• User Attivo

    Ti consiglio di non ignorare i messaggi di google e di attenerti a quanto di dicono. Se ti chiedono di inviare una riconsiderazione del tuo sito, mandala specificando quanto stais crivendo qui. Sono procedure automatizzate, ma i risultati disastrosi ad ignorarle sono poi reali.

    A me diversi anni fa arrivò una loro email che mi diceva che visto che presentavo una home page diversa per google e per gli utenti del sito, mi avrebbero rimosso il sito dall'indice se non intervenivo entro 30 giorni.

    Facevo sì un redirect, ma non per fregare il motore, solo per fornire una versione ottimizzata per gli utenti con internet explorer. I contenuti erano identici, cambiava solo l'aspetto grafico e qualche funzionalità javascript aggiuntiva.

    Ho ignorato l'e-mail perché pensavo ad una bufala. Bene, dopo 31 giorni il mio sito è sparito completamente dall'indice, cioè accessi ridotti del 90%! Per fortuna con la richiesta di riammissione, e spiegato il motivo e vista la buona fede (almeno credo sia questo il motivo), il sito dopo 2 giorni è tornato esattamente come prima. In quei 2 giorni ho riadattato completamente il sito. Era un week-end, credo di aver lavorato 40 ore in 2 giorni. Non vi dico lo stato d'animo a vedersi i progetti futuri fruciati.


  • User Attivo

    @dirioz said:

    A me diversi anni fa arrivò una loro email che mi diceva che visto che presentavo una home page diversa per google e per gli utenti del sito, mi avrebbero rimosso il sito dall'indice se non intervenivo entro 30 giorni.

    Facevo sì un redirect, ma non per fregare il motore, solo per fornire una versione ottimizzata per gli utenti con internet explorer. I contenuti erano identici, cambiava solo l'aspetto grafico e qualche funzionalità javascript aggiuntiva.

    Ciao Dirioz,
    ti capisco, anche a me accadde la stessa cosa proprio in questo periodo 5 anni fa!
    Anche per me fu un redirect usato per dirottare gli utenti verso una versione ottimale per la risoluzione con la quale navigavano.
    C'è da dire che quella volta nel messaggio c'era proprio indicato che avrebbero rimosso il sito per circa 30gg (non fra 30giorni), anche per me andò come nel tuo caso.
    In questo caso però le cose non dipendono da me, la comunicazione non parla di link dal mio sito verso altri... ma parla di link verso il mio sito sui quali non ho controllo.
    Ho inviato una richiesta di riconsiderazione spiegando che vedo qualche link sospetto ma che non ho la possibilità di rimuoverlo.
    Staremo a vedere, sarebbe davvero strano che qualcuno possa comprare link per altri al fine di farlo penalizzare...


  • User Attivo

    Prova invece ad immaginare cosa fosse successo se loro ti avessero già classificato come uno che acquista backlink senza dirti nulla. Ti troveresti penalizzato senza sapere perché e senza poter rimediare.

    La classificazione dei siti secondo i back link la reputo infatti una metodologia che ai giorni d'oggi non ha senso. E' andato bene per costruire il primo archivio di google, nel '98.

    L'algoritmo attuale pretende di classificare secondo la qualità dei siti. Perché chi ha tanti amici (a cui chiedere un link) e tanti soldi (per comprare dei link) dovrebbe realizzare siti di maggior qualità? Tutti sappiamo quanto siano rari link spontanei. Eliminando numerosi siti spam, o link derivati dalla presenza su dmoz, link spontanei credo di poterne contare una ventina in 10 anni, su siti che hanno avuto svariati milioni di visite.


  • User Attivo

    Ciao Dirioz,
    sono pienamente d'accordo con te.
    Staremo a vedere cosa succede, certo mi sembra strano che questo avviso sia arrivato solo a me in italia.
    Tra l'altro non effettuo scambi link ne compravendita di link, sono basito!


  • Moderatore

    Quoto pienamente Dirioz,

    la classificazione dei siti basata sulla link popularity, dopo gli abusi e gli eccessi di tutti questi anni, dovrebbe essere sostituita totalmente da altri parametri quali la struttura, la usabilità per l'utente, ma sopratutto la qualità di contenuti.

    Su questo ultimo punto sembra che Google si stia muovendo con maggior forza. Purtroppo però in tantissime serp, ancora si assiste a siti di bassa qualità che hanno ottimi posizionamenti solo perchè sostenuti da una link popularity importante.

    :ciauz:


  • User Attivo

    @pacoweb: così facendo Google non deciderebbe cos'è buono e cosa non lo è senza feedback da parte degli utenti?

    Il valore della link popularity potrà forse essere ridimensionato ma, a mio avviso, mai sostituito.

    Quale potrebbe essere il sostituto della link popularity? Il numero dei commenti? L'interazione?

    Sarà obbligatorio per i siti avere un modulo per i commenti e una pagina Facebook collegata? Lo trovo impensabile.


  • User Attivo

    Bhe, ti sei già risposto da solo. Quello che hai proposto come alternativa ai backlink non è valido.

    Secondo me il parametro che va a definire la reale utilità in un sito è il tempo medio di permanenza sullo stesso.
    Questo tempo naturalmente deve essere rapportato agli altri siti dello stesso settore, al netto dei tempi caricamento.


  • Moderatore

    Il problema come detto, sono sempre gli eccessi che nel corso degli anni hanno caratterizzato l'attività di posizionamento e nello specifico l'incremento della popolarità. Eccessi che si sono tradotti nel loro caso estremo fino allo spamm esagerato, e introduzione di algoritimi specifici per ridurre il fenomeno.

    Sicuramente io non voglio assolutamente dire che la link popularity non debba essere più considerata, ma tenderei a ridimensionarla parecchio puntando in primis sulla qualità dei contenuti che un sito offre agli utenti.

    Poi magari tra siti di qualità, dare un surplus e miglior posizionamento a chi ha una maggiore popolarità.

    Premetto che ho numerosi siti al primo posto ed ho puntato anche io all'incremento della popolarità, ma comunque sempre accompagnata da tanti altri fattori qualitativi.

    A volte, resto sconcertato anche su altri passi indietro che lo stesso motore fa di tanto in tanto. Un esempio: il posizionare ottimamente siti che sulla long tail, hanno la key nel dominio e sono assolutamente privi di qualsiasi contenuto valido o utile agli utenti.

    Per questo, ma è una mia idea, vorrei fosse valorizzato maggiormente il lato qualitativo a svantaggio di altri fattori esterni (dominio, popolarità etc..)

    Per il futuro, secondo me, non si potrà non tener conto delle preferenze degli utenti e basarsi solo sulla link popularity.


  • User Attivo

    @dirioz: ho detto che io lo trovo impensabile. Che lo trovi impensabile anche Google è tutt'altra cosa.

    Del resto la sempre maggiore integrazione dei social nelle serp non va in quella direzione? E il + 1?

    Forse sostituiremo la link popularity con la social popularity.

    Il tempo di permanenza su un sito mi pare un dato troppo variabile dal tipo di sito, ed avere una basso tempo di permanenza, così come un'alta frequanza di rimbalzo, non può essere il fattore discriminante tra un sito di qualità/utilità e un sito non di qualità.

    @pacoweb: sono d'accordo con la tua ultima frase, ma rimane da capire con quali metodi il motore potrebbe valutare le "preferenze degli utenti".


  • User Attivo

    Il problema è che google non è così tanto intelligente da capire la qualità di un testo/pagina, quindi oltre a considerare la tematizzazione generale del sito, si dovrà per forza appoggiare alla link popularity per dare peso ad una pagina piuttosto che ad un'altra.


  • Super User

    @Marcomail said:

    [...]

    Questo forse era vero fino all'avvento di Panda : credi che Google non sappia che spesso si comprano link o si va alla ricerca dei dofollow per piazzare numerosi link?

    Credo cha abbia perso molta importanza il fattore link popularity, perlomeno i criteri di valutazione saranno ben altri.

    Per anni si è speso il tempo a cercare la link popularity o a utilizzare keyword altisonanti per scalare la serp : ora tutto questo sembra ( e sottolineo sembra ) finito .

    Vedi spesso leggendo i vari post mi accorgo che pur spendendo tante parole a favore della originalità dei contenuti, poi alla fine molti ( e lo capisci quando visiti i siti ) usano "trucchetti" , salvo poi lamentarsi che questi trucchetti non rendono più.
    E non a caso alcuni siti che ho esaminato e che usavano queste ( vogliamo dire ?) tecniche sono proprio quelli che Panda ha decimato.

    Non metto in dubbio che la link popularity abbia ancora la sua importanza, ma certamente molto ma molto meno di quello che ne aveva prima del ...Pande...monio.


  • User Attivo

    @bluwebmaster said:

    [...]

    Sì può essere, però secondo me è ancor presto per dare delle conclusioni. Certo che con panda Google è diventato più intelligente nello studio dei backlinks, quindi bisognerà cercare di fare il tutto in maniera ancora più scaltra rispetto a quanto facevamo prima


  • Super User

    @Marcomail said:

    google è diventato più intelligente nello studio dei backlinks, quindi bisognerà cercare di fare il tutto in maniera ancora più scaltra rispetto a quanto facevamo prima

    Ecco, perdona, è proprio quel "scaltra" che mi preoccupa.
    Non dovremmo studiare come "aggirare" Google quanto piuttosto di "piacere" ai nostri visitatori.
    Messa così sembra qualcosa che riguarda noi e Google, mentre invece, almeno nello spirito, dovrebbe essere una questione tra noi e i visitatori.


  • Super User

    Ciao a tutti,

    Quello che mi sento di dire è che dei backlink in ingresso può creare problemi solo nel caso in cui i link "non naturali" siano in quantità maggiore rispetto ai backlink naturali.
    Se il vostro sito ha una buona link building naturale non dovete temere di essere penalizzati a causa di link in ingresso.


  • User Attivo

    Buon pomeriggio a voi,

    anch'io penso che il problema sia quando i link "innaturali" (per non dire comprati) siano di più di quelli naturali. Tempo fa ho fatto un piccolo test con un mio vecchio blog a comprare dei link, in numero pari a quelli che avevo acquisito nel tempo in modo naturale e non mi è mai arrivata alcuna notifica nè penalizzazione... del resto mai stato d'accordo con chi demonizza la compravendita di link, visto l'andazzo attuale dei vari siti.

    il brutto è che quei link esterni verso il sito non sono necessariamente controllabili, ma credo pure che si tratti di una misura estrema da applicare in casi altrettanto particolari. diversamente, del resto, sarebbe guerra aperta tra competitor a spammarsi a vicenda... e per quanto criticabili a Google non sono fessi. Almeno, si spera... 😄


  • Super User

    @salvatore79 said:

    Tempo fa ho fatto un piccolo test con un mio vecchio blog a comprare dei link, in numero pari a quelli che avevo acquisito nel tempo in modo naturale e non mi è mai arrivata alcuna notifica nè penalizzazione... del resto mai stato d'accordo con chi demonizza la compravendita di link, visto l'andazzo attuale dei vari siti.

    Non sono tra quelli che "demonizza" l'acquisto di link ma consentimi un osservazione : se per Google valessero tanto quanto quelli "naturali" ( che è tutto da dimostrare il contrario ) mi chiedo come si fa poi a sostenere la necessità di "qualità dei contenuti".

    Leggo ovunque ( qui come altrove ) che ci si lamenta di "botte" da orbi subite in serp : molti poi finiscono per confessare che hanno acquistato dei link, oppure hanno sfruttato impropriamente keyword e così via.
    Mi chiedo ( non è il caso tuo intendiamoci ) come si fa a sostenere che i propri siti non meritano cotanto "declassamento" se poi si è pronti ad ammettere di aver utilizzato tecniche ( o trucchi ) che io non demonizzo, ma reputo contraria ad ogni buon regola SEO, perlomeno moralmente.

    Un po come i forum cosidetti dofollow : ma secondo voi Google che sa bene come funzionano che peso darà mai alle centinaia di commenti quasi spam che alcuni siti fanno su questi forum?

    Insomma, parafrasando una nota pubblicità di "gratta e vinci" oserei dire ..."piace vincere facile?"..."gioca moderatamente" . 😄

    Poi mii piacerebbe sapere come Google fa ad interpretare se un lik è "naturale" o "innaturale", ma questa è...un'altra questione.
    :mmm:


  • User Attivo

    C'è un fatto un po' spiacevole alla base di tutto: se vivi in una realtà sportiva in cui tutti si dopano e rischi di arrivare sempre in coda, per capirci, molti potrebbero essere tentati dal fare uso di doping, dove per doping intendo black hat. Del resto Google non è un mago e non potrà in tempi brevi trovare un modo per rilevare lo spam con precisione 100%...

    Le tecniche malevole sono usatissime, è un dato di fatto, basta guardare che razza di spazzatura mi arriva a volte negli alert di google ... non tutti hanno la testardaggine di rimanere onesti, in questi casi, e la mia riflessione era rivolta a questo. Il fatto è che la maggioranza cerca il successo facile, non conosce realmente il web e per fare consulenze SEO sarebbe disposta a usare le tecniche più "malvage" pur di dare il "contentino" al cliente...

    @bluwebmaster said:

    se per Google valessero tanto quanto quelli "naturali" ( che è tutto da dimostrare il contrario ) mi chiedo come si fa poi a sostenere la necessità di "qualità dei contenuti".

    Google semplicemente (e come tutti) va dove la porta il mercato: se ci pensi la qualità dei contenuti è richiesta primariamente dai suoi inserzionisti, stufi di comparire nei siti pieni di torrent pirata e simili... 🙂

    Sulla qualità dei link è difficile o impossibile dare una risposta, secondo me, e alla fine chi fa link building a pagamento prenderà le sue contromisure per non farsi scoprire facendo il solito reverse-engineering. Nel caso di quel blog di prova, un sito abbandonato che non era nè monetizzato nè nulla, ho notato che i backlink sono arrivati ma al tempo stesso non ho rilevato il boost che mi sarei atteso, tanto che conclusi che fosse una bufala il servizio usato 😄


  • Super User

    @salvatore79 said:

    Le tecniche malevole sono usatissime, è un dato di fatto ... non tutti hanno la testardaggine di rimanere onesti

    Hai centrato perfettamente il problema e di questo te ne sono grato in quanto lo hai esposto in maniera migliore del mio tentativo di dire che alla base c'è un "fatto morale".
    E se, come giustamente sostieni tu, non vogliamo restare onesti, quelli che lo hanno deciso , perlomeno, non dovrebbero lamentarsi quando sono pizzicati con le mani nella marmellata...ovvero quando nella serp precipitano.:():