• Super User

    @mattiasoragni said:

    tra gli utenti che seguo, alcuni utilizzano la tecnica del ripostare a distanza di tempo lo stesso tweet, quindi volevo capire la vostra idea a riguardo, ampliando un po il discorso.

    Ciao Mattia e grazie a te per aver lanciato l'argomento 🙂

    A mio parere fare il retweet nel tempo di uno stesso tweet è controproducente. Lo vedo fare in un account che seguo che a rotazione ripropone gli articoli del suo blog, e devo dire che se al primo giro mi sembrava interessante, col tempo il mio occhio lo filtra già a priori sapendo che forse sta per ripetersi. La volta che posta qualcosa di nuovo quindi parte già svantaggiato.

    @mattiasoragni said:

    Dal tuo punto di vista, essendo esperta nel copy, come si potrebbe mettere giù un piano di pubblicazione verso un'articolo/contenuto in modo da dargli la massima visibilità (e quindi ritorno in termini di azioni)?

    Esperta è una parolona, diciamo che è un settore che mi appassiona 🙂

    Per fare un piano...dipende da cosa si sta promuovendo, naturalmente... e già capirlo (che in molti casi non è scontato) è già un grande passo.
    Dopodiché procederei con un'analisi del settore, per capire chi c'è già cosa fa e quale può essere il potenziale target in ascolto (quindi capire come parlano di quell'argomento, cosa li stuzzica...e in che orari), e mi farei venire una buona idea su come 'raccontare' quello che sto per promuovere.
    Qui la creatività gioca un ruolo fondamentale, ad esempio potrei creare una storia intorno al mio oggetto di promozione e incuriosire i lettori...ma questa è solo una delle tante possibilità che la fantasia e le case history prima di noi ci possono suggerire. 😉

    In ogni caso eviterei di essere pressante e asettico/ripetitivo: la sensazione di naturalezza che si evince da un messaggio è di certo una carta vincente (e secondo me il please RT può suonare un po' 'aggressivo', passatemi l'aggettivo).


  • Admin

    Per quanto riguarda gli url automatici è già da tempo 🙂

    Ne avevamo parlato qui:
    http://socialblog.giorgiotave.it/twitter-attivati-url-abbreviati/278

    Per quanto riguarda gli orari c'era un'interessante infografica qua:
    http://socialblog.giorgiotave.it/infografica-condividere-al-momento-giusto/349

    che sarebbe molto carino ricreare per l'Italiano...

    Tutto sta nel raccogliere i dati. Se ci mettiamo insieme a tracciare forse possiamo estrapolare dati significativi.


  • Community Manager

    Uno non può assentarsi un pò da sto forum che ve ne uscite con discussioni molto interessanti 🙂

    Vi dico la mia, metto un pò di pensieri sparsi che sono ancora nel mondo dei sogni e non connetto...non riesco a fare un discorso quindi accontentatevi di una semplice lista 🙂

    1. Lasciamo stare i tool che tirano fuori gli orari migliori, perchè se l'utente X posta una cosa molto interessante alle 19, su Twitter magari la RT in molti e sfasa tutte le statistiche.

    **2. **Chiedere di fare un RT funziona. Ma io consiglierei di farlo solo quando quel Tweet porta un messaggio che può essere d'aiuto a molti.

    **3. **Non mi piace ripetere lo stesso Tweet, al massimo lo si può scrivere in modo diverso.

    Inoltre controllo sempre che un pensiero simile a quello che sto per postare non sia stato già detto, altrimenti poi metto la citazione. E pur sempre una ripetizione no?

    4. Io proverei a coinvolgere la comunità...facendo domande a tema e rispondendo. Perchè in questo modo si riesce a focalizzare l'attenzione non solo sul tema, ma sul fatto che l'utente è online su Twitter.

    Non è banale. Io lo penso sempre...se un utente ha postato, molto probabilmente è attivo e potrebbe rifarlo. Anche se si, non è sempre così.

    5. Confermo che il copy fa moltissimo. Dipende dall'argomento va anche oltre quel 50% che ha citato Valijolie.

    6. Una cosa molto interessante invece, è studiare i RT di successo degli altri. Se state per postare una cosa a tema, forse guardare gli altri account vi potrà essere d'aiuto.

    Vi segnalo questo tool, che purtroppo non va indietro di molto nel tempo dal momento in cui lo lanciate per la prima volta su un utente (me ne sono accorto perchè sul mio account si è perso una serie di RT fatti in passato molto più diffusi di quelli che vedere). Ma vi fate un'idea:

    7. Le persone con cui vi piace interagire. Non follower. Non fans. Non accerchiati e nemmeno amici. Persone con cui si instaura un vero rapporto che va al di là dei nomi che danno i social network alle relazioni. Empatia, stima e perchè no, affetto. Io ho una serie di utenti che non sono in nessuna lista se non nella mia testa. E li seguo più di altri. A volte faccio RT, a volte vado nei loro blog e poi diffondo.

    Il successo di un RT non si basa solo sul proprio account, ma su quel sistema a catena che porta anche chi non ci segue a fare RT perchè lo ha letto da una persona che lui segue e ci ha RT.

    Perchè è sbagliato concentrarsi solo sulla tecnica, sulla strategia, sulle parole. Noi abbiamo quel qualcosa in più che basta una parola dentro un tweet del nostro interlocutore preferito per cliccare su RT. Date pure un nome a questa cosa, io non so come si chiama.

    Interazione e relazioni, questo è secondo me il punto più importante del successo di un singolo tweet.

    🙂


  • Moderatore

    Utenti con migliaia di follower a disposizione sfruttando parecchio il punto 3. Magari su fasce orarie diverse e con messaggi diversi. Non è da sottovalutare anche se come dice il DON rompelepalle... è verissimo!


  • User

    @mattiasoragni said:

    Una volta avevo trovato un tool che analizzava l'account e restituiva il giorno e l'orario migliore, ma non lo ricordo e trovo più 😞

    Io l'ho trovato...credo sia questo when to tweet.com
    Ho chiesto al tuo ex compagno di banco che adesso è il mio..Mitico Manuel!!! :bigsmile:


  • User Attivo

    Io concordo in particolar modo sulla call-to-action. Nel mio piccolo mi sono accorta che una combinazione di copy azzeccato+corretto uso delle hashtag può essere migliorata sensibilmente da una buona combinazione di copy azzeccato+corretto uso delle hashtag+call-to-action. Un lavoro tutt'altro che ovvio e facile, considerando che si parla di 140 caratteri!

    In generale, comunque, credo che su twitter serva una forte presenza. Bisogna avere il tempo per starci, per twittare, per leggere i contenuti di chi seguiamo e capire le loro strategie, per studiare i trend e i momenti della giornata in cui è meglio twittare... Chi non ha sufficiente tempo da dedicarvi (in particolar modo nella fase iniziale, ma comunque una certa costanza è sempre richiesta) rischia di non sfruttarlo al meglio!


  • User Attivo

    @ImmaPsm said:

    Io l'ho trovato...credo sia questo when to tweet.com
    Ho chiesto al tuo ex compagno di banco che adesso è il mio..Mitico Manuel!!! :bigsmile:

    Grazie Imma,
    ho ritrovato anche quello che ho usato io tempo fa: http://tweetstats.com/


  • User Newbie

    @Giorgiotave said:

    7. Le persone con cui vi piace interagire. Non follower. Non fans. Non accerchiati e nemmeno amici. Persone con cui si instaura un vero rapporto che va al di là dei nomi che danno i social network alle relazioni. Empatia, stima e perchè no, affetto. Io ho una serie di utenti che non sono in nessuna lista se non nella mia testa. E li seguo più di altri. A volte faccio RT, a volte vado nei loro blog e poi diffondo.

    Il successo di un RT non si basa solo sul proprio account, ma su quel sistema a catena che porta anche chi non ci segue a fare RT perchè lo ha letto da una persona che lui segue e ci ha RT.

    Perchè è sbagliato concentrarsi solo sulla tecnica, sulla strategia, sulle parole. Noi abbiamo quel qualcosa in più che basta una parola dentro un tweet del nostro interlocutore preferito per cliccare su RT. Date pure un nome a questa cosa, io non so come si chiama.

    Interazione e relazioni, questo è secondo me il punto più importante del successo di un singolo tweet.

    🙂
    Sono d'accordo con i punti che hai esposto ma in particolare con il punto 7. Mi hai fatto riflettere su una cosa che mi succede sempre ma che spesso viene sottovalutata.

    Comunque ottimo argomento!


  • Super User

    Ciao a tutt*,
    le parole di Giorgio mi sono tornate in mente stamattina leggendo il retweet di una persona che non seguivo, tale @Gerardity:

    Scommessa col mio capo, dice che twitter e'inutile. Mi da 50p per ogni RT o gli dovrò pagare 10£ se non arrivo a 10 RT. Sapete cosa fare.

    Pubblicato circa 30 minuti prima che lo leggessi, aveva già ottenuto più di 100 RT.
    Se vi va, possiamo prenderlo come esempio per capire quali sono i fattori che possono aver motivato la condivisione, il retweet e la diffusione quindi virale del messaggio.
    Tra tutte io penso che l'empatia in questo caso abbia giocato un ruolo decisivo. Ma anche il modo in cui è stato scritto, almeno per quanto mi riguarda, mi ha fatto sentire improvvisamente coinvolta e responsabile di qualcosa.

    Ecco dunque: > Interazione e relazioni, questo è secondo me il punto più importante del successo di un singolo tweet.

    Ma secondo voi c'è dell'altro?
    E secondo voi si può applicare questo ad altri contesti e messaggi?


  • Community Manager

    Secondo me l'apertura del messaggio è forte:

    Scommessa col mio capo, dice che twitter e'inutile.

    In molti si trovano a dover combattere con il superiore che ne capisce meno di voi sicuramente (voi perchè io il superiore non lo trovo :D), che dice che qualcosa X è inutile.

    In molti vorrebbero dimostrare il contrario.

    Inserendo la parola Twitter al posto della X all'interno di Twitter.com si ha un effetto mostruoso.

    Dovessi comunque utilizzare in un futuro una tecnica del genere lo farei solo in campo sociale 🙂


  • User

    Prima di dare il mio contributo alla discussione, vorrei chiedere un chiarimento a giorgio in merito allo strumento twtrland: con quale criterio vengono individuati i top follower visualizzati a sinistra?

    Dal mio punto di vista i tweet migliori, quelli maggiormenti esposti agli RT dei follower, sono quelli che contengono nei primi caratteri del messaggio:

    • una domanda diretta e precisa
    • il/i soggetto/i messo/i in discussione
    • call-to-action rivolta al lettore (es. "come and checkout these tips..")

    Sono tutti elementi che suscitano l'interesse e coinvolgono in modo più diretto i lettori. Appunto, lo human web.


  • User Attivo

    Riattivo la discussione, segnalando un articolo di SearchEngineLand (se qualcuno non l'avesse visto e letto).

    Nell'articolo vengono presentati i risultati di analisi fatti dal servizio di short url Bit.ly sulla vita media di un link condiviso su vari social network.

    Nota interessante è il risultato scaturito dall'analisi di Tweet (definito nell'articolo Second Chance Tweets, in cui si è notato come i tweet ripubblicati ottengono il 50% un più di traffico.

    Rimette in gioco il punto a cui tutti noi, più o meno, avevamo indicato come negativo.

    Questo l'articolo: searchengineland.com/why-second-chance-tweets-matter-after-3-hours-few-care-about-socially-shared-links-92125

    Ho contattato un'altra persona che utilizza su twitter proprio la tecnica di ripostare a cadenza periodica i propri tweet. La risposta che ho ottenuto è "funziona" inteso come reazione e traffico da parte degli utenti.

    Come dice Merlinox, se un account è molto seguito, la tecnica potrebbe essere estremamente utile.

    Nuovi punti di vista quindi... che ne pensate?


  • Super User

    Come si dice,* repetita iuvant* 😉

    Secondo me la tecnica di ripubblicare i tweet è da tenere in considerazione, ma va poi valutato, a seconda del target, come realizzarla.
    Se ad esempio ho 1000 follower forse è meglio variare il testo nel corso della giornata, se ne ho 50000, magari sparsi in giro per il mondo, potrebbe avere senso ripeterlo così com'è.

    E' di ieri la notizia che sta per essere attivato un sistema di Twitter Analytics che permetterà di avere vari dati, tra cui il volume di traffico inviato al sito dai nostri tweet... forse si potrebbe fare qualche test interessante 😉


  • Moderatore

    Lo shortener l'hanno fatto proprio per un fatto analitico.


  • User Attivo

    Buongiorno a Tutti!
    vi segnalo questo articolo recuperato nel blog danzarrella.com con un infografica legata proprio a questo argomento (se per caso non l'aveste già vista).

    Vengono analizzate le principali motivazioni di reTweet

    Ed un'altro articolo legato che analizza le performance dei click sui link sulla base della posizione del link stesso all'interno del tweet.

    Spero vi siano utili!


  • Super User

    Ciao Mattia e grazie per le segnalazioni 🙂
    Dalla prima infografica tra l'altro pare che il 'please ReTweet' non faccia perdere viralità, al contrario!

    Leggendo poco su poi mi sono chiesta: ma che fine avrà fatto il Twitter Analytics!?