e fare fronte alla grande concorrenza internazionale?
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Il luxury continua a lavorare bene proprio perchè ha deciso di rivolgersi al target estero.
Gli stranieri amano l'Italia e abbiamo lavorato molto bene.Questo però nel luxury, nel target medio le cose sono molto diverse.
Nota particolare per la Sardegna, dove anche quest'anno i traghetti erano alle stelle.Non ho idea cosa c'è dietro questa decisione. Mi auguro che il loro obiettivo non sia fare la Sardegna meta di clienti SOLO luxury, perchè la Sardegna è un area di 24.000 km quadrati, un pò troppi per sperare di dare lavoro luxury a tutti.
Solo Luxury può essere l'isola di Capri o di Ischia, un territorio ristretto come Portofino o Forte dei Marmi. Saint Tropez o Montecarlo. Ma stiamo parlando di piccole estensioni.....
Stanno affondando una economia, la Sardegna vive di turismo e quest'anno non è sicuramente stato roseo.
Puoi fare tutta la promozione del mondo, ma quando arrivi a fare il prezzo del traghetto e costa 500 euro, si capisce bene che parte del target solito della Sardegna se ne va.Nota bene: io con 500 euro sono stata in crociera nel Mediterraneo per 8 giorni all inclusive l'ultima settimana di luglio (2012)
Non credo che ci sia da aggiungere altro.
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@Van Basten said:
Salve a tutti,Per quanto mi riguarda la crisi sembra essere più forte i soggetti meno strutturati. Ho notato (nel mio caso) che mentre alcune strutture alberghiere reggono bene, i privati faticano a stare a galla. In particolar modo tutte quelle strutture come B&B, Agriturismi ed Appartamenti privati che fino ad ora avevano sviluppato la loro attività all'ombra della località turistica che li ospita, della serie "a riccione i turisti ci sono sempre quindi perchè fare pubblicità".
Quello che mi sembra di percepire è che le stanze vuote e gli appartamenti sfitti abbiano risvegliato negli operatori turistici l'attenzione verso il marketing ed in particolar modo verso il web.
Non sono molto convinto di questo.
I pochi italiani che ancora vanno in vacanza, lo fanno per pochi giorni e soprattutto in strutture piccole dove si spende di meno.
In un mio recente articolo parlavo proprio del fatto che ad esempio le Case Vacanza sono quelle più scelte perchè offrono prezzi migliori (più bassi). Nel 2011 inoltre, seppur non ci fosse la stessa crisi di quest'anno, a tenere vivo il turismo in Italia erano stati proprio B&B e Agriturismo perchè le persone facevano vacanze nei weekend della durata di 3 giorni.Non sono nemmeno convinto che questo abbia risvegliato la voglia nelle piccole strutture di attrezzarsi sul canale web. Semplicemente perchè usando la "scusa" dell'essere piccole strutture non ritengono necessario investire sul canale internet per riempire poche camere oppure non trovano idoneo l'investimento da sostenere.
@Van Basten said:
**Cambierà qualcosa?
**Secondo voi questa crisi economica potrà risvegliare le coscienze degli operatori turistici assopiti dai sistemi turistici di 20 anni fa?
Secondo voi l'Italia Turistica riuscirà a risollevare la testa e fare fronte alla grande concorrenza internazionale?Secondo me in linea generale si. La crisi porterà più strutture ad investire sul web, perchè alla fine è il mezzo che costa meno per farsi pubblicità, anche se spesso mi sento dire che "costa troppo". Mettersi su delle ridicole brochure estive ed invernali invece costa poco?!
Inoltre, al di là dei costi, il web è il canale migliore per avere dati concreti alla mano, vedere statistiche, constatare effettivo ROI e quant'altro. Insomma non penso che nel 2012 si possa fare a meno di Internet, proprio come negli anni passati non si poteva fare a meno delle APT. Però avvicinarsi ad internet solo perchè è l' "ultima spiaggia", sarebbe l'approccio più sbagliato da tenere.
Infine risollevare la testa solo con Internet è impensabile. Ci sono troppe problematiche in Italia che non si riescono a risolvere. Inoltre se entrano in ballo fattori come quello dei traghetti, esempio riportato da @deborahdc, allora siamo messi proprio male e la dice lunga su come girano le cose nel nostro Paese (e non solo in campo turistico).
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@deborahdc said:
Il luxury continua a lavorare bene proprio perchè ha deciso di rivolgersi al target estero.
Gli stranieri amano l'Italia e abbiamo lavorato molto bene..
(no pubblicità) Lottiamo tutti i giorni contro le assurdità del Sistema Italia. Parlate della Sardegna e di Ischia. Sono due realtà che ci hanno completamente spiazziato: la Sardegna OGGI dopo mesi di ricerca ha finalmente un suo agente commerciale e Ischia invece ci ha adottato in massa. E noi non saremo un portale "luxury". Secondo me è solo questione di "visione" del gestore degli alberghi: chi vede oltre prova almeno a cambiare una rotta deleteria, gli altri aspettano aspettano aspettano.....
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Io lavoro soprattutto con il turismo interno, Italia su Italia.
Quel che ho osservato è che, in realtà, sono le piccole e piccolissime strutture ad aver mostrato più dinamismo.
Non solo i grandi alberghi, ma anche gli agriturismi "istituzionali", sono apparsi molto più statici e presi impreparati dalla crisi.
Sentivo dire fino all'anno scorso "Non abbiamo bisogno di pubblicità, abbiamo gli ospiti che tornano tutti gli anni e quel poco di ricambio di cui abbiamo bisogno lo assicura il passaparola".
Ecco, questo non lo sento più dire.
La crisi, tutto d'un tratto, ha reso i turisti (parlo, ripeto, nel mio caso di quelli italiani) sono diventati molto meno fedeli.
Se prima tornavano dove erano sempre stati, ora si fanno fare anche decine di preventivi e scelgono la struttura con il prezzo più basso.
Non solo; se fino a qualche tempo fa nella scelta della struttura aveva un peso considerevole la qualità, ora il peso si è spostato prepotentemente sul prezzo. Si è disposti a qualche (molti) servizio in meno purché il prezzo sia stracciato.
Il problema delle grandi strutture alberghiere è che hanno dei costi insopprimibili; personale, spese di manutenzione della struttura, ecc. Per loro, abbassare troppo i prezzi, significa andare in perdita e/o abbassare il livello dei servizi sotto agli standard minimi sotto a cui, per una moltitudine di ragioni, un hotel non può scendere per non perdere la reputazione.
Discorso analogo vale per i grossi agriturismi, che negli anni scorsi del boom dell'agriturismo hanno fatto grossi investimenti e che ora si trovano queste strutture di pregio mezze vuote.
Sul versante del super economico, invece, la situazione è diametralmente opposta. Parlo, ad esempio, della famiglia che aveva la seconda casa al mare per uso personale, e che ora decide di affittarla, magari per recuperare le spese dell'IMU e per far fronte ad un posto di lavoro perso in famiglia.
Qualunque cifra riesce a rimediare, è comunque un entrata in più. Non hanno costi per il personale, la poca assistenza che offrono al turista, come le pulizie iniziali e finali, in genere la fanno da sé; sono case su cui non hanno fatto grandi lavori come negli agriturismi "istituzionali". Internet, e qui subentriamo noi, offre anche la possibilità di pubblicizzarle a basso costo, senza rivolgersi ad agenzie o pubblicità sui media, che sarebbero al di fuori della loro portata.
Dal punto di vista del turismo estero su Italia non so dire, perché me ne occupo solo marginalmente.
Per quanto riguarda quello Italia su estero, pure. La mia sensazione, però, pur senza conoscere i dati statistici ufficiali, è che per quanto riguarda il turismo di provenienza italiana, esso guardi necessariamente all'Italia, per il discorso della riduzione dei periodi di vacanza che sempre più spesso si riducono a pochi giorni. Andare all'estero per pochi giorni non vale la pena. Considerando anche i costi ed il tempo del viaggio, risulta molto più agevole una gita vicino casa, in una meta da decidere magari due o tre giorni prima della partenza.
Se invece il periodo a disposizione è di una settimana, rispetto ad una vacanza tradizionale (in Italia o all'estero) ha guadagnato molto appeal una crociera, che ha costi divenuti molto popolari.